Kraven VanHelsing Inviata September 22, 2013 at 20:59 Share Inviata September 22, 2013 at 20:59 (modificato) Sono dichiarazioni di Hunt stesso, suppongo. Modificato September 22, 2013 at 21:01 da Kraven VanHelsing Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata September 23, 2013 at 05:43 Share Inviata September 23, 2013 at 05:43 Sono dichiarazioni di Hunt stesso, suppongo. Si, a fine '74 Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mircocatta Inviata September 23, 2013 at 06:50 Share Inviata September 23, 2013 at 06:50 Visto che dire: film bellissimo, non può non essere visto! è piaciuto anche alla ragazza che mi accompagnava, che non è certamente un'appassionata di corse Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Quinta Piena Inviata September 23, 2013 at 07:55 Share Inviata September 23, 2013 at 07:55 Un buon film per chi non sa nulla di questa storia e di F1, perché in effetti offre un bello spaccato della F1 dell'epoca e di due grandi piloti (e personaggi), che credo siano stati tratteggiati piuttosto bene. A titolo personale, mi è piaciuto ma non entusiasmato. Al di là di qualche incongruenza/errore (beh, li avete già ampiamente messi in evidenza; sottolineo solo che mi è spiaciuto che Merzario non sia stato nemmeno citato, quando in realtà il vecchio Arturo ebbe un ruolo decisivo nel salvataggio di Niki), stona l'esasperazione della rivalità tra Hunt e Lauda: il loro vero rapporto mi pare si rifletta meglio negli ultimi minuti, il resto è una forzatura che capisco ma che non mi ha convinto. Le scene di azione sono come me le aspettavo: poco realistiche (ma le ruotate al via del Ring quando mai se le sono date? O sono io che non le ricordo?). Forse, sarebbe stato meglio utilizzare più immagini dell'epoca (ammesso che fosse possibile farlo, ovviamente), avrebbero dato non solo più realismo ma soprattutto più emozioni. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sundance76 Inviata September 23, 2013 at 15:12 Share Inviata September 23, 2013 at 15:12 Altra anticipazione di Mario Donnini per l'AS in edicola domani: NONSOLORUSH Cari lettori cartaginesi o by iPad, tra due ore troverete pubblicata su Autosprint una mia roba strana, intitolata “Il mistero del Fujiâ€, sulla quale vorrei dire un paio di cose.Il 24 ottobre 1976, giorno dell’ultima sfida tra Hunt e Lauda e punto focale del film “Rushâ€, avevo 11 anni e babbo non mi fece alzare alla 5 di mattina per vedere il Gran Premio. «Sei piccolo - mi disse -, te lo racconto io dopo». Ore 8: mi sveglio. Babbo è in cucina, zitto. Poi parla: Â«àˆ andata male». E non dice altro. So che alle 9 la Rai manda la replica sul primo canale, ma babbo taglia corto: «Non la guardare, è una corsa maledetta». Non la guardai e un po’ mi pesò. Da subito. Strano, però: babbo era triste. Di solito quando andava male una cosa alla Ferrari, esplodeva. L’ho visto tirare un cazzotto a un Voxson a valvole, nel 1974, quando la Domenica Sportiva annunciò che Regazzoni aveva perso il titolo contro Fittipaldi al Glen, sparando una madonna per la quale penso stia tuttora, buonanima, prestando i servizi sociali in purgatorio. Ma quella volta del Fuji, no. Zitto, impietrito. Scusate, continuo a divagare. Ecco, a me affascina ogni volta Orson Welles in “Quarto Potere†quando al vecchio miliardario Kane fa rimpiangere fino all’ultimo l’unica cosa che abbia contato nella sua vita: lo slittino Rosebud, simbolo dell’infanzia andata, il suo vero paradiso perduto. Be’, per me nei decenni quel Gran Premio mancato è stato il mio Rosebud, la tessera mancante, l’Atlantide inesplorata e rimpianta della vita fanciulla. E per decenni l’ho analizzato, rivoltato, scannerizzato, passando a tempo perso ore e ore qua e là , per lavoro, nel mondo o tra i libri, a parlare con almeno della metà dei piloti che presero parte a quella corsa, piuttosto che con gente che a quel tempo comandava o che era lì come meccanico. Dai e dai, costoro hanno iniziato a dare risposte sempre meno vaghe e a confidarsi. Da lì in poi, mettendo insieme il tutto, ne è uscito un mosaico nuovo, piuttosto stordente nel suo disegno finale. Roba che ridisegna la cronaca d’allora del Gran Premio del Giappone 1976, smentendola, riscrivendo la storia e narrando una realtà ben più affascinante della fiction di Ron Howard, perché quando vuole la realtà stessa è ben più creativa dell’immaginazione retribuita. 