Vai al contenuto
  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Radio Paddock Luglio 2014 - Notizie dal Circus


Andrea Gardenal

Recommended Posts

Fossi io il gestore dell'autodromo segherei il contratto anche da subito, vediamo se il vecchiardo puo' davvero permettersi di rinunciare a Monza. Anche perchè monteprezzolo ormai è uno zerbino consumato e il "governo" è un mix di hipster ed inetti, pertanto vale mettere in chiaro le cose da subito: piuttosto che un'agonia stile Imola meglio farla finita e salvare quello che resta del circuito

 

Può, può.....

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Fossi in Monza penserei seriamente a chiudere un accordo con la Indycar, se non altro per una questione di costi

E tu pensi davvero che Galbiati e compagnia abbiano l'organizzazione necessaria per un evento IndyCar? :asd:

E tra l'altro ad ogni telecronaca si sente gente da casa che scrive a Galbiati a riguardo, ma lui alla fine dissuade sempre.

Link al commento
Condividi su altri siti

un paio di anni fa si parlava di una gara indycar al mugello poi non se ne fece niente.

credo il problema principale siano i team a corto di denari per fare trasferte europee.

Più che essere a corto di denari, penso che ai team non gliene freghi proprio niente di correre in Europa.

 

E non ci sarebbe nemmeno pubblico. Quindi tanto vale evitare.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Più che essere a corto di denari, penso che ai team non gliene freghi proprio niente di correre in Europa.

E non ci sarebbe nemmeno pubblico. Quindi tanto vale evitare.

il pubblico da quello che ho letto non c'è neanche lì in usa. mi sembra penske fan disse che alcuni team hanno problemi ad arrivare a fine stagione con le attuali spese. per quello pensavo non facessero trasferte al di fuori dei confini nazionali.
Link al commento
Condividi su altri siti

Più che essere a corto di denari, penso che ai team non gliene freghi proprio niente di correre in Europa.

 

E non ci sarebbe nemmeno pubblico. Quindi tanto vale evitare.

Secondo me invece quello che alle squadre non interessa è fare una puntata "una tantum in Europa". Viceversa se i capi della Indycar si mettessero seriamente ad organizzare una serie europea, composta da 14/15 appuntamenti, da disputarsi parallelamente al campionato principale americano, la cosa probabilmente riscuoterebbe un certo successo sia da parte delle squadre (tanto quelle americane, come i colossi Penske, Ganassi e Andretti, quanto quelle europee come DAMS, ART ecc.), sia da parte degli impianti, sia da parte del pubblico.

Link al commento
Condividi su altri siti

Mah, onestamente sul pubblico sono scettico.

 

I grandi team della IndyCar sicuramente apprezzerebbero qualche gara in Europa, ma sarebbero gli unici penso. Già  alcuni hanno difficoltà  con il budget (Dreyer&Reinbold ha chiuso quest'anno), correre fuori dal continente americano sarebbe controproducente, secondo me.

 

Ad ogni modo se la IndyCar dovesse correre a Monza ben venga, se non costasse troppo ci andrei anche io.

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me invece quello che alle squadre non interessa è fare una puntata "una tantum in Europa". Viceversa se i capi della Indycar si mettessero seriamente ad organizzare una serie europea, composta da 14/15 appuntamenti, da disputarsi parallelamente al campionato principale americano, la cosa probabilmente riscuoterebbe un certo successo sia da parte delle squadre (tanto quelle americane, come i colossi Penske, Ganassi e Andretti, quanto quelle europee come DAMS, ART ecc.), sia da parte degli impianti, sia da parte del pubblico.

 

Ah! una Indycar europea sarebbe da sogno, sacrificherei volentieri tutte le serie inutili e ridondanti (che nessuno segue ma che sono costosissime) per avere un campionato degno di tal nome. 

 

Sognare non costa nulla, sempre meglio delle GP1 in Azerbaijan...  <_<

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

I grandi team della IndyCar sicuramente apprezzerebbero qualche gara in Europa, ma sarebbero gli unici penso. Già  alcuni hanno difficoltà  con il budget (Dreyer&Reinbold ha chiuso quest'anno), correre fuori dal continente americano sarebbe controproducente, secondo me.

