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sundance76

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messaggi inviate da sundance76

  1. Quando martedì ho sentito che ci sarebbe stata la sprint-non-so-come-chiamarla, ho avuto una reazione davvero inusitata: ero spiazzato completamente, perché momentaneamente avevo del tutto dimenticato questa cosa, avevo dimenticato che alcuni weekend erano composti da due gare, con la questione della pole che non ho ancora capito (o meglio, l'ho dimenticata).

    Guarda un po' come si dimenticano subito le cose, quando non le si approfondisce spesso.

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  2. Il 3/7/2022 at 10:29 , sundance76 ha scritto:

    L'ho preso ieri e ho iniziato a leggerlo, sembra molto interessante.

    Antonini diciamo che non è il mio giornalista preferito, ma devo riconoscere che è davvero bravo sia come scrittura sia come abile segugio "sulla notizia".

    E poi si sente la differenza con l'attuale paddock blindato e le sale stampa di oggi, dove le conferenze coi piloti sono tutte rigidamente programmate e le dichiarazioni non servono a niente.

    Negli anni '90 la china era già tracciata, ma si poteva ancora stare in mezzo agli addetti ai lavori e cogliere il particolare rivelatore, la frase decisiva, assistere ad alcuni retroscena che mai sarebbero usciti sui giornali.

    Forse questo è uno degli aspetti dove l'evoluzione non è stata necessariamente un progresso.

     

    Finito stasera, in meno di due giorni. Veramente molto bello, e con tantissime chicche del tutto inedite. C'è di tutto, dai veri motivi della rottura tra Hill e Williams nel '96 alla rottura tra Schumacher e la Ferrari a fine agosto 2009, passando per l'inedito guasto che avrebbe comunque impedito a Schumacher di terminare la gara a Jerez '97.

    E poi i retroscena progettuali sulle Ferrari dei primi anni duemila, compreso l'errore nella progettazione della macchina 2005.

    Insomma, è superfluo dire che per 17 euro scarsi è un gran bel libro da non farsi sfuggire. 

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  3. Il 25/5/2022 at 18:18 , sundance76 ha scritto:

    Visto il precedente libro su Vettel, davvero molto interessante, penso che prenderò anche questo. 

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    L'ho preso ieri e ho iniziato a leggerlo, sembra molto interessante.

    Antonini diciamo che non è il mio giornalista preferito, ma devo riconoscere che è davvero bravo sia come scrittura sia come abile segugio "sulla notizia".

    E poi si sente la differenza con l'attuale paddock blindato e le sale stampa di oggi, dove le conferenze coi piloti sono tutte rigidamente programmate e le dichiarazioni non servono a niente.

    Negli anni '90 la china era già tracciata, ma si poteva ancora stare in mezzo agli addetti ai lavori e cogliere il particolare rivelatore, la frase decisiva, assistere ad alcuni retroscena che mai sarebbero usciti sui giornali.

    Forse questo è uno degli aspetti dove l'evoluzione non è stata necessariamente un progresso.

     

  4. Al Safari '78 i francesi Papineau-Decorps rischiano di non partecipare: la loro Citroen CX 2400 ufficiale è imbarcata sulla nave che durante il viaggio da Marsiglia a Mombasa viene sequestrata da forze armate somale, impegnate nella guerra che divampa nel Corno d'Africa.

    La nave viene bloccata per cinque giorni, e soltanto cinque ore prima della partenza del rally l'aviazione del Kenya, con un'operazione-lampo, riesce a portare la macchina alla partenza.

    I due piloti comprensibilmente prendono il via già piuttosto snervati: si ritireranno per rottura del motore.

    cxr2.jpg

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  5. 39 minuti fa, KingOfSpa ha scritto:

    Tutto il mondo è così  oggi e sarò pure contro corrente con il sito, ma è stata una reazione giusta.

    Nessuna azienda al mondo oggi può anche solo lontanamente rischiare di essere tirata giù in una polemica del genere il che è una vittoria per l'umanità perché così la gente ci pensa due volte prima di diventare un modello negativo di riferimento.

    Chi si esprime in tale modo ha il diritto di farlo, ma se ne prende le conseguenze.

