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Il topic del cinema


S. Bellof

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  • 1 month later...

 

Primo film che vedo dopo non so quanti anni...

Effetti speciali notevoli e diverse scene di grande impatto. La prima parte, più introspettiva e con qualche rimando kubrickiano, mi ha fatto sperare in una bella commistione fra psicologia e fantascienza come ai bei tempi, ma  la seconda purtroppo si lascia prendere la mano e cade nell'azione un po' più banale e prevedibile, fino a sfociare nella tipica esagerazione americana nel finale. Peccato, forzando un po' meno alcune cose ne poteva venir fuori un bel film. 

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44 minuti fa, Rops ha scritto:

[...]

Effetti speciali notevoli e diverse scene di grande impatto. La prima parte, più introspettiva e con qualche rimando kubrickiano, mi ha fatto sperare in una bella commistione fra psicologia e fantascienza come ai bei tempi, ma  la seconda purtroppo si lascia prendere la mano e cade nell'azione un po' più banale e prevedibile, fino a sfociare nella tipica esagerazione americana nel finale. Peccato, forzando un po' meno alcune cose ne poteva venir fuori un bel film. 

Completamente d'accordo
Secondo me questo film aveva un potenziale enorme ... ma per come hanno deciso di svilupparlo è stato abbastanza deludente
Per me potevano pure scegliere fra diversi generi, ad esempio, le scene con il cameriere mi hanno ricordato Shining e speravo in qualcosa di simile ed invece...
 

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Io invece ho visto "A Quiet Place"

 

 

 

Non guardo mai film Horror perché non è proprio il mio genere ma dopo aver letto solo cose buone su questo film ho deciso di guardarlo anche per John Krasinski (Jim Halpert di The Office).
E devo dire che mi è piaciuto molto....dall'idea che c'è dietro la storia, l'esecuzione e la recitazione di tutti gli attori. Non lo definirei proprio un horror, più un sci-fi/thriller/drama. 

Consigliato! 
Ma guardatelo appunto, in silenzio, senza che qualcuno vi disturbi. 

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1 ora fa, Samurai ha scritto:

Completamente d'accordo
Secondo me questo film aveva un potenziale enorme ... ma per come hanno deciso di svilupparlo è stato abbastanza deludente
Per me potevano pure scegliere fra diversi generi, ad esempio, le scene con il cameriere mi hanno ricordato Shining e speravo in qualcosa di simile ed invece...
 

a me ricorda un'altro film di cui non mi viene il titolo, forse Interstellar per le scene dentro l'astronave

 

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Sulla-mia-pelle-850x450.jpg

 

Film tosto, veramente un pugno in faccia. 

Non ha ovviamente la pretesa di santificare nessuno (come certi stolti idioti "alla Giovanardi" o "alla Salvini" vanno blaterando da quelle loro bocche demmerda) ma che punta a far riflettere su certi abusi di potere (purtroppo molto più frequenti di quanto si creda) e sull'omertà che circonda certe "questioni" (omertà anche da parte di chi subisce, ma per ben altri motivi). 

Il punto, quindi, non è Cucchi o non Cucchi (ribadisco: molti non capiscono che il problema non è lui, ma la questione generale. E che quel nome, un nome qualsiasi di un persona problematica qualsiasi, è solo il simbolo contro una parte di paese - una tra le tante - marce fino al midollo) ma il fatto che una persona, che meritava l'arresto e la detenzione, sia finita ammazzata di botte sotto la custodia di uno Stato che aveva il sacrosanto diritto, per le azioni che quella persona aveva commesso, di togliergli la libertà. Ma non la vita... Nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un altro, nemmeno la più carogna tra le carogne. 

Il Leitmotiv di chi ha apprezzato il film (e anche di chi ha seguito questa vicenda) è: Cucchi meritava il carcere? SI. Cucchi meritava di morire? NO. Ed è esattamente il mio stesso pensiero.

Quindi è un film che consiglio di vedere. Tra l'altro, sottolineo la magistrale interpretazione dell'attore Alessandro Borghi. Attore che non conoscevo ma che, veramente, si è calato talmente bene in un personaggio (difficilissimo, sotto tutti i punti di vista) che ad un certo punto ti chiedi se quello che vedi sia recitazione o se sia realtà. Se quello che vedi è un attore o è veramente Cucchi (confrontate la voce "usata" dall'attore con quella reale di Cucchi. Praticamente identiche). Davvero bravissimo, e questa performance gli varrà come minimo il David. Ne sono certo...

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  • 2 weeks later...
Il 15/9/2018 at 13:28 , Davide Hill ha scritto:

Sulla-mia-pelle-850x450.jpg

 

Film tosto, veramente un pugno in faccia. 

