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Henri Toivonen


Clarissa

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  • 6 months later...
Ci sarà  presto ;) e anche quella dell'impresa del Montecarlo '86

Clarissa, sei da ammirare con i tuoi 21 anni! Unica! Bellissimo thread;-)

àˆ stato più di un mito per me! Io iniziai a gareggiare nel campionato nazionale rally proprio in quegli anni cercando di emulare Lui. Fu un grande colpo anche per me, lo ricordo molto bene. Conservo ancora alcune VHS sulle gare più belle di quel periodo.

Purtroppo non l'ho mai visto dal vero, ero troppo occupato a sfasciare macchine. Il ricordo più bello però, quando andai per la prima volta in Finlandia, al millelaghi, credo nel 88 o giù di li. Rimasi impressionato da quei mostri, non erano più Gr B ma le nuove Deltone dei vari Alen, Biasion, ... Avevano già  abbassato i tempi delle pensionate del GrB

Scusate se mi sono lasciato andare, ma troppi sono i ricordi leggendo questo topic

Complimenti ancora

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  • 3 months later...

Il Monte Carlo 1986

Nel 1966 papà  Pauli vince nel principato, passano 2 decenni e tocca ad Henri Toivonen, assieme a Sergio Cresto, festeggiare.

Una bella rimonta ed un bellissimo duello con il connazionale Salonen per entrare nella storia.

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Vent'anni Dopo

àˆ passata l'una di notte di venerdì 24 gennaio 1986, neve sulla strada, PS33 del rally di Montacarlo numero 54.

Da St. Sauveur sur Tinée, quota 497, si sale verso il Col de la Couillole a 1.678 metri sul livello del mare per poi ridiscendere verso Pont de Clans.

àˆ la quart'ultima speciale della gara, due uomini del nord si giocano la vittoria, entrambi non hanno mai vinto il "Monte".

Davanti a tutti c'è Henri Toivonen con la Lancia Delta S4, a poco più di un minuto il campione del mondo in carica Timo Salonen sulla Peugeot 205 T16.

Su quei 22 Km infernali i 2 si giocano tutto. Parte l'alfiere Peugeot, centoventi secondi dopo è la volta del pilota Lancia.

Henri danza su per la valle, sembra un lupo che dà  la caccia alla sua preda, Sergio Cresto gli detta il ritmo, i fari gli illuminano alternativamente le rocce ed in nulla infondo alla scarpata, fino a quando inquadrano 2 piccole luci rosse sulla neve. "Eccolo è davanti a noi!" urla Sergio Cresto nell'interfono, Henri frena pensando ad un ostacolo improvviso, ma Cresto gli spiega: ha visto i fari della 205 T16 di Timo! L'hanno preso.

Il rally è finito, anche se mancano ancora 3 speciali alla fine.

L'incidente

Il Montacarlo 1986 è la vittoria più bella e più sofferta tra le 3 ottenute da Toivonen nella sua purtroppo breve carriera.

Una gara ad inseguimento dopo un frontale in trasferimento con un automobilista che ha lasciato una Delta S4 malconcia (tanto che Mikkola, passato subito dopo l'incidente, pensa che Henri si sia ritirato), provocando una sublussazione del femore destro a lui ed un ematoma al ginocchio sinistro per il navigatore Sergio Cresto.

I meccanici in mezz'ora riparano l'auto (che resta comunque più corta di 3 cm) e lui li ripaga con una vittoria storica.

Grazie anche al coraggio di Cesare Fiorio che null'ultima ronde della gara ordina di aumentare la pressione del turbo della Delta di Henri per giocarsi il tutto per tutto, vada come vada.

CRONACA DI GARA

Alen in ginocchio

La Lancia si mette subito in evidenza nella prima tappa "vera" (dopo quella di concentrazione) in programma domenica 19 gennaio.

Miki Biasion è il primo leader ma sulla PS2 è Toivonen a rilevarlo al comando.

Saby va in crisi per il cambio della sua 205 T16, Rohrl si difende egregiamente con l'Audi quattro mentre il motore della Delta di Alen inizia a "ratare".

