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Il topic della cronaca


Ragastas

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Non so sundance, personalmente credo che i soldi si facciano più con un governo amico che con una guerra. Noi italiani con Gheddafi, o gli stessi americani in Kuwait.
Magari mi sbaglio, ma secondo me un ulteriore intervento militare in quelle zone non c'è stato proprio per ragioni economiche (in iraq) oltre a quelle geopolitiche in siria.

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Sun, scusa ma caschi malissimo. "Tu ed altri" eccetera. Io per lavoro ho conosciuto e lavorato con operai del Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Iran, ho visitato varie moschee in Europa, ho partecipato alla progettazione di una moschea italiana che non si farà mai, e per seguire il progetto sono stato affiancato da studiosi di origini mediorientali che insegnano in italia, ho visitato e studiato la Graande Moschea di Roma e conosciuto varie realtà. E ho conosciuto e sono stato vicino di casa di un ragazzo scappato dall'Eritrea e rifugiato politico, che mi ha raccontato i drammi del suo popolo. Scusa ma mi pare di riscontrate una dose di pressapochismo e prevaricazione nelle tue parole, e sono sorpreso e me ne spiace. Detto questo abbandono la discussione, e me ne dolgo.

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ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: “inquietanti le parole di McCain sui ribelli anti-Assad armati dalla Cia”

Hassakè (Agenzia Fides) - “Il senatore statunitense John McCain ha protestato dicendo che i russi non stanno bombardando le postazioni dello Stato Islamico, ma piuttosto i ribelli anti-Assad addestrati dalla Cia. Io trovo inquietanti queste parole. Rappresentano un'ammissione spudorata del fatto che dietro alla guerra ad Assad c'è anche la Cia, e che si tratta di un conflitto etero-diretto da circoli di potere lontani dalla Siria e dai loro alleati nella regione mediorientale”. Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, commenta con l'Agenzia Fides alcuni recenti sviluppi del conflitto siriano, segnati dall'intervento diretto delle forze militari russe contro le postazioni delle milizie jihadiste. 
“La propaganda occidentale” sottolinea l'Arcivescovo Hindo “continua a parlare di ribelli moderati, che non esistono: nella galassia dei gruppi armati, quelli dell'Esercito Siriano Libero li trovi solo se li cerchi con la lente d'ingrandimento. Tutte le altre sigle, a parte lo Stato Islamico (Daesh), sono confluite o sono state fagocitate di fatto dal Fronte al-Nusra, che è il braccio militare di al-Qaida in Siria”. A giudizio dell'Arcivescovo siro-cattolico, “c'è qualcosa di veramente inquietante in tutto questo: c'è una superpotenza che a 14 anni dall’11 settembre protesta perchè i russi colpiscono le milizie di al-Qaeda in Siria. Che vuol dire? Che adesso al-Qaida è un alleato degli Usa, solo perchè in Siria ha un altro nome? Ma disprezzano davvero così tanto la nostra intelligenza e la nostra memoria?”
Nel colloquio con Fides, l'Arcivescovo Hindo ripete che “a decidere se e quando Assad dovrà andare via, saremo noi siriani, e non il Daesh o l'Occidente. Ed è certo che se Assad va via adesso, la Siria diventerà come la Libia”. L'Arcivescovo siriano lancia anche un allarme: “Ci giungono notizie tremende dalla città di Deir el Zor, assediata dal Daesh da molto tempo. I viveri non possono arrivare in città, non hanno più cibo, e la popolazione sta letteralmente morendo di fame. Occorre fare subito qualcosa, prima che sia troppo tardi”. (GV) (Agenzia Fides 2/10/2015).
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Chi sono questi soggetti che parteggiano per determinate ideologie?

Tutti quelli che, pur essendo cresciuti in ambienti culturalmente più evoluti e più civili rispetto alle loro terre d'origine, con la possibilità quindi di vedere e vivere sulla loro pelle la differenza, abbracciano comunque i valori dell'islam in maniera estremamente radicale. Senza necessariamente arrivare ovviamente a situazioni come quella di Parigi, ma la radice è quella. 

