Popular Post Ayrton4ever Posted December 14, 2012 Popular Post Share Posted December 14, 2012 Oggi vi voglio parlare di un altro Cavaliere del rischio, uno dei più amati (ma anche criticati) dalle folle, uno dei “Fab Fourâ€, uno che ha corso contro i piloti più forti della storia, uno che nasce come “Mansueto†ma che tira fuori in qualche anno tutta la sua grinta e il suo temperamento con sorpassi e corse da leggenda fin a diventare il “Leone d’Inghilterraâ€, oggi parlo di Nigel Mansell. Nigel nel 1980 Nigel Ernest James Mansell nasce l’8 Agosto 1953 ad Upton upon Severn nel Worcestershire, vicino a Birmingham, da Eric e Joyce Mansell. E’ il terzo di quattro figli di una famiglia che, a causa del lavoro del padre, è costretta a frequenti spostamenti e trasferimenti; questo aiuta Nigel a maturare precocemente e fa sì che impari a sbrigarsela presto da solo, fin da ragazzino. Nigel eredita dai suoi genitori la passione per la velocità : il padre lo porta a vedere le corse che si disputano nei dintorni e assiste nel 1962 alla vittoria di Jim Clark a Silverstone, diventando un tifoso dell’indimenticabile Scozzese. Le sue prime esperienze in macchina risalgono a quando ha appena sette anni, quando “collauda†la macchina del padre in un campo vicino a casa. Ma Nigel si diverte e così il padre acquista per 25 Sterline il suo primo Kart, un ibrido, “un aggeggio spinto da un motore per falciatrici†come ricordò il baffuto pilota anni dopo. Nigel comincia a usarlo come mezzo di locomozione e gira per le campagne inglesi, lanciandosi a tutta velocità nelle strade che collegano i vari appezzamenti. Finchè all’età di 10 anni, un anno prima di quello che sarebbe il limite minimo consentito, ottiene la prima licenza e inizia a correre. Ottiene la sua prima vittoria a 14 anni anche perché corre con la filosofia che la vittoria è tutto e la sconfitta non deve esistere. Nigel contemporaneamente studia, è un buon alunno seppur non eccezionale e soprattutto dimostra una gran testardaggine, unita a senso della competizione e determinazione. Si specializza in ingegneria e comincerà anche a lavorare come ingegnere (farà anche per 11 anni il poliziotto), oltre che come addetto delle pulizie, prima di dimettersi per dedicarsi completamente alla carriera di pilota. Nel 1976 Nigel decide di far sul serio e, nonostante la contrarietà del padre che voleva che rimanesse sui kart e non passasse alle formule maggiori (cosa che succederà anche ad Ayrton Senna anni dopo), passa alla Formula Ford 1600 Inglese. Mansell investe anche 15 Sterline in una sorta di scuola guida per la Formula Ford, una giornata di lezione che sarà utilissima al pilota. Il debutto è trionfale: con la sua Hawke DL ottiene sei vittorie su nove gare disputate, trionfando subito alla sua prima gara a Mallory Park. Nigel capisce che ce la può fare e non ha esitazioni ad investire i suoi risparmi per continuare il suo sogno. Il 1977 è l’anno del trionfo: Mansell vince il titolo di Formula Ford con la Crossle 32F con 33 vittorie in 42 gare nonostante importanti lesioni vertebrali per un incidente durante dei test a Brands Hatch. I dottori che lo ricoverano in ospedale lo informano che è stato molto fortunato perché è andato molto vicino a rimanere tetraplegico e dovrà rimanere ricoverato per sei mesi oltre a dover interrompere la sua carriera. Nigel per tutta risposta esce dall’ospedale per continuare a correre anche perché ha lasciato il suo lavoro di ingegnere aerospaziale e venduto parte dei suoi beni per finanziarsi la carriera in Formula Ford. Disputa anche una gara di Formula 3 a Silverstone con la Lola T570 giungendo quarto. Nel 1978 Nigel, convinto dopo il buon debutto, decide di rischiare e passare alla Formula 3 e fa bene perché sarà un anno cruciale per la sua carriera. Il rischio sta nel fatto che Mansell per finanziarsi ha deciso addirittura in accordo con la moglie Rosanne di vendere la propria casa. La prima gara dell’anno gli dà ragione perché ottiene la pole position e arriva secondo in gara con la March 783, piazzamento fondamentale per fargli ottenere sponsor. L’illusione dura poco perché, per un accordo con lo sponsor Unipart, la squadra usa motori Triumph Dolomite largamente inferiori ai motori Toyota, usati da chi guida il campionato. Nigel, con