Sulla PS11, La Souche di quasi 28 km, il team italiano sbaglia la scelta delle gomme: le Delta montano i chiodati pagando un'eternità  al tedesco dell'Audi che ora è secondo.

Subito dopo la mitica prova del Burzet: Salonen con la 205 T16 paga 30'' per essere partito a spinta, Alen rompe la pompa dell'olio ma i meccanici gliela sostituiscono in tempo per la PS.

Dopo 19 km Rohrl fora e il finlandese lo passa in classifica.

Passa Salonen

Nel successivo trasferimento Toivonen centra un automobilista civile, la sua Delta è ridotta male all'avantreno sinistro, anche Henri e Sergio sono malconci.

Per la S4ci sono le cure dei meccanici che riescono a rimetterla in sesto, all'equipaggio ci pensa il medico del team, Benigno "Ben" Bartoletti.

Le prove successive vedono brillare Saby mentre Alen mette fine al suo calvario con la rottura del motore.

A Gap Toivonen comanda con 1'47'' su Salonen che a sua volta ha un minuto netto di vantaggio su Biason.

Ad oltre 4' dalla vetta c'è Mikkola con l'Audi, più indietro Rohrl e Kankkunen con la terza 205 T16.

La prova di Sisteron, PS23, come sempre regala emozioni.

Il team Lancia opta per il cambio gomme in prova ma le cose non vanno per il verso giusto e la classifica, all'arrivo di Montacarlo prima dell'ultima ronde, cambia: Salonen ora è davanti con 33'' su Toivonen e 1'52'' su Biasion.

La resa dei conti

Giovedì 23 gennaio inizia la quarta ed ultima tappa: 5 prove tra metà  mattinata ed il tardo pomeriggio, qualche ora di riposo e tra le dieci di sera e l'alba del giorno dopo le ultime 6 speciali.

Sul col de la Madone Salonen rifila 8'' a Biasion, 15'' a Toivonen e 22'' a Rohrl, il Turini è favorevole al finlandese della Lancia che ne riprende 24'' al connazionale e si riporta a 24'' dalla vetta.

Sul primo passaggio della PS del Col de la Couillole Toivonen sferra l'attacco e vince con 18'' su Biasion e 48'' su Salonen e Saby, appaiati.

Henri passa davanti con Timo a 24" e Biasion a 1'13''. Ancora 2 prove che non mutano le scenario e si va a riposo.

Due luci nella notte

Alle 22.08 si riparte per il Col de la Madone, manca Biasion costretto al ritiro: un problema allo spinterogeno gli fa perdere diversi minuti, cercando di arrivare in orario alla CO sbatte in trasferimento e si ritira.

Rimane solo la Delta di Toivonen-Cresto. Cesare Fiorio azzarda e ordina di aumentare la pressione del turbo per cercare di guadagnare su Salonen pur rischiando di mandare K.O. il motore.

La scelta è azzeccata: Sul Col de la Madone Toivonen rifila 11'' a Salonen, sul Turini (dove la Lancia ha sguinzagliato tecnici, meccanici, ricognitori per avere via radio, la situazione nei punti critici) ne guadagna altri 17'', nella generale ora ha 1'02'' su Salonen.

Si arriva al Col dela Couillole dove Henri compie il suo capolavoro: raggiunge Timo partito 2 minuti prima, a fine PS Toivonen rifila a Salonen 1'58'' che portano a circa 3' il suo vantaggio nella generale.

Il rally è finito, Toivonen ha vinto, vent'anni dopo suo padre Pauli.

Poco importa che Rohrl, quarto al traguardo, s'aggiudichi le tre speciali restanti.

Da: Rallybook Henri Toivonen regalatomi da Harri Toivonen :beer:

senzatitolo2uk.jpg

Podio del Rally di Montecarlo '86 completo di finlandesi: Toivonen, Salonen e Mikkola.

senzatitolo5qr.jpg

Ricordo che dopo l'incidente, in un'intervista durante quel Monte definì la S4 "banana-car"...