    La prima  è quella di essere , GIUSTAMENTE,  ostracizzato.

     

     

     

    Twitch è una piattaforma social come le altre e quindi ciò che dici su quella piattaforma vale quanto un post su Instagram o Tweet. Quindi che stavi giocando non significa nulla.

    Inoltre è una piattaforma che negli ultimi anni ha stretto tantissimo la cinghia sulla questione razzismo anche per proteggere il lavoro di centinaia di eccellenti streamer che esistono dando maggiore credibilità alla piattaforma.

     Il punto è che Vips piloti non è uno dei tanti streamer che andavano avanti a razzismo e bestemmie ,molti di questi comunque bannati, o  qualche ragazza che fa stream soft porn giocando al limite delle regole della piattaforma (fenomeno che è stato ridimensionato in pochi mesi ed hanno lavorato tanto di algoritmo per relegarle ai bordi della piattaforma ed anche qui sono volati i ban).

    Vips era un uomo RedBull ed in quanto tale rappresenta sempre e comunque l'azienda anche fuori delle piste. Quindi si se violi una delle clausole contrattuali , perchè sicuramente c'erano, è sacrosanto che ti licenziano.

    Se sei un personaggio pubblico nel 2022 devi accettare le conseguenze di quello che affermi. Fine dei discorsi.

    Anche perchè l'alternativa è tornare a 30 anni fa quando veramente potevi dire il cazzo che ti pareva senza avere conseguenze. Onestamente preferisco oggi. La linea dura è l'unica che può andare avanti perchè altrimenti ci saranno sempre gli stronzi che giocano con le aree grigie che se ne uscirebbero con i vari "sto scherzando", "era per dire" ecc...

    Anche perchè il tornare ad epoche "buie" è un attimo. Basti vedere cosa sta succedendo in Europa ed in USA in questi mesi del 2022.

     Così Vips e Piquet imparano a vivere nella società civile del 2022.

    Il primo si è bruciato la carriera il secondo sta  bruciando il suo ricordo.

    Nella tua vita puoi essere anche un Neo Nazista presidente del KKK che passa il suo tempo libero a pensare ai bei vecchi tempi. Non me ne frega nulla,  ma nel momento in cui esternalizzi (in modo consapevole o meno) tali pensieri devi essere conscio che la gente ha tutto il diritto di farti il vuoto attorno.

     

    Quello che mi inquieta è che oggi si reputa che valga la pena articolare un post di queste dimensioni sul razzismo di una espressione di Piquet lo scorso anno, mentre su questioni sostanziali enormemente più importanti si fa spallucce o silenzio.

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  6. 1 ora fa, Nameless Hero ha scritto:

    io non so dove andremo a finire in questo mondo, ora non si possono manco più insultare i neri.

    prossimo passo cosa sarà? concedere loro di salire sui nostri autobus? il diritto di voto? presidente?

    roba da matti.

    Seriamente, tu reputi opportuno bandire a vita Nelson Piquet per una parola razzista detta l'anno scorso?

    Avrei capito un'altra forma di sanzione, ma così è troppo.

  7. Sarò ripetitivo, ma siamo ben oltre la frutta, il dolce, il caffé e la digestione...

    Invidio con sincerità chi riesce a emozionarsi per questa F1, per come è diventato questo ambientino,  dal punto di vista umano, tecnico, sportivo, economico e sociale.

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  8. Al rally dell'Acropolis '89, dopo 37 prove su 42, Paola De Martini e Umberta Gibellini con l'Audi 90 Quattro sono al 6° posto assoluto, ma la rottura della coppa dell'olio a cinque speciali dalla fine le priva del prestigioso risultato, dopo aver staccato tempi allo stesso livello degli altri due piloti Audi, Schwarz (ottavo) e Stohl (sesto).

    (P.S., l'Acropolis 1989 si sviluppava su 1880 km di cui 608 km di prove speciali).

    Foto Girardo Archive.

    Image759208.jpg

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  9. 1975 - 2022                                                                                                                                                                         

    L'evoluzione del percorso di gara in 47 anni.

