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[Calcio] Stagione 2020/2021


Nameless Hero

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Il 7/12/2020 at 16:31 , Ayrton4ever ha scritto:

Questo Milan fa davvero sul serio e le vittorie senza Ibrahimovic dimostrano che di base c'è una gran buona squadra.

Diciamo che se a una squadra di calcio ci pensa Paolo Maldini o Mirabelli, un piccola differenza c'è...

Poi chiaro, giocano anche sulle ali dell'entusiasmo e della fiducia però sono una squadra, non 11 vestiti con la stessa maglia.

Non so quanto dureranno ma anche solo tornassero in Champions, sarebbero già da applausi

Secondo me di Ibrahimovic basta la presenza, non deve per forza giocare per trascinare il Milan. 

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Ieri sono stati sorteggiati i gruppi di qualificazione al mondiale 2022

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Gruppo A: Per il Portogallo non dovrebbero esserci problemi a parte qualche grattacapo riguardante la doppia sfida con la Serbia e la lunga trasferta a Baku. 

Gruppo B: Spagna sulla carta già sicura del posto ma deve stare attenta alla Svezia. 

Gruppo C: Girone abbordabile per l'Italia, la Svizzera la conosciamo e l'affrontiamo agli Europei, da non sottovalutare l'Irlanda del Nord (vedo un pareggio all'orizzonte). 

Gruppo D: Francia già sicura, l'Ucraina potrebbe una delle migliori seconde. 

Gruppo E: Belgio, Galles e Repubblica Ceca lo rendono un girone abbastanza equilibrato. 

Gruppo F: idem sopra ma qui a giocarsela saranno in 4. 

Gruppo G: anche questo è un girone abbastanza equilibrato con l'Olanda che deve stare attenta alla Turchia e ad Erlin Haaland che da solo potrebbe trascinare benissimo la Norvegia. 

Gruppo H: altro girone abbastanza equilibrato, dispiace per @leopndma credo che la Croazia rischia seriamente di non andare al mondiale. 

Gruppi I e L: a Inghilterra e Germania è andata di lusso con gironi facili. 

 

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La gestione di Eriksen è una delle più grottesche della storia recente del calcio in generale... A prescindere dal fatto che un giocatore così deve giocare (e si è visto stasera il suo impatto, quando è entrato a pochi minuti dalla fine) ma non capisco proprio cosa passi per la mente di Conte nei riguardi di Eriksen. Voglio anche comprendere i motivi tecnici, il fatto che all'allenatore possa non piacere (se non fosse che, l'anno scorso, l'ha voluto espressamente lui) e quant'altro. Magari in allenamento non si impegna (ne dubito, considerando la professionalità del giocatore) o che, a prescindere da tutto, l'allenatore non lo ritenga funzionale al proprio gioco. Ma a quel punto lo tieni in panchina sempre o lo mandi in tribuna. Perché umiliare così, facendogli fare scampoli di partita, un giocatore come Eriksen? E' una roba che non capisco. Mi sforzo, ma assolutamente non riesco a comprendere per niente. Semplicemente allucinante...

In ogni caso i discorsi stanno a zero. Il bilancio di Conte è estremamente negativo. Lo scorso anno fuori in un girone semplice, per giunta contro un Barcellona pieno zeppo di ragazzini nella partita decisiva. Quest'anno addirittura fuori da tutto, in un girone che era tranquillamente alla portata. La cosa peggiore è che è uscito senza fare una partita che è una in modo non dico sufficiente, ma nemmeno ai limiti della decenza. 

Questo conferma, ancora una volta, quanto sia sopravvalutato il ruolo dell'allenatore. Con questo non voglio dire che sia inutile, anzi, ma in certi contesti la presenza di un certo tipo di allenatore può essere addirittura deleteria...Io un pensierino sul suo esonero, se fossi un dirigente dell'Inter, lo farei. La stagione europea è compromessa, fuori da tutto a dicembre, ma è ancora lunga e, considerando che il campionato fino a questo momento non ha un vero padrone, si potrebbe sempre cercare di salvarla. Magari puntando allo scudetto, e l'Inter ha una rosa potenzialmente in grado di riuscirci. Indi per cui...

