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il problema delle armi


MagicSenna

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Ma certo, i narcos sono brava gente come i produttori di armi.

Dipende dall'uso che ne fai.

Poi è solo un dettaglio che in Italia in quattro anni ci siano stati 120 morti durante battute di caccia (morti umani, non animali: quelli sono solo cose da colpire per sport o da mangiare).

non capisco che centra con quello che stava dicendo lui. Una cosa scusa l'altra forse ? direi proprio di no.

i narcotrafficanti sono criminali, e siamo d'accordo, al tempo stesso i drogati, nella maggior parte dei casi, sono dei luridi bastardi analfabeti ed egoisti che si drogano credendo di non fare del male a nessuno, fregandosene del fatto che è anche grazie a loro che i peggiori criminali di tutto il mondo fanno soldi e ammazzano, continuiamo a compatirli, invece di prenderli per quello che sono.

per quanto riguarda la caccia io non so quanti di questi siano morti perchè si trovavano lì per caso, penso che quasi tutti siano stati dei cacciatori, i quali conoscevano bene i rischi. Non vedo un accanimento del genere con quelli che hanno una guida allegra, tanto per fare un esempio, che sono sicuramente molto più pericolosi, visto che sui monti alle 8 del mattino d'inverno non penso ci vadano a fare i picnic, al contrario delle strade trafficate.

Quella dei poveri animali abbattuti è un'altra delle cose su cui qualcuno ci fa una crociata, salvo poi andare a deliziarsi nelle migliori trattorie di specialità  di carne e di pesce , che di sicuro avranno addormentato prima di ammazzarli per non farli soffrire. " EH ma la necessità  è necessità  , un conto è uccidere animali per divertimento " :rolleyes: si vive anche senza mangiare la carne, cari miei, basta moralismi.

mi sembra un pò il discorso di chi si straccia le vesti per i lavori sulla A1, e gli eventuali espropri di 2 case ( WOW.. ) e poi al tempo stesso fanno passare sotto silenzio l'inceneritore sottocasa, l'aeroporto accanto all'uscio, e cose di questo tipo.

paragonate la vita di un animale a quella di un essero umano, allora vi faccio una domanda: un macellaro, uno che ha una rosticceria cos'è ? un delinquente , un farabutto ? immagino che la risposta sia : " eh ma lui lo fa per vivere, per prendere lo stipendio, non per divertimento ".

ma se equiparate la vita di un uomo a quella di un animale.. allora non è forse più importante uccidere l'animale rispetto allo stipendio ? d'altronde si può benissimo trovare un altro lavoro.

Modificato da MagicSenna
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non capisco che centra con quello che stava dicendo lui. Una cosa scusa l'altra forse ? direi proprio di no.

i narcotrafficanti sono criminali, e siamo d'accordo, al tempo stesso i drogati, nella maggior parte dei casi, sono dei luridi bastardi analfabeti ed egoisti che si drogano credendo di non fare del male a nessuno, fregandosene del fatto che è anche grazie a loro che i peggiori criminali di tutto il mondo fanno soldi e ammazzano, continuiamo a compatirli, invece di prenderli per quello che sono.

per quanto riguarda la caccia io non so quanti di questi siano morti perchè si trovavano lì per caso, penso che quasi tutti siano stati dei cacciatori, i quali conoscevano bene i rischi. Non vedo un accanimento del genere con quelli che hanno una guida allegra, tanto per fare un esempio, che sono sicuramente molto più pericolosi, visto che sui monti alle 8 del mattino d'inverno non penso ci vadano a fare i picnic, al contrario delle strade trafficate.

