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Gian Luca 60

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Io sapevo di Bruno Giordano che spegneva la luce in camera con la P38 (un mio compaesano è stato allenato da Arturo Vianello, ex Pisa e Lazio)

Quella Lazio era di matti da legare...era un poligono il loro campo d'allenamento quindi non mi stupisce questa cosa di Giordano.

Certo però che sparare contro gli oggetti all'interno di una casa non è da persona con tutte le rotelle al posto giusto..

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Notare, anche se si vede molto sfuocato, il pubblico che riempiva gli stadi ogni singola domenica, nonostante la propria squadra del cuore fosse prima o ultima non faceva grossa differenza..pranzo al sacco e si mangiava allo stadio assieme agli altri tifosi in un clima veramente bello...e poco importava se c'erano i seggiolini,poggiaculo o i gradoni, l'importante era il clima al fischio d'inizio delle giacchette nere (oggi manco quello abbiamo visto che hanno quelle orrende divise da soccorso stradale) dove si incitava la propria squadra fino alla fine poi magari qualche "cornuto" o qualche "vai a zappare la terra" scappava sempre ma tutto finiva li e via di corsa a vedere Paolo Valenti con i mitici inviati che erano attorniati da ragazzi e bambini, che ci era possibile vedere tramite il satellite Sirio (come spesso e volentieri ricordava Valenti a inizio trasmissione) e che spesso e volentieri faceva le bizze proprio al momento del servizio della propria squadra del cuore dove giocavano sempre grandi campioni, anche in quelle squadre che lottavano per non retrocedere..

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Notare, anche se si vede molto sfuocato, il pubblico che riempiva gli stadi ogni singola domenica, nonostante la propria squadra del cuore fosse prima o ultima non faceva grossa differenza..pranzo al sacco e si mangiava allo stadio assieme agli altri tifosi in un clima veramente bello...e poco importava se c'erano i seggiolini,poggiaculo o i gradoni, l'importante era il clima al fischio d'inizio delle giacchette nere (oggi manco quello abbiamo visto che hanno quelle orrende divise da soccorso stradale) dove si incitava la propria squadra fino alla fine poi magari qualche "cornuto" o qualche "vai a zappare la terra" scappava sempre ma tutto finiva li e via di corsa a vedere Paolo Valenti con i mitici inviati che erano attorniati da ragazzi e bambini, che ci era possibile vedere tramite il satellite Sirio (come spesso e volentieri ricordava Valenti a inizio trasmissione) e che spesso e volentieri faceva le bizze proprio al momento del servizio della propria squadra del cuore dove giocavano sempre grandi campioni, anche in quelle squadre che lottavano per non retrocedere..

se poi proprio andava bene potevi vedere la sintesi del secondo tempo della tua squadra su raidue. 

Sempre su raidue domenica sprint con il telebeam

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era molto più romantico ed essenziale...se anche un trentenne come me comincia a essere nostalgico vuol dire che c'è qualche problema...son anni che non mi emoziono pienamente ad una partita, sia in tele che stadio..le poche volte che vado allo stadio non mi fa più l'effetto di 15 anni fa...sarò cambiato io, sarà  cambiato il rapporto con il calcio, ma tutto è diverso...il batticuore non c'è più

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era molto più romantico ed essenziale...se anche un trentenne come me comincia a essere nostalgico vuol dire che c'è qualche problema...son anni che non mi emoziono pienamente ad una partita, sia in tele che stadio..le poche volte che vado allo stadio non mi fa più l'effetto di 15 anni fa...sarò cambiato io, sarà  cambiato il rapporto con il calcio, ma tutto è diverso...il batticuore non c'è più

