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Ayrton Senna


Luke36

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L'esperienza di Senna alla 1000 Km del Nurburging 1984

 

Senna pilota di durata? Una volta sola, alla 1000 Km del Nurburgring 1984, al volante di una Porsche 956, come compagno di Johansonn e Pescarolo, che ricorda: "E' arrivato, mi ha dato quattro secondi a giro e se è andato dicendo che la vettura era pesante, non camminava e non era per niente interessante". Ecco com'è andata.
Domenica 15 luglio al Nurburgring si disputa la 1000 KM, gara valida per il campionato mondiale Prototipi. Ayrton vuole imparare bene la nuova pista tedesca che a ottobre ospiterà  il GP d'Europa, ma la Toleman non ha in previsione dei test e così chiede a Domingo Pietade, divenuto poi direttore AMG, di aiutarlo a trovare una vettura competitiva per la corsa. Domingo chiama Reinhold Joest e gli offre la disponibilità  di Senna. "Un altro brasiliano - dice Joest- quanto paga?" "Non paga e non ne vuole - risponde Domingo- ma se ti segnalo un pilota, sai che ti puoi fidare." La Porsche che guiderà  Ayrton, con Henry Pescarolo e Stefan Johansson, ha il numero di gara 7 ed è decorata con i colori giallo-nero-bianco e la scritta dei jeans francesi New Man. Il giorno della gara piove e subito Senna gira al ritmo dei più veloci, tenendo il passo di Ickx, Bellof e Boutsen che, con una vettura impegnativa e difficile come la Porsche 956 del gruppo C, corrono tutto l'anno. Ad un certo punto, con la pioggia battente, detiene addirittura il giro più veloce, poi però la vettura è attardata da problemi elettrici e da una foratura e termina ottava, a 10 giri dalla Porsche vincitrice di Bellof e Bell. Ayrton non aspetta nemmeno la fine e dopo il suo ultimo turno di guida, riparte per l'Inghilterra. La sera, Domingo sta per andare a dormire quando Ayrton lo chiama per raccontargli le sue sensazioni di gara e cosa pensa della Porsche 956. Il brasiliano inizia una descrizione che più analitica non potrebbe essere. Domingo è stanco e vuole andare a letto, ma i due restano al telefono oltre un'ora. Il giorno dopo, di prima mattina, il fax di Reinhold Joest 'sputa' il rapporto tecnico che Senna ha scritto durante la notte. Joest è sbalordito: contiene un'analisi completa e dettagliata sul comportamento della vettura, i suoi difetti e i correttivi da apportare. Chiama subito Pietade e gli dice: "Quel Senna: facciamogli subito un contratto per correre sia nel campionato Prototipi che in America nell'Imsa!" Domingo risponde: "Forse non hai capito; Senna su un prototipo lo hai visto una volta e non ce lo rivedrai mai più". In seguito Joest mostrò a Bob Wolleck il report di Senna. "Era incredibile - commentò l'alsaziano- in pochi giri  Ayrton aveva capito tutto di una vettura complicata come la 956. Piloti che percorrevano 10.000 km all'anno confondevano ancora la causa con l'effetto, mentre le sue indicazioni erano precise dettagliate, anche nei consigli tecnici che dava per risolvere i problemi".

 

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L'esperienza di Senna alla 1000 Km del Nurburging 1984

 

Senna pilota di durata? Una volta sola, alla 1000 Km del Nurburgring 1984, al volante di una Porsche 956, come compagno di Johansonn e Pescarolo, che ricorda: "E' arrivato, mi ha dato quattro secondi a giro e se è andato dicendo che la vettura era pesante, non camminava e non era per niente interessante". Ecco com'è andata.