Non ha ovviamente la pretesa di santificare nessuno (come certi stolti idioti "alla Giovanardi" o "alla Salvini" vanno blaterando da quelle loro bocche demmerda) ma che punta a far riflettere su certi abusi di potere (purtroppo molto più frequenti di quanto si creda) e sull'omertà che circonda certe "questioni" (omertà anche da parte di chi subisce, ma per ben altri motivi). 

Il punto, quindi, non è Cucchi o non Cucchi (ribadisco: molti non capiscono che il problema non è lui, ma la questione generale. E che quel nome, un nome qualsiasi di un persona problematica qualsiasi, è solo il simbolo contro una parte di paese - una tra le tante - marce fino al midollo) ma il fatto che una persona, che meritava l'arresto e la detenzione, sia finita ammazzata di botte sotto la custodia di uno Stato che aveva il sacrosanto diritto, per le azioni che quella persona aveva commesso, di togliergli la libertà. Ma non la vita... Nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un altro, nemmeno la più carogna tra le carogne. 

Il Leitmotiv di chi ha apprezzato il film (e anche di chi ha seguito questa vicenda) è: Cucchi meritava il carcere? SI. Cucchi meritava di morire? NO. Ed è esattamente il mio stesso pensiero.

 Quindi è un film che consiglio di vedere. Tra l'altro, sottolineo la magistrale interpretazione dell'attore Alessandro Borghi. Attore che non conoscevo ma che, veramente, si è calato talmente bene in un personaggio (difficilissimo, sotto tutti i punti di vista) che ad un certo punto ti chiedi se quello che vedi sia recitazione o se sia realtà. Se quello che vedi è un attore o è veramente Cucchi (confrontate la voce "usata" dall'attore con quella reale di Cucchi. Praticamente identiche). Davvero bravissimo, e questa performance gli varrà come minimo il David. Ne sono certo...

 

 E' L'UNICO pensiero che un essere pensante deve avere.

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  • 1 month later...
  • 2 weeks later...

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Dunque... Da dove parto? Onestamente non lo so... 

Parliamo di un fan accanito di Freddie Mercury e dei Queen, uno che possiede praticamente tutto di loro e che li ascolta da quando aveva 9 anni, che è andato a vedere un film su Freddie Mercury e i Queen.

L'hype era alto, altissimo. Ma aspettative basse. Mi sono convinto a lasciarle basse, non volevo rimanere troppo deluso... Un po' come accaduto con Rush. Con la differenza che, in quel caso, funzionò. Anzi, il film (al netto di alcune castronerie) mi era piaciuto molto. 

Qui, no. Non ci siamo andati nemmeno lontanamente vicini. Non lo boccio su tutta la linea come altri hanno fatto. Ci sono aspetti (che adesso vedremo) che mi sono piaciuti. Ma il giudizio generale paga inevitabilmente i tanti, troppi difetti del film. Diciamo che lo considero "un grande, grandissima occasione persa".

Cosa mi è piaciuto: soprattutto alcuni (non tutti, quindi) aspetti del "dietro le quinte". Il racconto di certi aneddoti compositivi, di certi particolari "lontani dai riflettori", li ho trovati positivi. Specialmente la maniera delicata con cui è stata raccontata la storia tra Freddie Mercury e Mary Austin l'ho trovata il pezzo forte dell'intero film (il vero amore della vita di Freddie... perché Freddie Mercury, ma questo in molti non lo sanno, non era solo il frocione coi baffi e il giubotto di pelle con le borchie che faceva le orge e si drogava - ma era anche questo, non bisogna dimenticarlo... e in questo, o meglio la maniera con la quale questi aspetti sono stati raccontati, ho trovato il film eccessivamente politically correct - ma una persona complessa nella quale la figura di Mary Austin è stata determinante come nessun'altra), complica anche il grande lavoro dei due attori (Per me punto forte del film. Rami Malek ha ricevuto elogi ma anche aspre critiche in quanto, per qualcuno, ha calcato troppo la mano, arrivando a scimmiottarlo... Doveva interpretare un personaggio complicatissimo, dalle mille sfaccettature e per di più iconico e immortale. Non sarebbe stato facile per nessuno e, in ogni caso, molti avrebbero trovato il modo di criticarlo comunque. <Troppo Freddie> <Troppo poco Freddie>.. Qualsiasi cosa avesse fatto, per qualcuno sarebbe stata sbagliata. Al netto di questo, quindi, per me ha fatto un ottimo lavoro. Ci ha messo anima e corpo, ha studiato a fondo il personaggio e si è preparato tantissimo per interpretarlo. Questo, per me, basta e avanza pure per ritenere la sua performance all'altezza della situazione. Il resto, la ricerca del pelo nell'uovo, è roba per me irrilevante... E poi Lucy Boynton, beh... Lei la amo alla follia dai tempi di Gypsy, quindi non potevo fare altro che apprezzarla. Così come ho apprezzato anche il lavoro degli altri attori).

