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Henri Toivonen


Clarissa

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Apro la discussione sul mio pilota preferito :zizi:

Henri Toivonen nato a Jyvà¤skylठil 25 agosto 1956, morto a Corte il 2 maggio 1986. è stato un pilota di rally finlandese degli anni ottanta.

Suo padre Pauli Toivonen fu un famoso pilota di rally negli anni sessanta, ed anche suo fratello minore Harri intraprese la carriera di pilota.

(Ho incontrato di persona Harri ad una manifestazione con Miki Biasion l'anno scorso, una persona semplice e disponibilissima ed è stato un immenso piacere.)

Biografia

Aveva iniziato a correre nel 1975 nelle particolari gare sul ghiaccio con una Simca Rally, per poi passare due anni dopo alla Sunbeam Avenger. Nel 1978, alla guida di una Citroà«n CX, corre in Portogallo e all'Acropoli, ma non riuscì a finire entrambe le gare.

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Lo stesso anno con una Talbot Gruppo 2 corre al RAC arrivando 9º. Nel 1979 corre molto in Inghilterra con una Ford Escort Gruppo 4 alternando con altre macchine, tra cui una Fiat 131 Abarth Rally ufficiale, avuta grazie a suo padre, molto amico di Cesare Fiorio. Nel 1980 diventa pilota ufficiale Talbot, correndo insieme a Guy Fréquelin. Vince l'Artic e il RAC, aggiudicandosi a 24 anni, 3 mesi e 24 giorni il primato di pilota più giovane a vincere un rally iridato.

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Successivamente arriva 5º al Sanremo 1980 e al Monte Carlo 1981, trovandosi accanto come navigatore Fred Gallagher, uno che non parla la sua lingua ma che conosce solo l'inglese: per capirsi nomineranno le curve cattive, veloci e medie. Nel 1981 arriva 2º in Portogallo e in Italia. Nel 1982 e 1983 fa parte del Team Rothmans, in squadra con Walter Rà¶hrl, con una Opel Ascona 400 e Manta 400, ottenendo molti ritiri, rimonte storiche, ma poche soddisfazioni.

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Nell'attesa di correre il Campionato Europeo Rally con la nuova Porsche 911 a trazione integrale, corre il San Marino con una Ferrari 308, ma è costretto a ritirarsi per la rottura della scatola dello sterzo. Nel 1984 arrivò 2º all'Europeo con la Porsche 911 del Team Rothmans (malgrado l'auto non fosse mai stata omologata e piena di problemi) aggiudicandosi cinque gare, compreso il Costa Smeralda, nonostante corresse con le "stampelle" per problemi fisici, a causa dell'incidente in una gara karting.

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Nel frattempo debutta con la Lancia Rally 037 in qualche gara del mondiale, conquistandosi la fiducia di Cesare Fiorio che lo vuole nel Team Lancia Martini Racing, passando definitivamente nel 1985 a far parte della casa torinese, e vivendo la fase finale della 037, ormai sorpassata dalle vetture a trazione integrale; in Costa Smeralda però esce di strada infortunandosi nuovamente alle vertebre, rimanendo infermo per dei mesi.

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Lancia, per stare al passo con la nuova tecnologia delle quattro ruote motrici (più competitive sullo sterrato), ha già  pronta la nuova "arma", la Lancia Delta S4. L'inizio della stagione 1986 lo vede tra i favoriti per la vittoria finale del Mondiale, ottenendo subito una vittoria a Monte Carlo. In Svezia, quando era già  in testa dopo poche speciali, una rottura di una valvola lo costrinse al ritiro. In Portogallo, dopo la prima speciale (con le tre Lancia di Alén, Toivonen e Biasion già  in testa) ci fu uno sciopero bianco dei piloti, i quali, in seguito all'incidente di Santos con la Ford RS200, in cui rimasero uccisi tre spettatori, decisero di non partire per le speciali successive per le scarse misure di sicurezza dei tifosi lungo i tracciati; Toivonen fu portavoce della protesta di tutti i piloti ufficiali che partecipavano al Rally. Al Costa Smeralda ottenne la vittoria in maniera schiacciante, anche considerando che per alcune speciali ebbe un guasto al compressore volumetrico della Delta S4.