    2f9dde458995a68c15296f43f71d45a7.jpg

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  10. Per puro caso alcune settimane fa ho visto che nel cimitero del mio paese, Lacco Ameno sull'isola d'Ischia, riposa un ex pilota di F.2000 (una serie nazionale di F3 amatoriale istituita a partire dal 1980), Antonio "Tony Padrone", napoletano di origine romana che soggiornava spesso a Ischia, dove è morto in un incidente nell'estate 2010.

    Ho scattato una foto, e l'ho inviata a un amico che contribuisce al sito internazionale "Motorsport Memorial" dove vengono ricordati tutti i piloti automobilistici scomparsi, e se possibile si inserisce una foto del luogo ove riposano.

    Il mio amico ha fatto in modo che venisse inserita la mia foto, che ha anche aiutato a completare i dati anagrafici, con la data di nascita. 

    Sugli Autosprint sono anche riuscito a ritrovare i servizi delle sue 3 vittorie, a Vallelunga '82, a Monza '86 e a Varano '88.

    http://www.motorsportmemorial.org/LWFWIW/focusLWFWIW.php?db2=LWF&db=ct&n=1227&fbclid=IwAR0H3nBSv23HjmyLuJk2_Er0cV6JErGDVAyYQQbGOnPRuPX4mUZDjasBpUU   

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  11. Il 28/6/2021 at 14:36 , sundance76 ha scritto:

    Dopo la scampagnata orario-pasti dei giorni scorsi, immagino siate tutti golosi di assaporare una cronaca del vero autentico Safari rally, come quello di 5mila km del 1982 col nuovo incredibile duello tra Mehta e Aaltonen, dopo i "veleni" dell'81:

     

     

    01 intero.jpg

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  12. 17 ore fa, Paolo93 ha scritto:

    Ormai ci sono un sacco di luoghi interessati ad ospitare un GP (addirittura Nizza si è candidata a sostituire il Paul Ricard con un cittadino) e siccome per il patto della concordia il limite è 24 il tutto si è trasformato in un'asta e si va a correre dove pagano di più. Se consideriamo che i team di qualsiasi sport e gli sport stessi non sono più visti come un qualcosa in cui buttare i soldi ma sono gestiti come vere e proprie aziende e quindi con la necessità di avere profitti il gioco è fatto. Non è che voglio difenderli però quello che fanno va visto in un'ottica aziendale e stanno massimizzando i profitti. È finita l'era romantica degli sport dove contava solo la passione.

    Nell'automobilismo i soldi sono sempre stati la cosa più importante, anche nel 1906. Senza molti soldi non si poteva nemmeno pensare di correre.

    L'era romantica non c'è mai stasta.

    Quello che è assurdo è cancellare persino gli eventi più iconici, che hanno costruito la storia della disciplina.

    Negli States massimizzano i profitti da sempre, ma a nessuno viene in mente di cancellare la Indy 500 o la Daytona 500 per andare a correre in qualche pistina costruita da munifici satrapi mediorientali.

    Ecco infatti una testimonianza.... del 1906 (del pilota Charles Jarrot).

    jarrot.jpg

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  13. Per il 2023 si pensa a 24 gare (...),  8 gare in Europa, e sono in pericolo Monaco, Francia e Belgio (......).

    Mi raccomando, continuate a pagare l'abbonamento a Sky, c'è bisogno del nostro sostegno economico, del nostro denaro, per alimentare questa baracca e i suoi eroi.

  14. STRATOS O CAMPAGNOLA?  QUESTO È IL DILEMMA

     

    Molti probabilmente non sanno che la gara è solo la punta dell'iceberg.  Nel senso che rappresenta la parte finale di qualcosa che in realtà inizia molto prima.  Dietro ad un qualsiasi rally c'è una preparazione molto approfondita da parte del team, e che si conclude nel momento stesso in cui si spinge l'acceleratore per bruciare il primo chilometro di percorso.  Tuttavia non sempre va in questo modo.

     Nel 1976, ad esempio, ci trovammo a dover intraprendere una gara senza aver predisposto una preparazione adeguata.

