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Superbike World Championship 2013


R18

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Silverstone, Q1: Sykes cade ma mette tutti in fila

Il pilota della Kawasaki ha rifilato otto decimi a Camier e nove a Giugliano. Indietro il leader Guintoli

 

Nemmeno una caduta è riuscita a rallentato Tom Sykes, che sulla pista di casa sembra avere davvero una marcia in più rispetto a tutta la concorrenza del Mondiale Superbike. Il pilota della Kawasaki è stato costretto ad interrompere anzitempo la prima sessione di prove ufficiali finendo ruote all'aria alla prima curva, ma questo non gli ha impedito di scavare un bel solco tra la sua ZX-10R e gli inseguitori.

 

"The Grinner" ha infatti fermato il cronometro su un tempo di 2'05"335, staccando di oltre otto decimi la Suzuki di Leon Camier, al quale l'aria di casa sembra aver fatto veramente bene, e quindi è stato l'unico ad essere capace di scendere senza problemi sotto al muro del 2'06".

 

Si conferma in buona forma anche Davide Giugliano, che con la sua Aprilia RSV4 del Team Althea si è portato al terzo posto dopo essere stato quarto in mattinata. Peccato solo per una caduta alla curva 8 che gli ha impedito di migliorare ulteriormente la sua prestazione.

 

Pochi millesimi più indietro troviamo le due Honda di altri due britannici d'assalto come Jonathan Rea e Leon Haslam, che sono gli ultimi ad essere rimasti al di sotto del secondo distacco, precedendo un Eugene Laverty in crescita, ma ancora molto lontano dal passo dei migliori.

 

Il pilota dell'Aprilia almeno ha recuperato un paio di posizioni, saltando davanti alla Kawasaki di Loris Baz e alla BMW di Marco Melandri. Va detto però che le S1000RR non sembrano troppo a loro agio su questa pista, con anche Chaz Davies che non è stato in grado di fare meglio del 12esimo crono.

 

Decisamente in difficoltà  il leader del campionato Sylvain Guintoli, che si è confermato in nona posizione con un gap di 1"3. Viene quasi da pensare che il francese possa sperare nell'arrivo della pioggia per i prossimi giorni perchè ad ora non sembra affatto in grado di battagliare con i migliori.

 

Stesso discorso che vale anche per le Ducati, con le due 1199 Panigale di Ayrton Badovini e Carlos Checa relegate nelle posizioni di rincalzo. In particolare sembra in crisi nera lo spagnolo, che non riesce neppure a stare davanti alla moto privata di Max Neukirchner.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/29748/world-superbike-silverstone-q1-sykes-cade-ma-mette-tutti-in-fila

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occhio a Camier e alla Suzuki, è incredibile come in una pista da oltre 2 minuti di percorrenza Leon prenda pochi centesimi da Sykes( prove di stamattina) mentre su altre circuiti molto più corti il distacco è nettamente maggiore.Quindi il pilota ci mette tanto del suo..

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Silverstone, Q2: Sykes non migliora ma resta al top

Dietro si avvicinano molto con Camier che chiude a pochi millesimi davanti alle Aprilia

 

Pur non essendo riuscito a migliorare la sua prestazione di ieri, Tom Sykes si è mantenuto davanti a tutti al termine delle prove ufficiali del round di Silverstone del Mondiale Superbike. Nella Q2 di questa mattina il pilota della Kawasaki è stato più lento di circa sei decimi rispetto alla Q1, ma il 2'05"355 ottenuto in precedenza gli è valso comunque il giro migliore nella classifica cumulativa.

 

Si è migliorato eccome Leon Camier, che ancora una volta ha ribadito di essere molto a suo agio con la sua Suzuki sulla pista di casa. Il pilota britannico è stato il più veloce di stamani, fermando il cronometro sul 2'05"383 e chiudendo quindi a soli 28 millesimi da Sykes.

 

Un miglioramento importante lo ha trovato anche il leader della classifica iridata Sylvain Guintoli. Il francese dell'Aprilia, ancora acciaccato per l'infortunio alla spalla rimediato prima di Mosca, si è portato in terza posizione a soli 214 millesimi, precedendo di un soffio la RSV4 gemella di Eugene Laverty.

 

Dopo il terzo tempo di ieri, scivola in quinta posizione Davide Giugliano. Anche il pilota del Team Althea però fa parte della schiera di quelli che stamani sono riusciti a migliorarsi. Stesso discorso che vale anche Jonathan Rea e Loris Baz, che alle sue spalle sono gli ultimi ad essere riusciti a scendere sotto al muro del 2'06".