24 ottobre 1976. Occhio alle tre ore prima della partenza. Lì s’annida il giallo, il mistero. Tutto comincia e si compie. Tra colonne d’acqua nebulizzate, alle pendici del monte sacro Fujiama, qualcosa di ineluttabile sta per accadere, tra 25 piloti pronti a prendere il via di una corsa continuamente rimandata, al termine della quale nulla sarà più come prima. “Io penso che un uomo fa ciò che può, finché il suo destino non si rivelaâ€. àˆ una frase del film “L’ultimo samurai†- che mi piace molto. Ciò che accadde quel pomeriggio sembra esserne la testimonianza. Ho ripreso in mano un inchiesta che avevo già scritto tanti anni fa, perché la sorte l’ha fatta tornare buona, con “Rush che impazza nelle sale. 25.000 battute in 6 pagine, poche foto, approccio da legal thriller. Da stasera alle 18, per chi ha l’iPad e da domattina agli altri, buona lettura. Ho ritrovato il mio Rosebud e un po’ sono contento. 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kraven VanHelsing Inviata September 23, 2013 at 15:27 Share Inviata September 23, 2013 at 15:27 Peccato che il testo dell'immagine scansionata non si legga Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sundance76 Inviata September 23, 2013 at 15:38 Share Inviata September 23, 2013 at 15:38 Peccato che il testo dell'immagine scansionata non si legga Ovvio. Come ha ripetuto Donnini, l'articolo uscirà domani in edicola su AutoSprint. Quell'immagine raffigura soltanto le prove di stampa in tipografia... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Albi66 Inviata September 23, 2013 at 18:37 Share Inviata September 23, 2013 at 18:37 Vado al cinema domani sera con figlia e fidanzato(della figlia.....) 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Bertoku Inviata September 23, 2013 at 20:53 Share Inviata September 23, 2013 at 20:53 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
toreee_92 Inviata September 23, 2013 at 21:23 Share Inviata September 23, 2013 at 21:23 alla fine quando si vedevano le immagini di repertorio avevo fatto notare alla mia ragazza che quelli erano veramente loro.. è rimasta scioccata con la somiglianza di Daniel Bruhl a Lauda Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RoccoL Inviata September 23, 2013 at 21:40 Share Inviata September 23, 2013 at 21:40 A differenza del padre di Donnini io quella mattina tirai giù dal letto praticamente tutti...anche mia nonna....e sempre a differenza del padre di Donnini io quella domenica non tirai nessun pugno al televisore...e sempre a differenza del padre di Donnini,quella domenica fui molto felice per come andarono le cose. Su di una cosa fui d'accordo col padre di Donnini....l'incazzatura per il mondiale perso da Regazzoni. 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mur354n80 Inviata September 24, 2013 at 06:52 Share Inviata September 24, 2013 at 06:52 visto ieri sera con la morosa, stupendo ! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Magic Inviata September 24, 2013 at 11:32 Share Inviata September 24, 2013 at 11:32 Un bel film/telenovela, difatti è piaciuto di + alla mia compagna, che partiva molto prevenuta, ma x un appassionato è (quasi) un continuo tormento. A parte le gare, sullo stile cartoni giap, gli svarioni + grossi (la FIA ,nel 1976? La mancanza di "Furia" Forghieri, le auto, compresa l'assurda targa della Fulvia, ecc,ecc), i due piloti vengono descritti in maniera rozza e superficiale. Hunt, nel film, è uno scapestrato, mentre, Lauda, è descritto come un antipatico presuntuoso. Ora capisco la storiella, ma così è una esagerazione. Soprattutto Lauda (il computer), al tempo, era rispettato e ammirato da tutti ed è stato l'antesignano (come professionista) di tutti i piloti di oggi. Per non parlare delle assurde conferenze stampa, tutte a suon di "vai a fà ,,,,,", mai viste! Mi hanno colpito, però: il rombo dei motori, molto bello, i particolari meccanici, alla Gran Prix di John Frankenheimer, il tragico incidente di Cevert, la sofferenza (quella sì vera) di Niki all'ospedale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
