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10. Gran Premio di Germania - Hockenheim [Presentazione]


Osrevinu

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[col]10_Germania.png[/col][col]Formula 1 Grosser Preis Santander von Deutschland 2014 - Hockenheim

907° Gran Premio

Round 10/19

18-19-20 Luglio 2014[/col]

Hockenheim_WEB.png

[col]infow.gifINFO

Lunghezza del circuito: 4,574 km

Giri da percorrere: 67

Distanza totale: 306,458 km

Numero di curve: 17

Senso di marcia: orario

Mescole Pirelli: supersoffice/soffice

Primo Gran Premio: 1926

Apertura farfalla: 64% della percorrenza

chronograph_helped_me_318_10637.jpgRECORD

Giro gara: 1:13.780 - K Raikkonen - McLaren Mercedes - 2004

Distanza: 1h23:54.848 - M Schumacher - Ferrari - 2004

Vittorie pilota: 4 - M Schumacher

Vittorie team: 21 - Ferrari

Pole pilota: 4 - J Clark, J Ickx

Pole team: 19 - Ferrari

Km in testa pilota: 1.391 - J Fangio

Km in testa team: 6.878 - Ferrari

Migliori giri pilota: 5 - M Schumacher

Migliori giri team: 17 - Ferrari

Podi pilota: 7 - M Schumacher

Podi team: 51 - Ferrari[/col][col]icon_tv.gifOrari del Gran Premio di Germania

Venerdì 18 Luglio

10:00-11:30 Prove Libere 1 - Sky Sport F1

14:00-15:30 Prove Libere 2 - Sky Sport F1

Sabato 19 Luglio

11:00-12:00 Prove Libere 3 - Sky Sport F1

14:00-15:00 Qualifiche - Sky Sport F1

Domenica 20 Luglio

14:00 Gara - Sky Sport F1

Differita delle qualifiche su Rai Due alle 18:00

Differita della gara su Rai Uno alle 21:00[/col]


 

Immagine.png

Passione a 300 all'ora

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Uno così sarebbe da riempire d'insulti

 

http://www.f1passion.it/2014/07/f1-tilke-spiega-il-nuovo-hockenheim-labbiamo-reso-piu-interessante/

 

15 luglio 2014 – Hermann Tilke e Georg Seiler, CEO del tracciato, spiegano come si è giunti alla nuova versione di Hockenheim, che di fatto ha completamente cambiato faccia al circuito tedesco.

 

Ogni volta che la Formula 1 torna ad Hockenheim, inevitabilmente il pensiero torna al vecchio layout del circuito, abbandonato al termine della stagione 2001. Un cambiamento drastico che ha portato all’esclusione di tutta la parte veloce del tracciato, che ne faceva un vero tempio della velocità  al pari di Monza.

 

La nuova configurazione, che ha esordito nel 2002, pur mantenendo inalterata la parte del Motodrom e presentando un tornantino spesso teatro di duelli spettacolari non ha mai convinto del tutto appassionati e piloti. Ne sono sicuramente consci anche ai piani alti della Formula 1, così sul sito ufficiale è comparso un lungo approfondimento con interviste ai protagonisti di quel grande cambiamento dove si cerca di spiegare come si è giunti a questo nuovo formato.

 

Innanzitutto le criticità  del vecchio Hockenheimring: layout veloce ma non troppo favorevole ai sorpassi, con carreggiata stretta e limitate vie di fuga. Inoltre, la lunghezza di 6,8 km era eccessiva se paragonata alla capacità  di pubblico della struttura. All’alba del nuovo millennio si decise dunque di aggiornare il circuito, come spiega il CEO Georg Seiler: “Il circuito di Hockenheim è sempre stato una calamita di attrazione per la zona. Considerando questo, e la concorrenza di nuove moderne piste da corsa, abbiamo deciso di finanziare un ammodernamento completo nel 2002 e 2003. Gli obiettivi principali erano accorciare la pista a 4,5 km, oramai uno standard per la Formula 1, migliorare le condizioni per i sorpassi e mantenere le caratteristiche principali del circuito“.