materiali inferiori e poco affidabili, può poco e si trova senza soldi e senza squadra dopo altre quattro gare che gli hanno portato tre settimi e un quarto posto. La sua grinta e il suo coraggio non sono però passati inosservati e gli viene offerto un volante con la Chevron per la Formula 2 nella gara di Donington ma è sfortunato perché un incidente in prova gli fa mancare la qualifica. La pista di Donington gli sorride però nella “BMW County Championship†quando vince con una BMW 320I, disputando tre ulteriori gare. Il 1979 fu un altro anno fondamentale. Mansell trova posto nella squadra di David Price di Formula 2 e arriva ottavo in campionato ma sono molti gli eventi da ricordare di quell’anno. In squadra non è più obbligato a trovare sponsor ma viene addirittura pagato e gli obblighi contrattuali lo fanno lavorare come rappresentante per la Unipart. Mansell riesce alla sua prima apparizione a Montecarlo a qualificare, unico in squadra, la sua March. Il 25 marzo vince a Silverstone la sua prima gara di Formula 3 dopo aver lottato con Eddie Jordan e Andrea De Cesaris. Il romano è un suo feroce avversario e per un incidente di gara ad Oulton Park, provocato da De Cesaris, l’inglese riporta una rottura ad una vertebra che lo costringe in ospedale e fa rischiare, nuovamente, la paralisi. Mansell si morde le mani anche perché le sue qualità e il suo coraggio sono stati notati un po’ da tutti in Formula 1 dopo l’exploit di Montecarlo in particolare dallo storico Team Lotus che tramite Peter Collins lo contatta per un test in cui la squadra avrebbe scelto un titolare e un test driver. Nigel in realtà non è minimamente in grado di guidare e lo stesso Colin Chapman, uomo solitamente cinico e del tutto disinteressato o quasi alla salute dei suoi stessi piloti, esprime forti dubbi sulla presenza dell’inglese. Mansell però, memore dei sacrifici fatti per arrivare a giocarsi questa occasione, vuole esserci ad ogni costo e comunica Chapman che sarà presente, come concordato, ai test. Per mantenere fede alla sua parola, ingurgita tutti gli antidolorifici che trova e si reca a Le Castellet. Effettuato il test, Nigel non viene scelto per il ruolo di titolare che va a Elio De Angelis che aveva già disputato la stagione 1979 con la Shadow DN9 ed era arrivato quarto nell’ultimo Gran Premio dell’anno negli USA Est. Il pilota inglese viene però scelto come test driver. In realtà per la Lotus fu una seconda opzione: inizialmente doveva essere Stephen South a ricoprire il ruolo di terzo pilota ma a causa delle eccessive richieste contrattuali del pilota questi fu rimosso e Mansell ripescato. South in seguito provò a qualificarsi al posto dell’infortunato Prost a Long Beach nel 1980 senza successo, per concludere drammaticamente la sua carriera con le vetture Can Am in un incidente a Trois Rivieres in Canada dove perse una gamba. Mansell, come detto, era il nuovo pilota per i test della Lotus e riuscì anche a spuntare un contratto particolarmente favorevole con la possibilità , oltre che di guidare la Lotus, di correre in altri campionati e la possibilità anche di debuttare in Formula 1 in un anno che lo ha visto guidare in Formula 3, in Formula 2 e avvicinarsi all’apice, la Formula 1! Se per Mansell il 1980 fu un anno decisamente positivo con il debutto in Formula 2, il riconoscimento delle sue qualità e la fiducia del team nell’affidargli lo sviluppo del nuovo motore Honda, non fu così per la Lotus che disputò uno dei suoi peggiori campionati con ritiri in serie e piazzamenti deludenti. A Long Beach, il 30 marzo, le vetture di Chapman disputano una gara disastrosa e al quarto giro sono fuori entrambe per incidente. Si può capire quindi la sfrontatezza con cui Mansell incontrando Chapman afferma che il problema della Lotus era… che non la stava guidando lui! Chapman tiene d’occhio il giovane pilota e lo convoca per dei test a Silverstone dove, in una dozzina di giri, Mansell stabilisce il record della pista per la scuderia, guadagnandosi il rispetto e le attenzioni non solo di Chapman ma dell’intero team Lotus, inizialmente un po’ freddino nei confronti del giovane Nigel. Fu solo il primo di una serie di test per Nigel che vede coronare il suo sogno il 17 agosto 1980 quando Colin Chapman decide di affidargli