Domenica 15 luglio al Nurburgring si disputa la 1000 KM, gara valida per il campionato mondiale Prototipi. Ayrton vuole imparare bene la nuova pista tedesca che a ottobre ospiterà  il GP d'Europa, ma la Toleman non ha in previsione dei test e così chiede a Domingo Pietade, divenuto poi direttore AMG, di aiutarlo a trovare una vettura competitiva per la corsa. Domingo chiama Reinhold Joest e gli offre la disponibilità  di Senna. "Un altro brasiliano - dice Joest- quanto paga?" "Non paga e non ne vuole - risponde Domingo- ma se ti segnalo un pilota, sai che ti puoi fidare." La Porsche che guiderà  Ayrton, con Henry Pescarolo e Stefan Johansson, ha il numero di gara 7 ed è decorata con i colori giallo-nero-bianco e la scritta dei jeans francesi New Man. Il giorno della gara piove e subito Senna gira al ritmo dei più veloci, tenendo il passo di Ickx, Bellof e Boutsen che, con una vettura impegnativa e difficile come la Porsche 956 del gruppo C, corrono tutto l'anno. Ad un certo punto, con la pioggia battente, detiene addirittura il giro più veloce, poi però la vettura è attardata da problemi elettrici e da una foratura e termina ottava, a 10 giri dalla Porsche vincitrice di Bellof e Bell. Ayrton non aspetta nemmeno la fine e dopo il suo ultimo turno di guida, riparte per l'Inghilterra. La sera, Domingo sta per andare a dormire quando Ayrton lo chiama per raccontargli le sue sensazioni di gara e cosa pensa della Porsche 956. Il brasiliano inizia una descrizione che più analitica non potrebbe essere. Domingo è stanco e vuole andare a letto, ma i due restano al telefono oltre un'ora. Il giorno dopo, di prima mattina, il fax di Reinhold Joest 'sputa' il rapporto tecnico che Senna ha scritto durante la notte. Joest è sbalordito: contiene un'analisi completa e dettagliata sul comportamento della vettura, i suoi difetti e i correttivi da apportare. Chiama subito Pietade e gli dice: "Quel Senna: facciamogli subito un contratto per correre sia nel campionato Prototipi che in America nell'Imsa!" Domingo risponde: "Forse non hai capito; Senna su un prototipo lo hai visto una volta e non ce lo rivedrai mai più". In seguito Joest mostrò a Bob Wolleck il report di Senna. "Era incredibile - commentò l'alsaziano- in pochi giri  Ayrton aveva capito tutto di una vettura complicata come la 956. Piloti che percorrevano 10.000 km all'anno confondevano ancora la causa con l'effetto, mentre le sue indicazioni erano precise dettagliate, anche nei consigli tecnici che dava per risolvere i problemi".

 

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Le stesse cose ovunque ha messo piede, gli stessi commenti sbalorditi, sempre le stesse qualità : Velocità  sconfortante subito, capacità  di apprendimento fulminea, spirito critico/analitico mostruoso, intelligenza disarmante. Come disse Jo Ramirez (stava nell'inserto di Autosprint per i 50 anni di Ayrton) se Senna avesse fatto l'architetto sarebbe stato il più grande architetto del mondo.

 

E la cosa che mi piace di più è che la sua bravura è, come lui stesso ha più volte sottolineato, figlia solo della sua perseveranza e del suo lavoro duro (la frase in firma di Luke è da scolpire nella roccia). Si sente spesso parlare del talento naturale di Senna, del pilota istintivo. E' ovvio che la genetica è stata generosa con lui, ma la durezza del lavoro, la forza di volonta granitica (eufemismo) che lo hanno caratterizzato hanno COSTURITO il campione immenso che chi ha conosciuto ricorda ancora con stupore.

Tenacia, determinazione, rifiuto della sconfitta stessa come possibilità . Diventi più bravo degli altri semplicemente facendoti più mazzo degli altri. Facendo così puoi diventare anche un Senna. Un campione e un uomo che ha travalicato i confini della sua professione e del suo ambito per diventare un esempio indimenticabile. Con i suoi difetti, le sue fissazioni, le sue stranezze, la sua emotività , i suoi errori, le sue sconfitte. Una figura umana di interesse inesauribile e di un fascino multiforme. Non saprei dire se l'immagine del samurai o quella del mistico lo descrivano meglio.

 

Scusate la sbrodolata ma Senna è qualcosa di unico, mi sento fortunatissimo ad avere respirato, come bambino tifoso, quegli anni lì, per poi crescere e scoprire che l'eroe della mia infanzia era uno che meritava di esserlo!