Quella dei poveri animali abbattuti è un'altra delle cose su cui qualcuno ci fa una crociata, salvo poi andare a deliziarsi nelle migliori trattorie di specialità  di carne e di pesce , che di sicuro avranno addormentato prima di ammazzarli per non farli soffrire. " EH ma la necessità  è necessità  , un conto è uccidere animali per divertimento " :rolleyes: si vive anche senza mangiare la carne, cari miei, basta moralismi.

mi sembra un pò il discorso di chi si straccia le vesti per i lavori sulla A1, e gli eventuali espropri di 2 case ( WOW.. ) e poi al tempo stesso fanno passare sotto silenzio l'inceneritore sottocasa, l'aeroporto accanto all'uscio, e cose di questo tipo.

paragonate la vita di un animale a quella di un essero umano, allora vi faccio una domanda: un macellaro, uno che ha una rosticceria cos'è ? un delinquente , un farabutto ? immagino che la risposta sia : " eh ma lui lo fa per vivere, per prendere lo stipendio, non per divertimento ".

ma se equiparate la vita di un uomo a quella di un animale.. allora non è forse più importante uccidere l'animale rispetto allo stipendio ? d'altronde si può benissimo trovare un altro lavoro.

Magic, spari fuori bersaglio perchè parli con uno che non mangia carne o pesce. Fine OT (infatti il mio accenno di mezzo rigo era anche tra parentesi).

Tornando In Tema, a mio parere quell'emendamento della Costituzione USA è ormai anacronistico, e Obama dice bene.

Peccato che non gli faranno mai fare quello che dice....

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eeeh come no? infatti i neri non votavano, non potevano andare all'università  se il presidente non mandava la guardia nazionale, si può ammazzare il presidente dando la colpa ai marxisti (?), si possono truccare le elezioni (2000) ignorando il voto popolare. Poi loro non hanno mai minimamente influenzato le libere elezioni di altri popoli...

Giacomo, e che ne parliamo a fare...

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Gli Stati Uniti soffrono di un fascismo strisciante eppure saldamente presente.

Aveva ragione il compianto Franco La Polla parlando di un film:

"Con “Parallax view” (in italiano “Perché un assassinio”, 1974) siamo invece davanti alla forma finale del rapporto tra individuo e istituzioni: le paure, i complessi, il mito stesso sono diventati incubo. […….....] il film di Pakula è l’elaborazione semionirica di una sottile trama di timore, di una condanna ormai irreversibile che mina l’intera nazione, la quale, pur partendo da fatti di cronaca americana di quegli anni, giunge ad un vero affresco apocalittico di un’intera organizzazione sociale e politica. A questo punto individuo e sistema sono solo termini di comodo per classificare un film del tutto a sé, che trascende ogni possibilità  di specifico riferimento e che si pone come esempio ultimo del modo in cui la violenza è entrata ormai nelle vene dell’America.[…….........] Pakula dà  vita a un’America stridente nei suoi diversi aspetti, imprevista eppure da sempre conosciuta. Moderne costruzioni architettoniche che si giustappongono a zone montane fluviali, squallide camerette di reietti rimandano a spettacolari e sontuosi palchi politici. Ogni aspetto di quest’America è chiamato in causa poiché coinvolto nell’inquietante trama criminale della sua violenza. […….......] Sceriffi di provincia e uomini d’affari, relitti umani e sorridenti politici, tutti sono in qualche modo coinvolti nel gioco, tutti sono l’America e la sua violenza”."

(Franco La Polla, "Il nuovo cinema americano 1967-1975")

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"Ho provato a scrivere un articolo sul massacro della scuola elementare, ma ad ogni tre righe mi tornavano in mente le parole di Robert Kennedy:

"Ogni volta che la vita di un americano viene spezzata senza motivo da un altro americano, ogni volta che viene lacerato quel tessuto vitale che un altro uomo ha così dolorosamente e faticosamente intrecciato, per se stesso e per i suoi figli, ogni volta che questo accade l'intera nazione ne resta umiliata."

Mi dicevo: "sono le armi". Ma poi pensavo che le cose non sono così semplici: non sono le armi ad uccidere, sono gli uomini che uccidono altri uomini. L'arma è soltanto lo strumento, che esiste all'interno di un paradigma nel quale è lecito togliere la vita ad un altro essere umano, se soltanto credi di avere il diritto di farlo.

