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sundance76

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Contenuti inviati da sundance76

  1. L'Alfa nella seconda metà della stagione '80 era davvero competitiva, peccato....
  2. sundance76

    Ferrari

    C'è un "errore", la 125 fu utilizzata anche nel 1948 e nel 1949.... (lo so, non c'era il Mondiale ) Beh, scherzi a parte, volevo solo ricordare che quella vettura, impotente contro le Alfetta, nel 1949 (assenti le Alfa) riuscì a vincere con Alberto Ascari il GP di Svizzera e il GP d'Italia, che dall'anno successivo sarebbero state gare inserite nel calendario del neonato Mondiale.
  3. ...FIAT che si ripetè vincendo il GP d'America nel 1911 con Bruce Brown (sempre a Savannah), e nel 1912 con Bragg (a Milwakee). D'altronde, se nel 1907 fosse già esistito un titolo mondiale, lo avrebbe vinto Felice Nazzaro che con la FIAT vinse il già prestigiosissimo Grand Prix dell'A.C. di Francia (a Dieppe, 770 chilometri....), la Targa Florio (430 km) e infine la Coppa dell'Imperatore sul circuito tedesco del Taunus (circa 730 km di gara...).
  4. Dopo la prima edizione del 1908, il circuito di Savannah fu utilizzato altre due volte, nel 1910 e 1911. Ecco un filmato su quelle prime tre edizioni:
  5. So che ha importanza relativa, ma andrebbe detto il primo vero Gran Premio degli Stati Uniti ebbe luogo addirittura nel 1908, a Savannah, in Georgia. L'iniziativa fu ripresa nel 1910 e durò fino al 1916 (oltre a Savannah, furono usati anche altri circuiti come Santa Monica, Milwakee e San Francisco). Si chiamava "American Grand Prize" e la prima edizione fu vinta, pensate un pò, da Louis Wagner su una... FIAT (marca che fino al 1927 si fece grande onore nei Gran Premi, Indy compresa). Louis Wagner (1882-1960) a Savannah, sulla vittoriosa FIAT "100 HP Grand Prix", 4 cilindri biblocco verticali, 115 cavalli, 1400 giri/minuto : Il trofeo in palio era questo:
  6. Negli ultimi anni ho perso l'abitudine a guardare i telefilm, ma uno-due anni fa mi era piaciuta molto una serie, intitolata "Rubicon", che poi però è durata una sola stagione, peccato... Vi posto un articolo/recensione su questo telefilm, di cui ho tutte le puntate registrate:
  7. sundance76

    Sebastien Loeb

    E' l'amara verità ... Mi sa che oggi è più divertente andare a vedere il Rally Legend a San Marino o il Tuscan rewind: almeno riesci a vedere la diversità di uomini e macchine.
  8. sundance76

    Motori

    Oggi ci sarebbe da sghignazzare di disprezzo (o disperazione...) al solo pensare che anni fa su una griglia di partenza potevi trovare contemporaneamente un motore Ferrari V12, un Ford V8, un Matra V12, un BRM H16, un Maserati V12, un Repco V8, un Weslake V12...
  9. Graham Hill nell'inferno d'acqua mentre si avvia ad ottenere (seppure a oltre 4 minuti da Stewart) un secondo posto importantissimo per la Classifica Mondiale:
  10. La prima edizione della 500 miglia di Monza, 1957, in un bell'articolo di Aldo Zana su Ruoteclassiche:
  11. Bellissimo report di presentazione, che tiene degnamente a battesimo il forum, grazie Gio!
  12. 3D per il Gran Premio di Germania 1968 http://www.passionea300allora.it/granpremi/gran-premio-di-germania-1968 Dalla rivista mensile "Auto" di gennaio 1998, articolo di Gianni Cancellieri:
  13. Beh, ma si dice anche che sia solo la fine di un ciclo astrale e l'inizio di uno nuovo... Boh, non ne so molto. In caso contrario, cioè che veramente sia la "Fine", allora Alonso deve muoversi ora, a novembre, altrimenti per la Ferrari altro che digiuno ventennale... sarebbe Eterno!
  14. Per la Juve diventa un pò complicato, dopo la vittoria del Chelsea...
  15. Ci furono le due edizioni del "Trofeo dei due mondi", un campionato articolato su due prove, la 500 miglia di Indianapolis e la 500 miglia di Monza. La 500 miglia di Monza ebbe luogo nel 1957 e nel 1958. Si correva solo sull'anello sopraelevato, in senso antiorario.
  16. sundance76

    Red Bull

    Web Site - Fondata nel: 2005 (ex Jaguar, ex Stewart) Sede: Milton Keynes (Gran Bretagna) Presidente Red Bull: Dietrich Mateschitz Consulente: Helmut Marko Uomo immagine: David Coulthard Team principal: Christian Horner Team manager: Jonathan Wheatley Direttore tecnico: Adrian Newey Capo aerodinamico: Peter Prodromou Capo progetto: Rob Marshall Motore: Renault RS27 Ingegnere di pista #1: Guillaume Rocquelin Ingegnere di pista #2: Ciaron Pilbeam Capo meccanico: Kenny Handkammer Pilota #1: Sebastian Vettel Pilota #2: Mark Webber
  17. sundance76

    Libri "da corsa"

