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18. Gran Premio degli Stati Uniti - Austin [Presentazione]


Osrevinu

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American Grand Prize 1914, 28 febbraio, circuito di Santa Monica. Due giorni dopo la Vanderbilt Cup va in scena, sullo stesso circuito, l'American Grand Prize. La gara viene vinta da Eddie Pullen (Mercer) con 40 minuti di vantaggio su Guy Ball (Marmon) e 55 su William Taylor (Alco); quarto Ralph de Palma su Mercedes, arrivato proprio in scia a Taylor. Ritirate tutte e tre le Fiat partecipanti

 

Gil Anderson (Stutz), ritirato per la rottura del motore a 4 giri dalla fine

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La Mercedes di De Palma

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Il vincitore Pullen

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John Marquis su Sunbeam si ritira per questo incidente dopo 32 giri su 48. Complimenti al fotografo!

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Il 5 ottobre 1912 si svolge il quarto American Grand Prize a Milwaukee. La vittoria è andata alla Fiat di Caleb Bragg che ha completato 52 giri, pari a 659 km, in 6 ore; dietro a lui si sono piazzati i connazionali Bergdoll, Andersen e Oldfield, rispettivamente con 15, 16 e 20 minuti di ritardo. Ritirato l'italoamericano Ralph de Palma per un incidente all'ultimo giro.

 

La griglia di partenza: Fontaine davanti a Tetzlaff e Hughes.

 

 

La Fiat di Barney Oldfield

 

 

George Clark (Mercedes), quinto a due giri

 

 

Il vincitore Bragg

 

 

Quattro giorni prima della corsa, il 1° ottobre, in prova esplose la gomma posteriore sinistra della FIAT S.74 di David Bruce-Brown, che morì tre ore dopo, mentre il suo meccanico Tony Scudellari spirò dopo una settimana.

 

Il 2 ottobre sullo stesso circuito si corse la Coppa Vanderbilt: vinse De Palma (Mercedes).

 

Il 5 ottobre l'American G.P. vide inizialmente Tetzlaff (FIAT S.61) dominare i primi dieci giri infliggendo 15" all'altra FIAT di Bragg, ma pagò il ritmo con l'usura delle gomme. Tornò primo alla quattordicesima tornata, in cui fece anche il giro più veloce in 6'7" a 124,391 kmh di media. Le gomme lo punirono ancora.

 

Bragg e De Palma (Mercedes) ne approfittarono. Ma Tetzlaff tornò di forza al comando; a metà  gara aveva 12" di margine su Bragg e nel 31° giro perse il ponte posteriore...!

 

De Palma aveva perso tempo per l'accensione, risalì e all'ultimo giro tamponò la FIAT di Bragg. la Mercedes 37/90 finì in un fosso; De Palma si ferì all'addome e il meccanico Tom Alley si ruppe una spalla.

 

Bragg trionfò in 5h59'27"44 a kmh 110,067 di media. 2° Bergdoll (Benz), 3° Anderson (Stutz), 4° Oldfield (FIAT), 4° De Palma (Mercedes) a un giro, 5° Clark (Mercedes) a due giri, 6° Horan e Burman (Benz) a quattro giri.

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Quattro giorni prima della corsa, il 1° ottobre, in prova esplose la gomma posteriore sinistra della FIAT S.74 di David Bruce-Brown, che morì tre ore dopo, mentre il suo meccanico Tony Scudellari spirò dopo una settimana.

 

Il 2 ottobre sullo stesso circuito si corse la Coppa Vanderbilt: vinse De Palma (Mercedes).

 

Il 5 ottobre l'American G.P. vide inizialmente Tetzlaff (FIAT S.61) dominare i primi dieci giri infliggendo 15" all'altra FIAT di Bragg, ma pagò il ritmo con l'usura delle gomme. Tornò primo alla quattordicesima tornata, in cui fece anche il giro più veloce in 6'7" a 124,391 kmh di media. Le gomme lo punirono ancora.

Pirelli? :asd:

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American Grand Prize 1914, 28 febbraio, circuito di Santa Monica. Due giorni dopo la Vanderbilt Cup va in scena, sullo stesso circuito, l'American Grand Prize. La gara viene vinta da Eddie Pullen (Mercer) con 40 minuti di vantaggio su Guy Ball (Marmon) e 55 su William Taylor (Alco); quarto Ralph de Palma su Mercedes, arrivato proprio in scia a Taylor. Ritirate tutte e tre le Fiat partecipanti

 

Gil Anderson (Stutz), ritirato per la rottura del motore a 4 giri dalla fine

 

 

La Mercedes di De Palma

 

 

Il vincitore Pullen

 

 

John Marquis su Sunbeam si ritira per questo incidente dopo 32 giri su 48. Complimenti al fotografo!

 

 

Formula Libera con 17 vetture al via.

 

Tetzlaff (FIAT S.61) fece il primo giro al comando.

 

Wishart (Mercer) fu in testa dal 2° fino al 23°. 