Nel momento in cui si accetta questo paradigma si accetta la cosiddetta società  della violenza, che viene propagandata e replicata a tutti i livelli, reali e mediatici, coscienti e subliminali, per 365 giorni all'anno.

Dice sempre Robert Kennedy: "Eppure sembriamo tollerare un livello crescente di violenza, che ignora sia la nostra comune umanità  che le nostre pretese di civiltà . Accettiamo tranquillamente reportage giornalistici di civili massacrati in terre lontane. Glorifichiamo le uccisioni sugli schermi del cinema e della TV, e lo chiamiamo “intrattenimento”.

Nel momento in cui l'uccisione di un altro essere umano viene in qualche modo giustificata, diventa molto facile giustificare un gesto simile da parte nostra, per il quale saremo sempre pronti a trovare mille alibi, mille scuse e mille giustificazioni.

Due settimane fa un bianco in Florida ha ucciso un ragazzo nero a pistolettate alla stazione di servizio, solo perché si rifiutava di abbassare la musica dalla sua autoradio. Quando la polizia lo ha arrestato, ha detto di aver sparato perché "gli sembrava di aver visto un fucile sul sedile dell'auto di quel ragazzo". Si era quindi sentito minacciato - ha detto - ed ha sparato prima che gli altri sparassero a lui.

"Quando insegni ad un uomo ad odiare e temere suo fratello, quando insegni che l'altro è inferiore a causa del suo colore o per quello in cui crede, o per le sue idee politiche, quando insegni che quelli diversi da te minacciano la tua libertà , il tuo lavoro, la tua casa o la tua famiglia, allora impari anche ad affrontare gli altri non come concittadini ma come nemici, impari ad essere accolto non con collaborazione ma con sopraffazione, impari ad essere soggiogato e reso schiavo.

Alla fine impariamo a guardare ai nostri fratelli come estranei. Estranei con cui condividiamo la città  ma non la comunità , persone legate a noi dal luogo in cui vivono, ma non da un intento comune. Impariamo a condividere solo una paura comune, un comune desiderio di allontanarci l'uno dall'altro, una spinta comune a rispondere al disaccordo con la violenza. La nostra vita su questo pianeta è troppo breve, il lavoro da fare è troppo grande, per permettere che questo sentimento si diffonda ancora, in questo nostro paese. "

Nel suo discorso alla nazione, Obama ieri ha detto che "a questo punto bisogna fare qualcosa, al di là  delle divisioni politiche", e si riferiva certamente alla legge che regola il porto d'armi negli Stati Uniti.

Ma nuovamente, non sarà  una legge a risolvere il problema, perché esattamente come sono gli uomini che uccidono gli altri uomini e non lo fanno le armi, così non sono le leggi che possono risolvere i problemi degli uomini, possono farlo soltanto gli uomini stessi.

"Di certo non si può cancellare il problema con un programma, nè con una legge. Potremmo però ricordarci, almeno una volta, che coloro che vivono con noi sono nostri fratelli, e condividono con noi lo stesso breve istante di vita. Che essi desiderano, come noi, solo la possibilità  di vivere la propria vita, con motivazione e felicità , conquistando ogni soddisfazione e ogni realizzazione possibile."

Massimo Mazzucco, 14 dicembre 2012

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4139

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Intanto l'incomparabile Enrico Fedocci ha descritto il killer della scuola come "un ragazzo senza amici, senza una pagina facebook".

Che dite, è meglio mi segnali alla stazione CC del mio paese? :asd:

Perchè non sei iscritto a FB? Per quello neanch'io, però, esattamente come te, scrivo in questo forum ad esempio. E più specifico ma è sempre un luogo virtuale.

Detto ciò non lo scopriamo certo oggi che negli USA è molto facile procurarsi un arma e l'elenco di stragi in luoghi pubblici, anche scuole è lunghissimo. E ogni volta che capita si fanno sempre gli stessi discorsi.

