Vai al contenuto
  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

IndyCar 2014 - Round 05 500 Miglia di Indianapolis [Ovale-Triple Crown]


Andrea Gardenal

Recommended Posts

Dopo 150 giri senza caution, pensavo tra me e me "certo che questi sono due ore che viaggiano a tutta pestando sull'acceleratore e se sbagliano di 1 centimetro vanno a muro".

 

Credo che la 500 miglia esalti più di qualsiasi cosa le palle dei piloti, chiunque essi siano

 

Ma che... Girano ttt in tondo, è facilixximo nn c'è abilità !!ONE!!!!1111!!! Fa Skifooooooo!  :asd:

 

3 ore a 350 orari di media senza la minima possibilità  di sbagliare. Non sarà  motorsport purissimo, sarà  anche un'americanata.... Ma sticazzi.

La 500 miglia è, a mio modestissimo parere, la Gara numero 1 al mondo...

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Assolutamente niente male per un pilota che non andava in monoposto dal 2006,un risultato più che decoroso,se avesse avuto l'opportunità  di guidare con più continuità  dopo l'addio in F1,avrebbe potuto dare ancora tanto in questi anni....

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Non voglio entrare nella solita questione Indy vs Le Mans che è quasi peggio di IndyCar vs f1. Io so solo che stasera penserò ancora a questa, poi da domani inizia il nuovo conto alla rovescia :)  

 

Per me non esiste nemmeno una questione Indianapolis VS Le Mans. Le amo follemente entrambe, personalmente con una punta di preferenza per Indy ma la sostanza non cambia... Parliamo delle Corse con la c maiuscola, diverse per tutto ma unite dalla Storia, dal Prestigio e quant'altro. 

  • Like 4
Link al commento
Condividi su altri siti

Kurt è stato bravo, si è visto poco ma era sempre lì e non lo si può incolpare neanche per non essersi inserito nel discorso vittoria dato che non ce l'ha fatta neanche gente più esperta. Se l'avesse attaccata contro il muro a metà  gara non mi sarei sorpreso, invece ha gestito tutto con grande mestiere. Probabilmente alla fine gli è mancata un po' di velocità  perchè, come tutti i rookie, di base avrà  avuto un assetto piuttosto carico, sicuro nel traffico ma non velocissimo. Il vecchio Helio alla fine è stato la punta di Penske, perchè Power è scomparso e Montoya dopo una bella ripartenza non ne aveva neanche per passare Munoz, meno spettacolare dell'anno scorso ma comunque bravo. Marco si prenderà  i rimproveri di Mario anche quest'anno :), ha corso bene ed è stato bravo perchè ha provato a inserirsi senza mettere a rischio le possibilità  di RHR, però è un'altra occasione che se ne va e un altro terzo posto inutile. Il nono posto di Karam porta almeno una macchina di Ganassi in top ten, per il resto disastro. Dopo la partenza fulmine forse ci si poteva aspettare qualcosa di più da Hildebrand, male anche Pagenaud che ha perso un giro all'inizio non so neanche come.

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Il fatto che il duello finale si sia basato sulla velocità  e non sui consumi ha fatto dimenticare la battaglia tra i motoristi, ma è la seconda volta che la Honda beffa la Chevrolet. Un confronto che, come visto anche nelle altre gare, è stato molto equilibrato, anche se forse Chevy era messa un po' meglio sui consumi. Però la sequenza di bandiere gialle finali ha, fortunatamente, messo da parte il discorso carburante e Hunter-Reay come velocità  di punta forse aveva qualcosina in più, anche se dubito dipendesse dal motore. Comunque per rispettare l'alternanza a questo punto il campionato lo vincerà  un Chevy, quindi o Dixon o Power :asd:, anche se guardando la classifica si vede come i punti doppi abbiano cominciato a fare danni.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il nulla cosmico per 150 giri e il big bang in 50 giri. Purtroppo non ho potuto vedere gli ultimi 8 giri (per favore non datemi addosso già  sto male. Spero di trovarli da qualche parte.

Probabilmente è l'americamata meglio riuscita in tutta la storia degli USA.

Grazie per avermela fatta scoprire.

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

http://www.passionea300allora.it/2014/05/26/indycar-indy-500-la-prima-di-hunter-reay/

 

La 98ª edizione della 500 Miglia di Indianapolis si è conclusa con la prima vittoria nella classicissima dell’Indiana di Ryan Hunter-Reay che sul traguardo ha preceduto in volata Helio Castroneves e Marco Andretti al termine di una gara intensa, che per i primi 150 giri non aveva visto alcuna neutralizzazione e che si è decisa solamente al termine del 199° giro quando il pilota americano ha compiuto il sorpasso decisivo nei confronti di Helio Castroneves proprio sul rettilineo del traguardo. Per il team di Michael Andretti questa è la terza vittoria ad Indianapolis dopo quelle di Dan Wheldon nel 2005 e di Dario Franchitti nel 2007.