    Qualcuno di voi possiede il libro "400 cavalli nella schiena"?
  18. Autosprint dà Monza per favorita ad ospitare la F. Indy in Italia, battendo le candidature di Imola e Mugello. Anzi, dice che il contratto sarà firmato in settimana. Sarebbe bello, potremmo finalmente vedere all'opera le due categorie su uno stesso circuito.
  19. Non è sempre così. Alcune nazioni scandinave, con un PIL alto, sono state per decenni le nazioni con il più alto tasso di suicidi.
  20. Di sicuro è un elemento potenzialmente risolutivo in quel senso, però forse oggi non è sufficiente, o comunque c'è stata qualche degenerazione nel sistema che non lo rende più univocamente e proporzionalmente legato alla qualità della vita.
  21. Ciao Giacomo! Quoto il tuo intervento: bisognerebbe capire che il PIL non è necessariamente l'indicatore della qualità della vita...
  22. Ho trovato quest'articolo: Quella che stiamo vivendo è prima di tutto una crisi culturale Manuel Castelletti Esiste il fondato sospetto che quella che stiamo vivendo non sia solamente una crisi economico-finanziaria, ma qualcosa di più. Con la popolazione in continua crescita (nel 2011 abbiamo raggiunto i 7 miliardi di abitanti ed in circa 10 anni se ne aggiungerà un ulteriore miliardo) ed un’economia fortemente dipendente dalle tre risorse simbolo della Seconda Rivoluzione Industriale –petrolio, carbone e gas naturale –, che sono per nostra “sfortuna” risorse finite, cioè non rinnovabili e quindi in via di esaurimento (oltre che responsabili, insieme alla deforestazione selvaggia, del “Global Warming”), esistono dei seri dubbi sulla sostenibilità a lungo termine di questo modello. Alla fine del 2001, abbiamo assistito al secondo grande avvenimento degli ultimi 20 anni, dopo lo sfaldamento del blocco sovietico, ovvero l’entrata della Cina nel WTO (l’Organizzazione Mondiale del Commercio). A partire da quella data, si è cominciato a fare sul serio con la globalizzazione e quindi abbiamo assistito ad un sempre maggiore aumento della circolazione delle merci (aumento delle importazioni e delle esportazioni di tutti), delle persone (turisti e migranti) e soprattutto dei capitali, che senza più frontiere e dogane pronte a limitarne la “naturale” ricerca del maggior profitto, hanno messo a ferro e fuoco l’intero pianeta pur di spuntare uno 0,5% di rendimento in più. Questo ha portato ad una grande crescita economica dei paesi emergenti, con Cina, India, ma anche Brasile, Indonesia, Russia ed Arabia Saudita che hanno visto aumentare considerevolmente il peso della propria economia, cioè della produzione di beni e servizi (o prodotto interno lordo), perché in grado di offrire risorse naturali (il petrolio russo, il gas russo, la soia brasiliana e l’olio di palma del Borneo) o manodopera a basso costo (l’esercito di cinesi ed indiani che si accontentano di uno stipendio mensile di 200-300 dollari) al sistema produttivo mondiale, ovvero ai consumatori dei paesi ricchi (la triade Usa, Europa e Giappone). La globalizzazione ha gonfiato i profitti delle grandi multinazionali quotate nei mercati azionari americani od europei, che mostrando ogni anno utili sempre maggiori hanno innescato un moltiplicatore di ottimismo, spingendo i consumatori americani ad indebitarsi sempre di più per l’acquisto a rate dell’ultimo modello di televisore e, grazie anche alla politica dei tassi bassi portata avanti dalla Fed (la banca centrale Usa), ad alimentare la bolla immobiliare, una vera e propria corsa all’acquisto a debito della seconda e della terza casa, scommettendo così di riuscire a ripagare quanto preso a prestito tramite l’aumento generalizzato del prezzo delle case. Ma ad un certo punto questo meccanismo si è inceppato, qualcuno non è riuscito a ripagare i debiti contratti (molto probabilmente a causa dei crescenti costi che le famiglie hanno dovuto sostenere grazie all’aumento del prezzo delle materie prime) e le istituzioni finanziarie che si sono ritrovare nei propri bilanci questi titoli (nel frattempo cartolarizzati e immessi sul mercato) –di fatto tutte – si sono trovate in grosse difficoltà , per l’inesigibilità dei crediti che avevano acquistato sul mercato. A questo è seguito l’ovvio crollo del mercato immobiliare a stelle e strisce. Sulla crisi economica sappiamo praticamente tutto, perché sono 4-5 anni (le prime avvisaglie sono uscite a luglio 2007) che ci raccontano ed informano su come sono andate le cose, almeno in superficie. Perchè quello che non sappiamo è che questa crisi è in realtà una crisi culturale, dovuta ad un modello “sbagliato”, che ci sta portando tutti verso il collasso perché questo modello abbraccia valori sostanzialmente economici, cioè valori incompatibili con la limitatezza del nostro pianeta –le risorse sono finite ed il pianeta non può permettersi che 1,3 miliardi di cinesi consumino quanto i 300 milioni di americani. La corsa al profitto, la competizione di tutti contro tutti (siamo tutti in lotta per ottenere uno stipendio migliore, maggiori profitti, per aumentare il nostro reddito, ovvero i nostri diritti a consumare risorse naturali), l’interesse egoistico materiale (il denaro viene prima di tutto, perché non esiste una somma di denaro che non possa comprare un affetto, un amore, un torto subito, chi sarebbe disposto a non farsi corrompere ad esempio da 10 milioni di euro?), l’ossessione per la crescita economica ed il produttivismo, questi sono i valori che dominano questi tempi ed era quindi logico aspettarsi che si arrivasse a questo punto. Resta da capire se mai qualcuno (tra quelli che dirigono le sorti dell’umanità ) si accorgerà di questo ed inizierà ad abbracciare nuovi valori, come quelli della decrescita. Fonte: http://www.decrescita.com/news/?p=2968
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