      In realtà non fu colpa di nessuno, ma solo del fatto che in Grecia - dove lo non c'ero - la Lancia non aveva portato a casa nessun punto. 

    E così Fiorio decise all'ultimo momento di mettere in calendario il Rally del Marocco. 

    Come fare per le prove?  Ci venne in mente che l'unica era di appoggiarsi al team della Fiat (che era già sul luogo per le prove), facendoci prestare da loro un'auto per provare unici negli quattro giorni che precedevano gara. 

    Volete sapere che vettura ci misero a disposizione? Una Fiat Campagnola, che per chi non lo sapesse raggiunge una velocità massiMa di 110 km/h. 

    Ma tant'era, che ci dovemmo adeguare, e non solo al fatto di dover percorrere qualcosa come 1200 chilometri a bordo di un'auto che dista milioni di anni dalla luce dalla Stratos con la quale avrei gareggiato qualche giorno dopo. 

    Il fatto peggiore fu invece che dovemmo fare buon viso a cattivo gioco anche nei confronti di tutti i parametri che ovviamente erano tutti sballati. 

    L'esperienza comunque fu positiva, perché malgrado la gara avessimo rotto un ammortizzatore posteriore nella prova speciale più lunga (una p.s. di ben 800 km!), ammortizzatore riparato dall'unico meccanico che avevamo al seguito e fortunatamente piazzato a metà della prova cioè in prossimità del punto in cui avemmo il guasto, riuscimmo ad arrivare terzi assoluti raggiungendo lo scopo prefissato di portare a casa dei punti mondiali, visto che si trattava di una partecipazione decisa all'ultimo momento.  E con una preparazione di questo tipo, non è poco.

    (SANDRO MUNARI)

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  15. LAUDA E IL "PURPOISING"

    "Le wing car, nel 90 per cento dei casi, erano equipaggiate con molle troppo dure che non servivano se non alle massime velocita'. Per strano che possa sembrare le vetture erano assai piacevoli da guidare a grande velocita', a parte le accelerazioni laterali. Alle basse velocita, pareva di diventare matti perche' si aveva continuamente l' impressione che la testa dovesse esplodere. Anche dal video si vedeva bene che le vetture saltavano, poiché le ruote non seguivano piu' le irregolarità del fondo. Lasciando i box di Kyalami, quindi ancora a una velocità ridotta, si doveva passare sopra due gobbe che facevano ogni volta venir voglia di piantare baracca e burattini !
    I colpi arrivavano fino al sedile senza essere stati minimamente ammortizzati e va anche detto che questo sedile non era nient'altro che una sottile conchiglia di plastica !
    Sui circuiti con fondo ondulato, le vetture saltavano continuamente togliendo ogni voglia di guidare.
    Altrettanto pericoloso era passare sopra ai cordoli, io cercavo sempre di uscire dalla curva il più largo possibile per evitare che accadesse, che se mai si fosse messo sotto le ruote il cordolo, chissa' dove pilota e vettura sarebbero andati a finire. Su una wing-car ci si poteva aspettare di tutto, perfino che la macchina "pompasse" in avanti in pieno rettilineo. Si pensava che la causa di ciò fossero le ondulazioni della strada e che gli effetti dovessero essere imputati alle sospensioni praticamente inesistenti, ma la vettura continuava a singhiozzare , almeno nei rettilinei.
    Di quando in quando la macchina s'impuntava e il pilota aveva allora l' impressione che essa saltasse come un capretto: nel nostro gergo ciò era definito "porpoising" .
    L'origine era in flussi d'aria anomali. Per ragioni imprecisate, il flusso dell'aria attraverso il tunnel aerodinamico sotto la vettura veniva perturbato e si formava un cuscino d'aria che aumentava fino a svanire perché i salti impedivano alle minigonne di assicurare la tenuta, dopodiché la vettura riscendeva al suolo e riprendeva a "pompare" davanti. La parte più drammatica di tutta la storia, era che non avevamo modo di impedire il fenomeno: non c'era niente da regolare o migliorare e molto semplicemente ci si diceva: "Hai un cattivo fondo e puoi solo sperare che il tuo ingegnere te ne prepari uno nuovo e che sia migliore". 

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