Modificato da Davide Hill
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10 ore fa, Davide Hill ha scritto:

Io un pensierino sul suo esonero, se fossi un dirigente dell'Inter, lo farei. La stagione europea è compromessa, fuori da tutto a dicembre, ma è ancora lunga e, considerando che il campionato fino a questo momento non ha un vero padrone, si potrebbe sempre cercare di salvarla. Magari puntando allo scudetto, e l'Inter ha una rosa potenzialmente in grado di riuscirci. Indi per cui...

Il problema è che non credo possano permettersi tre allenatori a libro paga, perché c'è pure Spalletti ancora, dei quali uno a 12 milioni annui.

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Più che altro, fossi in conte, analizzerei tutte le uscite dalla Champions che ha subito in carriera. Quasi tutte allo stesso modo. Emblematica Juve Galatasaray, anche lì mancava un gol, ma li fu la neve, il terreno pesante, il rinvio. Fu poi eliminato dal Benfica in Europa League. O a o a Torino. Mancava un gol per passare. Ma fu l arbitro. Era paradossalmente andata meglio l anno prima dove ci eliminò il Bayern Monaco senza farci mai vedere palla in 180 minuti.

L anno dopo allegri andò in finale.

Poi basta Champions, fino a questo ultimi due anni con la Inter, in cui ha miseramente fallito ai gironi con avversari ampiamente abbordabili, riuscendo a fallire una qualificazione con la primavera del Barcellona e con uno shacktar che si è accontentato dell' Europa meno nobile, scendendo per pareggiare e riuscendoci. Stavolta la colpa è sempre degli arbitri con cui non sono stati particolarmente fortunati ( magari sbaglio Ma non ricordo nulla di clamoroso), e dello shakhtar che si è difeso stravolgendo il proprio modo di giocare. 

Magari, ogni tanto lo cambiasse anche lui, sfruttando a pieno la rosa, senza fossilizzarsi su un modulo solito e sempre gli stessi movimenti, qualche partita cruciale in più la vincerebbe. 

Dubito sia un problema di grinta e motivazioni ( è maestro i. Questo) ma penso che abbia proprio difficoltà di lettura delle partite, che non sempre si vincono con campioni e grinta.

Alla società si può rimproverare ben poco, anzi, ha fin troppo avvallato le scelte e le scenate del tecnico

 

 

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Qualche mio pensiero sparso sulla faccenda Eriksen. Perdonatemi le inesattezze e le parentesi.

Io ero molto contento dell'acquisto, del prezzo e della possibilità di avere un altro giocatore di calibro internazionale, per di più con quei numeri straordinari che ha avuto in Premiership. In una delle prime conferenze stampa di fine sessione mercato invernale, a chi gli faceva notare come la campagna acquisti fosse stata sontuosa per essere quella di gennaio, Conte si impuntò, dicendo scontento qualcosa come «Eh bè, adesso sembra che abbiamo preso il Real Madrid.». All'epoca, per come era stata presentata la situazione, Conte avrebbe voluto impiegare i venticinque milioni per Vidal (Marotta, per fortuna, agì convenientemente, rimandando l'operazione e abbattendo i costi).