Esatto!!Hai colto nel pieno il ragionamento che facevo..ora rarissimamente mi diverto nel vedere una partita che sia di campionato o di coppa...è diventato tutto un mortorio con stadi vuoti e insulti volanti ad ogni minimo errore..ho avuto la fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) di vedere giocare quel ragazzo che si vede nella seconda foto che Gio ha pubblicato ossia Luther Blisset...questo non segnava manco a pagarlo e sbagliava gol davvero incredibili (derby d'andata su tutti) però, credetemi mi faceva divertire più lui che qualunque giocatore del Milan odierno...era un idolo dei tifosi nonostante le caterve di errori che faceva...ora, immaginate questo ragazzo che gioca negli "stadi" di oggi...sarebbe già  scappato in Giamaica di corsa con il primo aereo..è tutto troppo diverso negli stadi, troppo fighetto sul campo, troppo montato dalle tv e dai giornali...secondo me il calcio italiano ha smesso di vivere dopo il triplice fischio finale dei Mondiali del 1990..lì è finito il calcio VERO ed è iniziato questo surrogato di oggi dove la polemica è sul colore degli scarpini e non su come veramente giocano le squadre la domenica....ci viene proposto ad ogni momento della giornata in tutte le salse e in tutte le possibili modalità  ed è forse per questo motivo che la gente si è rotta le scatole di prendere la bandiera e andare allo stadio a tifare per la propria squadra...quando vedo ad esempio il Sant'Elia con 7.000 spettatori (lasciando perdere altri fattori che concorrono) quando in serie C1 nel 1987 ne faceva 60.000 ogni domenica (ai tempi aveva quella capienza visto che non c'erano seggiolini, che vennero installati per Italia '90 portando lo stadio a 42.000) mi viene una tristezza immane...si andava pure in trasferta qualche volta con gli amici e ci si divertiva un mondo ma oggi come oggi non lo farei più perché rischi la vita solo andando in giro con una bandiera sbagliata!

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Esatto!!Hai colto nel pieno il ragionamento che facevo..ora rarissimamente mi diverto nel vedere una partita che sia di campionato o di coppa...è diventato tutto un mortorio con stadi vuoti e insulti volanti ad ogni minimo errore..ho avuto la fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) di vedere giocare quel ragazzo che si vede nella seconda foto che Gio ha pubblicato ossia Luther Blisset...questo non segnava manco a pagarlo e sbagliava gol davvero incredibili (derby d'andata su tutti) però, credetemi mi faceva divertire più lui che qualunque giocatore del Milan odierno...era un idolo dei tifosi nonostante le caterve di errori che faceva...ora, immaginate questo ragazzo che gioca negli "stadi" di oggi...sarebbe già  scappato in Giamaica di corsa con il primo aereo..è tutto troppo diverso negli stadi, troppo fighetto sul campo, troppo montato dalle tv e dai giornali...secondo me il calcio italiano ha smesso di vivere dopo il triplice fischio finale dei Mondiali del 1990..lì è finito il calcio VERO ed è iniziato questo surrogato di oggi dove la polemica è sul colore degli scarpini e non su come veramente giocano le squadre la domenica....ci viene proposto ad ogni momento della giornata in tutte le salse e in tutte le possibili modalità  ed è forse per questo motivo che la gente si è rotta le scatole di prendere la bandiera e andare allo stadio a tifare per la propria squadra...quando vedo ad esempio il Sant'Elia con 7.000 spettatori (lasciando perdere altri fattori che concorrono) quando in serie C1 nel 1987 ne faceva 60.000 ogni domenica (ai tempi aveva quella capienza visto che non c'erano seggiolini, che vennero installati per Italia '90 portando lo stadio a 42.000) mi viene una tristezza immane...si andava pure in trasferta qualche volta con gli amici e ci si divertiva un mondo ma oggi come oggi non lo farei più perché rischi la vita solo andando in giro con una bandiera sbagliata!

 

Soprattutto la televisione ha cambiato tutto.

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INCREDDIBILE AMMISHI!!!

 

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Idolo Mazola!!Pelè non lo volle nel suo Santos quando al Milan arrivò Felice Riva come presidente che gli propose di continuare a giocare per il Milan senza contratto fino a quando non avrebbero trovato un accordo economico.

In quel momento Pelè gli manifestò solidarietà  e Altafini pensò di poter avere qualche chance nel Santos spettacolare di quegli anni ma non aveva capito che il buon O'Rey non voleva giocatori che in qualche modo gli avrebbero potuto creare grane in attacco e questo era proprio l'identikit di Josè "Mazola" Altafini che si ritrovò fregato sia da un amico sia dal fatto che nel Milan non avrebbe mai avuto possibilità  di tornare vista l'ostilità  di Riva nei suoi confronti e sia perché il suo mentore, Gipo Viani (mentore a modo suo ovviamente visto il carattere da dittatore) era andato via, idem Rocco che era partito in direzione Torino granata dove tra l'altro lanciò Gigi Meroni e diede una seconda e terza giovinezza a Cesare Maldini e Trebbi, epurati eccellenti del Milan della prima Coppa Campioni.Si ricucì parzialmente lo strappo tra Riva e Altafini grazie all'intervento dello zio di Josè, Angelo Marchesoni, che consigliò una riappacificazione con un biglietto di auguri di Natale ma ormai aveva i giorni contati in quel di Milanello e a nulla valsero le raccomandazioni del neo allenatore Nils "Liddas" Liedholm per tenerlo e quindi il buon Josè si rifugiò sotto l'ombra del Vesuvio assieme a un altro grandissimo come Omar Sivori epurato eccellente di un'altra big ossia la Juventus..

