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sundance76

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Contenuti inviati da sundance76

  1. Meglio. Spero piova anche negli ultimi GP. A quel punto, o si decidono a cambiare la filosofia delle macchine o almeno i regolamenti, oppure faranno i GP indoor...
  2. Eppure ricordo una volta che la pioggia inondò il circuito. A livello di amarcord USA, persino in Arizona, a Phoenix, ci fu un acquazzone nel deserto, durante le prove del GP del '90.
  3. Una curiosa versione "colorizzata" di filmati dei Gran Premi tra il 1934 e il 1936. Fa un certo effetto:
  4. Mi pare fosse il campionato Trans-Am, ci corse anche Walter Rohrl.
  5. Qui a Ischia esiste persino un Campionato con mezzi molto evoluti. Inizialmente era un'unica gara, titolata "Trofeo Gilles Villeneuve", poi si sono organizzate altre gare in altri paesi. http://www.garadelcarroccio.it/tag/trofeo-gilles-villeneuve/
  6. Io ne costruii una con un amico nell'autunno del 1988 (avevamo 12 anni), in collaborazione con mio padre che fece dei semiassi davvero ben fatti.
  7. Sono d'accordo col Bastian Contrario di Mario Donnini sul recente AutoSprint. Via l'ibrido, va bene la Formula E, e la F1 torni come ha detto Marko ai V12.
  8. Non so chi fosse il progettista, ma non ho mai sentito che fosse di Uhlenhaut.
  9. Questa foto è stampata al contrario.
  10. Ho visto Blade Runner 2049, mi è piaciuto. Nessun altro lo ha visto? Il cinema sta diventando un intrattenimento desueto, sempre meno spettatori...
  11. sundance76

    Rudolf Uhlenhaut

    L’INGEGNERE PIU’ VELOCE DI FANGIO Un giorno del 1954, durante un test al Nurburgring. Il team Mercedes sta collaudando la W196, al volante c'è Juan Manuel Fangio. Dopo una serie di giri, l'argentino rientra al box e dice ai tecnici che la macchina ha ancora bisogno di una leggera messa a punto. Il tecnico a cui Fangio si rivolge è Rudolf Uhlenhaut, un ingegnere da sempre in forza alla Mercedes. Uhlenhaut prende un caschetto e due occhiali puliti, sale in macchina e, dopo un giro di lancio, stampa un tempo migliore di Fangio di 3 secondi e mezzo.... Chi è questo ingegner Uhlenhaut? Dopo la laurea conseguita a Monaco nel '31, Uhlenhaut era sempre rimasto in forza alla Mercedes: dotato di ottime capacità di guida, era capace girare sul 'Ring con le macchine da turismo di serie della Casa ottenendo sempre tempi eccezionali. Nel 1936 la Mercedes vive la stagione sportiva più disastrosa della sua storia (almeno fino al 2010-11): solo due vittorie a inizio stagione con Caracciola, poi incredibili figuracce in serie. Il reparto corse viene profondamente riorganizzato in vista della stagione 1937. A capo del reparto Progettazione c’è Fritz Nallinger (con ai motori Albert Hess e al telaio Max Wagner), alla gestione sportiva c'è sempre il mitico Alfred Neubauer, mentre al “Reparto costruzione e preparazione” viene messo il giovane Uhlenhaut. Il tecnico si mise al volante delle monoposto da GP del '36 e capì che era il ponte posteriore il vero problema: le sospensioni lavoravano male e le gomme non avevano aderenza. Così per il 1937 venne totalmente riprogettata la macchina, dando vita alla mitica Mercedes W 125, auto che in quel 1937 vincerà 7 Gran Premi su 12, più il Titolo Europeo (equivalente al Mondiale di oggi) con Rudi Caracciola: potenza fino a 685 CV, oltre 330 km all'ora ( tali prestazioni nei Gran Premi verranno superate solo negli anni '80 coi turbo...). L'ingegner Uhlenhaut era presente a tutti i collaudi che la squadra Mercedes effettuava, a Monza e al Nurburgring, e quando si metteva al volante era capace di fare quasi gli stessi tempi di Rudolf Caracciola, vent'anni prima di quell'exploit di fronte a Fangio nel 1955.. Eccolo alla guida della W 154 del 1938: Lui si è sempre schermito. Ammetteva di possedere la tecnica per diventare un pilota, ma non ci ha mai provato seriamente. Diceva che un conto era correre da soli nei test, un conto farlo in gara con altre 20 auto intorno... Tuttavia non ha mai nascosto di amare molto la guida. Il suo nome da molti viene ricordato soprattutto per aver dato vita a una stupenda e immortale auto della Stella a Tre Punte, la 300 SL "Ali di gabbiano" e a vari altri modelli sportivi della Casa:
  12. Qui invece gli ultimi giri "in diretta" col commento originale e "rumori in presa diretta" dell'epoca:
  13. Lauda ha detto che la pressione era troppa per conviverci anche in futuro. E forse è vero. Rosberg secondo me ha dato fondo a molte energie mentali per riuscire a mantenere il sangue freddo necessario a vincere il titolo di misura. Probabilmente ha ritenuto che non sarebbe riuscito a ripetersi nell'immediato, perché certe tensioni prolungate non puoi mantenerle per anni consecutivi. E ha preferito piantarla lì.
  14. sundance76