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  • 2 weeks later...
  • 3 months later...

Salve a tutti,

Paragonare piloti di epoche diverse e' sempre molto complicato, troppe considerazioni da fare. Quello che appare più che chiaro e' che quando correvi un Safari negli anni '70 lo facevi partendo flatout e rimanendoci per 55/60 CO ovvero 5000 km ... Oggi da buoni impiegati corrono un oretta al giorno, per un totale di tre ore in tre giorni, con una buona dormita assicurata tra una tappa e l'altra. Quindi quando sento parlare di fenomeno Loeb, senza nulla togliergli perché è tra i migliori della sua era, mi viene da sorridere. Anche lui si è dovuto sbarazzare con la "politica" di uno che poteva toglierli gli ultimi due titoli ...

Se c'è un Olimpo non c'è un podio ma un senato ed il Presidente è Rohrl (visto di persona all'Acropoli 72 tra gli altri) pilota e uomo capace di ogni cosa con un volante in mano e che mentre correva era in grado di dirigere la squadra e prendere decisioni ( Portogallo 84 docet ma anche Fiorio ne sa qualcosa) ... Sugli scranni metterei certamente Henry, Hannu, Miki, Sandro, etc ma non andrei oltre l'86, perché con tutto il rispetto, visti loro, niente poteva più valere la pena, anche se dei miei 77 rally mondiali effettivamente 56 sono datati post 86.

Alla prossima

Franz

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  • 1 year later...

Per me è il più grande di tutti i tempi, mi sono appassionato ancor di più perchè considero l'86 (togliendo per un secondo quello che purtroppo è successo) l'anno migliore per le vetture, si ok la vincente Delta ma il fascino che aveva l' S4 per me è imbattibile, connubbio meraviglioso. Se non ci si fosse messo di mezzo il destino maledetto ci sarebbe stata una storia meravigliosa :( Ripostate aneddoti e foto ;)

P.S Ma il circuito della Mandria è abbandonato, demolito? Ditemi.

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  • 5 weeks later...

Chiedo anticipatamente scusa se in questa mia straodinaria escursione nel settore Vintage ho cannato il topic di pertinenza...

E che volevo fare una osservazione e quello su Toivonen mi sembrava il topic piu' vicino all'argomento

Non dico che chi critica il mio stantio punto di vista non abbia le sue ragioni, anzi.
Però io non capisco come uno possa anche solo provare interesse per una società come questa, fatta di stupidaggini, di esaltazione del nulla, di superficialità ed ignoranza allo stato puro
Da qualche settimana si legge sui giornali e si vede in televisione il trailer dell'ultima fatica :paperino: di Stefano Accorsi
Veloce come il vento
E fin qui niente da dire.
Peccato che il film venga sbandierato come liberamente ispirato alla storia di Carlo Capone.
Bene, sono vecchio ed arcivecchio e all'epoca seguivo si i rally ma restando in ambito europeo ho senz'altro ricordi piu' nitidi del mega duello fra Cerrato e Zanussi avvenuto un paio di stagioni dopo e di Toivonen con la Porsche 911 Rothmans piuttosto che Capone con la Lancia, (che comunque rammento per essere stato compagno di squadra di quel piciu di Tabaton e per la bellissima livrea West della sua 037, precursore della Zakspeed F1). Sapevo che non correva piu' da anni, quello che non sapevo era la fine che aveva fatto.
Ora, qualche strafenomeno pieno di app di smart di giga e mega, qualcuno che magari si pensa di capirne qualcosa di questa meravigliosa epoca che tanto appassiona e passa come era dell'intellighenzia qualcuno che magari si appassiona a sta roba è così gentile da spiegarmi cosa cazzo centra la storia di Carlo Capone con il campionato Gt?

 

Modificato da Jps76
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Premetto che non ho visto il film né ho alcuna intenzione di vederlo, ma mi pare di aver capito che è il personaggio di Accorsi (che mi pare interpreti proprio un ex pilota tossicodipendente e sbandato) ad essere liberamente (e questo "liberamente" non è un dettaglio da poco) ispirato alla figura controversa di Capone.