 

Qualche piccolo miglioramento lo mostra anche Carlos Checa, rientrato nella top ten con la sua Ducati 1199 Panigale (è nono, dietro a Jules Cluzel): lo spagnolo ha ridotto a sei decimi il gap dalla vetta e si è messo dietro entrambe le BMW ufficiali di Chaz Davies e Marco Melandri.

 

Per quanto riguarda gli esclusi dalla Superpole, oggi pomeriggio non saranno della partita le due Kawasaki del Team Pedercini, ovvero quelle del rientrante Mark Aitchison e di Federico Sandi, ma anche la BMW del Team Grillini affidata a Vittorio Iannuzzo.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/29760/world-superbike-silverstone-q2-sykes-non-migliora-ma-resta-al-top

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I piloti avranno due rappresentanti per la sicurezza

La proposta di Marco Melandri è stata approvata: ogni venerdì parleranno con i commissari degli eventuali problemi

 

Dopo la morte di Andrea Antonelli, avvenuta due settimane fa al Moscow Raceway durante la gara del Mondiale Supersport, Marco Melandri è stato senza dubbio il pilota del Mondiale Superbike che si è esposto più di tutti invocando dei cambiamenti per migliorare la sicurezza.

 

Il pilota della BMW si è mosso per dare vita anche tra le derivate di serie ad una commissione formata dai piloti che possa avere voce in capitolo sui temi relativi alla sicurezza in pista e alla fine la FIM e la Dorna sembrano aver accontentato le sue richieste.

 

"Dopo le prove ci hanno chiamati in direzione gara per eleggere due nostri rappresentanti che ogni venerdì incontreranno i commissari per segnalare le cose che non vanno" ha spiegato il ravennate alla Gazzetta dello Sport.

Sul rapporto che lega i piloti al pericolo poi ha aggiunto: "Noi piloti sappiamo di fare qualcosa di rischioso e tornare in moto prima possibile è l’unico modo per superare la paura" ha concluso Marco.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/29765/world-superbike-i-piloti-avranno-due-rappresentanti-per-la-sicurezza

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Laverty in Superpole tra le polemiche a Silverstone

Dichiarata "Wet Superpole" quando ormai i giochi sembravano fatti e tutto da rifare

 

Le regole sono sicuramente lì per essere rispettate, ma oggi hanno finito per falsare il risultato della Superpole del round di Silverstone del Mondiale Superbike. Quando mancavano poco più di quattro minuti al termine del segmento conclusivo è arrivato un leggero scroscio di pioggia a bagnare l'asfalto del tracciato britannico e, come da regolamento, la direzione gara ha esposto la bandiera rossa per dare il via a 20 minuti di "Wet Superpole".

 

Una decisione che però non è andata giù alla maggior parte degli otto piloti ancora coinvolti nella caccia alla pole, che ormai avevano già  sparato le loro cartucce e non avevano più gomme nuove da sfruttare, specie con una pista mezza asciutta che non consentiva di montare quelle da bagnato. Il più arrabbiato di tutti era senza dubbio Tom Sykes, che con la sua Kawasaki aveva letteralmente polverizzato il precedente primato della pista, ma anche il suo compagno Loris Baz, che a sua volta era sceso sotto al 2'04".

 

Questo ha portato poi a 20 minuti di autentica noia, con i piloti che hanno preso la via della pista solo negli ultimi quattro minuti, alla ricerca di un giro buono per qualificarsi con la pista leggermente umida. Una condizione che ha premiato Eugene Laverty, che con la sua Aprilia scatterà  al palo nelle due gare di domani grazie ad un crono di 2'04"730 con cui ha preceduto la sorprendente Ducati di Carlos Checa, che torna in prima fila fermando un'astinenza che durava da Phillip Island.

 

La prima linea dello schieramento si completa poi con la Honda di Jonathan Rea, mentre le due "verdone" di Baz e Sykes si dovranno accontentare di aprire la seconda fila che divideranno con la BMW di Chaz Davies. Tra i delusi però va sicuramente indicato anche Leon Camier, solo settimo con la sua Suzuki dopo essere stato costantemente nelle prime tre posizioni per due giorni.

 

Insieme a lui in terza fila ci saranno le due Aprilia dell'acciaccato Sylvain Guintoli e di Davide Giugliano, entrambi senza tempo: il francese ha patito un problema tecnico sulla sua RSV4, mentre l'italiano è caduto nella fase conclusiva della Superpole 2, procurandosi anche una distorsione ad una caviglia, che comunque non dovrebbe impedirgli di correre domani.

