Vai al contenuto
  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

09. Gran Premio di Germania - Nurburgring [Presentazione]


Osrevinu

Recommended Posts

[col]3lo.png[/col][col]Formula 1 Grosser Preis Santander von Deutschland - Nurburgring

887° Gran Premio

Round 9/19

5-6-7 Luglio 2013[/col]

y58.png

[col]infow.gifINFO

Lunghezza del circuito: 5,148 km

Giri da percorrere: 60

Distanza totale: 308,863 km

Numero di curve: 15

Senso di marcia: orario

Mescole Pirelli: soffice/media

Apertura farfalla: 62% della percorrenza

icocrono.jpgRECORD

Giro gara: 1:29.468 - M Schumacher - Ferrari - 2004

Distanza: 1h32:35.101 - M Schumacher - Ferrari - 2004

Vittorie pilota: 4 - M Schumacher

Vittorie team: 21 - Ferrari

Pole pilota: 4 - J Clark, J Ickx

Pole team: 19 - Ferrari

Km in testa pilota: 1.391 - J Fangio

Km in testa team: 6.878 - Ferrari

Migliori giri pilota: 5 - M Schumacher

Migliori giri team: 16 - Ferrari

Podi pilota: 7 - M Schumacher

Podi team: 51 - Ferrari[/col][col]icon_tv.gifOrari del Gran Premio di Germania

Venerdì 5 Luglio

10:00-11:30 Prove Libere 1 - Sky Sport F1

14:00-15:30 Prove Libere 2 - Sky Sport F1

Sabato 6 Luglio

11:00-12:00 Prove Libere 3 - Sky Sport F1

14:00-15:00 Qualifiche - Sky Sport F1

Domenica 7 Luglio

14:00 Gara - Sky Sport F1

Differita delle Qualifiche su Rai Due alle ore 18:00

Differita della Gara su Rai Due alle ore 21:00[/col]


Le verdi colline dell’Eifel riaccolgono la Formula 1 per il Gran Premio di Germania, che si disputa sul circuito del Nurburgring, nona prova del mondiale di Formula 1 2013. Come accade dal 2008, negli anni pari la gara tedesca si disputa ad Hockenheim, mentre in quelli dispari si corre al Nurburgring.

Il circus giunge in terra teutonica direttamente da Silverstone, dove è andato in scena un Gran Premio da film dell’orrore, una gara che i veri amanti della Formula 1 non avranno di certo apprezzato. Si è assistito al festival delle gomme Pirelli letteralmente esplose, che hanno messo i piloti in situazioni di grave pericolo. A farne le spese sono stati Hamilton (che guidava la gara e probabilmente l’avrebbe anche vinta); Massa, Perez, Vergne e Gutierrez. Hanno rischiato la stessa sorte Vettel, Alonso e Hulkenberg le cui gomme sono state sostiuite prima di possibili problemi. I piloti hanno definito “inaccettabile” la situazione attuale e si era addirittura parlato di un possibile boicottaggio del Gran Premio di Germania.

Appare ormai evidente lo stato confusionale in cui versa la Pirelli che ha annunciato che in Germania le gomme posteriori saranno dotate di una struttura in kevlar, materiale utilizzato per gli pneumatici dello scorso anno. In più, mercoledì si terrà  una riunione tra la FIA, i team e la Pirelli per discutere della situazione pneumatici. La Federazione è corsa comunque ai ripari e ha consentito che i test per i giovani piloti che si dovevano tenere a Silverstone dal 17 al 19 luglio prossimi vengano convertiti in test veri e propri, con i piloti titolari, dedicati allo sviluppo delle gomme. Non parteciperà , la Mercedes colpita dalla sentenza del Tribunale Internazionale a causa del test segreto di metà  maggio.

In Inghilterra ha vinto Nico Rosberg, alla seconda vittoria della stagione dopo quella di Monte Carlo, davanti a Webber e Alonso che ha accorciato le distanze in classifica nei confronti di Vettel. Il tedesco, ritrovatosi al comando dopo lo scoppio della posteriore sinistra di Hamilton, si è dovuto arrendere ad una decina di giri dalla fine per la rottura del cambio. L’affidabilità , da sempre punto debole della Red Bull ha riaperto forse i giochi per il titolo.

Il Gran Premio di Germania si disputa sul circuito del Nurburgring, a metà  strada tra Francoforte e Colonia. Il nome non inganni, l’attuale tracciato non ha niente a che vedere con lo storico Nurburgring, altrimenti noto come inferno verde, che sorge proprio a nord dell’attuale circuito ed è in un ottimo stato di conservazione: tutti infatti possono, dietro il pagamento di un pedaggio, percorrere un giro del tracciato storico che è anche usato annualmente per la 24 Ore del Nurburgring, una gara di durata ispirata alla 24 Ore di Le Mans.