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Io ricordo di lui qualcosa al Napoli, poi ovviamente alla Juventus dove fu decisivo per lo scudetto del 1973 famoso per essere la prima Fatal Verona del Milan, dove risolse diverse partite regalando, unitamente al missile di Cuccureddu contro la Roma, il tricolore alla Juventus..anche su quell'ultima giornata del campionato 1973 ce ne sono da raccontare di belle su Napoli-Lazio e Roma-Juventus...ovviamente su Verona-Milan non c'è nulla perché semplicemente erano cotti dalla finale di Coppa Coppe contro il Leeds giocata a Salonicco sotto un diluvio universale risolta da Cavallo Pazzo Chiarugi.

Le energie spese quel giorno si fecero sentire la domenica e dispiace ancora oggi ricordare quella partita ma eravamo imbarazzanti.

Intanto in quel di Napoli giocava la neopromossa Lazio che era in ballo per un clamoroso scudetto.

Tra le due squadre c'erano stati screzi e forti polemiche nella partita d'andata (Chinaglia ne combinò una delle sue) e quindi un Napoli che non aveva più nulla da chiedere al campionato giocò con il coltello tra i denti e riuscì a battere i biancocelesti in un clima da corrida con pietre lanciate in campo verso i laziali e tentate combine (Pino Wilson, noto alle cronache giudiziarie del calcio scommesse 7 anni più tardi, cercò di corrompere Juliano e Carmignani per far vincere la partita ma questi risposero che avrebbero ricevuto somme ben più grosse in caso di vittoria partenopea rispedendo al mittente la proposta).

A Roma, allo stadio Olimpico invece si giocò invece Roma-Juventus. con i bianconeri ancora in ballo per il titolo e i giallorossi invece già  salvi e con poca voglia di mettersi di mezzo nella lotta tricolore.Con queste premesse scesero in campo le squadre e la Roma passò in vantaggio con Spadoni e per poco non raddoppia con Bet se non erro.

Poi, nel secondo tempo la musica cambiò radicalmente con una Roma che passeggiava e una Juventus che correva a cento all'ora e proprio Altafini impattò e a pochi minuti dalla fine, quasi in contemporanea con il vantaggio del Napoli con Oscar Damiani, arrivò il gol-scudetto di Antonello Cuccureddu che sanciva la fine del sogno spareggio del Milan (quel giorno non potevamo sperare altro visto che non si reggevano in piedi e a nulla valsero la solita decina di santini staccati dal Paron in panchina per ritornare a galla) e di un incredibile e storico scudetto per la Lazio che però si rifece 12 mesi più tardi.

Per un Milanista di vecchia data quel 20 maggio 1973 fa moooolto più male di qualsiasi Istanbul o Serie B che si sono visti negli anni a seguire.

Quel Milan era profondamente diverso come società  rispetto ai club di oggi, era tutto molto casereccio e la presenza di Rocco stesso ne era garanzia, inoltre la presidenza cambiava come cambiava il vento, polemiche infinite tra Rivera e Lo Bello con incursioni di Padre Eligio (un personaggio in tutti i sensi) a fare ancora più casini con la classe arbitrale.L'unica squadra di quegli anni veramente BIG che faceva pelo e contropelo a tutti era la Juventus degli Agnelli che prendeva chiunque gli andava di prendere (escluso un certo numero 11 rossoblu), insomma una sorta di Real Madrid dei giorni nostri sia a livello societario con Allodi (gran figlio di buona donna con una carriera degna dei migliori Galliani e Moggi quanto a intrallazzi) e Boniperti su tutti ovviamente monitorati dalla Fiat della Famiglia.

Per rivedere un tricolore in quel della Milano rossonera abbiamo dovuto aspettare altri 6 anni e credetemi che quegli anni furono molto più brutti di questo Milan dei giorni nostri (vedere il Milan del 77 con Pippo Marchioro in panchina che per poco non ci porta in serie B con Rivera e Albertosi in campo) e mai momento fu più bello di quel Milan-Bologna di quel 6 maggio 1979 con Rivera ad esortare i tifosi di non andare nei punti più pericolanti dello stadio.

Però se potessi ritornerei più che volentieri a rivivere quegli anni con un Milan sempre in perenne difficoltà  piuttosto che vedere questo "calcio" d'oggi.