 

Spettacolare nelle sbandate, "Terrible" Tetzlaff fece il giro più veloce della corsa al 12° passaggio in 5'49" a 139,719 kmh di media; al 19° giro però ruppe una biella.

 

Wishart ruppe un cuscinetto di banco, lasciò via libera a De Palma, che poi calò per noie alla 37/90. 

 

Marquis (Sunbeam) al 30° giro andò in testa e nel 34° uscì di strada, senza farsi male, alla "curva della morte".

 

L'accoppiata statunitense Pullen/Mercer vinse in 5h13'30" alla media di 124,432 kmh. 

 

Coprirono i 48 giri: 2° Ball (Marmon) a 39'53", 3° Taylor (Alco) a 54'59" e 4° De Palma (Mercedes) a 55'38".

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Si può fare una petizione vanziniana, comunque...

 

Invece di #unalotuspervalsecchi, ci sarà  #unacabinadicommentopersecchi...  :asd:

 

 

No, davvero. Io odio a morte la mia voce, non mi posso risentire che mi cresce la pelle d'oca.

 

 

 

OT

Idem come te... Specialmente quando scoprii che la nostra voce reale non è quella che auto-ascoltiamo quando parliamo... Mi sono "registrato" una sola volta, per risentirmi, e non l'ho più fatto...

Modificato da Davide Hill
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San Francisco, 27 febbraio 1915. L'italobritannico Dario Resta su Peugeot vince l'American Grand Prize dopo oltre 7 ore di gara e 104 giri del circuito costruito nella zona della fiera di San Francisco. Dietro a lui si piazzano la Stutz di Wilcox (a 7 minuti) e la Fiat di Hughie Hughes (a 14 minuti); ritirata la Mercedes di Ralph de Palma.

 

Le tre Stutz prima del via. Da sinistra Howdy Wilcox, Earl Cooper e Gil Andersen.

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Due immagini della griglia di partenza

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La Maxwell di Barney Oldfield, ritirata dopo 31 giri per la rottura di un pistone

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Ritirato anche Earl Cooper, dopo appena 3 giri di gara per problemi al motore

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Problemi anche per la Maxwell di Rickenbacker, ritirato per problemi alle candele. Notare il pilota che, assieme al meccanico, prova a mettere a posto la vettura

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Il vincitore, Dario Resta, che la settimana dopo si imporrà , sempre sullo stesso circuito, anche nella coppa Vanderbilt

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Ho provato a inserirmi nella discussione per capire come mai i valsecchiani non si chiedano se il brianzolo abbia i soldi per correre 2 GP ma non ho ottenuto risposta :asd:

 

Semplice.

 

Perche' pensano che Valsecchi sia 3° pilota Lotus esclusivamente per meriti agonistici.....

 

Leggo deliri del tipo "la meritocrazia è morta" ed amenita' simili in giro per il web:evidentemente non sanno o fingono di non sapere che il brianzolo si è pagato OGNI sedile su cui ha messo il sedere e che ogni "promozione" è stata propiziata quasi esclusivamente da aspetti economici

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Per il 1916 l'American Grand Prize torna a Santa Monica. 2 giorni dopo la Vanderbilt Cup, in cui Dario Resta si era imposto ancora una volta, Howdy Wilcox e John Aitken vincono il Gran Premio su una Peugeot dopo aver percorso 404 miglia in 4 ore e 42 minuti. Dario Resta si ritira poco prima di metà  gara per problemi di iniezione.

 

Griglia di partenza. In seconda fila col numero 1 si vede Dario Resta

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William Weightman su Duesenberg, quinto e ultimo classificato. Notare la ruota di scorta :asd:

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La Peugeot vincitrice davanti alla Mercer di Ruckstell

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Il Gran Premio del 1916 ha anche mietuto delle vittime: Lewis Jackson su Marmor esce di pista nel corso del 14° giro; oltre al pilota moriranno anche 3 spettatori.

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Semplice.

 

Perche' pensano che Valsecchi sia 3° pilota Lotus esclusivamente per meriti agonistici.....

 

Leggo deliri del tipo "la meritocrazia è morta" ed amenita' simili in giro per il web:evidentemente non sanno o fingono di non sapere che il brianzolo si è pagato OGNI sedile su cui ha messo il sedere e che ogni "promozione" è stata propiziata quasi esclusivamente da aspetti economici

 

Circa 2 milioni (leggi 4 miliardi di lire) all'anno per 5 anni (più quest'anno).

Diciamo che un appartementino me lo sarei comprato anch'io.

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Semplice.

 

Perche' pensano che Valsecchi sia 3° pilota Lotus esclusivamente per meriti agonistici.....

 

Leggo deliri del tipo "la meritocrazia è morta" ed amenita' simili in giro per il web:evidentemente non sanno o fingono di non sapere che il brianzolo si è pagato OGNI sedile su cui ha messo il sedere e che ogni "promozione" è stata propiziata quasi esclusivamente da aspetti economici

 

Si però quando uno paga dovrebbe quantomeno correre "ogni tanto", non pagare e basta se no è un benefattore e nient'altro.

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