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TEST 2017 - Sessione 1 - Barcellona 27 febbraio-2 marzo
topic ha risposto a sundance76 | R18 in F1 2010-2019
Mi vien da pensarlo anche a me, ma mi dicono che bisogna vederle in gara prima di giudicare.... -
TEST 2017 - Sessione 1 - Barcellona 27 febbraio-2 marzo
topic ha risposto a sundance76 | R18 in F1 2010-2019
"Le monoposto alate andrebbero iscritte al registro aeronautico" (Stirling Moss) Tornando seri, nel 2014 ero tra i pochi a plaudire il ritorno a sorpassi senza Drs e alle sbandate di potenza in uscita di curva. Adesso sono molto curioso di vedere questo monoposto durante un Gran Premio, in lotta tra loro. -
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TEST 2017 - Sessione 1 - Barcellona 27 febbraio-2 marzo
topic ha risposto a sundance76 | R18 in F1 2010-2019
http://www.redbull.com/it/it/motorsports/f1/stories/1331846188882/presentazioni-nuove-f1-il-commento-di-terruzzi -
Va benissimo, ma io spesso preferisco mettere lo stesso post in vari thread differenti, così l'utente tutto-Schumi-F1-2017 che magari evita di aprire i thread sulle singole gare di 50 anni fa, può trovare il post anche in "Foto d'Epoca" o nel topic del singolo pilota, e magari lo legge, cosa che non avrebbe mai fatto perché non se ne frega nulla del topic del 1951.
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Gran Premio di Sanremo 1951 a Ospedaletti. Stirling Moss (HWM) stretto tra le Ferrari 375 di Alberto Ascari e Gigi Villoresi.
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3D per il Gran Premio di Sanremo del 1951... Stirling Moss (HWM) stretto tra le Ferrari 375 di Alberto Ascari e Gigi Villoresi.
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Gran Premio di Sanremo 1951 a Ospedaletti. Stirling Moss (HWM) stretto tra le Ferrari 375 di Alberto Ascari e Gigi Villoresi.
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Poi magari farà a fettine tutti gli avversari, e noi a tirar fuori gli slogan già usati per la Brabham-Repco del '66-'67: "La semplicità e la pulizia progettuale batte la complessità delle più elaborate avversarie".
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Gran Premio del Belgio 1958 a Francorchamps. Brooks sulla bellissima Vanwall ottiene la sua prima vittoria stagionale nel Mondiale (seconda in carriera dopo quella inglese dell'anno prima in "coabitazione" con Moss), battendo le Ferrari: Collins e Musso si ritirano, Hawthorn arriva secondo col motore in fumo (si vede anche nel filmato a colori):
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Ha detto Stirling Moss: "Tony Brooks è il più grande pilota 'sconosciuto' che sia mai esistito. Non c'è mai stato nessun altro così bravo e così poco noto. Ma noi che vivevamo lo sport da dentro sapevamo quanto fosse brillante. Ci sono molti piloti, nomi a noi familiari, che non erano affatto al suo livello. Lui aveva un talento straordinario. Lo si capiva nei circuiti che richiedevano soprattutto abilità: il vecchio tracciato di Spa-Francorchamps e il vecchio circuito del Nurburgring. Brooks non era esattamente un lottatore, non era proprio quel tipo di uomo, era un introverso. Io non ero come lui e quindi avevo bisogno di correre. Non credo che Tony abbia mai sentito quest'esigenza. Forse nel suo approccio era più astuto di me. Poteva rimanere in posizione arretrata, impassibile, ad assistere agli sviluppi della situazione, mentre io dovevo sempre lottare fra i primi tre. Credo che, come me, tenesse una piccola riserva da parte in caso di errore o sfortuna. Piloti come Lewis-Evans andavano più forte, credo al di sopra delle proprie capacità, questo non era certo il caso di Tony". Brooks e Moss si diedero il cambio durante il GP d'Inghilterra 1957 (entrambi non erano in buona forma fisica), vinsero e diedero così la prima affermazione alla Vanwall, la macchina del magnate Tony Vanderwell che l'anno successivo vinse il primo Titolo Costruttori, con ben 6 vittorie (3 di Brooks e 3 di Moss, il quale vinse anche una gara con la Cooper del team Walker). Eccoli alla premiazione dopo la vittoria:
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Oggi compie 85 anni Tony Brooks, uno dei piloti più forti ma anche più sottovalutati (parola di Stirling Moss). Ecco una bella intervista di Danilo Castellarin apparsa su "Auto d'Epoca" nell'aprile 2005.