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Al Tour de Corse del 1986 Toivonen prese immediatamente la testa della corsa, con distacchi incredibili. Malauguratamente uscì di strada sulla discesa del Col d'Ominanda, lungo una curva a sinistra apparentemente facile, ma che comunque confinava con un burrone molto ripido, non protetto da muretti o guard rail, e pieno di alberi. L'auto, cappottando, urtò con il fondo un fusto di un albero, e il serbatoio della benzina, trovandosi sotto i sedili, fu compresso fino alla rottura; la benzina, venendo a contatto con le parti incandescenti del turbocompressore e dei collettori di scarico, si incendiò, e con essa l'intera auto, che aveva appena finito di cappottare fermandosi sul tetto. Non ci fu scampo per Henri e per il suo navigatore Sergio Cresto. Bruno Saby e Miki Biasion, arrivati sul luogo dell'incidente in un paio di minuti, non poterono fare niente per salvare Henri e Sergio, in quanto il calore emanato dall'incendio era insopportabile anche a diversi metri di distanza.

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La morte di Toivonen e Cresto (avvenuta ad un anno esatto di distanza dall'incidente mortale del loro compagno di squadra Attilio Bettega, tragedia che aveva sollevato i primi dubbi sulla sicurezza della categoria) fu l'episodio che portò alla definitiva soppressione del Gruppo B da parte della FIA. Dopo la sua scomparsa, Henri rimase nei cuori di tutti gli appassionati di rally, e per questo in suo onore gli viene dedicata la Race of Champions, una gara annuale su circuito dove i piloti storici di tutte le epoche si affrontano usando diversi tipi di auto.

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Ancora oggi, sul luogo dell'incidente, dov'è posta una lapide commemorativa, non mancano mai messaggi e ricordi dei suoi fan.

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Palmares

1° WRC Monte Carlo 1986 - Lancia Delta S4

1° WRC Gran Bretagna 1985 - Lancia Delta S4

1° WRC Gran Bretagna 1980 - Talbot Sunbeam Lotus

2° WRC Sanremo 1981 - Talbot Sunbeam Lotus

2° WRC Portogallo 1981 - Talbot Sunbeam Lotus

3° WRC Sanremo 1985 - Lancia 037

3° WRC Finlandia 1984 - Lancia 037

3° WRC Acropoli 1982 - Opel Ascona 400

3° WRC Gran Bretagna 1982 - Opel Ascona 400

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Il Monte Carlo 1986

Nel 1966 papà  Pauli vince nel principato, passano 2 decenni e tocca ad Henri Toivonen, assieme a Sergio Cresto, festeggiare.

Una bella rimonta ed un bellissimo duello con il connazionale Salonen per entrare nella storia.

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Vent'anni Dopo

àˆ passata l'una di notte di venerdì 24 gennaio 1986, neve sulla strada, PS33 del rally di Montacarlo numero 54.

Da St. Sauveur sur Tinée, quota 497, si sale verso il Col de la Couillole a 1.678 metri sul livello del mare per poi ridiscendere verso Pont de Clans.

àˆ la quart'ultima speciale della gara, due uomini del nord si giocano la vittoria, entrambi non hanno mai vinto il "Monte".

Davanti a tutti c'è Henri Toivonen con la Lancia Delta S4, a poco più di un minuto il campione del mondo in carica Timo Salonen sulla Peugeot 205 T16.

Su quei 22 Km infernali i 2 si giocano tutto. Parte l'alfiere Peugeot, centoventi secondi dopo è la volta del pilota Lancia.

Henri danza su per la valle, sembra un lupo che dà  la caccia alla sua preda, Sergio Cresto gli detta il ritmo, i fari gli illuminano alternativamente le rocce ed in nulla infondo alla scarpata, fino a quando inquadrano 2 piccole luci rosse sulla neve. "Eccolo è davanti a noi!" urla Sergio Cresto nell'interfono, Henri frena pensando ad un ostacolo improvviso, ma Cresto gli spiega: ha visto i fari della 205 T16 di Timo! L'hanno preso.

Il rally è finito, anche se mancano ancora 3 speciali alla fine.

L'incidente

Il Montacarlo 1986 è la vittoria più bella e più sofferta tra le 3 ottenute da Toivonen nella sua purtroppo breve carriera.

Una gara ad inseguimento dopo un frontale in trasferimento con un automobilista che ha lasciato una Delta S4 malconcia (tanto che Mikkola, passato subito dopo l'incidente, pensa che Henri si sia ritirato), provocando una sublussazione del femore destro a lui ed un ematoma al ginocchio sinistro per il navigatore Sergio Cresto.

I meccanici in mezz'ora riparano l'auto (che resta comunque più corta di 3 cm) e lui li ripaga con una vittoria storica.