 

L’opera ha ricevuto il consenso dei cittadini di Hockenheim (80% di favorevoli) e il fondamentale sostegno finanziario dello stato del Baden-Wurttemberg. Non a caso, il circuito ha preso il nome di ‘Hockenheimring Baden-Wurttemberg’. A questo punto, entra in scena Hermann Tilke, scelto per tre motivi che Seiler elenca così: “Esperienza, competenza e visione“.

 

Palla a Tilke, che spiega come si è arrivati al nuovo layout: “Abbiamo voluto mantenere il più possibile della vecchia pista. L’idea originale era di allargare la pista e mantenere la sua lunghezza originale. Ma ciò si rivelò irrealizzabile: c’era una legge per salvaguardare i boschi e l’abbattimento degli alberi doveva essere contenuto al minimo. Questo, insieme alla valutazione delle risorse finanziarie e al tempo ristretto, ci ha obbligato a utilizzare il minor spazio possibile per la nuova pista“.

 

Si è passati dunque al nuovo progetto, in cui sono stati coinvolti anche i piloti: “Il compito è diventato progettare qualcosa di nuovo, sul sito esistente, rendendolo più interessante e accessibile per gli spettatori senza impattare sul bosco. Abbiamo condotto dei test virtuali del nostro nuovo design e scambiato delle opinioni con i piloti, incluso Schumacher che ai tempi era presidente della GPDA. Principalmente abbiamo discusso di sicurezza, ma abbiamo avuto anche qualche input per la fase di progettazione“.

 

Perso il tratto ad alta velocità  in mezzo ai boschi, la priorità  è divenuta quella di mantenere inalterato il mitico Motodrom, un vero e proprio stadio del motorsport: “Mantenere il Motodrom e il rettilineo del traguardo è stato uno dei temi principali del nostro progetto e ha portato alla realizzazione della Parabolika come sostituto dei rettilinei mancanti. Un altro obiettivo era quello di aumentare la capacità  di spettatori, per cui la costruzione di nuove tribune era molto importante. Abbiamo realizzato una tribuna che permette di vedere il 90% della nuova sezione, dalla Parabolika al tornantino fino alla chicane. I posti per il pubblico sono aumentati di 37.000 unità â€œ.

 

Ai tempi, non vigeva ancora l’alternanza tra Hockenheim e Nurburgring nel calendario di Formula 1, in quanto il circuito che sorge nella Foresta Nera ospitava il Gran Premio d’Europa. Quindi, i lavori per il nuovo Hockenheim dovevano essere completati in meno di un anno, in tempo per l’edizione 2002 del Gran Premio di Germania. Racconta Tilke: “Ovviamente ci sono stati alcuni imprevisti, come succede in ogni progetto. Abbiamo incontrato alcune pessime condizioni del suolo, il meteo è stato cattivo in alcuni frangenti ma, indipendentemente da ciò, il programma non poteva cambiare“.

 

Il rinnovo fu completato in tempo e il 28 luglio 2002 Michael Schumacher vinse la prima edizione nel nuovo Hockenheim, mentre il fratello Ralf era stato l’ultimo a vincere sul vecchio tracciato. Seiler, pur ricordando con affetto la pista di una volta, promuove il risultato ottenuto: â€œàˆ una vera risorsa per gli appassionati, in particolare le zone come la Mercedes Tribune, dove si ha la possibilità  di vedere una vasta zona del circuito, dalla Parabolika al tornante. Le vecchie parti della pista che attraversavano il bosco era una caratteristiche eccezionale del vecchio Hockenheim e a volte ci mancano davvero tanto, ma i cambiamenti hanno raggiunto tutto quello che volevamo e ci hanno dato una pista moderna degna di ospitare la Formula 1“.