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E la colpa ai videogames? àˆ già  saltata fuori?

Comunque mi trovo d'accordo con quello che molti dicono, l'America piaccia o meno ma è un paese nato e costruito sulle armi, la maggioranza dei cittadini è favorevole all'attuale legiferazione sulle armi attuata dal governo Bush, senza contare che l'America è il più grande produttore ed esportatore di armi al mondo, per questo sono convinto che quelle di Obama sono solo le solite frasi di circostanza condite con lacrime di coccodrillo, perchè probabilmente lui per primo sa che non ha mai fatto nulla di concreto per contrastare la diffusione delle armi e mai niente potrà  fare (ci sono troppi interessi in ballo), se non qualche "contentino".

Poi io sarei il primo a inasprire le leggi o addirittura impedire il possesso di armi (se non permetterne l'uso laddove sia strettamente necessario per difendersi, tipo le gioiellerie come già  detto), fosse per me domani sostutuirei tutti negozi di armi con negozi di videogames, fumetterie, negozi di dolciumi o di fiori, le armi sono costruite per uccidere.

Poi però è anche vero che come già  affermato, più importante dell'arma stessa è la mano che la impugna, e se questa mano è quella di un pazzo squilibrato non possono che accadere episodi come quelli successi l'altro giorno.

Purtroppo credo che anche con una più rigida legiferazione sul possesso di armi, quel ragazzo avrebbe ugualmente trovato il modo di procurarsele, in questo caso la colpa alle armi mi sembra quasi più un capro espiatorio (specifico: capro espiatorio giusto, perchè ancora una volta mette in risalto un lato della cultura americana e un problema che indubbiamente va affrontato), quando le vere ragioni da ricercare erano nella testa di quel demente.

àˆ un quasi un peccato che si sia ammazzato perchè sarebbe stata una buona idea metterlo nelle mani dei migliori psichiatri al mondo e a suon di psicofarmaci, terapie, elettroshock, rivoltargli il cervello come un calzino.

Già  il fatto che sua madre fosse una collezionista di armi, che i suoi genitori fossero separati e che lui soffrisse di una forma di autismo sono indizi che lasciano pensare la difficile infanzia che deve avere avuto, e che ovviamente non giustifica minimamente quello che ha fatto ma che forse un modo di prevenire il tutto ci sarebbe stato.

Più importante delle armi, più importante dei videogames violenti, è l'educazione che si riceve dai genitori e il contesto familiare e sociale in cui si cresce.

L'ingiustizia più grande che quella trentina di famiglie distrutte subirà , più che non avere un colpevole con cui prendersela, è il non avere un perchè, perchè un perchè sicuramente c'è stato, non esiste la pazzia fine a se stessa.

Modificato da Bertoku
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Obama potrebbe fare ciò che vuole, non ha il problema delle prossime elezioni

Ma infatti, non è quello il problema, potrebbe infischiarsene di tutto e tutti e fare una legge "antipopolare", pure io ci spero ma temo che per gli interessi che ci sono come ho spiegato prima la cosa sia molto difficile da farsi.

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Con tutti i problemi che abbiamo in Italia, ci mancavano ora anche le armi in USA :asd:

Le pistole, i fucili, i cannoni, i bazooka, le mitragliatrici, qualsiasi oggetto chiamato arma é stato inventato e costruito per uccidere.

Non esistono pistole per difendersi. Se ti difendi con una pistola stai comunque uccidendo,o sai di poterlo fare.

Non ci sono pistole buone e pistole cattive. La pistola uccide. Punto.

Se si ha l'idea che l'uomo sia onnipotente a tal punto da decidere quando sia giusto o no togliere la vita ad un altro uomo (e ad una parte di se), allora il problema delle armi non sussiste ed é inutile discuterne.