Grazie anche al coraggio di Cesare Fiorio che null'ultima ronde della gara ordina di aumentare la pressione del turbo della Delta di Henri per giocarsi il tutto per tutto, vada come vada.

CRONACA DI GARA

Alen in ginocchio

La Lancia si mette subito in evidenza nella prima tappa "vera" (dopo quella di concentrazione) in programma domenica 19 gennaio.

Miki Biasion è il primo leader ma sulla PS2 è Toivonen a rilevarlo al comando.

Saby va in crisi per il cambio della sua 205 T16, Rohrl si difende egregiamente con l'Audi quattro mentre il motore della Delta di Alen inizia a "ratare".

Sulla PS11, La Souche di quasi 28 km, il team italiano sbaglia la scelta delle gomme: le Delta montano i chiodati pagando un'eternità  al tedesco dell'Audi che ora è secondo.

Subito dopo la mitica prova del Burzet: Salonen con la 205 T16 paga 30'' per essere partito a spinta, Alen rompe la pompa dell'olio ma i meccanici gliela sostituiscono in tempo per la PS.

Dopo 19 km Rohrl fora e il finlandese lo passa in classifica.

Passa Salonen

Nel successivo trasferimento Toivonen centra un automobilista civile, la sua Delta è ridotta male all'avantreno sinistro, anche Henri e Sergio sono malconci.

Per la S4ci sono le cure dei meccanici che riescono a rimetterla in sesto, all'equipaggio ci pensa il medico del team, Benigno "Ben" Bartoletti.

Le prove successive vedono brillare Saby mentre Alen mette fine al suo calvario con la rottura del motore.

A Gap Toivonen comanda con 1'47'' su Salonen che a sua volta ha un minuto netto di vantaggio su Biason.

Ad oltre 4' dalla vetta c'è Mikkola con l'Audi, più indietro Rohrl e Kankkunen con la terza 205 T16.

La prova di Sisteron, PS23, come sempre regala emozioni.

Il team Lancia opta per il cambio gomme in prova ma le cose non vanno per il verso giusto e la classifica, all'arrivo di Montacarlo prima dell'ultima ronde, cambia: Salonen ora è davanti con 33'' su Toivonen e 1'52'' su Biasion.

La resa dei conti

Giovedì 23 gennaio inizia la quarta ed ultima tappa: 5 prove tra metà  mattinata ed il tardo pomeriggio, qualche ora di riposo e tra le dieci di sera e l'alba del giorno dopo le ultime 6 speciali.

Sul col de la Madone Salonen rifila 8'' a Biasion, 15'' a Toivonen e 22'' a Rohrl, il Turini è favorevole al finlandese della Lancia che ne riprende 24'' al connazionale e si riporta a 24'' dalla vetta.

Sul primo passaggio della PS del Col de la Couillole Toivonen sferra l'attacco e vince con 18'' su Biasion e 48'' su Salonen e Saby, appaiati.

Henri passa davanti con Timo a 24" e Biasion a 1'13''. Ancora 2 prove che non mutano le scenario e si va a riposo.

Due luci nella notte

Alle 22.08 si riparte per il Col de la Madone, manca Biasion costretto al ritiro: un problema allo spinterogeno gli fa perdere diversi minuti, cercando di arrivare in orario alla CO sbatte in trasferimento e si ritira.

Rimane solo la Delta di Toivonen-Cresto. Cesare Fiorio azzarda e ordina di aumentare la pressione del turbo per cercare di guadagnare su Salonen pur rischiando di mandare K.O. il motore.

La scelta è azzeccata: Sul Col de la Madone Toivonen rifila 11'' a Salonen, sul Turini (dove la Lancia ha sguinzagliato tecnici, meccanici, ricognitori per avere via radio, la situazione nei punti critici) ne guadagna altri 17'', nella generale ora ha 1'02'' su Salonen.

Si arriva al Col dela Couillole dove Henri compie il suo capolavoro: raggiunge Timo partito 2 minuti prima, a fine PS Toivonen rifila a Salonen 1'58'' che portano a circa 3' il suo vantaggio nella generale.

Il rally è finito, Toivonen ha vinto, vent'anni dopo suo padre Pauli.

Poco importa che Rohrl, quarto al traguardo, s'aggiudichi le tre speciali restanti.

Da: Rallybook Henri Toivonen regalatomi da Harri Toivonen :beer:

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Podio del Rally di Montecarlo '86 completo di finlandesi: Toivonen, Salonen e Mikkola.

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Rally Montecarlo '86.

