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Anime & Cartoons


Scarlett

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4 ore fa, djbill ha scritto:

Leggendo questa parte mi è venuta in mente questa sigla:

Ha avuto il merito di portare in Italia una delle saghe più longeve della storia degli anime che vedrà il suo compimento (forse) nel 2020: Neon Genesis Evangelion.

Quella sigla è l'unico motivo per cui qualcuno si ricorda dei Dhamm :zizi: notevole cmq

 

NGE è stato indiscutibilmente un punto di svolta dell'animazione ma il fanatismo quasi religioso che ci gira intorno ha anche un po' rotto ormai :asd:  Dopo 25 anni di tira e molla per me anche basta, si son visti finali peggiori (ep. 25-26). Stavo seguendo anche il manga ma la tiratura e la cadenza era a caso e ad un certo punto l'ho abbandonato.

 

1 ora fa, Nameless Hero ha scritto:

I testi senza alcun senso delle sigle italiane mi tormenteranno a vita. 

Nonostante la loro bellezza dal punto di vista di ritmo e musica.

 

Non è che che le sigle originali tradotte siano chissà che profonde eh :asd: Al di fuori delle produzioni mediaset si sa che i testi venivano scritti senza avere idea dei contenuti dell'anime, perché non c'era tempo e soldi eppure ogni tanto le imbroccavano :asd: 

 

edit: vabbè Giorgio Vanni :asd: 

Modificato da Malefix
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29 minuti fa, Malefix ha scritto:

NGE è stato indiscutibilmente un punto di svolta dell'animazione ma il fanatismo quasi religioso che ci gira intorno ha anche un po' rotto ormai :asd:  Dopo 25 anni di tira e molla per me anche basta, si son visti finali peggiori (ep. 25-26). Stavo seguendo anche il manga ma la tiratura e la cadenza era a caso e ad un certo punto l'ho abbandonato.

Il fanatismo da fastidio anche a me, però apprezzo la complessità che ha la trama su piani differenti. Non ho il tempo per seguire community che trattano di anime, quindi mi risparmio in partenza la discussione :asd:

Per chi ha Netflix tra le serie interessanti c'è ERASED, Your Lies in April (tradotto con Bugie d'Aprile) e Violet Evergarden. Quest'ultimo ha una qualità in termini di animazione veramente impressionante. Di leggero ma cmq ben fatto c'è Toradora. Come film da non perdere  c'è "A shape of voice" (La forma della voce) anche se per capirlo tutto servono riferimenti alla religione buddista. Su netflix ci sarebbe anche tanto altro ma manca il tempo...

Cerco sempre di guardarli in JAP sub ENG perché nell'italiano con la traduzione a volte vanno un po' a campi cambiando completamente il senso di alcune frasi. Purtroppo la traduzione viene fatta quasi sempre dall'inglese e non direttamente dal giapponese.

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Il mio preferito e che ogni tanto mi devo rivedere è questo:

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Disponibile anche gratuitamente su VVVID https://www.vvvvid.it/show/160/ergo-proxy

 

TRAMA:

