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Il topic del cinema


S. Bellof

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Steve Carell? Non lo guarderò mai, a maggior ragione se è un film catastrofico come sembra :asd:

 

Si ma non ha niente del solito catastrofismo made in U.S.A. anzi direi che il non è incentrato sul catastrofismo. 

 

Non è nemmeno un film comico, se non in piccole occasioni

 

:)

Modificato da leonix
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Quasi amici

 

quasiamici.jpg

 

Pellicola che riesce a trattare in maniera brillante il problema della tetraplegia, intesa non come causa di un'esistenza ormai rovinata, bensì come incentivo a godersi ugualmente la vita, senza subire la disgrazia o lasciarsi andare alla depressione.

 

Allo stesso tempo, si comprende che la chiave per aiutare davvero un para/tetraplegico non consiste nel mostrare pietà  o ignorarlo perchè “diversoâ€. Anche se ha bisogno di essere seguito nelle attività  basilari come vestirsi, mangiare, lavarsi, ecc., ciò che rende vivo un essere umano è la sua voglia di non porsi limiti, di continuare a essere se stesso senza preoccuparsi di cosa pensano gli altri.

 

Insomma, si tratta ancora di soggetti, non di oggetti inanimati, svuotati di ogni briciolo di vitalità . E la chiave per comprendere tutto questo non risiede nell'intelligenza, intesa come sinonimo di cultura , bensì nell'incentivare la persona a coltivare i suoi interessi, a vivere.

 

In questo senso, i veri tetraplegici della pellicola risultano essere i badanti successivi a Driss, giovane senegalese che vive a Parigi, che ha una numerosa famiglia allargata e come unica ambizione quella di mantenere il sussidio di disoccupazione. Essi rimangono paralizzati di fronte all'insofferenza del milionario Philippe, voglioso di spezzare la sequenza di pietà  e monotonia che solo Driss aveva saputo spezzare. Paralizzati perchè non riescono a capire i sentimenti del “pazienteâ€, non comprendono il segreto per svolgere quello che potrebbe trasformarsi in un rapporto di amicizia e non soltanto di lavoro.

 

Ed infine, la personalità  esuberante di Driss, il suo uscire completamente dagli schemi, unito al suo essere diretto indipentemente da chi si trova di fronte, incentiva anche gli altri assistenti di Philippe ad entrare in questo meccanismo di allegria e volontà  di essere padroni della propria vita.

 

Il finale rappresenta il riassunto perfetto del resto della pellicola, ossia l'incontro tra Philippe ed à‰léonore, sua corrispondente epistolare, alla quale non aveva il coraggio di confessare la sua disabilità , temendo un rifiuto per un incontro faccia a faccia. Driss organizza l'incontro tra i due in un ristorante affacciato sul mare, all'insaputa di Philippe: il suo compito è finito, ha ricominciato a muoversi, definitivamente.

 

Sullo sfondo, troviamo il cinismo in alcune scene, volte ad esasperare la vitalità  di Driss ed il suo pragmatismo, per usare una definizione ricorrente nel film. Oltre a questo, c'è anche il contrasto tra ricchezza e povertà , quest'ultima rappresentata dalle condizioni di indigenza della famiglia di Driss.

 

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per quanto riguarda di carpio c'è da dire che è bravo sia lui ma anche il suo doppiatore

 

e approposito, i doppiatori italiani a volte sono migliori anche dei personaggi originali! il cinema italiano non lo digerisco un gran che ma i doppiatori invece sono davvero di un livello altissimo

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Notevole,ma come spesso succede con i film della Bigelow,è molto legato all'atmosfera di quando usci', e regge poco il passare degli anni.

be,si,un film molto anni 90,diciamo"grunge",pero col tempo e' diventato un cult.coinvolgente  il rapporto tra i protagonisti

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per quanto riguarda di carpio c'è da dire che è bravo sia lui ma anche il suo doppiatore

 

e approposito, i doppiatori italiani a volte sono migliori anche dei personaggi originali! il cinema italiano non lo digerisco un gran che ma i doppiatori invece sono davvero di un livello altissimo

 

Non sono per niente daccordo.

Oltre alla contraddizione in termini di un "falso" che sarebbe meglio dell'originale....il doppiaggio,nella maggior parte delle volte,traduce ad minchiam i dialoghi.

Per non parlare delle sfumature e dei modi di dire che vengono persi nella banalizzazione del doppiaggio.

Avendo la fortuna di conoscere l'inglese sono ormai anni che vedo film di provenienza anglosassone solo in lingua originale ed eventualmente "dopo" doppiati in italiano.

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Quoto Albi (per lo meno in parte).

 

Il doppiaggio purtroppo ha un problema di fondo: la traduzione, che spesso e volentieri non è in grado di ricalcare il significato originale o nel peggiore dei casi viene totalmente cambiato o edulcorato.  

E' una cosa che ad esempio ho notato un'infinità  di volte seguendo serie televisive in lingua originale che erano grondanti di fucking, shit, bitch, etc. e nella versione italiana (pur magari passando su reti private) venivano addolcite in una maniera squallida. 

 

A livello di voci posso concordare, in Italia abbiamo le migliori, ma il punto è che la maggior parte delle volte la loro bellezza viene vanificata da dei dialoghi e da delle traduzioni che fanno semplicemente cagare, a proposito di eufemismi da bandire. 