la terza Lotus, il modello sviluppato 81B, per il Gran Premio d’Austria. Il debutto non è propriamente un trionfo per Nigel che qualificatosi ultimo (ma Andretti è più veloce solo di mezzo secondo) si deve ritirare al quarantesimo giro, a quattordici dalla fine, per la rottura del motore. Inoltre qualche minuto prima della partenza si accorge di un problema di perdita di benzina tra il telaio e il sedile che provoca nel corso della gara ustioni e dolori di primo e secondo grado ai glutei. La seconda gara, due settimane dopo a Zandvoort, non va molto meglio e a tradire Mansell sono i freni. A Imola poi non si qualifica e salta il Gran Premio del Canada e degli USA a Watkins Glen con cui si conclude il campionato perché Andretti ha demolito la sua macchina e Mansell è costretto a cedere la sua. Nigel in Formula 2 a Silverstone. In Formula 2 a Zandvoort A Zandvoort con la Lotus Per il 1981 Chapman deve scegliere un pilota titolare da affiancare a Elio De Angelis, perché Mario Andretti dopo cinque campionati ha deciso di passare all’Alfa Romeo e la scelta cade su Mansell che diventa titolare a tutti gli effetti. Il 7 febbraio, in una gara non valida per il Mondiale per la lite in corso tra FIA e FOCA, a Kyalami, Mansell si mette in luce sotto la pioggia cominciando ad acquisire popolarità e confermando la bontà della scelta di Chapman che ha optato per lui al posto di Jean Pierre Jarier, pilota molto più esperto e che finisce alla Ligier. Il mondiale comincia a Long Beach e Nigel con la sua 81B parte bene con un settimo posto in griglia, purtroppo finisce male con un ritiro al venticinquesimo giro. La prima stagione vedrà il pilota quattordicesimo in classifica con otto punti, frutto di un podio a Zolder, un quarto posto a Las Vegas e un sesto in Spagna. Aldilà di questi risultati c’è un settimo posto a Digione e un undicesimo a Rio, il resto delle gare non sono completate da Nigel. Un fattore comune per lui che nella sua avventura in Lotus riuscirà a completare solo 24 gare delle 59 cui parteciperà . Il primo gran risultato di Mansell è il terzo posto di Zolder, una gara tristissima per la Formula 1 che ha visto la morte di un meccanico della Osella in prova e un incredibile incidente ad un meccanico della Arrows in partenza. E’ successo che Patrese ha spento il motore e un suo meccanico, tanto zelante quanto imprudente, è entrato in pista con l’avviatore per farlo ripartire nel momento in cui Stohr arriva da dietro. Il meccanico viene investito in pieno e soccorso nel caos più totale con le macchine che passano accanto ai soccorritori. Per merito di Pironi la gara si ferma e il meccanico seppur ferito gravemente alle gambe, si salva. Nigel è sconvolto da ciò che ha visto e deve intervenire sua moglie per calmarlo. Mansell sa che se scendesse dalla macchina probabilmente non risalirebbe più su una Formula 1 quindi rimane dov’è e parte per una gara che gli darà il primo podio della sua carriera alla settima apparizione nella categoria regina. Il piazzamento è reso ancor più prestigioso dal fatto che la gara si svolge sotto la pioggia, motivo per cui verrà interrotta al 54° dei 70 giri in programma, e ha duellato, precedendolo, con Gilles Villeneuve. Review della gara di Zolder: Ultimi giri della gara di Zolder: Nigel nella gara di Zolder Il podio di Zolder A Monaco A Las Vegas Quello di Zolder rimarrà anche il miglior risultato di Mansell in Lotus che riuscirà a ripetersi al terzo posto altre quattro volte. Intanto Nigel comincia a legarsi sempre più a Chapman e alla squadra grazie alla sua generosità e coraggio. Il boss Colin pensa di aver trovato un diamante e si entusiasma: al Gran Premio di Monaco per festeggiare il terzo posto in qualifica del suo pupillo con la nuova 87, gli raddoppia lo stipendio; la mossa non porta molta fortuna nell’immediato, visto che Mansell si ritirerà , come al solito, per fragilità della macchina, di una sospensione in questo caso. Fine Prima Parte Ringrazio Gio per il contributo fotografico 8 Link to comment Share on other sites More sharing options...
The Magic Posted December 14, 2012 Share Posted December 14, 2012 Grazie giacomo per raccontarci la storia del Leone un pilota che ho sempre ammirato. Link to comment Share on other sites More sharing options...