I lancisti Alen e Biasion si ritirano, l'uno nella tappa comune, l'altro nell'ultima notte. Resta Henry Toivonen, che però subisce un incidente: un cittadino francese con un auto "civile" gli si para davanti e lo scontro è inevitabile: lussazione del femore e anteriore della Delta S4 distrutto. Corsa contro il tempo dei meccanici.

Toivonen riparte.

C'è l'ultima notte sul mitico Col de Turini. Alcuni tifosi francesi si preparano a gettare neve sulla ps al passaggio di Toivonen per far scivolare la Lancia, ma Fiorio lo viene a sapere. Ordina di montare i fari gialli, come le auto francesi, così il pubblico del posto non getterà  ostacoli credendo che sia un'auto francese.

C'è una confusione tremenda con tutte le radio dei team accese, incandescenti.

I ricognitori delle varie squadre segnalano della neve all'inizio della prova, ci sono almeno due chilometri innevati. La neve se gela diventa pericolosa. Bisogna decidere quali gomme montare: con o senza chiodi??

Le conversazioni si intrecciano, la tensione è altissima.

Il ricognitore Lancia, il pilota italiano Vittorio Caneva, dice a Fiorio: "Dottore, mi creda, io sono cresciuto in montagna, se la neve non gela alle 2 del mattino, non gela più, non servono i chiodi".

Fiorio invece ordina: "Montiamo i chiodi".

Caneva non capisce più nulla..

Passa la Peugeot di Salonen sui primi metri della prova, ha i chiodi, va come un fulmine.

Passa la Lancia di Toivonen, non ha i chiodi!!!! Diavolo di un Fiorio!! Sapeva che gli altri team lo avrebbero ascoltato via radio e li ha ingannati tutti!!

Dopo il primo chilometro di neve, altri 17 sono senza neve!! Toivonen guadagna enormi manciate di secondi. Il Montecarlo è praticamente vinto.

Toivonen e Cresto trionfano nel più prestigioso dei rally, il mitico Montecarlo.

All'arrivo Toivonen abbraccia Caneva: "Thank you Vittorio!!". E bisognerebbe aggiungere un "thank you" alla sagacia di Fiorio...

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Credo sia più una leggenda :asd: Girare con la S4, con 500cv e dal peso di 980 kg negli stessi tempi di qualifica delle F1 mi sembra un po' improbabile, considerando che i motori da qualifica di F1 all'epoca avevano quasi 1200cv e le monoposto pesavano molto meno della S4.. se fosse vero che un'auto progettata per la pista fosse veloce come un'auto progettata per andare su sterrato, saltare, resistere alle buche, poter andare in strada e fare ben più kilometri, i progettisti delle F1 dell'epoca avrebbero dovuto quantomeno suicidarsi.

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Credo sia più una leggenda :asd: Girare con la S4, con 500cv e dal peso di 980 kg negli stessi tempi di qualifica delle F1 mi sembra un po' improbabile, considerando che i motori da qualifica di F1 all'epoca avevano quasi 1200cv e le monoposto pesavano molto meno della S4.. se fosse vero che un'auto progettata per la pista fosse veloce come un'auto progettata per andare su sterrato, saltare, resistere alle buche, poter andare in strada e fare ben più kilometri, i progettisti delle F1 dell'epoca avrebbero dovuto quantomeno suicidarsi.

Si,anche io penso sia una leggenda e del resto Fiorio non ha mai confermato (anche s emai in maniera categorica) che quel test ci fosse stato.

Va detto, per completare il tutto, che Toivonen/Cresto non girarono con la S4 "base" ma con l'evoluzione destinata al mondiale '87;L'ECV che di cavalli ne aveva 650 e sarebbe stata più leggera.

Dopo la tragedia al tour de Corse e la conseguente soppressione dei gruppi B,la Lancia accantonò quel progetto dedicandosi alla Delta Gruppo A

A distanza di più di vent'anni Beppe Volta (che mammamia conosce benissimo) che nel frattempò aveva rilevato il materiale Abarth relativo alle Gruppo B,riassemblò l'ecv per farla debuttare al rally Legend a San Marino.

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Vista anch'io nelle mani di Biasion a San Marino.(le due foto sono mie)

Accelerazione impressionante!

E'vero,il telaio è servito per l'ECV2 che ,se non sbaglio è nel museo Lancia a Torino.

Però,con tutti gli aggiornamenti "moderni"che Volta ha inserito nell'ECV penso che non si discosti molto da quello che sarebbe stata se le Gruppo B avessero avuto vita meno breve.