In un lontano futuro la Terra è stata devastata da una misteriosa catastrofe che l'ha tramutata in una landa desertica e inospitale: nubi plumbee coprono l'intera superficie del globo e un virus letale aggredisce chiunque ardisca a mettere piede fuori da una delle tante Città-Cupola (chiamate Dome in originale). Una di queste, Romdo, è governata da un anziano e malato Reggente di nome Donov Mayer, il quale ha ormai perduto la capacità di parlare e per questo si esprime attraverso quattro automi, ispirati nella forma alle statue realizzate da Michelangelo Buonarroti e poste nelle Cappelle medicee; per il loro nome, invece, si rifà a quattro celebri filosofi: Husserl (da Edmund Husserl, fondatore della fenomenologia), Lacan (da Jacques Lacan, psichiatra specializzato in psicosi paranoica di cui a suo tempo Heidegger criticò la complessità del pensiero al punto da dichiarare "Questo psichiatra ha bisogno di uno psichiatra"), Berkeley (da Georges Berkeley, che negò l'esistenza della materia) e Derrida (dal Decostruttivista Jacques Derrida). La società di Romdo è totalmente chiusa: uscire all'esterno è un tabù, oltre che un rischio inutile date le avverse condizioni climatiche e la finta utopia che Mayer è riuscito a instaurare. Ogni romdiano è sottoposto a un rigido controllo delle emozioni, i figli vengono assegnati alle coppie che ne fanno richiesta e ogni Cittadino è costantemente affiancato da un autoReiv (così vengono chiamati gli androidi in Ergo Proxy), detto entourage, che lo segue ovunque e lo assiste in ogni mansione. L'esistenza dei romdiani, istigati dagli entourage e incoraggiati da una fortissima pressione sociale, è improntata alla repressione dei sentimenti e al consumismo più sfrenato. All'atto pratico non c'è una gran differenza fra umani e androidi su Romdo: creati entrambi artificialmente (gli umani nascono tramite un utero artificiale), atarassici e sostanzialmente privi di volontà, sia gli umani che gli autoReiv obbediscono a una più o meno esplicita raison d'être - ragion d'essere - perduta la quale essi sono nulla. Il loro equilibrio sarà spezzato dall'avvento di un virus elettronico chiamato Cogito dalla locuzione cartesiana "cogito ergo sum" che dota gli autoReiv di autocoscienza (gli episodi della serie sono anche numerati secondo il sistema romano, preceduti dalla dicitura meditatio, come i capitoli delle Meditazioni metafisiche di Cartesio). Molti di essi perdono il controllo e finiscono con l'assassinare esseri umani, ragion per cui il caso viene affidato a Re-l Mayer, nipote del Reggente accompagnata dall'entourage Iggy. Mentre il Direttore del Dipartimento di Sicurezza Raul Creed è incaricato di tenere la faccenda sotto controllo, Re-l viene aggredita nel bagno della propria abitazione da una creatura non-umana e non-robotica. Nonostante ella sia pienamente consapevole di essere stata avvicinata da un vero e proprio mostro (che per qualche ragione ha lasciato sul suo specchio la scritta "awakening"), il Dipartimento di Sicurezza tenta di insabbiare la faccenda proponendo come possibile colpevole l'immigrato Vincent Law, trovato privo di sensi a poca distanza dal suo appartamento. In compagnia della "autoReiv cosciente" Pino (il cui nome è un palese omaggio al Pinocchio di Carlo Collodi), l'arrogante Re-l e il timido Vincent intraprenderanno un viaggio che li porterà a svelare molti misteri e a mettere in discussione la natura stessa del mondo in cui si trovano a vivere.

 

TRAILER:

La bellissima intro che mi ha fatto scoprire i Monoral :wub::

 

Curiosità:

L'aspetto e il look della protagonista Re-l Meyer è ispirato a quelli della cantante Amy Lee degli Evanescence, oltre che al personaggio di Pris di Blade Runner.

Pino, come dice il nome, è una chiara citazione di Pinocchio, una persona finta che aspira a diventare un bambino vero.

Il primo episodio si apre con la citazione di una risposta che Michelangelo diede ad un epigramma che Giovan Battista Strozzi dedicò alla statua della Notte («Caro m' è 'l sonno, e più l'esser di sasso, Mentre che 'l danno e la vergogna dura: Non veder, non sentir, m' è gran ventura; Però non mi destar, deh! parla basso.»). Nella sigla di apertura La sigla iniziale riporta parti di questa risposta nello sfondo.

Le quattro statue Entourage che si trovano nella stanza di Donov Mayer sono l'esatta riproduzione di quelle che si trovano ai lati della Cappella dei Medici in posizione stesa. Lacan è rappresentato dalla statua "La Notte", Husserl dalla statua "Il Giorno",Derrida dalla statua "L'Alba" e Berkeley dalla statua "Il Crepuscolo".

La stanza del sindaco Donov Mayer è ispirata alla Cappella dei Medici di Michelangelo.

Come mostrato nell'episodio 3, il numero della carta d'identità di Re-L è RE-L124C41+, una citazione del libro Ralph 124C 41+ di Hugo Gernsbach, ed anche un gioco di parole: "Real one to foresee for one".

Nell'episodio 1 e nell'episodio 4 Vincent vede dei messaggi formarsi dai cereali (a forma di lettere). La prima volta la parola è Awakening ("Risveglio"), la seconda è Misfit ("Disadattato")

Nel quinto episodio la bugia sulla radio raccontata da Hude è una citazione di Jacob il Bugiardo con Robin Williams.

Sul giornale usato da Pino per disegnare è riportato un articolo su From Caligari to Hitler - A Psychological History of the German Film, saggio di Sigfried Kracauer pubblicato nel 1947, e riguardante il film Il gabinetto del dottor Caligari. L'aspetto e il nome dell'attrice protagonista del film - Lil Dagover - riecheggiano nel personaggio di Re-L Mayer.