Il mio entusiasmo prevaleva sullo scetticismo ed ero comprensibilmente speranzoso. Scettico perché? Mi chiedevo come Eriksen si sarebbe potuto integrare nel modo di intendere i movimenti di centrocampo di Conte. Lo facevo da semplice appassionato, senza pretese di conoscenze tattiche che non avevo e non ho. Mi chiedevo, perlopiù, che cosa ne sarebbe stato dell’assetto dell’Inter visto fino a quel momento, che non mi dispiaceva affatto. Ero pieno di speranze e di illusioni circa un’evoluzione per il meglio. Pensavo, soprattutto, alla straordinaria capacità di assimilazione che i giocatori avevano avuto nel primissimo mese dopo il cambio dell’allenatore. Come indice di quello che sto scrivendo prenderei in considerazione una partita estiva, a luglio, disputata contro il PSG: sembrava che Conte avesse rivoltato come un calzino il modo di giocare dei nuovi e dei vecchi. Due-tre giocatori addosso al portatore di palla stradicano il pallone in modo pulito, si ridispongono nelle loro posizioni naturali per la fase di attacco, muovendosi e scambiandosi incessantemente le posizioni, trama di passaggi, corsa, intensità e pressing alto senza sbavature. Persa la palla, il gioco ricomincia daccapo: un nugolo di maglie nerazzurre provenienti dalle varie zone del campo convergono addosso al malcapitato di turno, mentre le posizioni scoperte vengono occupate da altri giocatori. All’epoca dell’arrivo di Eriksen l’Inter aveva perso un po’ di smalto, era il periodo della prima assenza forzata di Sensi (la definisco ‘prima’ ma praticamente perdura fino ad oggi) e l’impianto di gioco iniziava già a cambiare forma. Nella mia ingenuità ero molto ottimista che quello fosse il momento opportuno per provare a cambiare un po’ il volto, sopperire ad alcune mancanze (il rimanere senza fiato nei secondi tempi, o il sostituire Sensi che dava quel brio e quella vivacità in fase di costruzione che si sono andate perdendo per poi ricomparire durante la fase finale della Coppa UEFA) o semplicemente creare una sorta di piano di riserva. Mi dicevo: « A luglio i giocatori hanno cambiato il loro modo di impiego partendo da zero? Forse, potrebbero avere maggiori facilità a farlo in corsa, discostandosi dal metodo che finora gli è stato impartito non per lungo tempo». Riponevo fiducia su questa duttilità dei giocatori. Conte non ha mostrato una malleabilità di giudizio, non ha preso una decisione per mettere alla prova nuovamente questa flessibilità di adattamento dei suoi giocatori. Speravo da tifoso che cambiare qualcosina, un minimo (a cui io stesso non sapevo dare contenuto e sostanza) si potesse pure fare per venire incontro a Eriksen, operando una rotazione fra i quattro centrocampisti di livello (non ne enumeravo cinque, perché davo per assodato che Conte non riponesse fiducia alcuna nel professionale e infaticabile Borja Valero). Tutte queste elucubrazioni non hanno retto alla prova dei fatti.

Eriksen è quel giocatore che sta nella trequarti compassato, capace di leggere lo sviluppo dell'azione in netto anticipo, abile a crearti il passaggio smarcante o a tentare il tiro. Non è il tipo con l'intensità di corsa nel pressing, nel recupero, nel fare ripartire l'azione che Conte chiede a tutti i centrocampisti. Il giocatore ci ha provato, è migliorato, ma è ancora ampiamente insufficiente sotto questo punto di vista. Il nocciolo della questione sta proprio nell’impartirgli queste consegne. Non le dovrebbe nemmeno ricevere, non dovrebbe fare quei movimenti dispendiosi, vagare per il campo a interdire in fase di non possesso. Le caratteristiche sono altre e l’allenatore dovrebbe essere in grado di saperle sfruttare. Giocoforza non lo puoi fare se hai delle idee diametralmente e cocciutamente opposte sul come intendere lo sviluppo dell'azione in fase di possesso. Quindi l'errore, (il termine, probabilmente, è eccessivo), paradossalmente, mi è sembrato, stando così le cose a distanza di un anno, più della dirigenza che di Conte: di Marotta, che in quanto investito di pieni poteri gestionali non è certo un semplice esecutore materiale della volontà altrui e di entrambi i Suning che avevano o hanno ‘bisogno’ del nome conosciuto a livello planetario. A dire la verità, non mi ricordo più a chi risalga la paternità dell’operazione di mercato: Marotta condusse le trattative però, mi pare tributò i meriti ad Ausilio. O magari, era un altro acquisto ... Comunque, ammettiamo pure lo abbiano preso per fare qualche plusvalenza (all’epoca, il solo pensarlo mi sembrava assurdo e riduttivo), pensando al reale valore di mercato, di certo con questa gestione da parte dell’allenatore si è creato un danno al giocatore e alla società stessa. Però, d'altro canto,  a freddo penso non si possa sacrificare il collettivo e i meccanismi, ormai, assodati dopo che sono trascorsi mesi ulteriori (‘ulteriori’ rispetto al periodo dicembre 2019-gennaio 2020, in cui facevo i ragionamenti di cui sopra). Conte sicuramente non lo ha valorizzato, ma la domanda è, ed io ancora non ho trovato la risposta: dove avrebbe dovuto metterlo?

