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Gian Luca 60

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secondo me il calcio italiano ha smesso di vivere dopo il triplice fischio finale dei Mondiali del 1990..lì è finito il calcio VERO ed è iniziato questo surrogato di oggi dove la polemica è sul colore degli scarpini e non su come veramente giocano le squadre la domenica....ci viene proposto ad ogni momento della giornata in tutte le salse e in tutte le possibili modalità  ed è forse per questo motivo che la gente si è rotta le scatole di prendere la bandiera e andare allo stadio a tifare per la propria squadra

Posticipo la fine di qualche anno con la riforma profonda della Coppa dei Campioni che ha creato il vero fenomeno mediatico e l'adattamento della settimana alle esigenze televisive; oltre (1993-1994 e dal 1997-1998 integrale per tutte le partite) l'entrata della pay-tv in serie A

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riguardate il gol di Tardelli del provvisorio 2-0 alla Germania Ovest e vedrete in pieni anni '80, anni di marcatura a uomo e consegne tattiche rigide, una splendida anomalia.

 

Sull'1-0, durante la finale dei Campionati del mondo, il libero si stacca, gioca da ala, duetta e dà , come un perfetto centrocampista, il la al gol di Tardelli, questo giocatore in anticipo 20 anni sui tempi è Gaetano Scirea. 

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riguardate il gol di Tardelli del provvisorio 2-0 alla Germania Ovest e vedrete in pieni anni '80, anni di marcatura a uomo e consegne tattiche rigide, una splendida anomalia.

 

Sull'1-0, durante la finale dei Campionati del mondo, il libero si stacca, gioca da ala, duetta e dà , come un perfetto centrocampista, il la al gol di Tardelli, questo giocatore in anticipo 20 anni sui tempi è Gaetano Scirea. 

Chi provava la zona in Europa ma sopratutto in Italia in quegli anni prendeva bastonate non indifferenti..e la motivazione principale era che in quegli anni tutti i giocatori venivano da settori giovanili dove per prima cosa ti insegnavano a seguire l'uomo fin dentro la doccia e pensare di poter insegnare qualcosa di tatticamente nuovo e radicalmente diverso a giocatori magari già  affermati era alquanto utopistico e subito i senatori chiedevano la testa dell'allenatore già  nel ritiro estivo...come citato in precedenza ricordo Pippo Marchioro che provò ad introdurre la zona nel Milan 10 anni prima di Sacchi e per poco non si retrocedeva in serie B e questo perché??

Perché quel Milan era pieno di giocatori sulla trentina d'anni (nulla di nuovo sotto al sole) e non ne volevano sapere di cambiare metodo di gioco imposto da un allenatore che aveva fatto il miracolo di qualificare il Cesena in Coppa Uefa solo una stagione prima, quel Cesena formato da giocatori che avevano voglia di imporsi e che quindi diedero carta bianca al loro mister, mentre quel Milan faceva acqua da tutte le parti (nulla di nuovo sotto al sole bis) e per salvarlo era dovuto tornare il re del calcio giocato a uomo ossia Nereo Rocco con la sua maginot...

Solo giocatori affermati ma veramente generosi e umili come Scirea che hai citato potevano essere così avanti in questo sport e se pure "sgarravano" non rispettando appieno le consegne tattiche del mister gli si perdonava tutto perché magari nella stessa partita aveva già  compiuto qualcosa di eccezionale.

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@Gianluca: tutto vero a zona giocava anche Vinicio a Napoli

 

Il Napoli di Vinicio nel '75 arrivò 2° dietro la Juve, per soli due punti (all'epoca la vittoria valeva proprio due punti).

 

Pesò molto il fatto che il Napoli non vinceva mai in trasferta (una sola vittoria all'ultima giornata) e un giornale giustamente scrisse: "Il Napoli ha vinto lo scudetto contro le altre squadre, perchè togliendo i due scontri diretti (persi) contro la Juve, gli azzurri contro tutte le altre formazioni hanno totalizzato 41 punti contro i 39 della Juve".

 

Se trovo il libro vi scannerizzo l'articolo.

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Brera (amante del gioco all'italiana) fece a pezzi Vinicio dopo la sconfitta a Napoli con la Juventus perchè i bianconeri vinsero in contropiede contro una squadra che lasciava enormi spazi; affermò che il Napoli aveva fatto vincere una squadra che aveva sofferto in tutte le altre precedenti partite contro le grandi 

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Il Napoli di Vinicio nel '75 arrivò 2° dietro la Juve, per soli due punti (all'epoca la vittoria valeva proprio due punti).

 

Pesò molto il fatto che il Napoli non vinceva mai in trasferta (una sola vittoria all'ultima giornata) e un giornale giustamente scrisse: "Il Napoli ha vinto lo scudetto contro le altre squadre, perchè togliendo i due scontri diretti (persi) contro la Juve, gli azzurri contro tutte le altre formazioni hanno totalizzato 41 punti contro i 39 della Juve".

 

Se trovo il libro vi scannerizzo l'articolo.

 

Ecco, da "La Stampa" di martedì 20 maggio 1975 (riprodotto nel libro "La Juventus nella Storia", Forte Editore):

 

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e loro in proporzione non guadagnavano come i ragazzi di oggi...balotelli poteva attaccarsi al..

non c'entra Balo ( e scusami se ti contraddico ancoraMaurino) e' il mondo del calcio che è sbagliato e non da oggi. Non può esistere in un MONDO CHE OSA DEFINIRSI NORMALE che ragazzetti di vent'anni possano guadagnare quei soldi solo perché altri si possono arricchire ancora di più alle loro spalle !!!
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non c'entra Balo ( e scusami se ti contraddico ancoraMaurino) e' il mondo del calcio che è sbagliato e non da oggi. Non può esistere in un MONDO CHE OSA DEFINIRSI NORMALE che ragazzetti di vent'anni possano guadagnare quei soldi solo perché altri si possono arricchire ancora di più alle loro spalle

 

ma ci mancherebbe..

infatti il problema non è balotelli (o l'ibra di turno, fa lo stesso)....è il calcio che non è romantico come cinquant'anni fa...

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