Il nome delle cellule Amrita, al quale si fa riferimento per la prima volta nel settimo episodio, deriva dal nome dell'antica acqua della vita eterna della religione Induista. Sempre nell'episodio 7 viene citato Consider her ways episodio della serie L'ora di Alfred Hitchcock nel discorso finale di Dedalus.

CONCLUSIONE PERSONALE:

Non è un anime per tutti, e da qui forse nascono i pareri contrastanti. Atmosfere cupe, storia contorta, ma io l'ho amato e lo amo ancora oggi, il comparto tecnico è fantastico e questo "viaggio dentro di sé" per me resta un must. 23 episodi per scoprire l'epilogo inaspettato, e quell'episodio 23 resta per me, sempre il più cliccato.

Proxy One: "Le creature che noi stessi abbiamo creato, prima ci hanno onorato e poi ci hanno tradito, e ci hanno gettato nella disperazione"

Vincent Law: "Ma io le amo comunque"

:wub:

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2 ore fa, djbill ha scritto:

Il fanatismo da fastidio anche a me, però apprezzo la complessità che ha la trama su piani differenti. Non ho il tempo per seguire community che trattano di anime, quindi mi risparmio in partenza la discussione :asd:

Per chi ha Netflix tra le serie interessanti c'è ERASED, Your Lies in April (tradotto con Bugie d'Aprile) e Violet Evergarden. Quest'ultimo ha una qualità in termini di animazione veramente impressionante. Di leggero ma cmq ben fatto c'è Toradora. Come film da non perdere  c'è "A shape of voice" (La forma della voce) anche se per capirlo tutto servono riferimenti alla religione buddista. Su netflix ci sarebbe anche tanto altro ma manca il tempo...

Cerco sempre di guardarli in JAP sub ENG perché nell'italiano con la traduzione a volte vanno un po' a campi cambiando completamente il senso di alcune frasi. Purtroppo la traduzione viene fatta quasi sempre dall'inglese e non direttamente dal giapponese.

Violet Evergarden dovrebbe essere patrimonio dell'umanità :zizi:

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4 ore fa, leopnd ha scritto:

In me non trovi supporto :rotfl2:

Amo perfino la canzone dei Puffi! :wub:

 

Tu ami le zinne della D'Avena.... Ti conosco, vecchio puerco! :asd:

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Tornando seri, e abbandonando le pulsioni maialesche del buon Leo, in assenza di indicazioni o suggerimenti del collega di cui parlavo ieri (oggi a lavoro non c'era... d'altro canto, è il nipote del principale e - buon per lui - riesce a fare un po' come cazzo gli pare) a proposito di anime mi viene spontaneo citare (e così facciamo contento anche Sauro) questo cartoon qui.

 

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non l'ho mai visto tutto completo, ma devo dire che era interessante. C'era un buon realismo nei disegni (un po' meno nella fisica in pista dei kart) con una buonissima cura del dettaglio. Mi piacerebbe recuperarlo per poter vedere come si evolve (penso di aver visto qualcosina solo delle prime stagioni, considerando che il protagonista era ancora praticamente implume) ma vorrei avere un parere da chi l'ha visto. Vale la pena recuperarlo o è meglio lasciar perdere perché come spesso accade (e vale un po' per tutto, comprese serie tv in "carne e ossa") col passare delle stagioni si va, salvo rare eccezioni, completamente in vacca?

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2 minuti fa, Davide Hill ha scritto:

 

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non l'ho mai visto tutto completo, ma devo dire che era interessante. C'era un buon realismo nei disegni (un po' meno nella fisica in pista dei kart) con una buonissima cura del dettaglio. Mi piacerebbe recuperarlo per poter vedere come si evolve (penso di aver visto qualcosina solo delle prime stagioni, considerando che il protagonista era ancora praticamente implume) ma vorrei avere un parere da chi l'ha visto. Vale la pena recuperarlo o è meglio lasciar perdere perché come spesso accade (e vale un po' per tutto, comprese serie tv in "carne e ossa") col passare delle stagioni si va, salvo rare eccezioni, completamente in vacca?