Il campionato GT c'entra solo in quanto teatro dove si cimenta la sorellina del protagonista maschile... 

Da quel che leggo (soprattutto in una recensione di Fulvio Cavicchi) ci sono alcuni punti a dir poco "incoerenti" tipo il team con un solo meccanico, una ragazzina di 17 anni che corre in GT, Accorsi che "allena", per gare GT quindi in pista, Matilda De Angelis facendogli fare i "traversi" con macchine da rally, dialoghi infiniti in radio tra box e pilota (con buona pace di Kimi Raikkonen), i protagonisti che leggono il resoconto della gara su Quattroruote, che, unite ad altre "incongruenze" temporali sull'epoca delle vetture utilizzate nel film, fanno storcere il naso.

Ma le perplessità su "Capone=Campionato GT" non sussistono perché, come detto, è un non problema in quanto personaggio di Accorsi non è caratterizzato ricalcando totalmente Capone (non è una biografia, quindi) ma traendone libera e "superficiale" ispirazione dal suo modo di vivere, non dal suo essere pilota...

E anche perché, come detto, il Campionato GT è la competizione dove corre la ragazzina...

Modificato da Davide Hill
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Capisco quello che vuoi dire. Io mi sono limitato a sottolineare che prima di tirare in ballo certi nomi chi bazzica il patinato mondo dei film farebbe cosa buona e giusta ad informarsi maggiormente su quello che dichiara. Secondo me il nome di Capone non avrebbe dovuto essere minimamente tirato in ballo.

Per concludere il discorso su film/automobilismo segnalo a voi giovani una serie televisiva che andò in onda sulla Rai verso la fine degli anni '80, intitolata semplicemente "Rally", dove Giuliano Gemma interpretava l'intrepido Alan Costa. Si vedono molti frammenti di gare autentiche. Mi sembra che lo si trovi sul tubo, a differenza di una altra (splendida) serie di telefilm di produzione francese ambientata nel mondiale F1 1987

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  • 2 weeks later...
Il ‎25‎/‎08‎/‎2014 at 00:08 , znarfdellago ha scritto:

Salve a tutti,

 

Paragonare piloti di epoche diverse e' sempre molto complicato, troppe considerazioni da fare. Quello che appare più che chiaro e' che quando correvi un Safari negli anni '70 lo facevi partendo flatout e rimanendoci per 55/60 CO ovvero 5000 km ... Oggi da buoni impiegati corrono un oretta al giorno, per un totale di tre ore in tre giorni, con una buona dormita assicurata tra una tappa e l'altra. Quindi quando sento parlare di fenomeno Loeb, senza nulla togliergli perché è tra i migliori della sua era, mi viene da sorridere. Anche lui si è dovuto sbarazzare con la "politica" di uno che poteva toglierli gli ultimi due titoli ...

Se c'è un Olimpo non c'è un podio ma un senato ed il Presidente è Rohrl (visto di persona all'Acropoli 72 tra gli altri) pilota e uomo capace di ogni cosa con un volante in mano e che mentre correva era in grado di dirigere la squadra e prendere decisioni ( Portogallo 84 docet ma anche Fiorio ne sa qualcosa) ... Sugli scranni metterei certamente Henry, Hannu, Miki, Sandro, etc ma non andrei oltre l'86, perché con tutto il rispetto, visti loro, niente poteva più valere la pena, anche se dei miei 77 rally mondiali effettivamente 56 sono datati post 86.

 

Alla prossima

 

Franz

Concordo appieno.

Parlo per me, ovviamente.

I primi ricordi che ho legati al mondo dei rally risalgono ai primi '80, quando le ps abbondavano ancora di Stratos, 131, R5 e 911.

Da Lancista convinto il primo scontro epico che vissi da mini tifoso fu quello fra la 037 di Chivasso e le terribili Quattro.

Terribili perché erano veloci, maledettamente veloci. Ma quello che piu' mi spaventava, e mi spaventò effettivamente vedendole al'opera dal vivo al Sanremo, fu il ringhio del V5.  Nonappena ho avuto a disposizione internet, anni fa sono andato a ripescarmelo. E' un suono che scuote dentro, dà i brividi. Anche a decenni di distanza.