 

Una pista moderna che senz’altro ha perso le caratteristiche che la rendevano unica nel calendario della Formula 1, anche se perlomeno il nuovo layout ha permesso in questi anni di assistere a tanti duelli emozionanti, come questo che vi riportiamo tra Juan Pablo Montoya e Kimi Raikkonen, risalente proprio all’edizione di debutto del nuovo Hockenheim

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http://www.f1passion.it/2014/07/f1-tilke-spiega-il-nuovo-hockenheim-labbiamo-reso-piu-interessante/

 

15 luglio 2014 – Hermann Tilke e Georg Seiler, CEO del tracciato, spiegano come si è giunti alla nuova versione di Hockenheim, che di fatto ha completamente cambiato faccia al circuito tedesco.

 

Ogni volta che la Formula 1 torna ad Hockenheim, inevitabilmente il pensiero torna al vecchio layout del circuito, abbandonato al termine della stagione 2001. Un cambiamento drastico che ha portato all’esclusione di tutta la parte veloce del tracciato, che ne faceva un vero tempio della velocità  al pari di Monza.

 

La nuova configurazione, che ha esordito nel 2002, pur mantenendo inalterata la parte del Motodrom e presentando un tornantino spesso teatro di duelli spettacolari non ha mai convinto del tutto appassionati e piloti. Ne sono sicuramente consci anche ai piani alti della Formula 1, così sul sito ufficiale è comparso un lungo approfondimento con interviste ai protagonisti di quel grande cambiamento dove si cerca di spiegare come si è giunti a questo nuovo formato.

 

Innanzitutto le criticità  del vecchio Hockenheimring: layout veloce ma non troppo favorevole ai sorpassi, con carreggiata stretta e limitate vie di fuga. Inoltre, la lunghezza di 6,8 km era eccessiva se paragonata alla capacità  di pubblico della struttura. All’alba del nuovo millennio si decise dunque di aggiornare il circuito, come spiega il CEO Georg Seiler: “Il circuito di Hockenheim è sempre stato una calamita di attrazione per la zona. Considerando questo, e la concorrenza di nuove moderne piste da corsa, abbiamo deciso di finanziare un ammodernamento completo nel 2002 e 2003. Gli obiettivi principali erano accorciare la pista a 4,5 km, oramai uno standard per la Formula 1, migliorare le condizioni per i sorpassi e mantenere le caratteristiche principali del circuito“.

 

L’opera ha ricevuto il consenso dei cittadini di Hockenheim (80% di favorevoli) e il fondamentale sostegno finanziario dello stato del Baden-Wurttemberg. Non a caso, il circuito ha preso il nome di ‘Hockenheimring Baden-Wurttemberg’. A questo punto, entra in scena Hermann Tilke, scelto per tre motivi che Seiler elenca così: “Esperienza, competenza e visione“.

 

Palla a Tilke, che spiega come si è arrivati al nuovo layout: “Abbiamo voluto mantenere il più possibile della vecchia pista. L’idea originale era di allargare la pista e mantenere la sua lunghezza originale. Ma ciò si rivelò irrealizzabile: c’era una legge per salvaguardare i boschi e l’abbattimento degli alberi doveva essere contenuto al minimo. Questo, insieme alla valutazione delle risorse finanziarie e al tempo ristretto, ci ha obbligato a utilizzare il minor spazio possibile per la nuova pista“.

 

Si è passati dunque al nuovo progetto, in cui sono stati coinvolti anche i piloti: “Il compito è diventato progettare qualcosa di nuovo, sul sito esistente, rendendolo più interessante e accessibile per gli spettatori senza impattare sul bosco. Abbiamo condotto dei test virtuali del nostro nuovo design e scambiato delle opinioni con i piloti, incluso Schumacher che ai tempi era presidente della GPDA. Principalmente abbiamo discusso di sicurezza, ma abbiamo avuto anche qualche input per la fase di progettazione“.