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"Un uomo diventa fidanzato quando si sposa, diventa marito quando ha dei figli e diventa padre quando diventa orfano. L'uomo soffre di un'isteresi delle cose: gli eventi precedono la maturazione della ragione per cui gli eventi si creano". "Se credo in Dio? Dio è un'espressione convenzionale. Io credo nel concetto che Dio rappresenta. Ma la domanda non è ben posta. Dio è ai confini della nostra conoscenza, o ignoranza: ogni volta che scopriamo una cosa, spostiamo Dio un po' più in là. Una volta dicevano: "Dopo il monte c'è Dio"; poi al di là del monte scoprivano una valle e dicevano: "Dopo la valle c'è Dio"; e così via. E' lo stesso anche oggi. Dio è un modo per placare l'angoscia dell'infinito. In sostanza sono un pagano. E non è detto che i pagani non credano in Dio, esattamente come è una forma di narcisismo pensare che Dio possa occuparsi di ogni più piccolo guaio nel mondo". (Giannino Marzotto, 1928-2012)
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La fortuna di un uomo è la sfiga di un altro uomo.
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Bellissimo filmato Luce, breve (tre minuti), ma ugualmente coinvolgente come quello di mezz'ora prodotto dalla Shell che avevo postato nel thread sulla Mille Miglia. Entrambi sull'edizione 1953, vinta da Giannino:
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Il box Mercedes.
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Non capisco questa uscita. Se vedo una presa d'aria davanti sul radiatore, anche un bambino può capire a cosa serve. Una presa d'aria ai lati dell'abitacolo (Ferrari 312 T2) al posto dell'air scoop appena vietato, la so interpretare anche io. Ma oggi credo che la complessità sia tale che un appassionato non può apprezzare l'utilità tecnica di un'aletta, se un ingegnere non gliela spiega. Ma poi, del resto, io parlavo del fatto che IO non capisco. Cosa diamine c'entra questa sparata? Se non so interpretare tecnicamente una vettura, come e perché dovrei pretendere di spiegarla agli altri? Boh..
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Queste macchine sembrano sereni e maestosi velieri.
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Ti dirò, mi piace di più la versione con la pinna posteriore. E le carenature delle sospensioni le trovo bellissime.
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A Unterturkeim hanno svelato la nuova monoposto che segna il rientro della Mercedes nei GP. Che ne pensate?
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Mi piacerebbe commentare le forme aerodinamiche, avendo cognizione degli scopi delle forme stesse. Invece alla fine devo limitarmi a un "mi piace, non mi piace" perché non ho idea di cosa servano nello specifico determinate prese d'aria, incavi, gobbe...
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Quelli correvano per milleseicento chilometri su asfalto, sterrato, pianure, montagne, con strampiombi, fossati, alberi, muri e pali per mezza Italia, e noi oggi ci emozioniamo per le presentazioni delle monoposto, con alette uscite dalla galleria del vento e le gomme grosse, che correranno su circuiti talmente asettici da far sembrare sporco un laboratorio farmaceutico.
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Nel 2003 Cesare De Agostini e Gianni Cancellieri dedicarono un libro bellissimo, divertente e intelligente alla vicenda dei quattro fratelli. Sono colpevole di essermi interessato in modo insufficiente per molti anni delle corse sport su strada (Mille Miglia, Carrera Messicana, Coppa delle Dolomiti, Giro di Toscana, Giro di Sicilia, Giro delle Calabrie), che spesso da sole duravano da tre a cinque GP odierni, su strade normali, quindi pericolosissime ed estenuanti, con macchine potenti ma scorbutiche. Le corse Sport facevano parte del Mondiale Marche-Sport, che in seguito diventerà Mondiale Prototipi e poi Mondiale Endurance. Tuttavia, Le Mans a parte, quelle che ho nominato divennero le vere antecedenti dei rallyes. La soppressione delle gare Sport su strada dopo la tragedia della Mille Miglia 1957, favorì appunto lo sviluppo dei rallyes, che "sostituirono" negli anni '60 le corse su strada nel cuore degli appassionati, fino al grande boom della disciplina degli anni '70. Torniamo ai fratelli Marzotto:
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