Io non sto dicendo di organizzare qualche gara in Europa, esperimenti (fallimentari) di questo genere sono stati fatti ad inizio anni 2000 con la defunta Champ Car e mi sembra che i danni siano stati superiori ai benefici. Io sto parlando di creare un'altra serie, con regolamenti molto simili (se non uguali) a quelli del campionato americano ma con base in Europa. Ovviamente non è una cosa che si può fare dall'oggi al domani, ci vorrebbe del tempo per sensibilizzare, informare e incuriosire il pubblico su una realtà  diversa da quella della F1, ma con le giuste operazioni pubblicitarie è una cosa che si potrebbe fare.

 

Per quanto riguarda le squadre comprendo bene che i team più piccoli, come quelli di Sarah Fisher o di Bryan Herta, non avrebbero le possibilità  economiche per partecipare ad un altro campionato, ma credo che colossi come Andretti, Ganassi e Penske avrebbero tutto per schierare almeno 2/3 vetture anche in questa nuova serie; a questi poi si potrebbero aggiungere i team più importanti impegnati nelle categorie minori come ad esempio la DAMS, la ART GP o la Fortec.

 

Lo so, è fantascienza, ma mai dire mai: mi sembra evidente che il pubblico europeo si sta completamente disamorando nei confronti di una F1 che ormai è ai limiti della pura finzione; forse una nuova categoria, capace di offrire uno spettacolo più "genuino" rispetto a quello della Formula 1, sia pur con molti limiti, potrebbe ravvivare l'attenzione di molti appassionati "traditi" dal nuovo corso preso dalla F1 con DRS, gomme inconsistenti, doppi punti, ripartenze da fermo e chi più ne ha più ne metta

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Io non sto dicendo di organizzare qualche gara in Europa, esperimenti (fallimentari) di questo genere sono stati fatti ad inizio anni 2000 con la defunta Champ Car e mi sembra che i danni siano stati superiori ai benefici. Io sto parlando di creare un'altra serie, con regolamenti molto simili (se non uguali) a quelli del campionato americano ma con base in Europa. Ovviamente non è una cosa che si può fare dall'oggi al domani, ci vorrebbe del tempo per sensibilizzare, informare e incuriosire il pubblico su una realtà  diversa da quella della F1, ma con le giuste operazioni pubblicitarie è una cosa che si potrebbe fare.

 

Per quanto riguarda le squadre comprendo bene che i team più piccoli, come quelli di Sarah Fisher o di Bryan Herta, non avrebbero le possibilità  economiche per partecipare ad un altro campionato, ma credo che colossi come Andretti, Ganassi e Penske avrebbero tutto per schierare almeno 2/3 vetture anche in questa nuova serie; a questi poi si potrebbero aggiungere i team più importanti impegnati nelle categorie minori come ad esempio la DAMS, la ART GP o la Fortec.

 

Lo so, è fantascienza, ma mai dire mai: mi sembra evidente che il pubblico europeo si sta completamente disamorando nei confronti di una F1 che ormai è ai limiti della pura finzione; forse una nuova categoria, capace di offrire uno spettacolo più "genuino" rispetto a quello della Formula 1, sia pur con molti limiti, potrebbe ravvivare l'attenzione di molti appassionati "traditi" dal nuovo corso preso dalla F1 con DRS, gomme inconsistenti, doppi punti, ripartenze da fermo e chi più ne ha più ne metta

Ah certo, magari nascesse una serie così! :D

 

La mia perplessità  riguardava unicamente il pubblico in pista. L'interesse degli italiani mi sembra scarsino, se non ci sono grandi nomi in mezzo. Tanti non sanno nemmeno chi corre in GP2, nonostante ci sia un italiano molto promettente, figurarsi se vengono in autodromo a guardare una IndyCar europea magari senza nomi italiani altisonanti.