S. Bellof Posted December 14, 2012 Share Posted December 14, 2012 The best is yet to come, considerato che il meglio l'ha dato negli anni successivi Mansell è un pilota che è difficile non ammirare, se ami la F1, anche se ha dovuto aspettare l'astronave FW14 per vincere l'agognato mondiale. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Luke36 Posted December 14, 2012 Share Posted December 14, 2012 Bel lavoro Giacomo !!!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Albi66 Posted December 14, 2012 Share Posted December 14, 2012 Idolo assoluto "Mr. Fantastic Job" Link to comment Share on other sites More sharing options...
The Magic Posted December 15, 2012 Share Posted December 15, 2012 Idolo assoluto "Mr. Fantastic Job" Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post Ayrton4ever Posted December 20, 2012 Author Popular Post Share Posted December 20, 2012 Nigel Mansell - Il leone d'Inghilterra - Seconda parte Nel 1982 Mansell è confermato alla guida della Lotus 87B che dopo una gara verrà rimpiazzata dalla 91 con cui Nigel andrà subito sul podio a Rio. Ma sono fuochi di paglia perché, aldilà di un quarto posto a Monaco nel giorno dell’incredibile vittoria di Patrese, la Lotus, ancora a motore aspirato, non otterrà più punti grazie a Mansell che quindi concluderà l’anno con soli sette punti, quattordicesimo in classifica. A questo si aggiunge il fatto che il compagno di squadra, il velocissimo Elio De Angelis, mette spesso in ombra l’inglese e riesce in Austria a vincere una gara seppur in volata su Keke Rosberg. In classifica Elio precederà Nigel arrivando 9° con 23 punti, frutto della vittoria dell’Osterreichring e di numerosi piazzamenti. A questo bilancio si aggiungono un incidente in Canada dove Mansell si rompe un polso e un armonia in seno alla squadra che scema vistosamente quando alla Lotus torna Peter Warr, un esperto manager che non ama troppo Mansell a differenza di Chapman. Nigel impegnato a Montreal Il boss continua a stimare il pilota allungandogli il contratto fino al 1984 e aumentandogli il salario. Un episodio curioso si verifica poi quando Mansell, per guadagnare qualcosa in più, annuncia l’intenzione di correre la 24 Ore di Le Mans. Gli sono stati offerti 10.000 Dollari e lui ne guadagna 50.000 in tutto l’anno; vorrebbe accettare ma Chapman offre la stessa cifra per non farlo correre e non esporlo a rischi inutili. Nigel ha infine un brutto colpo quando il 16 dicembre 1982, Colin Chapman ufficialmente muore d’infarto. Per lui è un brutto colpo in quanto sono diventati molto amici e dichiarerà : “Si è aperto il vuoto sotto di me. Una parte di me è morta con lui perché è come se avessi perso un membro della mia famiglia†A Zeltweg, sempre nel 1982 Peter Warr è il nuovo direttore della squadra e il 1983 sarà un anno di transizione e esperimenti per il nuovo motore turbo Renault. Mansell alla fine ottiene un terzo posto nel Gran Premio d’Europa a Brands Hatch, un quarto posto a Silverstone, un quinto in Austria e un sesto a Detroit. Non è un gran bottino ma è sufficiente per battere il compagno di squadra De Angelis che è solo quinto a Monza. Nigel è dodicesimo in classifica con 10 punti ma ha avuto tanti problemi e ha guidato ben tre modelli diversi la Lotus 92, la 93T (solo nella gara dei Campioni non valida per il mondiale a Brands Hatch il 10 aprile) e la 94T. In particolare il modello 92 è stato usato da Mansell per ben otto gare mentre a De Angelis era stato affidata dalla seconda gara il 93T (dopo che nella prima gara aveva usato il 91 con gomme Pirelli e successivamente squalificato), modello che adottava il Turbo. Mansell al debutto con la 94T va subito a punti e il modello è un indubbio passo avanti che culmina con in buoni risultati di fine stagione che culminano a Brands Hatch quando, oltre al podio di Nigel, arrivano nella stessa gara la pole position di De Angelis e il primo giro veloce di Mansell in carriera. Il punto più alto dell’anno è stato forse il Gran Premio di Gran Bretagna quando Nigel riesce a passare dal sedicesimo al secondo posto prima di scivolare al quarto posto finale. Il punto più basso è invece il rapporto con Peter Warr che non fa mistero di gradire poco il connazionale tanto da volerlo lasciare a piedi per il 1984 in favore del debuttante Ayrton Senna; a salvare Nigel sarà lo sponsor John Player Special che farà valere il contratto in essere di Mansell, a suo tempo siglato da Chapman, preferendo avere in macchina un pilota inglese. La gara di Le Castellet A Spa A Monza Nigel a Zandvoort Qui Nigel gioca in casa, a Brands Hatch Il 1984 vede una Lotus maggiormente competitiva con i confermati Mansell e De Angelis alla guida della 95T a motore