 

Perso il tratto ad alta velocità  in mezzo ai boschi, la priorità  è divenuta quella di mantenere inalterato il mitico Motodrom, un vero e proprio stadio del motorsport: “Mantenere il Motodrom e il rettilineo del traguardo è stato uno dei temi principali del nostro progetto e ha portato alla realizzazione della Parabolika come sostituto dei rettilinei mancanti. Un altro obiettivo era quello di aumentare la capacità  di spettatori, per cui la costruzione di nuove tribune era molto importante. Abbiamo realizzato una tribuna che permette di vedere il 90% della nuova sezione, dalla Parabolika al tornantino fino alla chicane. I posti per il pubblico sono aumentati di 37.000 unità â€œ.

 

Ai tempi, non vigeva ancora l’alternanza tra Hockenheim e Nurburgring nel calendario di Formula 1, in quanto il circuito che sorge nella Foresta Nera ospitava il Gran Premio d’Europa. Quindi, i lavori per il nuovo Hockenheim dovevano essere completati in meno di un anno, in tempo per l’edizione 2002 del Gran Premio di Germania. Racconta Tilke: “Ovviamente ci sono stati alcuni imprevisti, come succede in ogni progetto. Abbiamo incontrato alcune pessime condizioni del suolo, il meteo è stato cattivo in alcuni frangenti ma, indipendentemente da ciò, il programma non poteva cambiare“.

 

Il rinnovo fu completato in tempo e il 28 luglio 2002 Michael Schumacher vinse la prima edizione nel nuovo Hockenheim, mentre il fratello Ralf era stato l’ultimo a vincere sul vecchio tracciato. Seiler, pur ricordando con affetto la pista di una volta, promuove il risultato ottenuto: â€œàˆ una vera risorsa per gli appassionati, in particolare le zone come la Mercedes Tribune, dove si ha la possibilità  di vedere una vasta zona del circuito, dalla Parabolika al tornante. Le vecchie parti della pista che attraversavano il bosco era una caratteristiche eccezionale del vecchio Hockenheim e a volte ci mancano davvero tanto, ma i cambiamenti hanno raggiunto tutto quello che volevamo e ci hanno dato una pista moderna degna di ospitare la Formula 1“.

 

Una pista moderna che senz’altro ha perso le caratteristiche che la rendevano unica nel calendario della Formula 1, anche se perlomeno il nuovo layout ha permesso in questi anni di assistere a tanti duelli emozionanti, come questo che vi riportiamo tra Juan Pablo Montoya e Kimi Raikkonen, risalente proprio all’edizione di debutto del nuovo Hockenheim

 

Infatti si sorpassa più ora che prima........senza parole......continuando così sarà  sempre peggio

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Hanno pure il coraggio di parlare, e a me risulta che hanno disboscato davvero parecchio per costruire questa ciofeca di pista anonima che c'è adesso. Quando leggo "6,8 Km erano troppi" tremo sempre per una "certa pista" di 7 Km...

E comunque una verità  l'hanno detta: ora è una pista moderna, quindi scialba, anonima e senz'anima. Complimenti come sempre (questo vale anche per Silverstone, ovviamente).

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In realta' a Spa mancano una decina di km.... :)

Sà­, siamo d'accordo, ma non puoi certo dire che quella attuale sia una pista di schifo. Anche a Interlagos manca un bel po' della vecchia pista e nemmeno la definirei una pista pessima. Le porcherie sono state fatte al Nà¼rburgring, a Hockenheim, a Silverstone e a Zeltweg (anche se la pista attuale non mi dispiace, confrontata ad altre).

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Ringrazia che Spa sia ancora integra... lo sappiamo bene quali siano le logiche attuali...

 

Beh, proprio integra non direi. Le principali curve (Eau Rouge-Raidillon, Source, Bus Stop Chicane) sono state ampiamente ritoccate e "snaturate".

Comunque il grosso del tracciato per fortuna è rimasto inalterato.. chissà  per quanto.

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