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A mio parere Toivonen è stato il rallista più talentuoso della storia dei Rally.

Velocissimo su tutte le superfici e dalla guida spettacolare ma efficacissima.

Ma della leggenda dei giri di pista all'Estoril con la S4,ne vogliamo parlare?

Certamente fra i primi,ma,dai miei ricordi del Sanremo 1985 Rohrl emerge come un "uomo in mezzo ai ragazzini".

Nel mio personale olimpo troavano posto Rohrl,Sainz e Loeb

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Certamente fra i primi,ma,dai miei ricordi del Sanremo 1985 Rohrl emerge come un "uomo in mezzo ai ragazzini".

Nel mio personale olimpo troavano posto Rohrl,Sainz e Loeb

Si,anche secondo me i tre che hai citato nell'olimpo hanno un posto speciale.

Come sai su Loeb ho le mie riserve,anche se devo dire che quest'anno con la Ds3 mi ha convinto più degli altri anni.

Però è inconfutabile che i rally di oggi sono tutt'altra cosa.

Nell'olimpo non trascurerei di metterci Kankkunen.Ho avuto la fortuna di vederlo in azione ai tempi d'oro del Sanremo terra/asfalto negli sterrati qui nelle Marche.

Impressionante per velocità  e controllo della macchina.

Poi,per quanto mi riguarda un posto speciale nel mio olimpo ce l'ha il campione del mondo di Bassano del Grappa. :)

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RAC 1985

L'avevano fatta decollare più per prova che per cercare il risultato.

La Delta S4 non aspettava altro: nel breve spazio di un minuto e mezzo, quello della prima prova speciale, ha verificato che le ali la reggevano benissimo e ha volato.

Ha volato dalla partenza fino al Galles, da dove è tornata in testa alla classifica; poi si è spinta nel cuore della scozia, a sfidare la minaccia delle sue foreste.

Quando ha rimesso le ruote a terra, in una Nottingham quasi incredula, che ha subito festeggiato la seconda vittoria iridata di Henri Toivonen, il silenzio nel quale aveva preso il volo si era trasformato in un eco di esclamazioni stupite.

Se per Toivonen questo del Rac è stato il secondo successo iridato, per il gruppo Fiat è stato il cinquantesimo: ventitré con il marchio Fiat e ventisette con quello Lancia.

Ma è stato anche il primo con il motore turbo e le quattro ruote motrici.

E sopratutto è il primo del nuovo corso: di un futuro di una nuova lotta per il titolo mondiale che inizierà  fra un mese e mezzo sulle strade del Montecarlo.

Sarà  una lotta alla quale la Delta S4 non vuole mancare, come ha urlato a Peugeot a Audi, sconfitte in Inghilterra da un quadruplo ritiro sopratutto dalle doti sorprendenti di velocità  e affidabilità  buttate loro in faccia dalla nuova avversaria, che in casa Lancia definiscono a non più dell'80 per cento del suo potenziale.

Come a dire che le cose possono ora solo migliorare.

L'esordio trionfale della Delta S4 poteva essere più eccezionale soltanto se i suoi due piloti avessero vinto a pari merito.

Ma queste cose non sono possibili.

Ci ha perduto Alen, autore di una prestazione quasi disarmante nella sua "quasi vittoria" è sbucato all'improvviso quando mancavano solo dodici delle sessantacinque speciali alla fine.

Iniziava il secondo passaggio nella trappola di ghiaccio della tremenda Kielder Forest, l'ultima notte di gara, a fermare la galoppata di Markku ci ha pensato un infernale testa coda.

Innocuo ma tale da bloccarlo fuori strada, fino a quando, con l'aiuto di Kankkunen, fermatosi apposta per dargli una mano, non ha ripreso la gara, ma con quei cinque minuti di svantaggio che non gli avrebbero più permesso il miracolo.

La gara del finlandese è stata tutta qui: una salita del K2 a tempi record e uno scivolone su una buccia di banana.

E anche la sua voglia di quella vittoria che gli sfugge dal Tour de Corse '84 scivola alla stagione 1986.

Rimane poco spazio per parlare delle altre.

Il motore rotto e l'uscita di strada delle due Peugeot di Salonen e di Grundel non significano nulla: un pò di rilassatezza dopo il dominio assoluto di quest'anno, tutt'alpiù, che Jean Todt ha però già  provveduto ad arginare con precise dichiarazioni di guerra in cornice '86.