 

Sfortunati anche gli altri piloti italiani presenti in Superpole, che sono stati eliminati tutti nel primo segmento: Ayrton Badovini, Michel Fabrizio e Marco Melandri (fermato da un problema tecnico sulla sua BMW) scatteranno quindi dalla quinta fila, con davanti a loro il terzetto composto da Jules Cluzel, Max Neukirchner e Leon Haslam.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/29772/world-superbike-eugene-laverty-in-superpole-tra-le-polemiche-a-silverstone

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Rea domina gara 1 a Silverstone sull'asfalto bagnato

Podio tutti britannico con Laverty e Camier. Guintoli chiude quarto e allunga su Sykes attardato

 

La pioggia, pur non cadendo mai troppo copiosa, è stata la grande protagonista della prima gara di Silverstone del Mondiale Superbike. Qualche goccia caduta durante la procedura di partenza ha ritardato lo start di gara 1, ma non ha bagnato abbastanza l'asfalto da indurre i piloti ad optare per le gomme rain.

 

Inizialmente c'è stata una prima parentesi con la pista asciutta che ha visto l'Aprilia del poleman Eugene Laverty prendere le redini della corsa, almeno fino al quarto giro, quando è venuta fuori la Kawasaki di Tom Sykes, che sembrava avere davvero un passo incredibile. Proprio come ieri durante la Superpole, è arrivata però la pioggia a complicare i piani di "The Grinner", rendendo umido l'asfalto, ma non tanto da permettere il passaggio alle coperture intagliate.

 

Tutti quanti hanno quindi optato per proseguire con le gomme slick e in queste condizioni è venuto fuori il talento sull'asfalto viscido di Jonathan Rea. Il pilota della Honda ha dimostrato di avere una grande sensibilità  e piano piano ha fatto il vuoto alle sue spalle, involandosi solitario verso una vittoria meritatissima.

 

Solo Loris Baz, che qui aveva vinto un anno fa sul bagnato, è riuscito a tenere la sua scia per qualche passaggio, ma poi con il passare dei giri si è distanziato anche lui, venendo riagganciato dal gruppetto degli inseguitori a due giri dalla fine. Una dura beffa per il francese della Kawasaki, che alla fine è scivolato fino al quarto posto, vedendosi sfilare dalle due Aprilia di Laverty e Sylvain Guintoli, ma anche dalla Suzuki di Leon Camier.

 

Proprio il poleman ed il portacolori della Casa di Hamamatsu hanno regalato grande spettacolo nelle ultime due tornate, con una serie infinita di sorpassi e controsorpassi che alla fine hanno premiato il portacolori della Casa di Noale. Per Camier resta comunque la consolazione di essere riuscito a tornare sul podio proprio nel giorno del suo compleanno.

 

Detto del quinto posto di Baz, merita di essere sottolineato anche il sesto di Jules Cluzel, a lungo anche in zona podio con la sua Suzuki, ed il settimo di Leon Haslam. La top ten si completa poi con Ayrton Badovini, autore di una bella rimonta nella seconda parte, e con le due BMW di Marco Melandri e Chaz Davies.

 

Solo 11esimo invece Sykes, che quindi ha perso tanti punti preziosi nei confronti di Guintoli, che ora comanda la classifica iridata con 12 lunghezze di margine. Perde colpi anche Melandri, ora a -38, mentre si avvicina Laverty, che deve recuperare 42 punti.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/29788/world-superbike-jonathan-rea-domina-gara-1-a-silverstone-sull-asfalto-bagnato

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L'arrivo della pioggia regala gara 2 a Loris Baz

La bandiera rossa a due giri dal termine incorona il francese della Kawasaki davanti a Cluzel e Laverty

 

Se deve regalare gare spettacolari come lo è stata la seconda del weekend di Silverstone del Mondiale Superbike, ben venga la pioggia. Proprio come stamani, la corsa è partita con la pista asciutta, ma dopo appena pochi giri dei piccoli scrosci d'acqua hanno iniziato ad abbattersi sul tracciato britannico, rendendo viscido l'asfalto.

 

In questo modo, con il continuo variare delle condizioni variavano anche i valori in pista, con i piloti che si rendevano protagonisti di sorpassi a raffica, a volte anche molto al limite del regolamento. Stanti così le cose è normale quindi che siano stati gli outsider a fare da padroni, non avendo nulla da perdere in ottica campionato.

