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Crisi economica o culturale?


sundance76

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piccolo problema: sono state risolte a favore dello stato, cioè di noi cittadini, per l'intervento di quei cattivoni, mangia-bambini, antidemocratici della UE

Ogni tanto qualcosa di buono devono pur farla e non pensare solo alla curvatura delle zucchine, alla coltivazione dei pomodori e dire che si chiama aranciata pure qualcosa senza arance.

Questa difesa a spada tratta da parte vostra delle istituzioni europee è commovente. Si chiama sindrome di Stoccolma.

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Un mio carissimo amico è stato in cura lì dentro, e lì dentro è stato salvato. Pensando a tutto quello che poteva essere fatto con quei soldi, e pensando a dove finiranno inveve quei soldi, voglio solo augurare ai politicanti da strapazzo che ci governano di morire nel modo più atroce possibile.

c'è anche un altro Centro di potere che tradizionalmente non paga le tasse (ici o imu che siano) ma loro, stranamente, non sono una vergogna

Se dico per filo e per segno cosa penso di queste 2 questioni rischio il ban.

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Se dico per filo e per segno cosa penso di queste 2 questioni rischio il ban.

Idem.

http://www.icostidellachiesa.it/ Qui è tutto spiegato in dettaglio, voce per voce. Poi non è affatto vero che ora pagheranno l'IMU come tutti. Anzi. Vediamo alcuni esempi:

Per cliniche, scuole e attività  recettive varie basterà  che dichiarino che i servizi offerti sono gratuiti, «salvo importi di partecipazione alla spesa previsti per la copertura del servizio universale». Insomma il servizio è formalmente “gratuitoâ€, ma la retta si paga per il conseguimento del progetto “universaleâ€. E già  dall’enunciato, vai a capire se prevale l’imprenditoria o la religiosità  :asd:

Per le cliniche, il paziente-cliente dovrà  pagare – perché la gratuità  sia salva – una cifra “simbolica†che – recita il decreto –" deve essere nella media delle altre strutture territoriali."

Lo stesso simbolismo vale per le scuole cattoliche. Anche qui per garantire che il servizio all’alunno-cliente sia “gratuitoâ€, basterà  chiedere «rette d’importo simbolico e tali da non coprire integralmente il costo effettivo del servizio», che però non potranno essere superiori alla “metà â€ dell’offerta sul territorio. Territorio come quartiere, comune, regione, nazione. Basterà  fare un bel cartello in rete (nulla di difficile, sono quasi tutte cattoliche le scuole private), per accordarsi sulla cifra, magari raddoppiarne il valore virtuale di mercato, e poi dimezzarlo.

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Libero è uno di quei giornali che riesce sempre a strapparti una risata. Penso che raramente nella storia giornalistica italiana vi sia stata una tale combinazione di pressapochismo e sensazionalismo.

Bellissimo il contrasto tra titolo:

"BILANCIO FALLIMENTARE - L'euro cifra per cifra: ecco quanto ci ha fregato",

e le conclusioni dell'articolo:

"La moneta unica, che in molti casi ha salvato il potere d’acquisto da ben altre cadute, non è altro che un denominatore comune. Il problema», conclude lo studio di Micocci, «risiede nel mancato governo unitario delle economie europee, nell’assenza di coordinamento dei bilanci dei singoli State e ai conseguenti limiti dei loro deficit. Alla mancata capacità  di adeguamento delle industrie europee alla concorrenza dei nuovi mercati emergenti ed infine alle scelte politiche ed economiche dei singoli Paesi, legate ad egoismi nazionali o a necessità  politiche locali»"

Mitici!

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E' questo che io non capisco della polemica tutta Sud-Europea sull'Euro. Da quando l'Euro è stato creato, si è detto che avrebbe portato dei vantaggi (primo su tutti il crollo del differenziale rendimento titoli subito dopo la sua introduzione) e degli svantaggi nel lungo periodo nel caso in cui non si fosse resa la nostra economia più efficiente (in particolare, ovviamente, la perdita di competitività  rispetto ai paesi più virtuosi).

A logica noi avremmo dovuto approfittare dei benefici iniziali per aggiustare la nostra situazione economica e garantirci più competitività  in seguito. Invece ce ne siamo bellamente fregati.