Renault EF4B. Il campionato inizia male per Nigel che a Rio ha un incidente, in Sud Africa ha un problema al turbo, rompe la frizione in Belgio e ha un testacoda a Imola prima di arrivare terzo in Francia, a Digione. Arriva il 3 Giugno 1984, data fatidica del Gran Premio di Monaco. Nigel parte in prima fila e all’undicesimo giro, sotto l’acqua battente, passa in testa ad un gran premio di Formula 1 per la prima volta in carriera. Affrontando la curva a sinistra del Casinò, al quindicesimo giro, perde il controllo e va a sbattere, gettando al vento se non la vittoria quantomeno un podio o dei punti. Warr non prende bene questo incidente in un’occasione d’oro davanti agli sponsor nella gara mediaticamente più importante dell’anno. Afferma addirittura che Mansell non vincerà mai una gara (addolcendo molto la traduzione) e, per il 1985, continua a tener d’occhio un pilota che alla quinta gara in Formula 1 è arrivato a un passo dalla vittoria con la modesta Toleman, Ayrton Senna. La gara di Monaco: http://www.youtube.com/watch?v=3BD3xhX0TcE Nigel risponderà pubblicamente solo nella sua autobiografia definendo Warr come un montato che pur ritenendosi un abile manager è soltanto una persona che ha sfruttato il lavoro di persone come Colin Chapman. Tra l’altro la condivisa antipatia verso il manager inglese sarà un comune denominatore dell’amicizia tra Mansell e De Angelis, costretto a subire le decisioni di Warr e che, soprattutto a causa della sua gestione, lascerà la Lotus per la Brabham. Nigel comunque è un lottatore e non ci sta, arriva sesto in Canada, si ritira per un problema tecnico a Detroit (dopo però che in partenza ha tentato una manovra impossibile coinvolgendo in un incidente Prost, Piquet, Alboreto e rompendo una sospensione a Senna) e piazza una bellissima pole position, la prima assoluta, a Dallas. Già dopo le prove, Mansell stesso afferma che è il più duro circuito in cui abbia mai corso e Piquet arriva a predire che le macchine, i piloti o l’asfalto potrebbero collassare per le alte temperature. Gli organizzatori americani registrano le temperature più alte mai raggiunte finora con un record di 66°C per l’asfalto. Le Lotus, nonostante tutto, si sono trovate bene con una prima fila in griglia che non si verificava da sei anni al GP d’Olanda 1978. La situazione è comunque critica, si corre l’8 luglio a Dallas e per il caldo la gara è fissata alle 11 della domenica col warm up alle 7.45. Il warm up poi non si disputa nemmeno perché una gara Can Am di sabato ha danneggiato la pista che è pronta solo prima del via. I piloti si lamentano, Laffitte polemizza sugli orari, arrivando in pigiama; Lauda e Prost provano a boicottare la gara ma trovano l’opposizione di Rosberg, oltre che di Ecclestone che ha invitato il J.R. della soap opera. Mansell parte bene e riesce a resistere agli attacchi di Warwick e del gruppetto degli inseguitori; va ai box al 38° giro, riparte ed è in zona punti ma si rompe il cambio proprio nell’ultimo giro. Nigel è sfinito ma prova a portare la macchina oltre la linea del traguardo spingendola, a pochi metri dall’arrivo sviene per lo sforzo riuscendo comunque ad artigliare il sesto posto. Nigel "arriva" al traguardo: Nigel romperà il cambio anche a Silverstone, giungerà quarto in Germania, romperà il motore all’Osterreichring e arriverà sul podio a Zandvoort. Proprio a Zandvoort, viene annunciato che Mansell correrà il campionato dell’anno successivo su una Williams. La Lotus infatti sta ingaggiando Senna e Mansell ha due opzioni: la Williams e la Arrows; dopo averci pensato e aver inizialmente rifiutato sceglie la Williams che monterà i potenti motori Honda. La cattiva opinione di Warr sul pilota è condivisa anche da Ron Dennis che quando saprà dell’ingaggio in Williams va dal patron Frank con una cassetta con una compilation di errori del pilota e chiederà beffardo a Williams: â€E’ questo il tuo top driver?â€. Nigel tira dritto e la stagione prosegue con il testacoda a Monza e un guasto al motore al nuovo Nurburgring. L’ultima gara all’Estoril assegna il titolo tra Lauda e Prost e Mansell è protagonista involontario a causa dell’ennesimo litigio con Peter Warr. Nigel infatti chiede determinati cuscinetti dei freni ma Warr non è d’accordo e si impunta; a 18 giri dalla fine il cuscinetto si rompe e cedono i freni, Mansell si ritira ma soprattutto Lauda guadagna una posizione e il titolo mondiale. A Kyalami Quanta acqua a Monaco quel giorno... A Dallas Con Elio Per il campionato 1985 Mansell lascia l’inferno dantesco della Lotus e approda in Williams-Honda... FINE SECONDA PARTE Ringrazio Gio per il contributo fotografico 6 Link to comment Share on other sites More sharing options...