Non saranno certo le armi a mancargli.

In quanto all'Audi, il cambio automatico ha le sue colpe nell'uscita storica e rovinosa di Rohrl, mentre il rincrescimento convinto con cui Mikkola ha pianto una vettura che, a suo dire, prima del cedimento dell'impianto elettronico era perfetta, aprono qualche spiraglio '86 anche in direzione di Ingolstad.

Anche al di là  del terzo posto di Pond, la Metro 6R4 non ha deluso le attese dell'Austin Rover.

Al debutto nel mondiale, la piccola 4x4 inglese ha messo le carte in tavola: non le manca la trazione, né la potenza, o la maneggevolezza.

Tanto meno le manca un bravo pilota, come ha già  assicurato Tony Pond, sempre su tempi notevolissimi.

Se a questo quadretto si aggiunge la Ford RS 200, in ritardo di preparazione ma, sembra, già  sul piede di guerra, ecco che il mondiale 86' si annuncia come una grande battaglia.

Entusiasmi troppo facili a parte, non è la Delta S4 che mancherà .

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Toivonen: "Ho vinto la gara di Markku"

NOTTINGHAM. La sala stampa del rally, al paino terra dell'Hotel Albany, si tinge "di Italia" quando manca soltanto l'ufficializzazione della vittoria di Toivonen.

L'espressione testardamente cauta di Cesare Fiorio insegue inutilmente sorrisi che gli scappano in tutte le direzioni.

Viene preso d'assalto e gli occhi, arrossati da tre notti insonni sulle ultime quattro, gli si illuminano della gioia di raccontare.

"Avanzata-tecnologia-Lancia; tradizione-vincente" inizia a dire "sette-titoli-mondiali-rally; speranze-cadute-per-il-futuro...".

Ma le considerazioni ufficiali non sembrano proprio essere fatte per il momento, e allora il registro cambia, passa "...al nostro team, che è stato eccezionale. Abbiamo incontrato il ghiaccio, non erano ammessi i chiodi; abbiamo dovuto affrontare varie contrarietà , ma lo spirito vincente non è mancato neppure per un secondo. In verità , siamo stati un pò favoriti dalla possibilità  di avere lunghe soste per gli interventi tecnici. Abbiamo due grandi piloti: con loro e Biasion, il team Lancia affronta l'86 con una squadra d'eccezione,ma contro a certa sfortuna non si può fare niente".

E via,a ruota libera, a parlare di Delta, da gara e del futuro. " Mi sembra cha la vettura abbia mostrato tutto il suo potenziale sopratutto sull'asfalto, ma miglioreremo anche sullo sterrato. Il momento più bello? Non vorrei sembrare retorico, ma è stato a fine prima prova. Eravamo venuti chiedendoci prima di tutto se saremmo stati competitivi: d'un tratto lo siamo stati. Il più brutto? L'ultima notte, in quel momento maledetto fra il testacoda di Alen e il differenziale rotto di Toivonen . Lì è stata davvero dura".

Passano i minuti e i piloti arrivano in sala stampa.

Mentre è di scena Toivonen, da dietro una porta laterale sbuca lo sguardo scuro di Alen, a cercare di catturare parte di quella gioia che ormai sembrava essere sua.

Poche dichiarazioni "ufficiali", i due della Lancia si appartano in conversazioni private.

"àˆ eccezionale" dice Toivonen "Ritrovare questa gioia proprio dove l'avevo trovata l'unica altra volta, al Rac di cinque anni fa, è stupendo. Ora deve passare molto di meno prima della prossima. La Delta S4 ha sorpreso tutti, ovviamente anche me, che non l'avevo mai provata sullo sterrato prima di questa gara. Ma in fin dei conti ho solo firmato una vittoria che era già  di Markku".

E Alen dal canto suo fa buon viso a cattiva sorte "era fatta, avevo 5 minuti di vantaggio" racconta "è stata solo colpa mia non uscivo di strada da non ricordo nemmeno più quante gare: doveva succedere proprio qui, è stata una sfortuna maledetta. Ma c'è tempo di rifarsi", aggiunge "Una vettura perfetta, ma anche la Delta è stata eccezionale."

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Henri, disponibile come sempre, indossa il giubbotto del "gruppo piloti cremonesi" suoi fans

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Pausa pranzo al motor show 1985 con Stig Blomqvist e Seppo Harjanne, notare che non mangiano seduti :asd:

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podio del vincitore al RAC '85 con il suo co-pilota, in quella occasione, Wilson

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RAC '85

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