Capeta è stato un buon prodotto :zizi: non so quanti episodi tu abbia visto, ma la serie completa si conclude al 52esimo episodio, quando da più grande affronta il suo grande rivale Naomi Minamoto in una serie cadetta giapponese. Per chi è appassionato di corse ci sta tutto :up:

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46 minuti fa, Scarlett ha scritto:

Capeta è stato un buon prodotto :zizi: non so quanti episodi tu abbia visto, ma la serie completa si conclude al 52esimo episodio, quando da più grande affronta il suo grande rivale Naomi Minamoto in una serie cadetta giapponese. Per chi è appassionato di corse ci sta tutto :up:

 

Come detto, non molti. Penso una decina in tutto, probabilmente tutti della fase iniziale e, tra l'altro, anche in "tempi diversi" con un po' di difficoltà a stabilire un ordine cronologico dei fatti...

Minamoto chi era? Il biondone che secondo me era chiaramente ispirato a Raikkonen da giovane? Non ho mai imparato i nomi dei personaggi. Ricordo un avversario di Capeta molto stronzo e, soprattutto, un ragazzino ciccionissimo, ricchissimo, antipaticissimo e pure lentissimo (forse lo Stroll giapponese) che mi è rimasto in mente perché l'avevano disegnato con una faccia da cazzo che la metà bastava... :asd:

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5 minuti fa, Davide Hill ha scritto:

 

Come detto, non molti. Penso una decina in tutto, probabilmente tutti della fase iniziale e, tra l'altro, anche in "tempi diversi" con un po' di difficoltà a stabilire un ordine cronologico dei fatti...

Minamoto chi era? Il biondone che secondo me era chiaramente ispirato a Raikkonen da giovane? Non ho mai imparato i nomi dei personaggi. Ricordo un avversario di Capeta molto stronzo e, soprattutto, un ragazzino ciccionissimo, ricchissimo, antipaticissimo e pure lentissimo (forse lo Stroll giapponese) che mi è rimasto in mente perché l'avevano disegnato con una faccia da cazzo che la metà bastava... :asd:

Esatto è Raikkonen :asd:

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Io sono letteralmente cresciuto con Dragon Ball e le sigle di Dragon Ball sono Giorgio Vanni. Ha cantato anche le sigle di Detective Conan, Yu-Gi-Oh, I Pokemon (per quanto non gli abbia mai amati), I cavalieri dello zodiaco quindi per me va inserito nella lista. Sono del ‘93, capitemi :asd:

Uscendo dal mondo anime mi piaceva tanto Martin Mystère e poi i Simpson e Futurama sono capolavori.

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14 minuti fa, Paolo93 ha scritto:

Io sono letteralmente cresciuto con Dragon Ball e le sigle di Dragon Ball sono Giorgio Vanni. Ha cantato anche le sigle di Detective Conan, Yu-Gi-Oh, I Pokemon (per quanto non gli abbia mai amati), I cavalieri dello zodiaco quindi per me va inserito nella lista. Sono del ‘93, capitemi :asd:

Uscendo dal mondo anime mi piaceva tanto Martin Mystère e poi i Simpson e Futurama sono capolavori.

La mia preferenza su quel genere, nonostante i Simpson restino un'icona sia chiaro, sono loro:

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Sarà che sono sempre sul pezzo, anche per la realizzazione molto più rapida degli episodi (circa 5 giorni a episodio contro i 6 mesi che servono per uno dei Simpson)

Modificato da Scarlett
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9 minuti fa, Paolo93 ha scritto:

 I cavalieri dello zodiaco

 

Giustissimo, anche loro vanno sicuramente menzionati anche se sono molto conosciuti. Come pure Ken, Lady Oscar, la Stella della Senna e altri (tutti del genere con tratto di disegno più "realistico") che fanno parte dei ricordi d'infanzia anche se, comunque, non sono mai riuscito a vedere tutte le puntate. 

 

Comunque ieri l'ho citato e, a questo punto, non posso non postarlo.

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ho adorato le storie di questo piccolo sorcio (anche se preferisco "Fievel sbarca in America" a "Fievel conquista il West") che, assieme a "Brisby e il Segreto di NIMH", come detto, sono senza dubbio i miei toon-movie preferiti in assoluto e i tre DVD sono ovviamente ben presenti nella mia collezione. 

 

-------

 

Il pregio fondamentale di South Park rispetto ad altri è che ha mantenuto inalterata quell'irriverenza e quel "politically incorrect" che inizialmente caratterizzava (seppur in modo diverso) anche altri cartoni famosi come i Simpson, che tuttavia hanno man mano perduto nel tempo. South Park, invece, è rimasto sempre ben grezzo e fedele alla propria "natura".