sundance76 Posted December 20, 2012 Share Posted December 20, 2012 Grande Giacomo!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Davide Hill Posted December 24, 2012 Share Posted December 24, 2012 Mansell? Semplicemente il mio idolo assoluto di sempre. Ci sono stati e ci saranno sicuramente piloti migliori di lui in senso assoluto, ma il Leone era il Leone... Il suo coraggio, la sua grinta, la sua passione, il suo particolare approccio alle corse... Tante caratteristiche che lo hanno fatto apprezzare anche a chi non era un suo tifoso incallito. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wexx Posted December 24, 2012 Share Posted December 24, 2012 Mi sono sempre chiesto se il suo prediligere, all'esatto opposto di Senna, un volante dal raggio molto piccolo non fosse in qualche modo la ragione di certi suoi svarioni. Intendo dire che spesso quando effettuava un sorpasso percorreva una traiettoria di aggiramento dell'avversario ben più ampia del dovuto, in modo molto spettacolare ma a conti fatti del tutto superfluo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Nameless Hero Posted December 24, 2012 Share Posted December 24, 2012 Ma che personcina simpatica che è Ron Dennis! Link to comment Share on other sites More sharing options...
61066 Posted December 25, 2012 Share Posted December 25, 2012 Ma che personcina simpatica che è Ron Dennis! Oh beh, questo è uno zuccherino. Ha fatto molto meglio. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ayrton4ever Posted December 27, 2012 Author Share Posted December 27, 2012 Nigel Mansell - Il Leone d'Inghilterra - Terza parte Per il campionato 1985 Mansell lascia l’inferno dantesco della Lotus e approda in Williams-Honda, dove trova come compagno di squadra Keke Rosberg, “il miglior compagno di squadra della mia carriera†come ebbe a dire successivamente l’inglese. Nigel viene iscritto al campionato con il numero 5, colorato di rosso, un numero che contraddistinguerà la sua carriera e che lo differenzierà dal numero 6 bianco che avranno spesso i suoi compagni di squadra. La vettura è la FW10, il motore è Honda RA164E, gomme Goodyear. Rosberg inizialmente non gradisce la scelta di Mansell per un contatto avuto l’anno prima a Dallas ma via via stabilisce un ottimo rapporto professionale e personale con Nigel che porta enormi benefici a una Williams inizialmente poco affidabile. I risultati in gara arrivano soprattutto dalla stagione estiva in poi mentre in qualifica la macchina si classifica spesso bene con l’exploit della pole velocissima di Rosberg a Silverstone ad una media mostruosa di 259 Km/h, media che sarà inarrivabile fino al 2002. Mansell si rende anche protagonista di un pauroso incidente nelle prove libere del Gran Premio di Francia a Le Castellet: alla temibile curva Signes che caratterizza il Paul Ricard, esce a oltre 300 Km/h riportando nell’impatto una commozione cerebrale che gli fa perdere il Gran Premio, nell’incidente avvenuto alla maggior velocità registrata. Dopo qualche piazzamento e la doppia rottura del motore a Monza, Mansell arriva secondo a Spa dietro a Senna (con Rosberg quarto) e finalmente, il 6 ottobre 1985, alla settantaduesima gara in Formula 1, vince la sua prima gara, il Gran Premio d’Europa sul circuito di Brands Hatch davanti a Senna, Rosberg e Prost che, arrivando quarto, vince il suo primo titolo mondiale. Per la verità , la vittoria è anche agevolata dal fatto che Rosberg, scivolato indietro in classifica, torna in pista dopo il pit stop davanti a Senna che sta guidando la gara e lo ostacola palesemente, favorendo la rimonta del compagno di squadra. Nigel tuttavia ci prende gusto e conferma l’ottimo stato di forma il 19 ottobre a Kyalami in Sudafrica dove conquista pole position e vittoria. Dopo aver superato Rosberg, che era finito sull’olio di Ghinzani, passa in testa e il finlandese che può continuare la corsa, giunge secondo per una splendida doppietta Williams. Mansell chiude male il campionato, ritirandosi per la rottura del cambio in Australia dopo aver raggiunto la prima fila in prova. La classifica vede Mansell sesto in classifica con 31 punti, Rosberg è terzo con 40 mentre la Williams è terza nel Costruttori con 71 punti. A Detroit A Spa Lotta a Brands Hatch La festa del podio Le immagini di Brands Hatch con commento finale di Nigel: A Kyalami Per il 1986 Mansell ha un nuovo compagno di squadra in Williams, il due volte Campione del mondo Nelson Piquet che, dopo un anno disastroso, ha lasciato la Brabham, desideroso di un team più competitivo per cercare il tris iridato. Mansell guida la FW11 a motore Honda RA166E gommata Goodyear con ambizioni di primato, avendo concluso in crescita il campionato precedente. L’8 marzo però una sciagura si abbatte sul team Williams: il patron Frank, che si stava recando dal circuito Paul Ricard