 

Non a caso, sono stati soprattutto Loris Baz e Jules Cluzel ad alternarsi soprattutto al vertice, con il pilota della Kawasaki che ha rotto gli indugi a quattro giri dal termine. Una volta in testa, il francese ha provato a prendere il largo e questa mossa si è rivelata decisiva perchè lo ha incoronato vincitore (anche lo scorso anno si era imposto qui) quando a due giri dal termine è stata esposta la bandiera rossa per l'arrivo di un temporale più violento che ha provocato le cadute di Cluzel e di Leon Camier.

 

Nessun problema per il portacolori della Suzuki, che è riuscito a rialzarsi e a portare la sua GSX-R1000 ai box entro i cinque minuti previsti dal regolamento, venendo classificato al secondo posto in base all'ordine del giro precedente. E' andata decisamente peggio a "Pocket Rocket", rimasto a terra dopo un violento highside e portato al centro medico per accertamenti.

 

Sul gradino più basso del podio è salito Eugene Laverty, che quindi è risultato il pilota meglio piazzato tra quelli di classifica. E' andata tutto sommato abbastanza bene anche a Sylvain Guintoli, che con il suo sesto posto ha guadagnato ancora qualche punticino su Tom Sykes, solo settimo al traguardo e ora a -13.

 

Tra le due Aprilia si sono inserite poi la Honda del vincitore di gara 1 Jonathan Rea, autore di una rimonta incredibile nel finale quando la pista ha iniziato a bagnarsi di più, e Leon Camier, la cui marcia invece è stata rallentata da Chaz Davies, che ha rotto il propulsore della sua BMW (il terzo in fumo in due giorni per la casa bavarese) proprio davanti a lui, obbligandolo a chiudere il gas e a straccarsi dal terzetto di testa.

 

La top ten si completa poi con le due Ducati di Ayrton Badovini e Carlos Checa, tra le quali si è infilata a sandwich la BMW di Marco Melandri, che ha rovinato la sua corsa con un dritto nelle primissime tornate. Il ravennate così è stato superato da Laverty in campionato: l'irlandese è terzo a -36, mentre Marco è quarto a -41.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/29793/world-superbike-silverstone-l-arrivo-della-pioggia-regala-gara-2-a-loris-baz

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Gare molto piacevoli e divertenti, contento per i francesi che hanno ottenuto buoni risultati.

Un paio di considerazioni :

 Da quello che si vedeva in tivvù, tribune desolatamente vuote ! Giusto qualcuno sui prati ... che amarezza, se pure nella "Perfida Albione" con tanti piloti di vertice la sbk perde appassionati ...

 

 Sempre più imbarazzante la situazione Ducati e, ancor più, di Carlos Checa; se la prima file è stata ottenuta grazie a delle prove rocambolesche, vederlo e sentirlo parlare è stato imbarazzante.

Risucchiato a metà  gruppo nel tempo di due curve è pericoloso ... trovarsi un motoparacarro come è ora la ducati, con il gruppo alle spalle è veramente rischioso. E sentirlo dire che non se la sentiva di rischiare è, seppur comprensibile, discutibile.

Fossi in lui, parlerei con Batta e gli direi "Non me la sento più di correre e rischiare; se vuoi continuo come collaudatore, con calma e lucidità  a cercare di sbrogliare la matassa Panigale, ma in pista forse è meglio se trovate qualcun altro da affiancare a Badovini".

Personalmente la vedo così, non so voi.

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sono molto felice per le Suzuki. Io tifo Camier, ma cmq vederle li davanti anche con Cluzel mi ha quasi commosso! :wub: Tenete conto che la GSXR è una moto ferma almeno da 2 anni con lo sviluppo, e che nonostante un piccolo ritocchino al motore la potenza e si è visto è parecchio bassa.

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Sempre più imbarazzante la situazione Ducati e, ancor più, di Carlos Checa; se la prima file è stata ottenuta grazie a delle prove rocambolesche, vederlo e sentirlo parlare è stato imbarazzante.

Risucchiato a metà  gruppo nel tempo di due curve è pericoloso ... trovarsi un motoparacarro come è ora la ducati, con il gruppo alle spalle è veramente rischioso. E sentirlo dire che non se la sentiva di rischiare è, seppur comprensibile, discutibile.

Fossi in lui, parlerei con Batta e gli direi "Non me la sento più di correre e rischiare; se vuoi continuo come collaudatore, con calma e lucidità  a cercare di sbrogliare la matassa Panigale, ma in pista forse è meglio se trovate qualcun altro da affiancare a Badovini".

Personalmente la vedo così, non so voi.

Pienamente d'accordo: la 1199 attuale non va neanche a spingerla, ma penso che anche Checa sia un pochino stanco. Probabilmente anche l'incidente a Phillip Island lo ha destabilizzato, perché fino ad allora non andava neanche malissimo (aveva pure ottenuto la pole).