 

E poi c'erano loro....

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Disegni orripilanti. Personaggi ancor più orripilanti. Il doppiaggio assurdo di Elio e Faso... Ma aveva anche dei difetti... :asd:

 

 

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24 minuti fa, Paolo93 ha scritto:

Io sono letteralmente cresciuto con Dragon Ball e le sigle di Dragon Ball sono Giorgio Vanni. Ha cantato anche le sigle di Detective Conan, Yu-Gi-Oh, I Pokemon (per quanto non gli abbia mai amati), I cavalieri dello zodiaco quindi per me va inserito nella lista. Sono del ‘93, capitemi :asd:

Uscendo dal mondo anime mi piaceva tanto Martin Mystère e poi i Simpson e Futurama sono capolavori.

quelli li ho visti pure io, adesso mi vengono in mente Lupin, un'altro cartone animato con dei mostri alieni di cui non ricordo il nome che andava su K2 che io prendevo solo sulla tv della cucina (quando ancora non esisteva il digitale terrestre), Evviva Topo Gigio (altra produzione giapponese), i classici Disney (ho sempre preferito Paperino che di conseguenza mi ha portato a vedere anche Duck Tales) e ovviamente Tom & Jerry . 

 

 

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Azz quanta carne al fuoco,

- Mi par di capire che Violet Evergarden sia da recuperare, prendo nota :zizi: 
- Di Erased ho un buon ricordo anche se mi sembra che nella seconda parte cali un po'
- Di Shigatsu wa kimi no uso (il titolo originale l'ho imparato sul serio, no cheat :asd: ) non ho mai sopportato il protagonista, una specie di Shinji Ikari versione genio del pianoforte, pero' è una storia che smuove anche i cuori piu' duri :zizi:
- Per Ergo Proxy ci provo, ma è da tanto che è in lista d'attesa e non sempre ho abbastanza cervello residuo per serie impegnate
- Le zinne della Cristina nazionale sono sospettosamente migliorate col tempo... hmmmmm :zizi: Almeno qualcosa è migliorato :asd: 
- Capeta è una storia interessante, l'anime Finisce abbastanza presto, il manga va avanti (le scan tradotte per ora vedono Capeta impegnato nella F3 jap mentre 'Raikkonen' è in Euro F3). Per certi verti è molto realistico e descrive molte delle problematiche che comporta avventurasi nelle corse al giorno d'oggi, specie con un budget sottozero. Basterà il talento? Anche perché l'autore sembra palesemente ferrarista, per cui mi sa che la strada è lunga :asd: 

 

Le prime serie de I Simpsons e di Family Guy per me meritano tanto... poi la realtà li ha raggiunti e superati e ormai non fanno piu' notizia:ninja:

Fantastici Beavis and Butthead ma sinceramente mi piaceva tantissimo Daria, davvero un'icona degli anni 90

 

Modificato da Malefix
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5 ore fa, Davide Hill ha scritto:

 

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non l'ho mai visto tutto completo, ma devo dire che era interessante. C'era un buon realismo nei disegni (un po' meno nella fisica in pista dei kart) con una buonissima cura del dettaglio. Mi piacerebbe recuperarlo per poter vedere come si evolve (penso di aver visto qualcosina solo delle prime stagioni, considerando che il protagonista era ancora praticamente implume) ma vorrei avere un parere da chi l'ha visto. Vale la pena recuperarlo o è meglio lasciar perdere perché come spesso accade (e vale un po' per tutto, comprese serie tv in "carne e ossa") col passare delle stagioni si va, salvo rare eccezioni, completamente in vacca?

Capeta rimane tutt'ora uno dei miei anime preferiti, la prima volta lo vidi in tv, quando Rai Gulp trasmetteva ancora qualcosa di accettabile, e me ne innamorai all'istante semplicemente perchè trattava il motorsport. La piccola me quattordicenne era molto contenta di aver trovato qualcosa che accomunasse due delle sue passioni più grandi, e ancora oggi riguardo qualche episodio di tanto in tanto  :wub:

Sono solo un po' triste del fatto che la serie si fermi in maniera abbastanza brusca, avrei voluto vedere di più, ma evidentemente non doveva essere troppo popolare in Giappone e ha fatto una fine un po' bruttarella.