A) Con le prime due soluzioni tentate lo ha snaturato, usandolo nel ruolo di Brozovic, schiacciato davanti alla difesa per l’impostazione dal basso, o adoperandolo come semi-ala, di supporto ad attaccanti che vagano troppo e che non lo lasciano lavorare in pace. Limitatamente al secondo caso, ‘snaturato’ non prendendo in considerazione il ruolo in sé, ma il concetto di 'semiala' calato nel contesto di questa Inter. In tutti e due i casi, in un certo senso, Conte è stato pure costretto a tentare questa carta, perché Lukaku, Sanchez e Lautaro scendono a prendersi il pallone giù (soprattutto Romelu e Sanchez) e per evitare intasamenti ha spostato la zolla di competenza del danese. In più, quando è stato schierato come interno, delle volte aveva dietro di lui Brozovic, con il risultato che l’Inter rimaneva troppo sbilanciata e leggera (sia che ci fossero stati Borja Valero, o Barella o Gagliardini o anche Vidal nell’altra posizione di esterno), altre volte aveva dietro Gagliardini (forse la soluzione più redditizia sulla carta per un'opinione che enuncio alla fine) o addirittura Barella che proprio non hanno le capacità avvolgenti di creare le trame di gioco. Barella ha un alto tasso tecnico per essere un giocatore ‘di gamba’ (veniva riduttivamente dipinto così ai tempi del Cagliari) e molte volte ha colpi da trequartista, ma non può reggere i novanta minuti intento unicamente a fare il lavoro di ricamo e precisione, soltanto perché mostra la tendenza ad abbassarsi sulla linea dei difensori e costruire dal basso. Preferisce, di sicuro, le incursioni oltre ai classici compiti di contenimento.

B) Soluzione numero due: lo ha messo dietro alle due punte, ma anche lì tutto quello che ha potuto fare (non 'può fare' ndr) con Lautaro, Sanchez e Lukaku costantemente fuori dall'area è qualche passaggio banale di breve percorrenza per tentare un uno-due e sperare nell'accelerazione del belga, o in orizzontale per aprire verso la fascia (altro capitolo dolentissimo quest’anno). Raro che possa verticalizzare rasoterra o con un lancio lungo. Magari, con uno come Icardi che staziona fisso in area ad aspettare i palloni, Eriksen potrebbe avere un maggiore impatto. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi.