 

So che il DTM, quando ha corso al Mugello, ha fatto una miseria di gente, ad Adria non ricordo ma non penso ce ne fosse tanta di più. La Superstars per attirare gente in autodromo ha dovuto mettere i biglietti gratis e pagare qualche nome pesante per correre (perché era Flammini che pagava, mica i piloti che correvano di loro iniziativa) e si è vista la fine che ha fatto. Il WTCC faceva pubblico a Monza solo perché c'erano Zanardi e Tarquini, sennò addio...

 

Io mi augurerei, ripeto, la nascita di un campionato così. Già  si vociferava della Winter Series e mi piaceva, perché portare una serie così spettacolare anche fuori dagli USA mi sembra una bella iniziativa. Su circuiti blasonati, ovviamente, e lì si parlava già  di Medio Oriente quindi mi garbava meno. Chissà , come idea con i dovuti tempi sarebbe attuabile, per ora però rimane solo un sogno.

 

Chissà  che davvero questa disfatta della Formula 1 non sposti l'attenzione degli appassionati verso altri lidi. Con un Filippi al top negli USA sarebbe il massimo.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

 

04/07/2014

 
 
Lutto nel mondo dell'auto
Addio a Gianni Lancia

Così come è vissuto, perlomeno da un certo punto in avanti, Gianni Lancia se ne è andato: in silenzio. Un breve necrologio, apparso ieri su La Stampa e firmato dalla moglie Jacqueline Sassard, dai figli e dai nipoti, ha comunicato (a funerali avvenuti, a testimonianza di una rigida ricerca del riserbo) la scomparsa, avvenuta a 90 anni, dell’ultimo Lancia ad aver condotto l’azienda di famiglia.

In azienda. C’era entrato nel 1947, alla morte del padre Vincenzo (nel 1937): aveva soli 24 anni, era appena uscito dalla facoltà  di Pisa. E subito imprime una direzione inaspettata all’azienda, chiamando Vittorio Jano e lanciandosi nelle corse. All’antica dirigenza piace poco la virata e si dice che la fronda interna sia alquanto agguerrita. Gianni non se ne cura. I risultati sui campi di gara arrivano presto, ma quelli industriali no. La Lancia ristruttura le fabbriche torinesi e investe enormemente per realizzare il grattacielo che porta il suo nome. La decisione si rivelerà  fatale per i conti della Casa. E fatale sarà  l’incidente di Alberto Ascari – top driver Lancia - che nel 1955, a Monza, chiede a Castellotti di provare la sua Ferrari e muore in un incidente.

La cessione. Gianni decide di abbandonare le corse e in sede deve affrontare una frangia di oppositori che invoca l’arrivo di una nuova proprietà . Si fa avanti il gruppo Pesenti, a cui la Lancia deve soldi proprio per la costruzione del grattacielo torinese. Giampiero Pesenti pone una condizione: Gianni deve lasciare, non vuole la famiglia di mezzo (anche le sorelle Anna Maria ed Eleonora, che erano in trattativa con la Mercedes, saranno estromesse di lì a poco). Così accade. Gianni vola in Brasile, che diventerà  la seconda patria, per poi stabilirsi in Costa Azzurra. Da allora, scompare dalle cronache industriali italiane, rifiutando sempre di parlare della “sua” Lancia. Ora riposa nel cimitero di Fobello (VC), luogo d’origine della famiglia Lancia, accanto al padre. Che la terra ti sia lieve, Gianni. G.L.P.

 

http://www.quattroruote.it/news/eventi/2014/07/04/lutto_nel_mondo_dell_auto_addio_a_gianni_lancia.html?m=0

Link al commento
Condividi su altri siti

E' morto anche Giorgio Faletti, cabarettista, attore, scrittore, cantante, e anche pilota, viste le sue partecipazioni a gare anche importanti come il Rally di Sanremo e di Montecarlo, o il Nido dell'Aquila.

 

http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2014/07/11/news/giorgio_faletti-90628487/?ref=fbpr

Link al commento
Condividi su altri siti

Ospite
Questa discussione è chiusa alle risposte.
×
×
  • Crea nuovo...