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sundance76

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  1. In effetti sulle dodici corse internazionali cui partecipò, ne vinse 6 (Tripoli, Germania, Monaco, Svizzera, Italia, Masaryk) mentre una settima fu ottenuta da Lang all'Avus con la W25 streamliner dotata del motore della W 125. Con Caracciola vinse il Campionato Europeo.
  2. Questo lungo articolo, qui in francese, ce l'ho anche cartaceo, ma in lingua inglese, insieme a tutta la rivista, "Classic and Sports car", che mi fu regalata da @mammamia cinque anni fa a Monza.
  3. Mercedes-Benz W125 Grand Prix 750 kg Design:Sailer/Wagner/Heess/Uhlenhaut Engine:M125 8cyl, 94 x 102mm = 5660cc, 4 valves/cyl, Roots supercharger, 575bhp Transmission:4 speed gearbox in unit with rear axle. ZF differential Chassis:oval tubular frame Suspension:front: independent suspension with wishbones, coil springs, hydraulic dampers rear: De Dion axle, torsion bars, hydraulic dampers Dimensions:wheelbase: 280 cm, track: 147/141 cm, 804.5 kg Year:1937 9 cars built Supercharger:M125L 240 mm Ø 125 mm ?
  4. Bell'articolo, è americano? Non ho letto "Tre camerati", quindi non so se Rosemeyer fu d'ispirazione. Il nome di Caracciola viene nominato in un altro romanzo di Remarque, "Il cielo non ha preferenze".
  5. Vabbè, pare che anche il buon Didier non avesse disdegnato avventure con le proprie cuginette...
  6. Non ho mai capito se fosse il cugino o il fratellastro (qualcuno mi disse che il padre era lo stesso, ma i due piloti erano figli di due donne diverse, sorelle tra loro...)
  7. Vero, ma siamo in (troppo) pochi a interessarci di quei periodi.
  8. Ho sempre cercato di studiare (in verità fermandomi sempre alle prime difficoltà) il gran casino delle fonti riguardanti i possibili titoli nazionali tra il 1902 e il 1920. Classifiche a occhio, revisione di Haresnape, poi altra revisione di Russ Catlin: molto appassionante, lo ammetto, ma talvolta frustrante.
  9. Il 24 marzo del 2007 ero a Milano per la conferenza Aisa (Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile) dal titolo "La Pechino-Parigi degli altri", tenuta da Antonio Amadelli, marito di Donatella Biffignandi che esattamente due anni prima aveva tenuto un'altra conferenza, "Itala: splendore e declino di un marchio prestigioso". L'Itala era la vettura che "vinse" la Pechino-Parigi del 1907, un raid mai visto di 16mila chilometri dal Pacifico alla Francia attraverso la Cina, la Mongolia, l'immensa e sterminata Siberia, fino in Francia. Quel 24 marzo di oltre dieci anni fa mi regalarono questo libro, che iniziai distrattamente a leggere prima di interrompere dopo poche pagine. L'ho ripreso qualche mese fa e ora l'ho finito. Peccato aver lasciato passare tanto tempo. Il libro è scritto da uno dei passeggeri dell'Itala vincitrice: il principe Scipione Borghese, col fido meccanico Ettore Guizzardi, accettò di prendere a bordo il grande giornalista del "Corriere della Sera" Luigi Barzini, che ha immortalato quel pazzesco "rally-raid" ante-litteram. Nella seconda foto, quelli che possono sembrare parafanghi erano invece vere e proprie tavole di legno messe al posto dei parafanghi originali (asportati). Tavole che servirono più di una volta a far uscire dal fango e dalla sabbia le ruote della vettura affondata. Impossibile sintetizzare due mesi di traversata. Se vi capita, e se vi capita nel momento giusto della vita, leggetelo. Barzini (e i suoi compagni di avventura) lo merita.
  10. Mi ricordo quando avevo 21 anni che sembrò una grande impresa il fatto che M-Sport lottasse per il titolo piloti '97 fino a un paio di gare dalla fine (con Sainz). Vent'anni dopo, è comunque riuscito nell'impresa, oltre a tre titoli Costruttori. Fra l'altro, visto che nel '79 i due piloti di punta Ford, Mikkola e Waldegard, corsero le gare africane (Safari e Costa d'Avorio) con la Mercedes, la presunta doppietta "Piloti-Costruttori" non era del tutto reale. Quindi quest'anno è davvero la prima volta che la Ford, l'unica a partecipare pressoché senza interruzioni da quasi 60 anni ai rally di più alto livello, è riuscita nella doppietta iridata.
  11. Gli sgabuzzini pre-podio sono più lussuosi di una villetta a Beverly Hills o a Grosse Point.
  12. Maledetto Drs... Comunque ho trovato una specie di precedente storico, non tanto come dispositivo (la cui idiozia era inarrivabile per i precursori) quanto riguardo all'area di manovra.
  13. A Barcellona 2008, non mi sarei mai immaginato che nei 9 (!) anni successivi la carriera di Raikkonen avrebbe avuto questo "sviluppo".
  14. Un po' ti senti vecchio quanto ti rendi conto che hai visto in diretta gare di trent'anni fa...
  15. Vai, domani a Vettel e Kimi basta una partenza alla Alesi, per evitare gli ormai cronici pasticci allo start.
  16. Pista molto carina per me. Un minimo di dislivelli e curve in contropendenza.
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