Ero dubbioso sul fatto che uno fra Brozovic e Sensi dovesse lasciargli il posto. Lo pensavo un anno fa e lo penso adesso, Brozovic è ancora essenziale per la costruzione da dietro, assieme a Bastoni. Riguardo a Sensi e al trio Brozovic-Barella-Sensi, non avevo mai visto, all'Inter, un'armonia di movimento, coniugata a intensità e finezza di gioco lì in mezzo. È durato il tempo di un'estate, da luglio a fine settembre. Sensi è letteralmente scomparso, non nel senso che giochi male, ma proprio che non lo si vede in campo, nemmeno in quello di Appiano Gentile: sembra quasi non sia un tesserato dell'Inter. Lo si vede perennemente in tribuna. Non si allena e ogni volta che rientra in gruppo c'è sempre qualche presunto affaticamento muscolare (almeno, dicono così) che perdura inspiegabilmente non dico settimane ma mesi. Pensavo che dopo l'infortunio di ottobre contro la Juventus si sarebbe rimesso in forma per gennaio-febbraio. Insomma, all'epoca, togliere quel Sensi fino ad allora per inserire Eriksen mi sarebbe sembrato un gran peccato. Conte ha provato a fare giocare Eriksen con Barella e Brozovic ma da quello che ho visto (e riprendo il discorso di prima) si creano troppi spazi tra le linee e gli avversari ci vanno a nozze: il danese non ripiega e Barella e Brozovic assieme ai terzini/quinti troppo avanzati non riescono a contenere gli spazi aperti. Per questo motivo a un certo punto lo scorso anno Conte ha iniziato a fare affidamento su Gagliardini e su Valero. Borja era un giocatore encomiabile e molto professionale, bollato impropriamente come 'bollito' o 'vecchietto sfiatato', ma che riusciva a giocare ogni tre giorni e con la freschezza di un ventenne: non molto veloce, sopperiva con l'intelligenza e sapeva sempre dove piazzarsi, non aveva la fisicità di un Vieira ma riusciva a difendere il pallone per le ripartenze e abbinava a questa dote la tecnica. Conte, a Gagliardini forse avrebbe preferito Vecino ma poi (sembra) ci abbia litigato, fatto sta che lo ha silurato dopo gennaio. Gagliardini è il giocatore di rottura, lento, macchinoso e irritante ma che riesce a dare, nello spartito di Conte, quell'equilibrio e quella superiorità fisica in mezzo. Si inserisce molto (talvolta, anzi, molte volte è meglio che non lo faccia 😅). Dobbiamo accontentarci, visto che i giocatori in possesso delle sue qualità, affinate ovviamente, giocano altrove.

Praticamente, per come la vedo io, il problema è che se vuoi fare giocare Eriksen con il centrocampo a tre devi metterci dietro due colossi possenti (non proprio Gagliardini che dico lui per rendere l'idea) che non si smuovano dal cerchio di centrocampo e  che facciano sempre e solo il lavoro sporco per tutto il tempo. L' Inter non li ha.

Da una parte, penso che avere un giocatore così talentuoso e non lasciare che esprima il suo calcio sia davvero deprimente, considerendo che il tifoso interista ha già ampiamente rimpianto altri. Però, dall'altro lato, c'è la considerazione che, e mi ripeto, non si possa snaturare un modo di giocare per favorire il singolo. Poi, mi sovvengono alcuni errori irritanti (controlli di palla, appoggi semplici) che non ti aspetti da Eriksen. Altre volte ha compiuto bei gesti tecnici, passati assolutamente sotto silenzio (non parlo di quelli conclamati come la punizione contro il Milan o l'assist a Lukaku contro la Sampdoria). Ad esempio, in una partita a settembre era stato impiegato per metà gara, con pochissimi palloni giocabili, compiendo movimenti 'oscuri' pregevoli, oltre ad assist da leccarsi i baffi, andati a vuoto per colpa dei compagni: si beccò un ingeneroso '4' in pagella da parte di alcuni quotidiani.

Il resto va considerato anch’esso: il tatticismo, l'ambientamento, la lingua (Lukaku ha detto che ha ancora difficoltà a esprimersi in italiano e a capire i movimenti che gli vengono richiesti), il fatto che Conte preferisca i gregari grezzi, il fatto che l’allenatore sia permaloso e che si sia risentito dopo l'intervista fatta nel ritiro della Danimarca, il fatto che faccia figli e figliastri (Vidal ndr) etc ...