Il nuovo tracciato, il cui nome completo è Nurburgring Gp-Strecke, non è molto tecnico, ma è caratterizzato dalla presenza di notevoli sali-scendi dovuti alla normale conformazione della zona circostante, ed è spesso in grado di offrire gare abbastanza avvincenti anche a causa delle condizioni atmosferiche sempre imprevedibili in questa zona della Germania. Il disegno del circuito è rimasto pressoché immutato da quando è stato introdotto fino al 2002, quando è stato allungato di circa 600 metri nella parte iniziale creando la Mercedes Arena. In pratica il tratto nuovo è quello che va dalla curva 1 alla curva 4.

Il Gran Premio di Germania si disputò per la prima volta nel 1926, sul circuito berlinese dell’AVUS, costituito in pratica da due rettilinei (facenti parte della locale autostrada) raccordati da due curve: in quella prima edizione, flagellata dalla pioggia che provocò gravi incidenti (Rosemberger finisce addosso a una postazione di cronometristi, uccidendone tre), a vincere è Rudolf Caracciola, il pilota che a tutt’oggi detiene il record di affermazioni in questa gara (ben sei) cinque delle quali ottenute al Nurburgring, il leggendario circuito sul quale il Gran Premio si trasferisce sin dalla seconda edizione nel 1927.

Gli anni successivi vedono il dominio di macchine e piloti di casa: oltre alle sei vittorie di Caracciola (tutte su Mercedes, tranne quella del 1932 su Alfa), trova gloria anche l’Auto Union, la prima a rendere vincente la soluzione del motore posteriore e che ottiene proprio al Nurburgring nel 1934 la sua prima vittoria in un Gran Premio grazie ad Hans Stuck, mentre nel 1936 è il grande Bernd Rosemeyer a portare alla vittoria la casa dei Quattro Anelli. Uniche eccezioni al dominio tedesco sono l’affermazione di Louis Chiron con la Bugatti nel 1929 e il leggendario trionfo di Nuvolari nel 1935, quando con l’ormai anziana Alfa P3 riesce a battere, contro ogni ragionevole pronostico, un formidabile schieramento di cinque Mercedes e quattro Auto Union.

La vittoria di Caracciola nel 1939, ultima affermazione della carriera per il grande asso tedesco, segna la fine di un’epoca: scoppia la seconda guerra mondiale, al termine della quale la Federazione mette al bando per cinque anni macchine e piloti tedeschi, a cui è vietato partecipare ad ogni competizione motoristica. Questo fino al 1950, quando il Gran Premio di Germania viene nuovamente organizzato, sebbene al di fuori del neonato Campionato Mondiale. A vincere è Alberto Ascari su Ferrari, che si ripete anche nei due anni successivi: un tris che dà  all’italiano il titolo di “Ringmeister” riservato proprio a chi vince tre volte sul circuito tedesco con un auto da Gran Premio.

Nel 1954 la pista è teatro del primo lutto da quando esiste il Mondiale: in prova muore Onofre Marimon, il pupillo di Fangio (che poi vincerà  la gara su Mercedes). L’anno successivo la gara non si disputa per il contraccolpo emotivo seguente alla tragedia di Le Mans. Fangio vincerà  ancora nel 1956, su Ferrari, e poi nel 1957 con la Maserati, quando con una esaltante rimonta coronata proprio all’ultimo giro ottiene la sua ultima vittoria, che gli darà  virtualmente il quinto titolo mondiale.

Nel 1958 Collins con la Ferrari esce di pista al Pflanzgarten rimanendo ucciso mentre insegue la Vanwall di Tony Brooks, che vince e fa il bis su Ferrari l’anno successivo, quando il Gran Premio torna all’AVUS (accorciato perché la parte orientale è finita in zona d’occupazione sovietica). Nel 1960 la gara tedesca è nuovamente fuori dal Mondiale e si corre sull’anello Sud del ‘Ring: Bonnier porta alla vittoria la sua Porsche F2.

Negli anni 60 i piloti di scuola anglosassone salgono definitivamente in cattedra: memorabile la vittoria di Moss con la Lotus nel 1961 contro la strapotente Ferrari: le rosse di Maranello si riscattano con una due vittorie di fila nel 1963-64 grazie a John Surtees. Il dominatore della Formula 1 anni 60, Jim Clark, vince il suo secondo titolo mondiale trionfando proprio al ‘Ring nel 1965. A fine decennio si profila la rivalità  tra altri due grandi interpreti del circuito tedesco: Jackie Stewart (tre vittorie, leggendaria quella del 1968 in mezzo a nebbia e pioggia) e Jacky Ickx (due affermazioni).