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"La grande mareggiata da nord, inverno 1968. Quell'inverno le onde furono fredde, irruente, pericolose. Fu una burrasca poderosa che spazzò la costa nel cuore dell'inverno. Noi saltavamo le lezioni per andare a Dark point ad assistere al frangersi di quelle montagne d'acqua. Dal largo veniva un vento teso che polverizzava la cresta delle onde. Era una distesa immensa di spuma e in acqua si sentiva il morso del freddo. Ma ora tutto sembrava appartenere al passato. Il cambiamento non era nella spiaggia, nel vento, nelle onde. Il cambiamento era nelle persone. Qualcuno si era sposato, altri si erano trasferiti nell'interno, altri avevano iniziato altre attività . Qualcuno...era morto."

 

Film grandioso. Non si sa le volte che l'ho rivisto.

Modificato da Davide Hill
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A proposito della Bigelow, l'avete visto questo?

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Grande prova registica e ottimo esempio di climax narrativo: iniziando dalle confessioni sotto tortura (immagini che hanno diviso la critica, soprattutto per l'ambiguo posizionamento politico) il film ricostruisce dai dettagli emersi la disperata ricerca della protagonista, ricerca che culmina in uno dei finali più belli e densi di tensione che mi sia capitato di vedere. 
Film con molti dialoghi e per questo un po' più pesante del precedente The Hurt Locker (bellissimo anche quello tra l'altro), ma troppo spietato per essere premiato a dovere agli Oscar...

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"La grande mareggiata da nord, inverno 1968. Quell'inverno le onde furono fredde, irruente, pericolose. Fu una burrasca poderosa che spazzò la costa nel cuore dell'inverno. Noi saltavamo le lezioni per andare a Dark point ad assistere al frangersi di quelle montagne d'acqua. Dal largo veniva un vento teso che polverizzava la cresta delle onde. Era una distesa immensa di spuma e in acqua si sentiva il morso del freddo. Ma ora tutto sembrava appartenere al passato. Il cambiamento non era nella spiaggia, nel vento, nelle onde. Il cambiamento era nelle persone. Qualcuno si era sposato, altri si erano trasferiti nell'interno, altri avevano iniziato altre attività . Qualcuno...era morto."

 

Film grandioso. Non si sa le volte che l'ho rivisto.

stupendo.la natura rimane sempre uguale e scandisce i cambiamenti nella vita di tre amici attraverso quattro  grandi mareggiate.inquadrature quasi documentaristiche,intraprendenza, amicizia, , malinconia e nostalgia del passato.uno dei più belli di sempre

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nonostante in italia ci siano ottimi doppiatori purtroppo la traduzione fatta in maniera troppo letterale altera il significato di molti dialoghi,e certe volte ne risente anche la caratterizzazione dei personaggi.lo stesso succede al contrario ,quando vedo un film italiano doppiato in inglese mi prende un colpo

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A proposito della Bigelow, l'avete visto questo?

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Grande prova registica e ottimo esempio di climax narrativo: iniziando dalle confessioni sotto tortura (immagini che hanno diviso la critica, soprattutto per l'ambiguo posizionamento politico) il film ricostruisce dai dettagli emersi la disperata ricerca della protagonista, ricerca che culmina in uno dei finali più belli e densi di tensione che mi sia capitato di vedere. 

Film con molti dialoghi e per questo un po' più pesante del precedente The Hurt Locker (bellissimo anche quello tra l'altro), ma troppo spietato per essere premiato a dovere agli Oscar...

a me i film della bigelow piacciono tutti,i suoi film hanno tutti un ritmo sostenuto,the hurt locker e' più d'azione quindi scorre un po meglio,pero a me e' piaciuto di più questo,emerge bene la psicologia dei personaggi,lei i thriller li sa fare,anche trattando un argomento difficile come il terrorismo,dove o per un motivo o per un altro si sollevano subito molte polemiche

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Assolutamente. Come scritto nell'articolo, il punto forte in quel caso è stata proprio la possibilità  di attingere a piene mani dall'infinito campionario di parolacce esistenti nella lingua italiana. In quel campo non abbiamo eguali. Laddove gli anglofoni dicono semplicemente "fuck" noi riusciamo a mescolare infinite qualità  di vaffanculi più o meno conditi...

Ricordo una volta che alcuni miei amici inglesi mi chiesero d'insegnargli una tipica parolaccia italiana, quella che usavo più spesso. Me ne uscii col più classico de "Li mortacci tua". Il problema fu come tradurglielo nella loro lingua madre...  :asd:

Ad onor del vero, comunque, quel termine risulta complicato a chiunque non abbia la calata dialettale romanesca. 

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Kubrick e' Kubrick...non so quanti altri registi e attori scelgano direttamente le voci dei doppiatori,mi viene giusto in mente il rapporto che legava Woody allen con oreste lionello,o quello di amendola con Hoffman de niro e al pacino,ma se parliamo di voci il doppiaggio in italia e' ottimo,bella qui l'idea del traduttore,autorizzato da kubrick a modificare,che conferma la bontà  della nostra scuola.ma parliamo sempre di un paio di battute che non stravolgono il significato di un film.(grande eros pagni). e comunque in quanto a varieta di  parolacce siamo sempre i primi al mondo

Modificato da lotus97t
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Sabato sera ho visto Fast and Furious 6

 

Che dire, siamo ormai al sesto capitolo quindi sai cosa aspettarti...

 

Mi ha comunque tenuto incollato alla poltrona e a parte scene al di fuori del reale mi è piaciuto, ormai ce anche un certo legame affettivo :)

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