    Markku Alen

    C'è anche quello, in alto a destra.
  15. sundance76

    Markku Alen

    La gara che rivelò Markku Alen al mondo dei rally fu il Rac 1973. La macchina, la Ford Escort, rimase intera per poco tempo. Alen e Kivimaki sprofondarono fino al 178° posto, per poi risalire forsennatamente al 3° posto finale. Dopo quella gara, i due saranno convocati a Torino: rimarranno per 16 anni nel Gruppo Fiat-Lancia.
  16. Come ho detto, adesso ce l'ho in prestito. Anni fa avevo trovato al seguente link la trascrizione integrale dell'ottavo capitolo, sul Gran Premio di Francia 1934, una delle gare più significative di tutti i tempi, col primo vero scontro al vertice tra vecchi (Alfa, Bugatti, Maserati) e nuovi dominatori (Mercedes e Auto Union). Sono cinque pagine: http://www.grandprixhistory.org/french1934.htm
  17. Ho provato a visionare decine di partenze nelle registrazioni dei Gran Premi del passato, e ho notato che dagli anni '20 fino agli anni '80 non succedeva praticamente mai che allo start qualcuno deviasse lateralmente dalla sua linea. Tutti attenti a stare dritti, anche se erano partiti malissimo e si vedevano sopravanzati da mezza dozzina di macchine. Quando accadeva qualche scarto pur minimo, poteva succedere un casino anche fatale, vedi Peterson a Monza '78. L'abitudine a tagliare in diagonale è qualcosa di molto recente. Idealmente, forse la prima "tagliata" in diagonale può essere quella di Jones in Canada '80 quando schiacciò Piquet nel muro. Poi da allora abbiamo visto di tutto e di più. Contenti tutti..
  18. sundance76

    Jody Scheckter

    Su AutoSprint n.19 del 1980 ho letto di un documentario sportivo realizzato da Beppe Berti intitolato "L'uomo dal casco d'oro" incentrato sulla carriera di Jody Scheckter. Qualcuno ne ha notizia? In questo filmato, verso la fine, c'è l'unico accenno che ho trovato sul web: http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/video/IL5000077489/2/Obbiettivo-sulla-cronaca.html
  19. Li conosco, ma non li ho ancora comprati. Immagino siano bellissimi, ma in giro saremo in quattro o cinque a entusiasmarci ed emozionarci per quel periodo..
  20. Un caro amico me lo ha inviato in prestito, ma non riesco a trovare il tempo di leggerlo.
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