 

Dopo la sfuriata iniziale di James Hinchcliffe, Ed Carpenter e Will Power, che hanno guidato la corsa per i primi 60 giri, il comando delle operazioni è stato preso da Helio Castroneves che si è trovato a guidare la coppia del team Andretti composta da Ryan Hunter-Reay e da Marco Andretti al secondo e al terzo posto; la forbice col resto del gruppo, capitanato da Scott Dixon e da Ed Carpenter, si è progressivamente allargata fino al 150° giro quando è stata esposta la prima bandiera gialla a causa di un testacoda di Charlie Kimball all’uscita della curva 2.

 

Alla ripartenza Castroneves e Hunter-Reay hanno mantenuto le prime posizioni seguiti a ruota da Ed Carpenter, ma il regime di bandiera verde è durato solamente per una dozzina di giri finchè alla quarta curva del 167° giro Scott Dixon è andato in sovrasterzo finendo a sbattere violentemente contro le barriere di protezione; inevitabile l’ingresso per la seconda volta in corsa della pace car, guidata da Dario Franchitti, per rimuovere la vettura del suo ex compagno di squadra. L’uscita di scena del pilota neozelandese è stata il punto più basso di una giornata da dimenticare del team di Chip Ganassi che oltre agli errori di Kimball e Dixon ha visto uscire di scena anche Tony Kanaan per un problema tecnico e Ryan Briscoe a causa di una collisione nei primissimi giri di gara; tra questi solamente l’australiano alla guida della vettura #8 ha avuto modo, grazie alle varie caution, di rimediare terminando la gara a pieni giri.

 

Alla successiva ripartenza è stata la volta di un incidente che ha visto coinvolti Townsend Bell, risalito nel frattempo nelle prime posizioni della classifica, Ed Carpenter e James Hinchcliffe; Carpenter si è visto attaccare contemporaneamente all’ingresso della curva 1 da Bell (all’esterno) e da Hinchcliffe (all’interno); stretto a sandwich tra i due, il pilota/team manager è stato colpito dal canadese di Andretti ed entrambi hanno terminato la propria corsa contro il muretto di protezione.

 

Al 191° giro la Safety Car ha fatto il proprio quarto ingresso in pista dall’inizio della gara a causa della presenza in pista di alcuni detriti a seguito di una collisione tra Jacques Villeneuve e Sebastian Saavedra, ma pochi istanti dopo Townsend Bell è andato in testacoda proprio alla curva 2 andando a sbattere contro il muretto di protezione; con soli 10 giri da percorrere la direzione gara ha saggiamente deciso di esporre la bandiera rossa per permettere ai commissari di mettere in sicurezza la zona senza pregiudicare la lotta per la vittoria tra Hunter-Reay, Castroneves e Andretti che altrimenti sarebbe finita in quel momento.

 

Alla quarta e ultima ripartenza si è infiammata la lotta per la vittoria tra Hunter-Reay, fino a quel momento al comando, e Castroneves: il brasiliano ha provato un primo attacco al 196° giro, rintuzzato al giro successivo dal pilota della Andretti Autosport con un gran sorpasso all’interno della curva 3, e un secondo all’inizio del 199° giro; anche in questo caso tuttavia l’americano della vettura #28 ha immediatamente replicato e al termine dello stesso passaggio, sul rettilineo del traguardo, ha compiuto l’ultimo, decisivo sorpasso ai danni di Castroneves, che nell’ultimo giro non è riuscito a mantenere il passo del rivale tagliando il traguardo al secondo posto con appena 6 centesimi di distacco, il secondo margine più ridotto nella storia della 500 Miglia di Indianapolis dopo i 43 centesimi che nel 1992 hanno separato il vincitore Al Unser jr da Scott Goodyear. Quella di Hunter-Reay è la prima vittoria di un pilota americano ad Indianapolis dopo quella di Sam Hornish jr. nell’ormai lontano 2006.

 

Alle spalle dei primi due si è piazzato Marco Andretti, l’unico che nel corso della gara è riuscito a mantenere il ritmo dei primi senza tuttavia mai riuscire ad impensierirli seriamente, davanti a Carlos Muà±oz e Juan Pablo Montoya che a due terzi di gara ha dovuto anche scontare un drive through per eccesso di velocità  in pit lane nel corso del precedente pit stop. Sesto posto finale per l’ottimo Kurt Busch, all’esordio in Indycar, davanti a Bourdais e ad uno spento Power che dopo aver a sua volta subito una penalità  non è più riuscito a rimontare nemmeno approfittando delle successive neutralizzazioni; chiudono la top-10 un altro rookie, l’ottimo Sage Karam (partito 31°), e JR Hildebrand.