all’aeroporto di Nizza, ha un terribile incidente automobilistico che lo costringe alla paralisi. Il campionato parte quindi con la squadra priva del suo patron e sconvolta. Dopo il Gran Premio del Brasile a Rio che vede la vittoria di Piquet e il ritiro di Mansell dopo un tentativo di sorpasso a Senna, si va in Spagna e Nigel comincia a lasciare quel soprannome di “Mansueto†e a tirar fuori le unghie, cambia le gomme e fino all’ultimo metro prova a contendere a Senna la vittoria finendo secondo per 14 millesimi. A Imola Nigel è frenato da problemi tecnici così come Piquet secondo al traguardo dopo aver però condotto in testa la gara ed aver avuto problemi alla frizione. A Montecarlo poi Mansell è quarto e Nelson settimo. Ma dal Principato in poi, Mansell si scatena e vince 4 delle successive 5 gare con un quinto posto negli USA a Detroit come intermezzo. Vince in Belgio, in Canada, in Francia e in Gran Bretagna, dimostrando che non è affatto un onesto mestierante ma un grande pilota che merita un top team. Di particolare rilievo la vittoria ottenuta in casa: dopo il warm up Piquet sceglie di utilizzare il muletto lamentando sulla sua vettura problemi di cattivo bilanciamento. Comincia il gran premio e alla partenza si verifica l’incidente tra Boutsen e Laffite che si rompe le gambe ed è costretto al ritiro dalle competizioni nel giorno in cui ha eguagliato Graham Hill. Mansell ha rotto il cambio ma può cambiare la vettura essendo stato fermato il gran premio. Può solo prendere la vettura scartata da Piquet che l’unico muletto a disposizione. Qui succede l’inaspettabile: Mansell, con la vettura scartata dal compagno di squadra, vince il gran premio macinando giri veloci e precedendo il compagno di squadra sul traguardo. Nigel diventa un pilota ambito anche sul mercato e raggiunge un preaccordo con la Ferrari, in seguito cancellato. Alle vittorie seguono due terzi posti in Germania e Ungheria e un ritiro in Austria prima del secondo posto a Monza dove vince Nelson Piquet e la risposta di Mansell, vincitore del gran premio dell’Estoril. La squadra, anche per la precarietà dovuta all’incidente di Frank Williams, è sempre più spaccata in due con la squadra dalla parte di Mansell e i motoristi della Honda dalla parte di Piquet. Non è la situazione ideale per vincere, ci sono nervosismo e tensioni e così si va in Messico. Mansell parte in modo disastroso e perde quindici posizioni ma le grandi protagonisti sono le gomme Pirelli che reggono il caldo molto meglio delle Goodyear e permettono a Gerhard Berger di vincere senza effettuare pit stop, Prost e Senna completano il podio con Piquet quarto e Nigel quinto. Sicuramente il risultato è sorprendente ma per il “Red 5†non un bilancio totalmente negativo visto il risultato di Piquet che lascia, ad una gara dal termine, sette punti di vantaggio su Prost e nove su Piquet che non deve scartare alcun risultato. Il Gran Premio d’Australia inizia bene per Nigel che conquista la pole position. La partenza vera e propria è ancora negativa con Piquet, Rosberg e Senna che lo sorpassano nel primo giro. Piquet va all’attacco ma Rosberg al settimo giro lo scavalca e comincia ad andar via mentre Senna si ritira per la rottura del motore. Al giro 23 Piquet commette un errore e va in testacoda ma può continuare. Dopo circa dieci giri Prost cambia le gomme perché ha forato e la situazione vede Rosberg, Piquet, Mansell e Prost. La situazione cambia al 62° giro quando a Rosberg esplode la gomma posteriore destra, Prost passa subito Mansell che non oppone troppa resistenza perché col terzo posto sarebbe comunque campione. Al giro successivo Mansell ha lo stesso problema di Rosberg e si deve ritirare dopo un prodigioso controllo della vettura, dicendo addio ad un mondiale che avrebbe meritato. A quel punto Piquet è in testa e Prost secondo ma la Williams richiama prudenzialmente il brasiliano per evitare che incorra nello stesso inconveniente di Mansell e Prost ha via libera. Piquet stabilisce il giro più veloce più volte ma arriva secondo a quattro secondi dal francese che con astuzia e tattica si conferma campione del mondo. La Williams è campione del mondo costruttori ma ha gettato il titolo piloti, divisa in qualche faida interna di troppo. Mansell mastica amaro, ha perso un titolo che non avrebbe certo demeritato e a poco conta il premio che vince il “BBC Sports Personality of the Yearâ€. L'arrivo di Jerez Montecarlo La gara di Montreal Ungheria La beffa La gara di Adelaide: http://www.youtube.com/watch?v=EgqNWnE0S0c Grazie a Gio per il contributo fotografico Fine Terza Parte 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ayrton4ever Posted December 27, 2012 Author Share Posted December 27, 2012 La volata finale a Jerez: La vittoria in casa di Brands Hatch: Link to comment Share on other sites More sharing options...