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Il problema non è solo come far giocare eruicksen. Ma anche tutti gli altri. Godin inutilizzato. Perisic dato in prestito l anno scorso ( campione di Europa) e quest' anno inutilizzato. Le poche volte che lo utilizzi, non puoi fargli fare tutta la fascia o la seconda punta. È un ala. Per quella mezzora Passa a quattro, metti un terzino per le sovrapposizioni ( li hai) e cerca di allargare il gioco. Non tutte le partite le risolvi con pressing e palla a lukaku che deve fare salire la squadra o fare sportellate o segnare. Lo stesso problema lo ha la Juve con le piccole che si chiudono ( col Barcellona al contrario è molto più semplice entrare). È inutile mettere sette giocatori in linea con la difesa avversaria, ad aspettare palla e sperare che poi il fenomeno o cuadrado metta la palla giusta. Devi lavorare sui fianchi, aumentare le sovrapposizioni per trovare il varco, trovare il modo di servire i giocatori sulla corsa per migliorare le vincite degli uno contro uno. Se hai giocatori che fanno la differenza nel superare l uomo, e li hai, devi metterlo in condizione di poterlo fare, anche mettendo in discussione il tuo sistema di gioco. Non dico tuttala partita ma la ultima mezz'ora in cui ti giochi una stagione provaci. L Inter nell' ultima mezz'ora non ha praticamente mai crossato. A sto punto non metterlo perisic, tanto ti è inutile.

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Sì, andrebbe fatto un discorso molto più generale. In occasione di alcune partite, si dovrebbe cambiare il modulo, o farlo a partita in corso. Inter-Fiorentina o Inter-Borussia Moenchengladbach sono stati casi emblematici (entrambe le avversarie avevano esterni alti devastanti): pur di non mettere la difesa a quattro - eravamo in emergenza per le assenze dei difensori centrali -, Conte ha deciso di andare allo sbaraglio con Kolarov e D'Ambrosio adattati, mantenendo la linea difensiva altissima. In teoria, i terzini si adattano meglio a giocare a tre in difesa di quanto lo facciano i difensori nati come centrali puri come Godin o Skriniar. Sono già abituati a fare certi movimenti tipici del difensore schierato a tre, allargarsi verso i lati e convergere al centro. D'Ambrosio, spesso, è schierato in questo ruolo e dà affidamento (anche in zona gol), Kolarov era assolutamente fuori condizione (acquisto totalmente sbagliato: i romanisti erano infastiditi dalla sua tenuta fisica già lo scorso anno). Il discorso delle fasce meriterebbe un approfondimento: con il mercato estivo la rosa dell'Inter si è inspiegabilmente indebolita in quelle zone. Per Perisic, in quest'Inter, ci sono solo quei due ruoli da te citati, e per lui innaturali, a disposizione e il non intervenire a sinistra è stato un grosso errore di pianificazione nel mercato. Anche la questione del centrale difensivo in meno in rosa e la mancanza del famoso quarto attaccante che possa essere un degno sostituto di Lukaku sono note dolenti del mercato.

Tornando alla Champions, andrebbe pure detto che l'Inter non è che sia stata eliminata mercoledì. Diciamo che il cammino in salita se l'è cercato nelle prime due partite. All'andata contro Donetsk avevamo avuto molte più occasioni da rete di quelle dell'altro giorno. Contro il Borussia la difesa è andata costantemente a farfalle (era lo stesso periodo di Inter-Fiorentina e Benevento-Inter) e Vidal ci ha messo un bel carico da novanta. Poi, non è una giustificazione ma ci sarebbe anche da dire che Inter e Atalanta non è che abbiano riposato molto e avuto il tempo di fare una preparazione decente. L'Inter ha cambiato parecchio dalla cintola in giù quanto a interpreti e qualche movimento doveva essere oleato meglio. A dire la verità, non lo so quanto il ricaricare le batterie incida: prendendo in considerazione le partite di Champions giocate ad agosto sembra quasi che l'inattività abbia favorito alcune squadre.