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Ieri sono stato da un fornitore, che ha grande passione, addirittura ha fatto diverse 1000Miglia, colleziona ovviamente auto di prestigio e mi fa:

Senna non aveva mai vinto niente in kart e in F1 c'è arrivato solo per i soldi.

Gli ho risposto che secondo me, invece, aveva un buon talento.

No no, mi controbatte, è arrivato in F1 perché c'è l'hanno messo, non aveva avuto una gran carriera prima. Invece Socciumacker è stato un gran campione dei kart, prima della F1. Addirittura, la settimana scorsa era a Lonato a far girare in kart il figlio.

Bene, grazie del materiale, adesso vado a casa contento perché ne so un po' di più.

Poi dicono che son nervoso e dico le parolacce.........

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Posto un aneddoto descritto da Pat Symonds. Siamo a Detroit 1984. Ci da l'idea di cosa fosse Ayrton e quale grado di sensibilità  pilotistica avesse ..... a soli 24 anni, esordiente in F1.

 

Both Detroit and Dallas played host to F1 races on street circuits in the United States in 1984. In his first of nine United States Grand Prix starts, Senna qualified his underpowered Toleman-Hart seventh in Detroit but retired after an accident.

An incident in Dallas two weeks later highlighted Senna’s incredible precision and talent even early in his F1 career.

Pat Symonds, the executive director of engineering with the Mild Seven Renault team these days, was Senna’s race engineer at Toleman in 1984.

“Dallas was what I would call ‘an old fashioned’ North American street circuit, lined with big concrete blocks,†Symonds said. “It was a very tricky circuit and bumpy enough to make even Monaco look smooth! After qualifying well, and running as high as fourth, Ayrton Senna eventually had to retire with damage caused by hitting the wall.

“On returning to the pits, he seemed shocked that he could have hit the wall. His immediate reaction was, ‘I know I didn’t make a mistake – the wall must have moved!’ The concrete block in question weighed about 20 tons, and we were naturally skeptical, but he was so persistent that he actually persuaded me to walk around the circuit and take a look.

“When I did so, the wall had indeed moved – somebody had clearly clipped the previous block and in doing so, displaced the next one by only about 4 millimeters (0.16 of an inch), so the transition between the two blocks was no longer smooth but marked with a tiny step.

“That was when the precision to which he was driving really hit home for me. Don’t forget that this was a guy in his first season of Formula One, straight out of Formula 3.â€
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Posto questo aneddoto, sperando di fare cosa gradita :)

 

Gli amatissimi colleghi della "Gazzetta dello Sport" hanno realizzato un pregevole volume dal titolo "Chiedi chi è Ayrton Senna". Io di libri su Senna non ne ho scritti, ma con Ayrton ho avuto una sfida automobilistica inusuale. Che vi racconto in breve.


Campionato del mondo di F1, anno 1989. Sono sull'autostrada che da Heidelberg, in Germania, porta a Hockenheim dove si disputerà  il GP tedesco. Sono al volante di una Thema con motore Ferrari, 8 cilindri a V e potenza di 240 cavalli. Davanti a me vedo un'auto nera, compatta. L'affianco: è una Honda 1.6 e al volante c'è Ayrton Senna. Lo guardo, sorrido e gli faccio ciao ciao con la mano accelerando. Non c'è match fra le due macchine.


Prima dell'uscita per Hockenheim ci sono due camion in sorpasso. Quello che sta superando ha cominciato la manovra, io mi accodo pensando che Ayrton dentro un camion non può certo passare. Sto crogiolandomi nel fatto di aver fottuto un campione del mondo, quando alla mia destra vedo scatenarsi un baleno nero che passa fra i due camion sfiorandoli e svanisce all'uscita di Hockenheim. Sui dieci chilometri di campagna, ho un bel rincorrere su curve e curvette: raggiungere Senna è impossibile. Arrivo al parcheggio, lascio la Lancia e mi avvio verso il paddock. Dietro alle spalle una voce: Morozini .... Mi giro e vedo Ayrton a cavalcioni su uno steccato che sorride beffardo. Mi dice: Nestor, il campeon del mundo sono yo !  Grande Ayrton, che lezione!

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  • leopnd changed the title to Ayrton Senna

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