E siccome ai tempi, essendo una Casa italiana impegnata direttamente nel Mondiale anche nel belpaese si potevano adeguatamente seguire i rally ricordo che potevo sperare in un rally percorso su strade asfaltate, favorevoli alla Rally, piuttosto che sterrate, benigne nei confronti dei trattori made in Piech.

Certo la scomparsa di Bettega fu per me seconda solo a quella di quell'ex pilota di motoslitte. Ma ero come dire, già conscio del fatto che i rally erano pericolosi, ben piu' pericolosi delle gare su pista.

E fu così che la pensai anche quando in quel torrido mese dell''86 seppi del destino del protagonista di questo trhead. Sfortuna, va bene, ma prima o poi doveva accadere....correvano a cavallo di bombe ad orologeria.

Catalogo i rally fino agli anni 2000. Perché, a pelle, c'era un gusto diverso. Che andrebbe vissuto, mica raccontato. Poi la vedo come znarfdellago

Quanto ad una classifica ideale di quelli che ho visto, spesso dal vivo, nelle ps mondiali direi che si, Herr Walter può essere posizionato davanti a tutti. Con la ragione.

Con il cuore dico Jean Ragnotti.

 

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  • 2 weeks later...
  • 2 months later...
  • 1 year later...
  • 1 year later...

 

"Proprio prima di scollinare avevo visto davanti una colonna di fumo nero che saliva. Non avevo detto nulla, Tiziano continuava a darmi le note.
[...] Arrivato ad un'ampia curva a sinistra, che chiudeva molto, realizzai in un attimo. E con me Tiziano. Tutto si svolse ad una velocità pazzesca, addirittura più forte dei gruppi B che guidavamo.
"E' una macchina, sta bruciando", le prime parole di Tiziano.
[...] Non sapevamo chi fossero. Avevo bloccato la S4. Dall'altra parte della valle avevo visto la 205 T16 di Saby che stava tornando indietro.
Realizzai immediatamente: "Sono Henri e Sergio".
Toivonen partiva due minuti davanti a me e uno prima di Saby.
La delta S4 era due metri sotto la carreggiata, con il muso all'ingiù. Capovolta.
Completamente avvolta dalle fiamme. Diventate altissime e si stavano propagando alla vegetazione. Io avevo spostato la mia auto un po' più indietro per paura che esplodesse, tanto era il calore.
"L'estintore, l'estintore", Tiziano si era tuffato nell'abitacolo per estrarre la piccola bomboletta rossa.
Sapeva che non poteva fare nulla.
[...] "Non è possibile, non è possibile", continuava a ripetere Bruno Saby.
Era la scena davanti ai nostri occhi che ci rendeva pazzi.
Si, eravamo pazzi. Vedevamo i corpi dei nostri due amici Henri e Sergio che bruciavano, appesi alle cinture di sicurezza. E noi là davanti non potevamo fare nulla.
Impotenti. Un'immagine terribile. [...]
Tornando verso la fine della P.S. il nostro silenzio era raccoglimento e preghiera.
Fiorio, Lombardi, Ninni Russo, ci attendevano. La tragedia era tutta nei loro volti. I meccanici sparpagliati nella piazzola ancora adibita ad assistenza. Alcuni avevano gli occhi fissi nel vuoto, altri piangevano dentro i furgoni.
"Adesso arriva l'elicottero, andate in albergo", disse con un filo di voce
Cersare Fiorio. [...] "Miki, ti giuro che farò di tutto, affinchè queste macchine non corrano più. [...]"

Tratto da Miki Biasion, storia inedita di un grande campione

 

 
Queste invece dovrebbero essere le parole di Toivonen nell'intervista all'inzio del video: "That kind of modern car we should not race this kind of rally" and then when the reporter asks "This really takes me tired and brains aren't enough for this hustle"
 
 
Modificato da giovanesaggio
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  • 5 months later...
  • 10 months later...

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