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sundance76

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messaggi inviate da sundance76

  1. [..] Un altro pezzo di Ferrari, solo un motore, in Giappone giunge sesto montato su di un telaio Sauber. Roba svizzera fino a un certo punto, perché di solito si rompe. Al volante del marchingegno c’è un piccoletto dagli occhi azzurri. Un tipo piuttosto iracondo che al volante di monoposto improbabili riesce a fare cose impossibili. Si chiama Jean Alesi e ha sangue di Trinacria diluito nelle acque della Loira. È cresciuto ad Avignone. Quando i francesi ci portano via papi e piloti, poi li fanno crescere lì, in cattività. [..]

    Pugile crepuscolare, farfalla d’inverno, guerriero di ghiaccio quando l’estate è ormai alle porte. Sì, il Jean che va a correre nel ’98 per la Sauber perché non trova di meglio. L’ex enfant prodige cresciuto e divenuto d’un tratto uomo senza illusioni. Con gli occhi azzurri ora cerchiati da rughine a ragnatela, coi capelli pronti a diventare fili stanchi della vita.

    Uno che in testa ha i ricordi che, spietati, premono sui sogni, schiacciandoli col martello del realismo duro e maturo. Lo sa benissimo, il Jean che giunge sesto a Suzuka con la Sauber. È consapevole che quel punticino è un latte della vecchiaia e nient’altro. Sa che non vincerà un titolo mondiale, sa che il Gran Premio del Canada 1995 resterà il solo da lui vinto, sa che sarà dura anche tornare sul podio, un giorno. Sa che la Formula 1 per uno col suo passato, è una promessa di ieri che adesso corre lontana, una barchetta di carta sull’acqua, con la quale giochi, giochi, poi lei fugge e ti pianta lì.

    Ma a Jean, a questo Jean, la cosa non importa più di tanto. Quando ha un volante tra le mani o un microfono appoggiato al mento reagisce d’istinto, come sempre. È meravigliosamente incontrollabile e romanticamente imprevedibile. Quando parla e quando guida è solo azione, eroico furore, impeto dionisiaco allo stato puro. A noi quest’uomo piace così, piace adesso più di prima, perché comunque vada non si arrenderà mai, perché anche senza Ferrari combatte, guida da Dio, si agita, ci prova sempre e a volte ci riesce. Piace perché non è decaduto anche se sa di essere decadente. Dal setaccio del destino, che con gli anni gli ha tolto sogni, giorni di test a disposizione, qualche zero nello stipendio e alcuni cavalli dal motore, è sfuggita la cosa più bella. La voglia di continuare ad essere Jean Alesi.

    (Mario Donnini, AutoSprint eXtra, dicembre 1999)

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  2. Vabbè Montecarlo è sempre stato così, anche nel 1935 ci si lamentava che non si poteva sorpassare. La peculiarità di Montecarlo sta tutta nel correre tra le case ed evitare di toccare le barriere. E su un campionato di 15 gare (pardon, 25) ci può stare benissimo.

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  3. 13 minuti fa, KingOfSpa ha scritto:

    No

    È che se non accontenti i team resti senza macchine in pista

    Cerchiamo di essere un minimo concreti

    Ma è proprio questa malintesa "concretezza" che ci ha portato nel circo delle griglie invertite, delle Q1, QN, delle garette-1, garette-2, del parco chiuso permanente, delle macchine che da siluri aeronautici diventano impacciati cubetti di ghiaccio appena cadono due gocce, delle architetture di motore IDENTICHE fino all'ultima vite (vabbé so che a nessuno frega l'aspetto motoristico), della standardizzazione delle componenti, fino ad arrivare alla presentazione del manichino della F1 2022 progettata in pratica dalla FIA.

    Il problema sono le macchine, i regolamenti tecnici. Quelli sportivi li stanno già massacrando al punto che di sportivo non hanno nulla.

    E con macchine del genere, i circuiti migliori sono stati cancellati. L'ultima pista della penultima generazione, Francorchamps, sta sull'orlo della cancellazione.

    Ma di quale concretezza possiamo mai parlare...?

     

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  4. 1 ora fa, KingOfSpa ha scritto:

    Se su quello é difficile intervenire si potrebbe almeno intervenire nei regolamenti sportivi. 

    La Indycar corre con la stessa vettura su 3 tipologie di percorsi.  

    Passiamo da long beach che a confronto Montecarlo é il parcheggio di Abu Dhabi alla Indy500. 

    Ovviamente a seconda del circuito usano regolamenti differenti per la qualifica e gara. 

    Da quello che scrivi è ulteriormente chiaro che il problema sono le vetture attuali. Quindi i regolamenti tecnici.

  5. 4 minuti fa, alexf1fan ha scritto:

     

    Finchè la massa dei telespettatori non cambia canale azzerando gli ascolti e di conseguenza gli introiti del circus le cose non cambieranno mai. Io personalmente ho già cominciato.....

    In effetti io, in modo equo tra noia e disgusto personale per il contesto tecnico e sportivo, e la circostanza di dover pagare addirittura un abbonamento agli autori di questo disgusto, già da anni perdo il 90% delle dirette annuali di F1.

  6. Certo che sentire Nino Vaccarella che racconta di quando alcuni suoi avversari o compagni di squadra arrivavano per la prima volta sul Piccolo circuito delle Madonie di 72 km (il Grande era quasi 150) tra strapiombi, rocce, folla, e gli chiedevano: "Ma dobbiamo correre qui?", e lui diceva: "Sì", e loro incassavano e poi correvano, crea un pesantissimo straniamento quando torno a occuparmi di F1 e c'è il circuito (!) di Sochi (!!) e si annulla la sessione perché piove. E' il progresso, intendiamoci, ma è come la piscina Kneipp...

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