Ora mi dico: va bene dire che l'UE è un'istituzione pazzescamente inefficiente, e che si sarebbe fatto meglio ad istituire un maggior controllo sui bilanci, ma dobbiamo anche capire che ciò significa ammettere che in Europa ci sono degli stati seri che mirano a una crescita solida e sostenibile ed altri che si comportano come birbantelli capricciosi che se ne inventano di tutte per evitar di fare i compiti.

Per questo secondo me sarebbe bene, una volta tanto, smettere di prendersela solo con le banche, l'UE o lo spaventapasseri di turno (che pure fanno i loro danni) e cominciare con il preoccuparsi del NOSTRO declino, le cui cause non hanno a che vedere con nient'altro che le NOSTRE scelte politico-economiche.

Sennò qui si finisce come quegli studenti pseudo-rivoluzionari fuori corso da 15 anni che affollano le università : non hanno mai aperto un libro in vita loro perché non hanno voglia di studiare ma sono sempre in prima fila a "combattere" per un'istruzione migliore, dicendo che da quella dipende il loro futuro. E' ipocrita a dir poco.

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E' questo che io non capisco della polemica tutta Sud-Europea sull'Euro. Da quando l'Euro è stato creato, si è detto che avrebbe portato dei vantaggi (primo su tutti il crollo del differenziale rendimento titoli subito dopo la sua introduzione) e degli svantaggi nel lungo periodo nel caso in cui non si fosse resa la nostra economia più efficiente (in particolare, ovviamente, la perdita di competitività  rispetto ai paesi più virtuosi).

A logica noi avremmo dovuto approfittare dei benefici iniziali per aggiustare la nostra situazione economica e garantirci più competitività  in seguito. Invece ce ne siamo bellamente fregati.

Ora mi dico: va bene dire che l'UE è un'istituzione pazzescamente inefficiente, e che si sarebbe fatto meglio ad istituire un maggior controllo sui bilanci, ma dobbiamo anche capire che ciò significa ammettere che in Europa ci sono degli stati seri che mirano a una crescita solida e sostenibile ed altri che si comportano come birbantelli capricciosi che se ne inventano di tutte per evitar di fare i compiti.

Per questo secondo me sarebbe bene, una volta tanto, smettere di prendersela solo con le banche, l'UE o lo spaventapasseri di turno (che pure fanno i loro danni) e cominciare con il preoccuparsi del NOSTRO declino, le cui cause non hanno a che vedere con nient'altro che le NOSTRE scelte politico-economiche.

Sennò qui si finisce come quegli studenti pseudo-rivoluzionari fuori corso da 15 anni che affollano le università : non hanno mai aperto un libro in vita loro perché non hanno voglia di studiare ma sono sempre in prima fila a "combattere" per un'istruzione migliore, dicendo che da quella dipende il loro futuro. E' ipocrita a dir poco.

Guarda puoi dire ciò che vuoi, ma io davvero non riesco a capire come si faccia a negare, al di là  di ogni evidenza ogettiva, che l'Euro, l'Unione Europea e il progetto stesso dell'Europa siano un fallimento totale.

Tutto è fallito dell'Europa, perfino le cose più piccole e facili da attuare come la politia comune sulla pesca ad esempio che ha prodotto solo pescatori più poveri a vantaggio dei colossi che importano pesce congelato dalla Cina.

Oppure se ti va possiamo parlare della politica alimentare: gli agricoltori e gli allevatori europei massacrati e ingabbiati in regolamenti assurdi mentre via libera a schifezza extracomunitaria libera di inondarci senza alcun controllo.

Il fallimento sommo ovviamente è l'Euro. Ma era ovvio che finisse così, solo chi no voleva vedere non ha visto perchè fior di studiosi, politici e premi Nobel avevano avvertito chi di dovere dei rischi assurdi che sarebbero derivati dall'Euro. L'Euro non è stato altro che un piano preciso e meticoloso di arricchimento di determinati stati a svantaggio di altri. Per non parlare dell'assoluta mancanza di democrazia che caratterizza l'Unione Europea: istituzioni prive di qualsivoglia legittimazione democratica che impongono a tutti gli effetti le politiche economiche ai singoli stati e quindi impongono tasse ai cittadini che però non li hanno eletti, il tutto in sfregio al principio del no taxation without representation.