Ci saranno senza dubbio state licenze narrative anche in questi aspetti, sia tra gli aneddoti compositivi e del dietro le quinte (alcuni particolari pare non siano totalmente veritieri) e sia nella storyline tra Freddie e Mary. Ma in questo caso le eventuali "licenze", per me, sono assolutamente accettabili. Anche perché si può aver letto qualcosa, ma alla fine la realtà è e resta confinata nella sfera privata di quello che furono le reali esperienze. Non possiamo saperlo, quindi quello che è stato raccontato va bene anche così.

Non vanno bene, e qui entriamo nel campo minato, per quanto riguarda la parte "pubblica" o comunque quella che si conosce. Troppe variazioni, la storia dei Queen e di Freddie Mercury non è quella raccontata. I Queen non sono nati in quel modo, le cose non sono andate come sono state raccontate. In particolare, il Live Aid non era stato un fiasco, prima della salita sul palco dei Queen (e, considerando la portata degli artisti coinvolti, non poteva essere altrimenti... Il set dei Queen è stato senza dubbio uno dei momenti più alti, ma c'è stato anche molto altro), non ci sono stati tradimenti, la band non si è mai sciolta, i Queen non hanno ricominciato a suonare assieme prima del Live Aid, dopo scuse e scene di "ritorni con la coda immezzo alle gambe". Capisco la necessità di "far entrare tutto" in poco più di due ore di film, così come capisco tutte le altre "necessità cinematografiche", ma si è troppo esagerato. Anche su alcuni aspetti del privato sono state prese troppe licenze. Sorvolando sull'eccessivo politically correct di cui parlavo in precedenza, sono stati messi aspetti di Freddie Mercury, sia nel rapporto con la famiglia che in quello con gli altri componenti della band, che fanno storcere troppo il naso e che vengono ampiamente smentiti dalle tante biografie consultabili... 

Soprattutto, l'aspetto che ho odiato maggiormente del film è che, per me, non mette in maniera corretta l'accento né sulla grandiosità del personaggio (e questo per colpa della sceneggiatura, ovviamente, non dell'interprete) e né su quella della band. Ad un ragazzino, magari uno di quei bimbi demmerda che ascolta immondizia, che va a vedere il film e che magari non ha mai sentito parlare dei Queen, quello che si trova davanti minimizza in qualche modo quello che la band inglese ha fatto e che ha rappresentato e ancora rappresenta per un'infinità di persone... 

No, assolutamente no. Peccato... 

Modificato da Davide Hill
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  • 4 weeks later...

Ho visto anche io (finalmente) questo "Bohemian Rhapsody". Finalmente perché aspetto sempre l'ultimo momento per vedere i film che mi interessano per avere la sala più vuota possibile e quindi meno rumore e possibili antipatie :asd:. Sono entrata come tanti senza troppe pretese, da grande stimatrice dei Queen, come di molti altri gruppi anni 70/80 e col senno di poi ho fatto benissimo. Salvo solo gli attori, ottimo Rami Malek come ha già detto @Davide Hill ma anche Gwilym Lee nella parte di Brian May che è praticamente uguale, e la musica (ma quello era facile :asd:) che ho apprezzato scegliendo appositamente la sala  in dolby atmos, ottimo anche il rifacimento di alcuni live studio da parte di Marc Martel che già conosciamo per la sua voce molto simile a Freddie con i Queen Extravaganza.  Ora passo subito al peggio, e la faccio breve, la storia è una roba mezza inventata/romanzata con date messe a casissimo. Ma non basta a descrivere il casino perché è come se questi eventi inventati vengano mescolati tra loro insieme a qualche fatto reale ma avvenuto in altri momenti, come in un frullatore.  Non dico ora che dovevano rifare il documentario di History Channel (che comunque riesce a dare un'idea di cosa si sta parlando durando mezz'ora in meno del film) perché un film e un documentario sono 2 cose diverse, e se uno vuole può prendersi la briga di comprarsi una biografia (che può trovare allo stesso prezzo assurdo dei biglietti del cinema :zizi:) ma mi bastava che seguissero i fatti per come erano, anche romanzandoli volendo e ammorbidendo gli eccessi. Ma niente, non ci siamo e non penso lo rivedrò mai anche avendo occasione. One word: disappointment

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