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Ayrton Senna


Luke36

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A me sembra abbastanza finta. Forse un render, o un bel dipinto realistico, ma c'è qualcosa che non mi convince pienamente. Non sulla macchina, che apparentemente ha tutto al posto giusto (compreso il nastro sulla presa naca e sul foro del cupolino. Anche il numero di rivetti è quello giusto), ma se guardo il pilota ci sono alcuni elementi che mi lasciano un po' perplesso. Il casco, le cinture e soprattutto la tuta che, oltre a sembrarmi blu e non nera, è priva di qualsiasi inserto giallo o patch...E la luce naturale che illumina il pilota è totalmente differente da quella riflessa sulla macchina. 

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E' il 18 novembre 1993: a Ingolstadt Senna stringe accordi commerciali con l'Audi, e prova il posto guida dell'Auto Union Tipo D del 1938-39 con cui Nuvolari vinse i Gran Premi d'Italia, Donington e Belgrado (motore 3000 a 12 cilindri con compressore volumetrico, 485 cavalli).

 

Senna_Ingolstadt 18.11.1993.jpg

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"A Monaco entrambe le McLaren occupavano di nuovo la prima fila dello schieramento, con lo specialista di pole position Ayrton Senna che si è rivelato straordinariamente più veloce di Prost di 1,5 secondi! Alain non poteva credere che Ayrton fosse andato tanto veloce su un circuito che lui stesso considerava una pietra di paragone, anche perché Alain era andato un secondo più veloce del terzo pilota sulla griglia, Gerhard Berger, al volante della nuova Ferrari disegnata da John Barnard. Ayrton era ossessionato da Alain: Prost era il numero uno, il migliore pilota del mondo. Dal primo momento in cui Ayrton ha fatto parte del team, non ha avuto altro interesse che battere Alain. Voleva sempre sapere quale assetto usasse Alain. E adesso non solo lo stava battendo, ma stava completamente oscurando il campione.

Spesso, quando riuscivi a catturare Ayrton da solo, specialmente nei momenti in cui era riuscito non solo a battere il suo eroe, ma a demolirlo a bordo di un'auto identica, con identico motore e identiche gomme, scoprivi che diventava molto mistico e si faceva molto lirico spiegando il modo in cui era riuscito a farlo. Era come se non riuscisse a credere di avere appena battuto il "Professore". Poteva dire che, mentre guidava l'auto, non sentiva più di essere su un circuito, ma in un tunnel dove stava probabilmente oltrepassando le sue capacità. Fintanto che si sentiva a proprio agio in questa situazione, andava avanti, ma quando sentiva che il passaggio successivo era proibitivo, si fermava.

Io non potevo comprendere tutto questo, o meglio non avevo tempo per tutte quelle sciocchezze. Per quanto mi riguardava, lui era semplicemente il pilota più veloce che io avessi mai visto nella mia carriera.

In gara, entrambi sono partiti testa a testa, arrivando alla St Devote praticamente assieme, ma Prost ha sbagliato una cambiata che gli è costata il secondo posto in favore di Berger. Per 54 giri è rimasto al terzo posto, incapace di superare la Ferrari. Nello stesso tempo, Ayrton ha acquistato un vantaggio di circa 50 secondi.

Quando Alain si è sbarazzato di Berger, ha cominciato a ridurre il distacco. Ayrton ha visto il cartello esposto dai box in cui gli comunicavamo che Prost era secondo e stava guadagnando su di lui, allora ha smesso di controllare la corsa e ha cominciato a fare registrare nuovi record sul giro. Con circa 15 tornate al traguardo, Ron è andato alla radio e ha urlato ad Ayrton: "Rallenta! Non ti prenderà mai! Rallenta!".

Ma l'ossessione di Ayrton lo aveva fatto diventare sordo e al 67° giro ha toccato le barriere all'interno della curva del Portier: ciò gli ha fatto perdere il controllo dell'auto, che è finita contro il guardrail. Prost ha vinto così una gara che non era sua. Questo è stato, senza dubbio, il più grande errore della carriera di Ayrton Senna.

Era talmente distrutto e depresso che si è semplicemente incamminato verso il suo appartamento, situato in Boulevard Princess Grace, non lontano dal Portier, per affrontare la delusione da solo. Per ore abbiamo cercato di contattarlo senza successo: il suo telefono rimaneva senza risposta oppure era occupato o fuori uso. Finalmente, solo verso le nove della sera sono riuscito ad avere una risposta da Isabel, la sua governante brasiliana. All'inizio insisteva che il Senhor Ayrton non era lì, ma poi le ho parlato in portoghese, dicendole che sapevo che Ayrton era lì e chiedendole di dirgli che al telefono c'era Jo.

Lei gli ha finalmente passato la cornetta e Ayrton stava ancora piangendo. Ha parlato con calma in portoghese: "Non so come sia successo. Ho sfiorato appena l'interno della curva o la barriera e l'auto è saltata, il volante è sfuggito dalle mie mani e in una frazione di secondo stavo picchiando contro l'esterno della pista. Devo essere il più grande idiota di tutto il mondo".

JO RAMIREZ 

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