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IndyCar 2014 - Round 09/10 Houston [Cittadino - Double Header]


Andrea Gardenal

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Certo che anche il russo è un bel pilotino :zizi:

Oddio pilotino, correva in GP2 tipo 5-6 anni fa :asd:

Comunque, come ho detto nel thread di Ricciardo, sto riconsiderando tantissimo il titolo che vinse in WSR proprio ai danni dell'australiano, bravo Mikhail (o Michael, come dice il Sommo :asd:)

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Filippi: "Per fare chiarezza: Power ha avuto un problema e si è spostato, subito dopo anche Montoya e non avevo più spazio.L'ho tamponato finendo fuori. Invece il perchè della seconda sosta anticipata era l'anteriore sinistra che perdeva pressione. Quindi ho dovuto fare 3 soste". Quindi Montoya l'ultimo giro non stava più in strada per quello. Peccato per entrambi, soprattutto per Filippi che nonostante la foratura aveva recuperato e un posto in top ten se lo meritava tutto.

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A questo punto mi sorge spontaneo chiedere come mai solo lui si è incidentato, se tra lui e Montoya c'era almeno Briscoe (ma probabilmente anche altri visto che Montoya era in calo a causa delle red ormai finite) che è riuscito a procedere.

 

Oltre al fatto che pure sulla strategia, ancora mi chiedo come abbia fatto a rimontare da 15° (ed era lento) a 5° durante la prima sosta, anche al lordo dei problemi di Wilson e l'incidente tra Aleshin e Rahal e i problemi del secondo.

 

Ma in IndyCar devi già  avere la benzina per la prima parte di gara durante le qualifiche come capitava in F1 un po' di anni fa, oppure scegli la strategia dopo le qualifiche?

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A questo punto mi sorge spontaneo chiedere come mai solo lui si è incidentato, se tra lui e Montoya c'era almeno Briscoe (ma probabilmente anche altri visto che Montoya era in calo a causa delle red ormai finite) che è riuscito a procedere.

 

Oltre al fatto che pure sulla strategia, ancora mi chiedo come abbia fatto a rimontare da 15° (ed era lento) a 5° durante la prima sosta, anche al lordo dei problemi di Wilson e l'incidente tra Aleshin e Rahal e i problemi del secondo.

 

Ma in IndyCar devi già  avere la benzina per la prima parte di gara durante le qualifiche come capitava in F1 un po' di anni fa, oppure scegli la strategia dopo le qualifiche?

Penso che partano tutti col pieno a prescindere, quando qualcuno si ferma dopo pochi giri è solo per per poter sfruttare l'uscita di una bandiera gialla, rimanendo fuori quando gli altri entrano e quindi andare davanti. Lo fa chi parte dietro e magari con le gomme con cui la macchina funziona peggio, quindi ti liberi di quel "peso" e da lì, se ne hai, usi le gomme che ti pare. Ovviamente noi dell'incidente abbiamo visto poco e niente perchè non solo non l'hanno fatto vedere live per inquadrare Pagenaud dal penultimo giro, non l'hanno neanche spiegato dopo. Ieri, ma non solo ieri, regia quanto meno irritante, sicuramente incompetente. 

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Indycar, Houston, doppietta per il team Schmidt in gara-2

 

La Indycar chiude il suo secondo double header stagionale con una strepitosa doppietta del team di Sam Schmidt che nella seconda gara del weekend di Houston ha piazzato Simon Pagenaud al primo posto e Mikhail Aleshin. Gara strepitosa quella del francese, che dopo aver scavalcato al via il proprio compagno di squadra si è piazzato alle spalle di Helio Castroneves per poi superarlo al termine del primo periodo di neutralizzazione, poco dopo metà  corsa; da quel momento Pagenaud non ha più avuto rivali, anche perchè lo stesso Castroneves e Sebastien Bourdais, i suoi più diretti inseguitori, sono entrati in collisione pochi istanti dopo che lui aveva conquistato la testa della gara.

 

Meno facile è stata la gara di Mikhail Aleshin, che per gran parte della gara si è ritrovato a lottare a centro gruppo ma che alla fine è riuscito a conquistare la piazza d’onore grazie alla strategia azzeccata da parte del suo team che gli ha fatto anticipare l’ultima sosta al 50° giro, poco dopo metà  gara, permettendogli così di scavalcare gran parte degli altri piloti nel momento in cui questi a loro volta si sono fermati per l’ultimo rifornimento.

 

Nel weekend delle sorprese completa il podio Jack Hawksworth, giunto al terzo posto dopo essere partito addirittura dalla 23ª e ultima posizione sullo schieramento di partenza; un risultato eccezionale, ottenuto non solo grazie all’ottima strategia del team di Bryan Herta, che come nel caso di Aleshin gli ha fatto anticipare l’ultima sosta, ma anche con una stoica resistenza negli ultimi giri di gara nei confronti di Charlie Kimball e di Juan Pablo Montoya, che nonostante avessero delle gomme con una decina di giri in meno sulle spalle non sono riusciti a strappargli la posizione; anche la buona sorte tutto sommato ci ha messo del suo, visto che l’inglese è riuscito a guadagnare il gradino più basso del podio proprio all’ultimo giro, quando Will Power, che fino a quel momento occupava la terza posizione, è stato vittima di una foratura che l’ha relegato all’undicesimo posto, ultimo tra i piloti a pieni giri.