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10 hours ago, Davide Hill said:

Tu ami le zinne della D'Avena.... Ti conosco, vecchio puerco! :asd:

No, dai, manco avevo l'idea di chi cantasse le canzoni a qual epoca... Poi le ho conosciute... :asd:

Comunque, gira e rigira, non sapevo da dove cominciare, e visto che il hard disc e' pieno, se non di serie, almeno delle sigle, vado di alfabeto... :D

Tralasciando 80 Sogni Per Viaggiare apro con A Tutto Gas, prodotta nel 1984. dalla leggendaria Tatsunoko (se ne riparlerà diverse volte...)...

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Purtroppo, qui i nomi sono stati italianizzati, ma tant'è... Una sorta di proto Fast & Furious con tanto di automobili "vere" ma anche Romina la pilota, Manuela la poliziotta e Paola che lavora al bar... :asd:
Nella serie le elaborazioni e la meccanica automobilistica sono protagoniste esattamente come i personaggi e sono rappresentate con dovizia di particolari, spesso mostrando dati e schemi di funzionamento. Per esempio durante un inseguimento all’inizio della serie uno zoom della visuale “dentro” il cofano della Subaru 360 di Marco rivela che è stato sostituito il motore con un “Wankel” rotativo turbocompresso. Nell’adattamento italiano questa accuratezza non è stata mantenuta, i concetti sono semplificati e si possono trovare diverse imprecisioni. Le motivazioni di tutto ciò potrebbero essere due: la difficoltà di tradurre correttamente i termini tecnici di meccanica e il fatto che le reti televisive in quel periodo considerassero gli anime un prodotto solo per bambini e adolescenti...

 

 

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Ditemi che qualcuno l'ha visto :asd:

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Una delle serie più divertenti degli ultimi anni :zizi:

Sulla trama c’è ben poco da dire: una scuola inizialmente riservata solo a studentesse diventa scuola mista, e 5 ragazzi non molto fortunati con l’altro sesso si iscrivono e cercano di spiare nei bagni delle ragazze, ma vengono scoperti dal “consiglio studentesco segreto” e messi in una vera e propria prigione all’interno della scuola. Fine.


Ovviamente tante situazioni e sotto-trame la faranno da padrone per tutto il tempo, ma il plot in sé finisce davvero qui. Tuttavia, nonostante l’estrema banalità della storia, Prison School è la prova che spesso non importa “cosa” si racconti, ma COME lo si faccia. Fidatevi, leggendo questo manga si proverà un turbinio di emozioni e sensazioni, e la noia non è certo una di queste.

Cominciamo dai personaggi. Le vicende, per lo meno nella prima parte, ovvero quella coperta dall’anime, ruotano attorno ai 5 ragazzi prigionieri e alle 3 ragazze che li “sorvegliano”, più qualche altro personaggio secondario che avrà di tanto in tanto un ruolo importante.
I maschi sono quanto di più stereotipato e grottesco ci possa essere: il belloccio; l’intelligentone con la passione per la storia; il grassotello masochista; il bullo ed il tenebroso dal cuore tenero. Non hanno la minima esperienza con il genere femminile e perciò si ritrovano spesso a far discorsi e pensieri di una tale demenza da portar più volte il lettore a farsi domande sulla loro effettiva sanità mentale.

Le ragazze invece appaiono un po’ meno assurde, e nel loro cinismo cercano di essere serie per quanto possibile, ma nemmeno loro riescono a restar fuori dalla follia che domina quest’opera. Ciò che infatti muove le vicende è la “genialità malata” dell’autore. Ogni volta che si crede di aver toccato nuove vette dell’assurdo, ecco che Prison School ti colpisce in pieno volto con un nuovo bislacco ragionamento dei ragazzi, con l’ennesimo piano del consiglio studentesco o con un insensato discorso del preside. Quest’ultimo, tra l’altro, darà vita a quello che probabilmente è il più “alto” livello di genialità mai concepito dal genere umano: una conversazione fra lui ed i ragazzi che è in grado distruggere, in poco più d’un capitolo, ogni concezione di moralità, pudore e razionalità.
Nonostante la banalità di superficie, i personaggi sono comunque ben caratterizzati, e pur se ragionano in modo inusuale, reagiscono in modo “appropriato” alle incredibili situazioni che si trovano a vivere.

A livello tecnico Prison School si presenta egregiamente sia nella sua versione anime con ottime animazioni, sia, e soprattutto, in quella cartacea. 

 

Disponibile sia doppiato in italiano che sottotitolato su Nerflix, Prime Video e gratuitamente su VVVVID.

Ne vale la pena, soprattutto quando si ha il morale basso :asd:

 

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