____________

Una piccola battuta per sorridere un po':

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37 minuti fa, Osrevinu ha scritto:

Borussia Monchengladbach - Manchester City
Lazio - Bayern Monaco
Atletico Madrid - Chelsea
Lipsia - Liverpool
Porto - Juventus
Barcellona - PSG
Siviglia - Borussia Dortmund
Atalanta - Real Madrid

Tostissima per Lazio ed Atalanta (qui anche per i casi dentro lo spogliatoio)....per noi della Juve sembrerebbe più semplice ma non sottovaluterei il Porto di Concecaicao che non gioca un brutto calcio

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Juventus Atalanta, finalmente una partita con meno tattica, tanta corsa e agonismo. Se la sono giocata e mi sono stra divertito.

Una partita da stadio .

 

Giacomo, ma a Firenze che si dice? sinceramente mi aspettavo di più, la rosa ci sarebbe anche , forse manca uno che dia tempi di gioco, ma la squadra è da parte sinistra. Che succede

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13 ore fa, maurino21 ha scritto:

Juventus Atalanta, finalmente una partita con meno tattica, tanta corsa e agonismo. Se la sono giocata e mi sono stra divertito.

Una partita da stadio .

 

Giacomo, ma a Firenze che si dice? sinceramente mi aspettavo di più, la rosa ci sarebbe anche , forse manca uno che dia tempi di gioco, ma la squadra è da parte sinistra. Che succede

Ti faccio il riassunto della situazione: il demente americano (che crede di essere un grande intenditore perché guida il Cosmos, squadra forse da D italiana) ha sostituito il migliore che avevamo, Chiesa, con 3 parametri zero scartati dalle grandi (Borja, Bonaventura e Callejon) + Amrabat che ha preso lo scorso anno perché "gli era piaciuto". Milenkovic ha detto lo scorso anno di non voler rinnovare, quella parodia di capitano che è Pezzella l'ultimo giorno di mercato ha chiesto di andare al Milan. Caceres confermando le abitudini precedenti ha spesso più di 0,5 come tasso alcolemico. Le tre punte hanno 65 anni in 3 e 35 gol in 197 partite in 3. Castrovilli, stranamente, da quando è fidanzato con un ex miss Italia, non gioca più come prima. Iachini aveva chiesto un regista e un attaccante che non gli hanno preso e guardacaso ora serviranno proprio questi due ruoli. Ribery , Callejon e Caceres lunedì col Genoa hanno fatto ridere e sono stati tolti giustamente dalla squadra per Bergamo. Ora magari è anche colpa di Prandelli o Iachini, a me pare che ci sia qualche falla a monte.

Il pesce puzza dalla testa

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Tutto vero. Alcune considerazioni mie.

Castrovilli vale sia i qualità che quantità ma deve essere costante.

Ribéry vale ancora per il campionato italiano, ma ha bisogno di una punta vera, una punta da sportellate e venti gol a stagione.

Manca un regista, la testa di Borca Valero andrebbe bene ma le gambe no. Serve un regista giovane e che detti i tempi. 

Amrabat mi piace molto per la personalità e il dinamismo. Ha ancora poca testa e poca lucidità. E spesso fa errori che costano parecchio. 

Chiesa toglieva castagne dal fuoco, ma, come nella Juve, spesso si assenta. Nella fiorentina chiudere con due tre giocate ottime, eccezionali ( vedi ieri il gol), bastava, (soprattutto in una squadra con poche ambizioni di classifica, come l anno scorso ) oggi no.

La squadra nei singoli vale molto di più, ma sembra sempre slegata, il gioco mai è fluido. Pensavo che la scelta di Prandelli fosse direzionata proprio a trovare un unione di fondo tra i giocatori.

Detto questo, con quella squadra, vederla a dieci punti fa male. Come mi fa male vedere li il toro

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