Nel 1970 la Formula 1 si trasferisce per la prima volta ad Hockenheim (vittoria di Rindt allo sprint su Ickx) per il contraccolpo dovuto alla morte di Courage a Zandvoort: i piloti cominciano a rivendicare maggiore sicurezza, e il Nurburgring coi suoi 23 km in mezzo alle foreste non è certo il massimo sotto questo punto di vista. Comunque, il Circus tornerà  tra le foreste di Adenau fino al 1976, quando l’incidente di Lauda segna definitivamente la fine del ‘Ring come sede del Gran Premio di Germania, che dal 1977 (vittoria proprio di Lauda) si trasferisce stabilmente ad Hockenheim in piena Foresta Nera.

Nel 1985 eccezionalmente si corre sul nuovo tracciato del Nurburgring, nulla a che vedere con la mitica Nordschleife, bensì un circuito moderno, sicuro, ma anche asettico e impersonale, in futuro sede anche del Gran Premio d’Europa: a 50 anni dall’affermazione di Nuvolari, un altro italiano, Michele Alboreto, porta nuovamente alla vittoria una rossa vettura italiana col cavallino rampante sulle fiancate. A cavallo tra gli anni 80 e 90 sono due assi brasiliani a farla da padrone: Nelson Piquet (nel 1982 protagonista di una scazzottata con Salazar, reo di averlo buttato fuori pista) e Ayrton Senna vincono tre volte ciascuno, trovando comunque validi e blasonati avversari come Mansell e Prost (due vittorie a testa).

A metà  anni 90 un altro valido interprete della pista, Gerhard Berger, ottiene su questo circuito le sue ultime due vittorie in Formula 1 (e sfiorandone una terza nel 1996, quando un guasto all’ultimo giro spiana la strada a Damon Hill). Nel 1999 il ferrarista Salo, temporaneo sostituto di Schumacher, deve cedere “per contratto” la vittoria al compagno Irvine, impegnato nei panni per lui inediti di caposquadra. L’anno successivo Barrichello, subentrato in Ferrari al posto dell’irlandese, vince la sua prima gara in Formula 1 in una corsa caratterizzata dalla pioggia e dall’invasione di pista di un ex operaio Mercedes che protesta per il suo licenziamento.

Dopo Caracciola, è un altro pilota tedesco, Michael Schumacher, a detenere più vittorie nella gara di casa: il sette volte iridato vince per la prima volta il Gran Premio di Germania nel 1995, ma deve attendere varie stagioni per ripetersi, vincendo altre tre volte ad anni alterni dal 2002 al 2006. Proprio dal 2002 la pista di Hockenheim viene radicalmente modificata: i due lunghissimi rettilinei tra i boschi, che costituivano la maggiore caratteristica di questo circuito, vengono eliminati al fine di ottenere un tracciato più corto e “telegenico”.

Nel 2007 la gara non viene disputata, mentre dal 2008 è in vigore un’alternanza tra Hockenheim e il Nurburgring per lo svolgimento del Gran Premio. In queste ultime stagioni il pilota più vincente è Alonso, tre volte primo (una con la Renault, le altre su Ferrari), la cui affermazione del 2010 ad Hockenheim fu fonte di infinite polemiche per il maldestro ordine di scuderia (che all’epoca era vietato) al compagno Massa, il quale lasciò malvolentieri strada allo spagnolo. L’asturiano con la vittoria dell’anno scorso sembrava aver fatto un decisivo passo verso il titolo 2012, che però come sappiamo è stato vinto da Sebastian Vettel (finora mai vincitore in questa gara). Tra i piloti in attività , Hamilton vanta due affermazioni (2008 e 2011) con la McLaren-Mercedes, mentre Webber nel 2009 ottenne proprio al Nurburgring la sua prima vittoria in Formula 1.

Disputandosi ad una sola settimana di distanza da Silverstone, non bisogna aspettarsi troppi stravolgimenti nelle prestazioni, anche se le temperature che si preannunciano molto più fresche potrebbero influire notevolmente. Red Bull e Mercedes dovrebbero confermarsi sui livelli di Silverstone, mentre bisognerà  vedere come si piazzerà  la Ferrari, reduce da una qualifica disastrosa in Inghilterra: Alonso ha definito seria la situazione del cavallino i cui aggiornamenti, pare, sono tornati in fabbrica perchè non hanno reso quanto ci si aspettava. Non è così che si vincono i mondiali!

Domenico Della Valle - Francesco Ferrandino


 

mitv.png

Passione a 300 all'ora - http://www.passionea300allora.it/2013/07/03/gran-premio-di-germania-2013-anteprima/

PS

Piccola nota: le statistiche (vittorie, pole, ecc...) si riferiscono alle gare valide per il Campionato.

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Questa pista mi piaceva di più nella versione senza "ricciolo", con quella S veloce dove Ralf fece casino nel 1997.