KL643 Inviata September 24, 2013 at 12:31 Share Inviata September 24, 2013 at 12:31 Visto ieri! Anche io ho notato la troppa differenza di personalità tra i due piloti, soprattutto Lauda descritto come uno senza sentimenti e evitato da tutti. Domanda ai tanti che c'erano e che ne sanno piu di me: E'vero l'episodio in conferenza stampa a monza del giornalista che chiede a lauda del rapporto con la moglie dopo lo sfiguramento? E il conseguente vaff dell'austriaco e le botte prese?? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata September 24, 2013 at 12:42 Share Inviata September 24, 2013 at 12:42 Nessuna delle conferenze/riunioni che si vedono nel film è mai avvenuta.Niki aveva già sputato fuoco e fiamme contro Il Ring l'anno precedente (quando stabili il record) e x questo si beccò sonore strigliate da ex piloti.Anche a Monza non ci fu nulla di tutto ciò, solo una breve dichiarazione (letta alla stampa da Gozzi) dopo il test a Fiorano, in mezzo alla pista.Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata September 24, 2013 at 12:43 Share Inviata September 24, 2013 at 12:43 All'epoca le conferenze stampa non erano ancora di moda Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare Quinta Piena Inviata September 24, 2013 at 12:49 Questo è un messaggio popolare Share Inviata September 24, 2013 at 12:49 All'epoca i piloti parlavano quando pareva a loro (e/o ai giornalisti) e non quando lo diceva la federazione; dove capitava, senza avere alle spalle splendidi pannelli tappezzati di sponsor. All'epoca, però, soprattutto i piloti quando aprivano bocca lo facevano per dire cose sensate. O per lo meno cose stimolanti, che facevano discutere. 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata September 24, 2013 at 12:58 Share Inviata September 24, 2013 at 12:58 Un bel film/telenovela, difatti è piaciuto di + alla mia compagna, che partiva molto prevenuta, ma x un appassionato è (quasi) un continuo tormento. A parte le gare, sullo stile cartoni giap, gli svarioni + grossi (la FIA ,nel 1976? La mancanza di "Furia" Forghieri, le auto, compresa l'assurda targa della Fulvia, ecc,ecc), i due piloti vengono descritti in maniera rozza e superficiale. Hunt, nel film, è uno scapestrato, mentre, Lauda, è descritto come un antipatico presuntuoso. Ora capisco la storiella, ma così è una esagerazione. Soprattutto Lauda (il computer), al tempo, era rispettato e ammirato da tutti ed è stato l'antesignano (come professionista) di tutti i piloti di oggi. Per non parlare delle assurde conferenze stampa, tutte a suon di "vai a fà ,,,,,", mai viste! Mi hanno colpito, però: il rombo dei motori, molto bello, i particolari meccanici, alla Gran Prix di John Frankenheimer, il tragico incidente di Cevert, la sofferenza (quella sì vera) di Niki all'ospedale. La FIA esiste da inizio 900 (ma non credo avesse quel logo). Della F1 però si occupava la CSI, ramo sportivo della FIA. Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sundance76 Inviata September 24, 2013 at 13:07 Share Inviata September 24, 2013 at 13:07 La FIA esiste da inizio 900 (ma non credo avesse quel logo). Della F1 però si occupava la CSI, ramo sportivo della FIA. Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 Giusto. L'unica cosa che è cambiata è il nome. Fino alla seconda guerra mondiale, la FIA si chiamava AIACR (Associazione Internazionale degli Automobil Clubs Riconosciuti), mentre la CSI si chiamava già così sin dagli inizi del XX secolo. 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata September 24, 2013 at 13:09 Share Inviata September 24, 2013 at 13:09 Nel film non esiste EcclestoneInviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare Ferrari F1 Inviata September 24, 2013 at 13:12 Questo è un messaggio popolare Share Inviata September 24, 2013 at 13:12 Un mondo perfetto 9 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Magic Inviata September 24, 2013 at 13:37 Share Inviata September 24, 2013 at 13:37 La FIA esiste da inizio 900 (ma non credo avesse quel logo). Della F1 però si occupava la CSI, ramo sportivo della FIA. Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 Mi riferivo proprio al logo, non esisteva nel 1976! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Andrea Gardenal Inviata September 24, 2013 at 13:40 Share Inviata September 24, 2013 at 13:40 Nel film non esiste Ecclestone Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 Avrà sparato una cifra assurda per lo sfruttamento dei diritti della sua immagine Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata September 24, 2013 at 13:59 Share Inviata September 24, 2013 at 13:59 Mi riferivo proprio al logo, non esisteva nel 1976! Non lo so, ma in ogni caso se ne occupava la CSI. Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Naoto Inviata September 24, 2013 at 17:13 Share Inviata September 24, 2013 at 17:13 Intervista a Niki sul film E quindi, sensazioni? «Quindi incredibile». Due parole in più? «Quindi tutti i presenti l'altra sera l'hanno giudicato così: incredibile». Con lei c'erano i suoi piloti, Nico Rosberg e Lewis Hamilton. C'era anche il patron del Circus, Bernie Ecclestone. «Nico e Lewis erano entusiasti. Non pensavano proprio si potessero rendere così bene le emozioni e le sensazioni di un pilota. Ma in generale tutti erano soddisfatti dal realismo emerso. Io, personalmente, mai visto qualcosa di così reale sul nostro sport». Per la verità non c'era tutta questa unanimità . A parte Ecclestone, «ottimo film» che però ancora non si dà pace di non averci guadagnato visto che il 1976, l'anno raccontato in Rush, non è coperto dai suoi diritti, tra gli ospiti c'era chi ha conosciuto Hunt (è morto nel '93, ndr) e l'ha trovato troppo ingentilito rispetto alla sua coriacea e affascinante schiettezza da playboy e figlio di. Niki, ma a James Hunt sarebbe piaciuto un film così? «Eccome. Ci sono grandi momenti che lo riguardano. E mi è dispiaciuto non fosse qui con me a guardare la nostra storia. Credo si sarebbe parecchio divertito». Però quella F1 non c'entra con questa di oggi. «Ma molti appassionati che sanno poco di quegli anni, che nei Settanta neppure erano nati, avevano bisogno di un film che gli facesse capire com'era quell'epoca delle corse. E l'opera di Ron Howard con la sceneggiatura di Peter Morgan (fra le altre, The Queen, ndr) riescono in questo: a spiegare ai tifosi di oggi ciò che facevamo allora e magari a farglielo apprezzare». A proposito di oggi e di ieri: paragonati a voi, i piloti attuali sembrano impiegati del rischio voi eravate invece cavalieri del rischio. «Lei ha mai fatto un giro sulla vecchia pista del Nurburgring?» Sì, nel 2006, sulla safety car con Bernd Maylander Per raccontare proprio i trent'anni dal suo incidente. «Ecco. Allora se confronta quella pista (era ed è lunga 23 km, stretta, con saliscendi ovunque) e quella su cui si corre adesso (8 km, semplice e con ampie vie di fuga), sa bene cosa intenda... Ecco. Quelli erano i rischi che dovevamo affrontare noi, questi sono invece i pericoli con cui devono convivere i piloti di adesso. Questa è la F1 di oggi. Uno sport dove ci si può anche toccare, fare a ruotate, combinare quel che si vuole in pista e non succede praticamente nulla». Allora invece si moriva. «Di più. Era proprio l'approccio a questo sport ad essere diverso. Anche oggi può accadere l'imprevisto in pista, ma noi convivevamo ogni Gp con l'eventualità di farci male e ammazzarci. Noi salivamo in macchina con quest'idea ben chiara in testa. I piloti di oggi no. Con i progressi fatti dalla sicurezza non c'è più bisogno di correre con questo chiodo in testa. E allora cambia tutto. E' per questo che caratterialmente è impossibile che un pilota moderno sia simile a me o a James». Sincero: ma le piacerebbe correre adesso? «Eccome. Primo: avrei guadagnato dieci volte di più. Secondo avrei ancora il mio orecchio». 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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