E' proprio per questo che il problema ISIS sarà drammaticamente difficile da risolvere, un po' perché gli intrecci geopolitici che hanno portato a questa situazione sono complicatissimi, un po' perché uno qualunque che vive in Europa può essere uno di questi folli e gli ultimi attentati francesi hanno dimostrato che fondamentalmente sono in mezzo a noi. 

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Tutti quelli che, pur essendo cresciuti in ambienti culturalmente più evoluti e più civili rispetto alle loro terre d'origine, con la possibilità quindi di vedere e vivere sulla loro pelle la differenza, abbracciano comunque i valori dell'islam in maniera estremamente radicale. Senza necessariamente arrivare ovviamente a situazioni come quella di Parigi, ma la radice è quella. 

E' proprio per questo che il problema ISIS sarà drammaticamente difficile da risolvere, un po' perché gli intrecci geopolitici che hanno portato a questa situazione sono complicatissimi, un po' perché uno qualunque che vive in Europa può essere uno di questi folli e gli ultimi attentati francesi hanno dimostrato che fondamentalmente sono in mezzo a noi. 

Intendi quegli individui detti "foreign fighters?"

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Tipico Francesco...

Trovo incredibile che chi dice di aver visitato il Marocco e L'Arabia Saudita non veda le differenza tra i 2 modi di vivere "islamici" e faccia di tutta l'erba un fascio in nome di una presunta "unita' " occidentale(poi magari qualcuno mi spieghera' le comunanze tra la politica ungherese e polacca e quella francese in merito all'integrazione...).

Ho molti amici gay

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@gio. Nessuno. Ma non mi piace litigare con chi riconosco un ottimo soggetto in altre occasioni.

@tutti. Mi pare che nessuno abbia letto i miei post, se dico che gli estremisti mi fanno schifo e fanno terrore non solo a me ma ai miei conoscenti di ogni religione. Non mettetemi in bocca parole non mie, grazie. Ripeto: noto in alcuni pressapochismo e strafottenza, qui dentro. Peccato, io credo che l'umiltà, l'ascolto di tutti, l'esposizione pacata delle proprie idee siano importanti . Un abbraccio, peace & love

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Intendi quegli individui detti "foreign fighters?"

Anche, ma non solo. I foreign fighters che poi tornano in Occidente a far stragi sono la punta di un iceberg (per fortuna). C'è un sottobosco di islamici di prima o seconda generazione (quindi che sono qui da moltissimi anni o addirittura sono direttamente nati in Occidente), che continuano a sposare con convinzione certe teorie (visione della donna, bigottismo incredibile, ecc), per poi arrivare agli squilibrati che credono davvero nella Jihad (che sono più di quanto si pensi). E non capisco, ripeto, come sia possibile che chi ha la possibilità di accedere a istruzione e tenore di vita migliore di un paese civilizzato non se ne renda conto

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Anche, ma non solo. I foreign fighters che poi tornano in Occidente a far stragi sono la punta di un iceberg (per fortuna). C'è un sottobosco di islamici di prima o seconda generazione (quindi che sono qui da moltissimi anni o addirittura sono direttamente nati in Occidente), che continuano a sposare con convinzione certe teorie (visione della donna, bigottismo incredibile, ecc), per poi arrivare agli squilibrati che credono davvero nella Jihad (che sono più di quanto si pensi). E non capisco, ripeto, come sia possibile che chi ha la possibilità di accedere a istruzione e tenore di vita migliore di un paese civilizzato non se ne renda conto

Certe visioni dell'Islam offrono teorie che coccolano e consolano certe parti dell'identità individuale, la proteggono dai fallimenti e aiutano ad indirizzare la frustrazione e la rabbia. L'unico attentatore che hanno identificato con sicurezza finora risulta essere un francese di origine algerina (quindi di seconda generazione come dicevi) che però è da 10 anni che aveva problemi con l'autorità. Poi in carcere s'era convertito e avvicinato ad interpretazioni radicali della religione.

Come dice Alfred "Some men just want to watch the world to burn", qualsiasi scusa va bene.

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  • R18 changed the title to Terrorismo

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