Tornando all'attualità , mi domando se salteranno effettivamente fuori equilibri drasticamente diversi a causa delle nuove coperture posteriori.

 

Credo che qualcosa cambi... Red Bull per esempio aveva detto NO a queste coperture se non erro... ergo: ?!?

Link al commento
Condividi su altri siti

1968 il Vincitore sul vero Nurburgring!

CHE GARA!!! Ci credo che poi girano le palle a vedere le gare sospese per pioggia negli ultimi anni

 

Credo che qualcosa cambi... Red Bull per esempio aveva detto NO a queste coperture se non erro... ergo: ?!?

La Red Bull non vedeva l'ora di tornare alla cintura in kevlar; quelli che si erano opposti sono Ferrari, Lotus e FI

Link al commento
Condividi su altri siti

più che rovinare ad ammazzare ! ! !

 

dello scempio alla vecchia Hockenheim non riesco ancora a farmene una ragione

Ecco, qui non sono d'accordo. Il vecchio Hockenheim non mi è mai piaciuto particolarmente. Cioè oggi fa pena, ma prima non mi faceva impazzire.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ecco, qui non sono d'accordo. Il vecchio Hockenheim non mi è mai piaciuto particolarmente. Cioè oggi fa pena, ma prima non mi faceva impazzire.

 

era l'unica pista assieme a Monza che era una vero banco di prova diverso da tutte le altre rettilinei infiniti e la sfida del motodrom dove bisognava guidare una macchina completamente scarica...

Link al commento
Condividi su altri siti

Ecco, qui non sono d'accordo. Il vecchio Hockenheim non mi è mai piaciuto particolarmente. Cioè oggi fa pena, ma prima non mi faceva impazzire.

 

Dovresti provarlo su un videogioco almeno per renderti conto. Assetto con carico quasi nullo per i rettilinei e poi le chicane e l'arena finale dove serve proprio il carico che semplicemente non hai :asd:

 

Lo adoravo.

 

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Dovresti provarlo su un videogioco almeno per renderti conto. Assetto con carico quasi nullo per i rettilinei e poi le chicane e l'arena finale dove serve proprio il carico che semplicemente non hai :asd:

 

 

Concordo. E secondo me quello è proprio il segreto per apprezzare piste che dal divano risultano insulse e banali. E tenendo sempre presente - non c'è nemmeno bisogno di dirlo - che le difficoltà  reali sono enormemente maggiori rispetto al videogioco....

Link al commento
Condividi su altri siti

il vecchio hockenheim era un pezzo di storia, come Monza e aveva il suo fascino legato alle altissime velocità  unite ad alla parte lenta a renderlo una sfida per il setup.

 

era l'unica pista assieme a Monza che era una vero banco di prova diverso da tutte le altre rettilinei infiniti e la sfida del motodrom dove bisognava guidare una macchina completamente scarica...

 

Esattamente. Il fascino di Hockenheim stava sia negli infiniti rettilinei in mezzo al bosco che nelle chicane e nel motodrom da affrontare con carico aerodinamico quasi nullo sulla vettura

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il vecchio Hockenheim aveva il fascino di veder sfrecciare le auto in mezzo al bosco con il posteriore "saltellante" per via del carico aerodinamico praticamente nullo.

In piu' il carico aerodinamico bassissimo rendeve impegnativa la percorrenza del Motodrom.

Ora anche il Motodrom è diventato assolutamente banale grazie alla devastazione di Tilke che ha trasformato il circuito tedewco in un anonimo e mediocre circuito

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Concordo. E secondo me quello è proprio il segreto per apprezzare piste che dal divano risultano insulse e banali. E tenendo sempre presente - non c'è nemmeno bisogno di dirlo - che le difficoltà  reali sono enormemente maggiori rispetto al videogioco....

 

a dire la verità  la vecchia Hockenheim per me era una goduria ben prima di giocarci a GP1, che pista ragazzi ! Vedere le Fi nei primi anni '90 scintillare e sobbalzare a 330-340 all'ora e i piloti inventarsi numeri per controllarla in frenata nelle chicane e nelle ultime due curve del motodrom era una figata ti facevano capire che quella pista era una cosa completamente diversa !

 

Una pista che esaltava la potenza bruta dei motori, l'efficienza aerodinamica, la rigidità  del telaio e la bontà  delle sospensioni !

Modificato da Muresan80
  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Dovresti provarlo su un videogioco almeno per renderti conto. Assetto con carico quasi nullo per i rettilinei e poi le chicane e l'arena finale dove serve proprio il carico che semplicemente non hai :asd:

 

Lo adoravo.

 

 

Ai tempi di GP2 correvo solo a Hockenheim praticamente :asd:

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...