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sta storia dell'euro ha rotto.

siamo maestri nello scaricabarile, non a caso non risolviamo un problema che sia uno da 40 anni a questa parte, al contrario.

E' un caso che esattamente dall'introduzione dell'Euro tutti gli indicatori economici italiani siano negativi mentre prima non lo erano?

Tempo 2 mesi e la barzelletta della congiura internazionale del novembre di un anno fa sarà  una realtà  acclarata e incontrovertibile :asd:

Per me non è affatto una barzelletta, tutt'altro. Hanno fatto lo stesso con la Grecia: Papandreu fuori perchè non voleva piegarsi ai diktat tedeschi dentro Samaras che ha ridotto la Grecia ad una colonia e sta facendo letteralmente morire di fame la popolazione. Se non fosse per la chiesa ortodossa ci sarebbero migliaia di bambini morti sui marciapiedi.

Tra un po' toccherà  alla Spagna (anche se Rajoy si è comunque già  messo a novanta gradi al cospetto dell'Europa).

Inoltre non parlerei neanche di congiura, alle quali non credo, le congiure sono un qualcosa di poco chiaro, nascosto, oscuro. Qui è tutto chiarissimo e perfino dichiarato apertamente senza il minimo pudore. Perchè quando il ministro delle finanze tedesco dice: "Dobbiamo andare ad Atene, occupare un palazzo e dirigere noi la politica greca" che vuol dire?

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Tempo 2 mesi e la barzelletta della congiura internazionale del novembre di un anno fa sarà  una realtà  acclarata e incontrovertibile :asd:

la congiura dell'euro, l'11 settembre, la crisi mondiale.

in pratica potevo andarci io al comando, tanto le colpe sono sempre altrui, le scusanti sono sempre troppo grandi.

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E' un caso che esattamente dall'introduzione dell'Euro tutti gli indicatori economici italiani siano negativi mentre prima non lo erano?

C'è anche da considerare l'espansione economica dell'economia degli anni '90 e il rallentamento del 2000, fattori che hanno sicuramente influito. Ma dice bene Tatteo: l'entrata nell'Euro, a parte i problemi nel lungo periodo, ci aveva permesso di beneficiare dell'annullamento dello spread...se ne avessimo approfittato per diminuire il debito pubblico sotto il 100% del PIL (debito che si stava progressivamente riducendo prima del governo di quel tizio che ho intravisto da Giletti domenica scorsa, il filantropo), a questo punto la situazione sarebbe stata ben diversa.

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C'è anche da considerare l'espansione economica dell'economia degli anni '90 e il rallentamento del 2000, fattori che hanno sicuramente influito. Ma dice bene Tatteo: l'entrata nell'Euro, a parte i problemi nel lungo periodo, ci aveva permesso di beneficiare dell'annullamento dello spread...se ne avessimo approfittato per diminuire il debito pubblico sotto il 100% del PIL (debito che si stava progressivamente riducendo prima del governo di quel tizio che ho intravisto da Giletti domenica scorsa, il filantropo), a questo punto la situazione sarebbe stata ben diversa.

Come se il debito pubblico fosse la causa di tutti i mali del mondo... Ma allora com'è che il Giappone col debito al 220% non se ne preoccupa per niente? Com'è che gli USA che hanno un debito mostruoso che ha sfondato quota 100% non sono falliti?

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Ma allora com'è che il Giappone col debito al 220% non se ne preoccupa per niente? Com'è che gli USA che hanno un debito mostruoso che ha sfondato quota 100% non sono falliti?

Il Giappone non se ne preoccupa? Ma se sono vent'anni che hanno un'economia ferma, e stanno accumulando debito su debito? Lo stanno facendo perchè la stragrande maggioranza di quel debito è detenuto da operatori giapponesi, il che sta mantenendo bassi i tassi d'interesse...ma se il debito continuasse a crescere a questo tasso, se i timori sulla sua insolvenza essere un po' più concreti (non molto) e i tassi richiesti salire (anche solo fino al 4,5%), i giapponesi sarebbero fottuti. Per gli USA non temere, i nodi verranno al pettine anche lì (almeno finchè la Cina, principale creditore, non deciderà  di staccare la spina).

Modificato da S. Bellof
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