Nameless Hero Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Oh beh, questo è uno zuccherino. Ha fatto molto meglio. Beh sì, andare a ciulare i motori a uno appena rimasto in carrozzina è molto meglio, però è ammirevole la sua costanza, il suo impegno nel mostrarsi così buono, tanto gentile e tanto onesto pareva... Link to comment Share on other sites More sharing options...
61066 Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Beh sì, andare a ciulare i motori a uno appena rimasto in carrozzina è molto meglio Uhm, in realtà credo che in quell'occasione sia stata la Williams a metterci molto del suo (e non credere che Head fosse molto facile da manipolare). Però ha fatto altri numeri, tipo vendere 6 motori BMW F2 in nero a Misano (dal momento che l'anno successivo sarebbe passato in F1) e poi denunciarne il furto ai Carabinieri con allegata la classica battuta "italiani maffia". Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ayrton4ever Posted December 27, 2012 Author Share Posted December 27, 2012 Per questo Minardi lo voleva prendere a martellate (e ci sarebbe riuscito non l'avessero fermato) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlomm73 Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 La volata finale a Jerez: La vittoria in casa di Brands Hatch: A Brands Hatch passa Piquet come se fosse fermo. Che l'Inglese avesse attivato il boot in quel momento ed il Brasiliano no? OT - mi ricordavo dell'incidente di Lafitte alla partenza dello stesso GP ma fa impressione vedere la parte anteriore della macchina ridotta in quel modo - Fine OT Uhm, in realtà credo che in quell'occasione sia stata la Williams a metterci molto del suo (e non credere che Head fosse molto facile da manipolare). Però ha fatto altri numeri, tipo vendere 6 motori BMW F2 in nero a Misano (dal momento che l'anno successivo sarebbe passato in F1) e poi denunciarne il furto ai Carabinieri con allegata la classica battuta "italiani maffia". Non lo sapevo ma non mi sorprende.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
61066 Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Non lo sapevo ma non mi sorprende.... Consigli per gli acquisti Link to comment Share on other sites More sharing options...
Davide Hill Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Consigli per gli acquisti Ve li sconsiglio Link to comment Share on other sites More sharing options...
61066 Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Ve li sconsiglio Perchè? Due o tre cosette le dicono. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Davide Hill Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Perchè? Due o tre cosette le dicono. A volte l'ignoranza è un bene Comunque scherzavo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Clarissa Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 Grande Nigel! uno che abbassata la visiera non guardava in faccia nessuno.. e con simpatici aneddoti 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Davide Hill Posted December 27, 2012 Share Posted December 27, 2012 I just turn my knuckles around the wheel and just go straight..... Semplice Link to comment Share on other sites More sharing options...
mur354n80 Posted December 28, 2012 Share Posted December 28, 2012 Uhm, in realtà credo che in quell'occasione sia stata la Williams a metterci molto del suo (e non credere che Head fosse molto facile da manipolare). Però ha fatto altri numeri, tipo vendere 6 motori BMW F2 in nero a Misano (dal momento che l'anno successivo sarebbe passato in F1) e poi denunciarne il furto ai Carabinieri con allegata la classica battuta "italiani maffia". beh da uno che ha acquistato i progetti rubati della F2007 che ci si aspetta... Link to comment Share on other sites More sharing options...
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