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Luca Cordero Di Montezemolo


alessandrosecchi

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Si ma che deve tutto alla sua storia sportiva

 

Ma il mito Ferrari non è nato con la F1 attenzione. Cioè per 21 anni non si è vinto nulla eppure la passione verso la rossa è sempre stata altissima. Penso, magari sbaglio, che la Ferrari sia conosciuta in nord America più per il fatto che sotto un tendone di 100 mq era in grado di mettere su macchine che hanno massacrato le Ford a Le Mans che per le vittorie in F1.

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Si ma che deve tutto alla sua storia sportiva

 

In parte direi. Però anche quando non vinceva nulla vendeva comunque.

 

Audi,BMW,Mercedes hanno tutte cominciato a produrre auto di questa gamma ma il fatto di essere troppo grandi li mette in condizione di fare delle scelte di compromesso e la qualità  nei minimi dettagli ne risente.

 

La Ferrari farà  5/6000 pezzi all'anno ma li vende tutti o quasi perchè ha un tale livello di qualità  per cui certe persone sono disposte a spendere 250.000 € piuttosto che so di una AMG che ne costa 120.000.

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"Capisco Marchionne e la sua voglia di vittorie, e la cosa gli fa onore. Forse Marchionne non sa, o non ha capito, che quest’anno si è partiti da zero, tutto il passato ce lo siamo scordati e non serve più. La Renault e la Ferrari hanno sbagliato i motori, vero, solo noi di Mercedes ci siamo riusciti ma l’anno prossimo si cambia tutto all’80%, quindi Ferrari tornerà  al vertice. La Red Bull ha vinto gli ultimi 4 mondiali e quest’anno è sparita, guardate dove è.

L’errore grosso è un altro: Mercedes ha una grande tecnologia coi motori ibridi, abbiamo vetture stradali sviluppate negli anni, il gruppo Fiat non ne ha neanche una e per questo è in ritardo, dapprima industriale e poi sportivo. In F.1 ci vuole tempo per vincere e per crescere, la Red Bull aveva il miglior tecnico al mondo, ci ha messo 4 anni per vincere un titolo e anche noi in Mercedes quattro anni fa abbiamo pagato dazio. Montezemolo conosce le corse, conosce l’ambiente e queste cose le sa bene. Quando cambiano le regole cambia tutto, ed è più facile sbagliare che indovinare le nuove monoposto. Se queste critiche le avesse fatte l’anno prossimo lo avrei capito, ma in questa stagione no."

 

Niki Laurda

 

In parole povere Lauda dice:

"Come pretendono di vincere,se questi sono solo produttori di vetture stile Panda,Punto,Grande Punto,Punto virgola 2,Croma".

...questo lo aggiungo io...questi hanno la pretesa con 500 e 500L di fare le scarpe ai tedeschi....e invece le scarpe gliele fanno anche i coreani.

La Jeep...so con certezza che i modelli "creati" in Italia hanno già  problemi.... :D

W l'Italia,ma soprattutto w la Fiat.

Modificato da RoccoL
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In parole povere Lauda dice:

"Come pretendono di vincere,se questi sono solo produttori di vetture stile Panda,Punto,Grande Punto,Punto virgola 2,Croma".

...questo lo aggiungo io...questi hanno la pretesa con 500 e 500L di fare le scarpe ai tedeschi....e invece le scarpe gliele fanno anche i coreani.

La Jeep...so con certezza che i modelli "creati" in Italia hanno già  problemi.... :D

W l'Italia,ma soprattutto w la Fiat.

 

Ha difeso LCDM e fatto uno spot alla Mercedes allo stesso tempo...

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Ma il mito Ferrari non è nato con la F1 attenzione. Cioè per 21 anni non si è vinto nulla eppure la passione verso la rossa è sempre stata altissima. Penso, magari sbaglio, che la Ferrari sia conosciuta in nord America più per il fatto che sotto un tendone di 100 mq era in grado di mettere su macchine che hanno massacrato le Ford a Le Mans che per le vittorie in F1.

https://www.youtube.com/watch?v=A6mHF-6wntY

 

 

 in fondo hai un po' ragione… è nato prima, ma con le gare antesignane di quel che poi è diventata la F1!  :asd:

 

una rinfrescata:

 