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Pienamente d'accordo: la 1199 attuale non va neanche a spingerla, ma penso che anche Checa sia un pochino stanco. Probabilmente anche l'incidente a Phillip Island lo ha destabilizzato, perché fino ad allora non andava neanche malissimo (aveva pure ottenuto la pole).

La Marra e Canepa però vanno forte nella Stock. Capisco che le regolazioni siano diverse quindi forse non è un riferimento adatto. Cmq un amico di mio padre che corre nel trofeo Dunlop,quindi amatoriale, l' ha provata qualche settimana fa. Lui dice che la moto è molto agile, fin troppo anche, ma ha tanti cavalli che non si riescono a sfruttare. Il problema vero però è sempre uno: l' anteriore totalmente inesistente in ingresso curva

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La Marra e Canepa però vanno forte nella Stock. Capisco che le regolazioni siano diverse quindi forse non è un riferimento adatto. Cmq un amico di mio padre che corre nel trofeo Dunlop,quindi amatoriale, l' ha provata qualche settimana fa. Lui dice che la moto è molto agile, fin troppo anche, ma ha tanti cavalli che non si riescono a sfruttare. Il problema vero però è sempre uno: l' anteriore totalmente inesistente in ingresso curva

 

L'anteriore della moto da trofeo dunlop (cioè praticamente uscita di serie dal concessionario) avrebbe l'anteriore inesistente?

Che significa inesistente, nello specifico?

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Praticamente che in staccata o in inserimento di curva non ha la confidenza per frenare come vorresti. Cioè tu vorresti mettere la moto dove vuoi ma non te la senti perchè lei vuole andare dove vuole lei. Ecco la spiegazione in maniera molto amatoriale :D 

 

Questo casomai è un problema di setup o di capacità  di guida/vicinanza al limite proprio/del mezzo.

Sarebbe il caso di non trarre analogie e conclusioni da esperienze di seconda mano, probabilmente.

Di leggende metropolitane sul versante tecnico ce ne sono sempre troppe.

Modificato da Kraven VanHelsing
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E' proprio questo a lasciarmi ancor più perplesso.

Se una moto "nasce male" (cosa che cmq dubito possa succedere oggi e in una casa come Ducati) le magagne ed i limiti strutturali dovrebbero emergere in pista quanto più la moto è simile al modello stradale.

Mi sembra evidente, invece, che le maggiori perplessità  le stia tirando fuori la Panigale sbk, dove il regolamento più permissivo rispetto alla stk (almeno così mi pare, non sono ferratissimo sulle regole, se sbaglio mi corrigerete B-) ) permetterebbe alla Alstare (manco l'ultima arrivata ...) di "giocare" con distribuzione pesi, centraline, forcelle.

Visti i risultati finora fatti da Canepa e La Marra in stk mi pare che il problema, più che nella moto, nasca dalla gestione sportiva, tecnica o di guida; e se Badovini qualche risultato ha provato a portarlo a casa, per Checa la situazione è ben differente.

La croce su Carlos non la butto certo, perché è un grande uomo e un grande pilota (e non deve dimostrare nulla), ma forse servirebbe un momento di riflessione nella sede della squadra, tutti insieme e chiarire bene quale sarà  la direzione da prendere.

Personalmente ritengo che Checa a fine stagione appenderà  le saponette al chiodo e quindi Francis Batta si deve muovere velocemente per trovare chi affiancherà  Badovini nelle stagioni a venire

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Questo casomai è un problema di setup o di capacità  di guida/vicinanza al limite proprio/del mezzo.

Sarebbe il caso di non trarre analogie e conclusioni da esperienze di seconda mano, probabilmente.

Di leggende metropolitane sul versante tecnico ce ne sono sempre troppe.

Nessuna leggenda, è sotto gli occhi di tutti il problema. La cosa grave è che la Panigale ha ereditato gli stessi problemi della Gp13 

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Nessuna leggenda, è sotto gli occhi di tutti il problema. La cosa grave è che la Panigale ha ereditato gli stessi problemi della Gp13 

 

Era proprio dal trarre questa conclusione così alla leggera che ti volevo mettere in guardia.

Hai un'esperienza di seconda mano da parte di un pilota trofeo con una moto praticamente di serie, che va talmente lontano dal limite del mezzo (mezzo peraltro diverso da quello "da corsa") che si può al massimo fare delle opinioni a grandi linee sul prodotto standard.

Per un'opinione come la sua ce ne sono altre che dicono esattamente l'opposto.

Dunque forse è il caso di fidarsi meno ciecamente.

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