 

Gara da dimenticare come detto per il team Ganassi che ha visto il proprio miglior pilota, Ryan Briscoe, chiudere al 18° posto, Tony Kanaan al 26° con 23 giri di ritardo e Dixon e Kimball al 29° e 31° posto, ovviamente ritirati dopo i loro due errori; solamente Sage Karam, ingaggiato dal team DRR ma in collaborazione con la struttura di Ganassi, ha parzialmente salvato la giornata della sua squadra che proprio oggi portava in pista con Dixon e Kanaan una speciale livrea argentata per celebrare i 25 anni di sodalizio con la Target, lo sponsor che ha supportato la squadra di Ganassi fin dall’inizio della sua storia.

 

Buona 14ª posizione finale per Jacques Villeneuve che ha compiuto una gara concreta e senza errori portando la propria vettura al traguardo davanti a piloti ben più allenati di lui, che non correva in monoposto da 8 anni, come Saavedra, Huertas, lo stesso Briscoe e Sato; ritirato invece Buddy Lazier, fermato da un problema tecnico alla sua Dallara dopo 87 giri.

 

Al termine della 500 Miglia di Indianapolis, che da quest’anno assegna doppi punti in classifica, il campionato vede Hunter-Reay in testa con 274 punti contro i 234 di Power e i 220 di Castroneves; Pagenaud, solo 12° in gara, scivola al quarto posto con 211 punti davanti ad Andretti con 192, Muà±oz con 160 e Montoya con 152. I piloti della Indycar torneranno in pista già  nel prossimo weekend sul circuito cittadino di Detroit sull’isola di Belle Isle, sede del primo “double header” stagionale.

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Il nulla cosmico per 150 giri e il big bang in 50 giri. Purtroppo non ho potuto vedere gli ultimi 8 giri (per favore non datemi addosso già  sto male. Spero di trovarli da qualche parte.

Probabilmente è l'americamata meglio riuscita in tutta la storia degli USA.

Grazie per avermela fatta scoprire.

 

 

Sono daccordo.

 

Di fatto una 500 miglia in tono minore.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ogni 500 miglia ha una sua storia, ogni 500 miglia ha un suo carattere. Le caratteristiche aerodinamiche di questa macchina hanno reso ancora più importante che in passato lo sfruttamento della scia per risparmiare carburante, per cui all'inizio è chiaro che non c'era battaglia. Non è un segreto poi che i primi 150 giri siano sempre una sorta di test, una fase di studio delle condizioni ambientali e della pista, assecondandone le variazioni modificando l'assetto, dall'abitacolo e nelle soste. I primi tre quarti di gara sono sempre e solo in preparazione dell'ultimo, così è sempre stato, a meno che qualcuno non rimanga attardato per qualche motivo. Non vedo il senso di correre rischi e cercare di stare in testa quando tutti sanno che la gara si deciderà  nel finale, che è poi il motivo per cui un Rick Mears ha vinto quattro volte e gli Andretti hanno dominato almeno una decina di edizioni senza mai arrivare agli ultimi dieci giri. Ho visto gare complessivamente più belle, come nel 2011, nel 2005 o nel 2002, ma in generale penso sia stata una bella gara con un gran finale, seppur non il migliore di sempre probabilmente.

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Il nulla cosmico per 150 giri e il big bang in 50 giri. Purtroppo non ho potuto vedere gli ultimi 8 giri (per favore non datemi addosso già  sto male. Spero di trovarli da qualche parte.

Probabilmente è l'americamata meglio riuscita in tutta la storia degli USA.

Grazie per avermela fatta scoprire.

 

https://www.youtube.com/watch?v=EeREa0HUrXY

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Come sempre un'emozione! E' una vita che tifo gli Andretti, ma mi sa che anche questa generazione passerà  senza bere latte :unsure:

Comunque un affettuoso saluto virtuale e un ricordo nell'ultima sua apparizione a uno dei miti assoluti di Indy, Jim Nabors! L'anno scorso ero lì, ed eravamo tutti in piedi a cantare con lui. Commovente.

 

naborscap-blog480.jpg

 

Tra l'altro mi ricorda troppo quest'altro mito...... ( :asd: )

 

tumblr_mjxr624QM91rhdnb5o1_1280.jpg

Modificato da 330tr
  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...