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Ayrton Senna


Luke36

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L'ultima gara della stagione '86 si disputa sul circuito cittadino di Adelaide. Le qualifiche vedono le due Williams davanti a tutti mentre Senna è terzo a mezzo secondo dal poleman Mansell. Al via il brasiliano della Lotus riesce a guadagnare una posizione nei confronti del connazionale della Williams e, poche centinaia di metri dopo forza il sorpasso su Mansell alla Wakefield guadagnando la leadership; sempre nel corso del primo giro Piquet riesce a scavalcarlo sul rettilineo Brabham portandosi a sua volta in prima posizione. Dopo la sfuriata iniziale, nei primi 7 giri Senna deve capitolare alla maggior velocità  delle due Williams e delle due McLaren, scivolando al quinto posto. Il pilota della Lotus #12 mantiene la sua posizione fino a metà  gara, quando è costretto al ritiro dal cedimento del suo motore Renault.

 

Partenza

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Senna dietro a Rosberg

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E davanti a Dumfries

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Il Gran Premio del Brasile segna l'inizio della terza stagione con la Lotus per Ayrton Senna. Tre sono le novità  in casa Lotus in quella stagione: un nuovo main sponsor, la Camel, che va a sostituire la JPS, un nuovo motore, la Honda, che va a sostituire la Renault e, di riflesso, un nuovo secondo pilota, Satoru Nakajima, imposto alla Lotus proprio dalla casa giapponese. La scuderia inglese deve però accontentarsi dei motori RA166E, gli stessi usati nel 1986 dalla Williams, perchè proprio la Williams ha in esclusiva i nuovi RA167E costruiti per il 1987 dai motoristi nipponici. Questo fatto penalizzerà  non poco Senna, soprattutto durante le qualifiche, suo terreno di caccia nei due anni precedenti, quando spesso e volentieri verrà  battuto dalle più potenti Williams. Sul circuito di Jacarepaguà , in particolare, il distacco è abissale: Mansell e Piquet monopolizzano l'intera prima fila e Senna è sì il primo degli altri, ma staccato dai primi due di oltre due secondi. L'inizio della gara, tuttavia, mostra un'altra storia: Mansell parte male e deve rimontare alcune posizioni, cosicchè Senna riesce a portarsi in seconda posizione alle spalle di Piquet; dopo soli 7 giri il pilota della Lotus riesce a portarsi addirittura al comando grazie ad una sosta molto anticipata del suo connazionale. Senna rientra ai box al 13° giro per il suo primo cambio gomme, ripartendo in ottava posizione; al termine del giro di pit stop, con entrambe le Williams che hanno dovuto effettuare una doppia sosta per ripulire i radiatori, Senna si trova in seconda posizione alle spalle di Prost. Senna effettua una seconda sosta ai box al 28° giro, ripartendo in quinta posizione alle spalle delle Williams e delle McLaren; come in precedenza, grazie ai pit stop degli altri piloti, il pilota della Lotus riesce a riportarsi in seconda posizione, finchè non deve effettuare una terza sosta al 44° giro ripartendo quarto; sia le due McLaren che Piquet, che lo precedevano al rientro in pista, avevano completato le soste programmate; Senna mantiene così la sua quarta posizione fino alla fine del 51° giro, quando deve accostarela sua Lotus al muretto dei box per il cedimento del motore.

 

Presentazione della squadra Lotus

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Il Gran Premio del Brasile segna l'inizio della terza stagione con la Lotus per Ayrton Senna. Tre sono le novità  in casa Lotus in quella stagione: un nuovo main sponsor, la Camel, che va a sostituire la JPS, un nuovo motore, la Honda, che va a sostituire la Renault e, di riflesso, un nuovo secondo pilota, Satoru Nakajima, imposto alla Lotus proprio dalla casa giapponese. La scuderia inglese deve però accontentarsi dei motori RA166E, gli stessi usati nel 1986 dalla Williams, perchè proprio la Williams ha in esclusiva i nuovi RA167E costruiti per il 1987 dai motoristi nipponici. Questo fatto penalizzerà  non poco Senna, soprattutto durante le qualifiche,

 

 

 

Questa nn mi risulta proprio, penalizzare una squadra di vertice ? Che poi il problema delle qualifiche (visto che di potenza i motori erano identici all'anno prima) era dovuto al telaio troppo complesso per sfruttare bene le gomme da qualifica.

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Su StatsF1 li siglano in due modi diversi, per di più con diversa potenza; francamente pensando ai distacchi che le due Williams (in particolare quella di Mansell, dopo il botto di Piquet a Imola) infliggevano alla Lotus di Senna in qualifica (Nakajima non lo conto nemmeno) non mi risulta strano pensare che la Williams avesse qualche cavallo in più; sul motivo del penalizzare la Lotus mi vien da pensare che all'epoca della firma del contratto la Williams avesse ottenuto in esclusiva i motori dell'87.

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Su StatsF1 li siglano in due modi diversi, per di più con diversa potenza; francamente pensando ai distacchi che le due Williams (in particolare quella di Mansell, dopo il botto di Piquet a Imola) infliggevano alla Lotus di Senna in qualifica (Nakajima non lo conto nemmeno) non mi risulta strano pensare che la Williams avesse qualche cavallo in più; sul motivo del penalizzare la Lotus mi vien da pensare che all'epoca della firma del contratto la Williams avesse ottenuto in esclusiva i motori dell'87.