 

Se Will Power piange, però, non si può dire che i suoi rivali nella corsa al titolo ridano: Ryan Hunter-Reay ha chiuso la gara al settimo posto, dopo essere stato scavalcato da Bourdais nelle fasi finali della gara, mentre Helio Castroneves, come detto, è stato addirittura costretto al ritiro poco dopo metà  gara per una collisione con Sebastien Bourdais, collisione in cui il francese del team di Kevin Kalkhoven è sembrato essere totalmente incolpevole: dopo essere stato sorpassato da Pagenaud, il brasiliano si è portato a centro pista nel breve allungo successivo alla curva 5, salvo poi portarsi verso l’esterno alla staccata della curva 6 colpendo l’incolpevole Bourdais. Pochi giri prima lo stesso Castroneves era stato richiamato dalla direzione corsa per un episodio simile avvenuto nei primi giri di gara con Simon Pagenaud, in quel caso conclusosi senza conseguenze.

 

Peggio ancora è andata a Scott Dixon, il campione in carica, che dopo pochi giri di gara è stato vittima di un problema tecnico che l’ha tenuto ai box per parecchi minuti, facendogli perdere una dozzina di giri; alla fine della corsa Dixon è stato classificato al 18° posto, un risultato che assieme al 19° posto di ieri rischia di escluderlo definitivamente dalla lotta per il titolo 2014.

 

Con Power fermato da una foratura all’ultimo giro e Castroneves ritirato per incidente, l’unico pilota ad aver tenuto alto il nome del team Penske a Houston è stato Juan Pablo Montoya, settimo al traguardo dopo il secondo posto di ieri e dopo aver lottato per un posto sul podio anche per gran parte della gara di oggi salvo poi cedere nel finale, ormai in crisi di gomme, a Kimball, ottimo quarto, Bourdais e Hunter-Reay. Dietro al colombiano di Penske Briscoe, Andretti e Kanaan completano la top 10.

 

Poca fortuna invece per Luca Filippi: partito 12°, il pilota piemontese è ben presto scivolato al 16° posto, salvo poi rimontare fino al quinto posto grazie ad un’eccezionale serie di giri veloci in occasione del primo rifornimento. Tornato ai box poco dopo la prima neutralizzazione, probabilmente con l’intenzione di non fermarsi più fino al traguardo, Filippi è stato rallentato da una foratura poco dopo la sosta che l’ha costretto quindi ad un’ulteriore fermata ai box. Ripartito a metà  gruppo, il pilota del team Rahal si era portato fino alla nona posizione prima di uscire di scena a causa di un incidente alla curva 8 nel corso del penultimo giro, quando ormai già  da qualche passaggio aveva l’ala anteriore rovinata a seguito di un contatto con un altro concorrente.

 

In campionato Power rafforza la sua leadership portandosi a 405 punti, ma alle sue spalle restano molto vicini a lui Helio Castroneves, secondo a 39 punti, Ryan Hunter-Reay, terzo a 41, e Simon Pagenaud, quarto a 59. Più staccati gli altri capitanati da Montoya, che col settimo posto di oggi rosicchia qualche punto al compagno di squadra ma rimane in ogni caso staccato di 116 punti da lui; ancora più indietro Scott Dixon, addirittura nono a ben 168 punti da Power.

 

Terminato il secondo double header stagionale, i team della Indycar si trasferiranno nei prossimi giorni a Pocono, in Pennsylvania, dove domenica prossima si correrà  la seconda 500 miglia stagionale dopo quella di Indianapolis; come da regolamento, anche la gara di Pocono attribuirà  punteggi doppi in quanto è una delle tre corse da 500 miglia che fanno parte della Triple Crown.

 

http://www.passionea300allora.it/2014/06/30/indycar-houston-doppietta-per-il-team-schmidt-in-gara-2/

 

Domenica 29 giugno 2014, gara 2

1 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 90 giri

2 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 7.2622

3 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) – Herta - 17.0208

4 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 18.5927

5 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) – KV - 20.2366

6 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 25.3920

7 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 30.2312

8 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 30.5917

9 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 31.3259

10 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 50.3098

11 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 1:12.7735

12 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 1 giro

13 - Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) – Carpenter - 1 giro

14 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 1 giro

15 - Luca Filippi (Dallara DW12-Honda) - - Rahal - 2 giri

16 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) – Rahal - 3 giri

17 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) – KV - 6 giri

18 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 12 giri

 

Giro più veloce: Simon Pagenaud - 59”8964

 

Ritirati

74° giro - Takuma Sato

62° giro - Josef Newgarden

49° giro - Helio Castroneves

41° giro - Carlos Munoz

3° giro - Carlos Huertas 

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Ripeto, qualche incidente di troppo ma quelle di questo week end sono le prime gare della stagione che metto sullo stesso livello delle migliori dell'anno scorso. C'è anche da dire che quest'anno non ci sono più le ripartenze su due file, e questo ha pesato sullo spettacolo di qualche corsa. In ogni caso, da quando c'è la DW12, non credo ci siano campionati più divertenti e combattuti di questo in tutto il mondo. Poi ci sono sicuramente delle serie con qualche pilota più forte, con qualche pista migliore, con più tecnologia e quindi molto più interessanti dal punto di vista tecnico. Sul prodotto in pista però per me non c'è partita, considerando anche la varietà  tra ovali corti e lunghi, stradali e cittadini, unica in tutto il mondo.

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Dal mio punto di vista è stato un bene abolire le ripartenze su fila doppia, soprattutto perchè così è difficile che ci siano "casini" alla prima staccata (ricordo che un anno a San Paolo per la gara è stata neutralizzata per 3/4 volte a seguito di incidenti avvenuti in altrettante ripartenze) e la gara continua in modo più lineare.

 

Nel frattempo la F1 si inventa le ripartenze da fermo per aumentare lo spetakolo!!1!!! :vanzini: :asd:

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