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Io l'ho conosciuto soltanto negli anni della Juve, quando gli facevano fare l'ultimo quanto d'ora (e la metteva inesorabilmente dentro).

Vero

In particolare ho il ricordo di un Juventus - Napoli 2 - 1: alla DS mostrarono gli spettatori dell' ippodromo a Napoli (Agnano?) mentre scaglivano lontano le radioline contemporaneamente al gol di Jose'....che da quel momento divento' il traditore

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l'importante era il clima al fischio d'inizio delle giacchette nere (oggi manco quello abbiamo visto che hanno quelle orrende divise da soccorso stradale) dove si incitava la propria squadra fino alla fine poi magari qualche "cornuto" o qualche "vai a zappare la terra" scappava sempre ma tutto finiva li ...

...sai che me la ricordo un po' diversamente

(senza polemica eh!)

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...sai che me la ricordo un po' diversamente

(senza polemica eh!)

Guarda, parlo di ciò che ho visto da bambino e da ragazzo all'Amsicora prima e al Sant'Elia poi...mai visti casini negli spalti...giusto qualche insulto agli arbitri (Michelotti e Lo Bello  erano una hit in quegli anni ma niente di pesante) ma ai giocatori mai ne della squadra di casa ne agli avversari..il primo gesto incivile che vidi allo stadio era nel 1977 in un Cagliari-Lecce dove un tifoso lanciò un'arancia che colpì il leccese Cannito e un'altra volta durante una partita della nazionale contro la Spagna giocata a Cagliari nel 1971 fu insultato il solo Valcareggi perché non aveva convocato quasi nessuno del Cagliari, tenendo conto che l'anno prima a Città  del Messico metà  squadra era del Cagliari.

Poi certo, c'è stata una escalation tra i fine anni '70 e anni '80 fino ad arrivare a ciò che si vede oggi.

Ho frequentato San Siro per a cavallo di quegli anni, perché mi trovavo a Milano per ragioni di studio e posso dirti che li si era tutto un altro clima rispetto a Cagliari ma nulla di paragonabile a oggi.

Questo è quello che ho vissuto e ricordo in prima persona poi ovviamente si può essere anche contrari!! 

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A Roma, allo stadio Olimpico invece si giocò invece Roma-Juventus. con i bianconeri ancora in ballo per il titolo e i giallorossi invece già  salvi e con poca voglia di mettersi di mezzo nella lotta tricolore.Con queste premesse scesero in campo le squadre e la Roma passò in vantaggio con Spadoni e per poco non raddoppia con Bet se non erro.

Poi, nel secondo tempo la musica cambiò radicalmente con una Roma che passeggiava e una Juventus che correva a cento all'ora e proprio Altafini impattò e a pochi minuti dalla fine, quasi in contemporanea con il vantaggio del Napoli con Oscar Damiani, arrivò il gol-scudetto di Antonello Cuccureddu che sanciva la fine del sogno spareggio del Milan (quel giorno non potevamo sperare altro visto che non si reggevano in piedi e a nulla valsero la solita decina di santini staccati dal Paron in panchina per ritornare a galla) e di un incredibile e storico scudetto per la Lazio che però si rifece 12 mesi più tardi.

Diciamo pure che i tifosi giallorossi "suggerirono" ai giocatori di fermarsi ricordando che avrebbe potuto vincere la Lazio

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Guarda, parlo di ciò che ho visto da bambino e da ragazzo all'Amsicora prima e al Sant'Elia poi...mai visti casini negli spalti...giusto qualche insulto agli arbitri (Michelotti e Lo Bello  erano una hit in quegli anni ma niente di pesante) ma ai giocatori mai ne della squadra di casa ne agli avversari..

Capisco, Cagliari mi è sempre sembrata una "piazza" piuttosto tranquilla.

Io abitando a neppure 400mt dallo stadio di Bergamo ne ho sempre viste di cotte e crude...e nei '70 la situazione era peggiore perchè i disordini (frequentissimi) si espandevano in tutto il circondario; poi la sitazione migliorò perchè il forte spiegamento di Polizia contiene tutto nell'immediato circondario ma non è che ci sia da star tanto allegri :mellow:

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Meroni! Uno dei giocatori più intelligenti e talentuosi della storia del calcio italiano.

Anticonformista e scandaloso per l'epoca (conviveva con una giostraia) pagò un po' per questa immagine.

 

Un tragico destino lo strappò giovanissimo alla vita, la beffa finale fu che a investirlo fu il futuro presidente granata Attilio Romero

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