 

Le cifre di statsf1 non sempre sono accurate, poi i motori dell'87 rispetto all'86 erano anche meno potenti in qualifica per via della limitazione a 4 bar di pressione. Del resto Senna e Doucaruge avevano insistito tanto per averli (fregando il contratto alla Mclaren ) non penso si sarebbero accontentati di una seconda scelta. Il fatto è che cambiando motore Doucarouge dovette ri-bilanciare la macchina da zero aggiungendo anche l'incognita delle sospensioni nuove come dicevo prima. Dopo quella stagione praticamente la Lotus rimase senza soldi.

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A Imola Senna ottiene quella che sarà  la sua unica pole position stagionale precedendo le due Williams di Mansell e Piquet; proprio quest'ultimo, come noto, non prenderà  però parte alla gara per via dell'incidente al Tamburello occorsogli durante le prove. Al via Senna, Mansell e Prost mantengono le prime tre posizioni, ma già  al secondo giro l'inglese della Williams lo scavalca, così come farà  Prost tre giri dopo; al tredicesimo giro il brasiliano viene scavalcato anche da Alboreto, scivolando in quarta posizione, ma due giri dopo torna sul virtuale ultimo gradino del podio per il ritiro del francese della McLaren. Tra il 21° e il 26° giro rientrano ai box i tre leader per la loro prima sosta: Senna riesce a tornare davanti ad Alboreto, ma nel frattempo tra lui e Mansell si è inserito Patrese, che ancora non era rientrato ai box; dopo il pit stop dell'italiano della Brabham, Senna e Alboreto recuperano la seconda e la terza posizione davanti a Patrese. Al 43° giro Senna viene passato dai due italiani e scivola al quarto posto, ma tra il 49° e il 50° giro recupera la seconda posizione approfittando dei problemi tecnici della Ferrari e della Brabham; Senna taglia così il traguardo in seconda posizione a quasi mezzo minuto da Mansell; Alboreto riesce a mantenere la terza posizione mentre Patrese, in preda a problemi tecnici sempre più gravi, finisce la gara solamente in ottava posizione. Con questo risultato Senna guadagna i suoi primi 6 punti stagionali e in classifica stagionale si porta in quinta posizione alle spalle dei due piloti della Williams e dei due della McLaren.

 

ayrton_senna__san_marino_1987__by_f1_his

 

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Su StatsF1 li siglano in due modi diversi, per di più con diversa potenza; francamente pensando ai distacchi che le due Williams (in particolare quella di Mansell, dopo il botto di Piquet a Imola) infliggevano alla Lotus di Senna in qualifica (Nakajima non lo conto nemmeno) non mi risulta strano pensare che la Williams avesse qualche cavallo in più; sul motivo del penalizzare la Lotus mi vien da pensare che all'epoca della firma del contratto la Williams avesse ottenuto in esclusiva i motori dell'87.

 

Può essere....ma a parte le sospensioni attive la Lotus era arrivata al naturale termine del suo sviluppo.

Monoposto vetusta e parecchio "pesante".

La Williams andava di più perchè era tecnicamente superiore e stento a credere che i giapponesi potessero fare un qualsiasi favoritismo.

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A Spa le due Williams monopolizzano la prima fila: in pole c'è Mansell, mentre Piquet è staccato di quasi 1.4"; Senna è terzo a un solo centesimo dal connazionale e davanti alle Ferrari di Berger e Alboreto. Al via Senna riesce a portarsi in seconda posizione superando Piquet, ma nel corso del secondo giro le due Tyrrell entrano in collisione, causando una bandiera rossa: come prevede il regolamento, la ripartenza viene data con la griglia di partenza originale. Alla ripartenza Senna scatta ancora meglio, tanto che è il primo a transitare alla Source seguito da Mansell e Alboreto; già  nel corso del primo giro il pilota inglese prova, forse con un pò troppa foga, l'attacco su Senna all'esterno della chicane Fagnes; la collisione tra i due è inevitabile e per Senna la corsa finisce lì; Mansell riuscirà  invece a ripartire, ma la sua gara terminerà  al 18° giro per problemi di assetto, causati probabilmente dalla collisione iniziale. Al termine della gara i due verranno alle mani. Il GP del Belgio, vera corsa ad eliminazione, vede il trionfo di Prost davanti a Johansson e De Cesaris.

 

Immagini delle prove del venerdì con la pista bagnata

Senna_1987_Belgium_02_PHC.jpg

 

Senna_1987_Belgium_01_PHC.jpg

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Nelle qualifiche di Montecarlo continua il dominio della Honda: la pole va ancora una volta a Mansell, mentre Senna riesce a inserirsi in seconda posizione a 7 decimi dalla Williams #5; terzo è Piquet a un secondo da Senna. Al contrario di quanto accaduto nelle prime tre gare della stagione, la gara si è svolta in modo tutto sommato lineare, almeno nelle prime posizioni: i tre di testa mantengono le rispettive posizioni per i primi 29 giri, finchè Nigel Mansell, leader della gara fino a quel momento, non si ritira per un problema al turbo; Senna passa così al comando e mantiene la sua posizione fin sotto il traguardo, vincendo per la prima volta il Gran Premio di Monaco; dietro a lui si classificano Piquet a mezzo minuto e Alboreto a quasi un giro di distacco. Con la sua prima vittoria stagionale, Senna si porta in seconda posizione nella classifica mondiale con 15 punti, solamente tre in meno di Prost.

 

Start_1987_Monaco_01_PHC.jpg

 

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