In America sono talmente potenti che hanno il potere di giudicare quando bisogna togliere la vita con la pena di morte ad una persona e per quali crimini. Quindi non capisco quale sia il problema delle armi.

Se aggiungiamo il fatto che l'America sia il luogo piຠdemocratico e liberista del mondo (o almeno cosà­ dicono, non essendoci stato non lo so se sia veramente cosà­) ognuno deve avere il diritto secondo la Costituzione di portare con sé delle armi.

Quindi secondo la Costituzione, ogni americano ha il diritto di poter togliere la vita (é piຠsignificativo di "uccidere"), togliere la vita ad un essere vivente.

Quindi non capisco proprio dove sia il problema. Hanno fatto giuramento su quella Carta.

Se ci pensate, in America nemmeno dovrebbe essere giudicata una persona che uccide, perché ne ha il diritto! Ha il diritto di portare armi e quindi ha il diritto di poter uccidere.

Ora se vogliamo ragionare oltre tutto questo, si puà³ dire che il problema dipende molto dalla società¡ e dalla storia. Se sui media c'é chi dice che con ancora piຠpistole avrebbero fermato l'aggressore subito, se fanno programmi tv dove mostrano tutte le nuove armi (quando da noi mostrano al massimo il nuovo affetta-cipolle), se nei film le armi vengono venerate come degli dei, se l'USA é uno dei maggiori produttori di armi, se é possibile comprare armi al supermercato, se i genitori portano i figli al poligono di tiro, allora stiamo comunque discutendo a vuoto secondo me.

"Quando insegni ad un uomo ad odiare e temere suo fratello, quando insegni che l'altro è inferiore a causa del suo colore o per quello in cui crede, o per le sue idee politiche, quando insegni che quelli diversi da te minacciano la tua libertà , il tuo lavoro, la tua casa o la tua famiglia, allora impari anche ad affrontare gli altri non come concittadini ma come nemici, impari ad essere accolto non con collaborazione ma con sopraffazione, impari ad essere soggiogato e reso schiavo.

Alla fine impariamo a guardare ai nostri fratelli come estranei. Estranei con cui condividiamo la città  ma non la comunità , persone legate a noi dal luogo in cui vivono, ma non da un intento comune. Impariamo a condividere solo una paura comune, un comune desiderio di allontanarci l'uno dall'altro, una spinta comune a rispondere al disaccordo con la violenza. La nostra vita su questo pianeta è troppo breve, il lavoro da fare è troppo grande, per permettere che questo sentimento si diffonda ancora, in questo nostro paese. "

Queste parole bisognerebbe dirle a piຠdi qualche politico in Italia...

Qualcuno obbliga i drogati a drogarsi? Mi sembra proprio di no.

Tu parli in qualità¡ di persona matura, ma c'é sempre un motivo per cui uno iniza a drogarsi o fumare. Per esempio un adolescente, che é il periodo piຠcritico o decisivo della vita di una persona, iniza a fumare o prova le canne per insicurezza, per paura di essere escluso, per sentirsi "forte" di fronte agli altri, per sembrare grande o per mille altri motivi. L'assuefazione a queste sostanze fa il resto e ti rendono schiavo e ti distruggono lentamente la vita.

Tu non si stato obbligato da nessuno a fumare, eppure fumi/hai fumato. Sei caduto anche tu nella trappola.

Ma é inutile prendersela con i drogati, con chi fuma, o chi sta alle slot machines (ogni volta che li vedo mi sento male), quando in realtà¡ non si fa nulla per disinnescare queste trappole.

L'uomo é fatto di carne e la carne é debole. Ma se la carne é accompagnata da uno spirito forte, quello proprio o quello di chi ci sta vicino, allora é possibile evitare le trappole.

Non ho mai detto che sono innocui, ma di certo se un mio eventuale figlio si drogasse me la prenderei con lui stesso non con lo spacciatore.

Io me la prenderei con me stesso che sono il genitore e poi con il figlio.

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