LA VITA DI ENZO FERRARI

Enzo-Ferrari.jpgEnzo Anselmo Ferrari nasce a Modena il 18 febbraio 1898, ma la sua nascita viene registrata due giorni più tardi a causa della neve. Il padre era stato capo officina alle Officine Rizzi e possedeva un’officina di carpenteria metallica, la quale occupava circa 30 dipendenti nella costruzione di ponti e tettoie per le ferrovie dello stato. All’età  di 10 anni, il padre portò Enzo ed il fratello Alfredo ad assistere ad una corsa automobilistica sul circuito di Bologna, sulla via Emilia. La gara viene vinta da Felice Nazzaro (Vincenzo Lancia realizzò il giro più veloce) ed il giovane Enzo ne rimase fortemente impressionato. Queste le sue parole:

 

â€Avevo dieci anni, era il 1908 e mio padre mi portò a una corsa automobilistica sul circuito di Bologna,  che si snodava sulla via Emilia. Mio padre e mio fratello maggiore parlavano spesso di automobili e io li ascoltavo, il mio interesse cresceva. Così quel giorno, ricordo, ebbi un’emozione violentaâ€

 

L’anno dopo Enzo assistette ad una nuova gara che si disputava sulla strada provinciale tra Modena e Ferrara, il cosiddetto “Record del Miglioâ€, la quale richiamava piloti come Cerano, Da Zara, Gioia, Scipioni e Carminati. L’asfalto non esisteva ancora e gli uomini con mastelli e secchi d’acqua innaffiavano la strada prima del passaggio dei concorrenti di ogni categoria. Lo Stesso Enzo affermò:

 

“Furono queste competizioni a darmi il brivido, la mia adolescenza conobbe tre passioni dominanti, tre grandi sogni: tenore d’operetta, giornalista sportivo, corridore d’automobile. Il primo sfumò per mancanza di voce, il secondo resistette, ma in forma velleitaria, il terzo ebbe il suo corso, la sua evoluzioneâ€.

 

Enzo-Ferrari-in-gara.jpgEnzo inizia la sua attività  di istruttore alla scuola tornitori dell’officina dei pompieri di Modena, dopo aver interrotto forzatamente gli studi alla terza tecnica. Nel 1.916 però una doppia tragedia colpisce la famiglia di Enzo: a causa di una polmonite, Enzo perdo in poco tempo il padre ed il fratello. Nel 1.917 viene richiamato alle armi durante la prima guerra mondiale e viene assegnato al III Artiglieria da Montagna, distaccamento della Val Seriana. Una malattia grave però lo costringe ad essere sottoposto a due operazioni e ad essere, quindi, congedato a fine ostilità . L’esperienza militare gli lascia una lettera di presentazione per potersi offrire alla Fiat. Una volta ristabilito e congedato, Enzo cerca un lavoro alla Fiat ma, con suo enorme disappunto, non c’erano posti vacanti. La passione per l’automobile lo spingeva ad entrare nel settore anche se il paese era ancora in una sorta di stato di guerra: la circolazione del traffico privato era ancora proibita e ciò bloccava il mercato. Alla fine del 1918 trova occupazione a Torino in qualità  di collaudatore di automobili, presso un’azienda che trasformava camion leggeri in telai che venivano successivamente assemblati dalla carrozzeria Italo-Argentina con sede a Milano. Il 24 dicembre le restrizioni sul traffico vennero annullate, permettendo all’industria automobilistica di espandersi. Il lavoro di Enzo consisteva nel guidare i camion ridotti ad un semplice telaio dotato di motore fino a Milano, dove in seguito venivano carrozzati. Nella città  lombarda, trova un nuovo posto grazie a Ugo Sivocci  alla CMN (Costruzioni Meccaniche Nazionali) come collaudatore e, successivamente, pilota da corsa. Esordisce in gara nel 1919 nella corsa in salita Parma-Poggio di Berceto, arrivando quarto nella categoria tre litri alla guida di una 4 cilindri, 2.3 litri, CMN 15/20. Nello stesso anno, il 23 novembre, partecipa alla Targa Florio dove non ebbe altrettanto successo: un problema al serbatoio della benzina gli fece perdere oltre quaranta minuti.

 

Nel 1920, dopo una serie di gare alla guida di una Isotta Fraschini 100/110 IM Corsa, Enzo arriva secondo assoluto alla Targa Florio alla guida di un’Alfa Romeo, 6 litri, 4 cilindri, tipo 40/60. Inizia così una collaborazione con la casa del Biscione che durerà  vent’anni e lo porterà  a ricoprire incarichi di collaudatore, pilota, collaboratore commerciale e, infine, direttore del reparto Alfa-Corse fino al novembre 1939. Come pilota ufficiale dell’Alfa, Ferrari prende parte a diverse corse, con alcuni risultati positivi, come il 5° posto alla Targa Florio, in maggio, ed il 2° posto al Circuito del Mugello, in luglio. In quell’anno riporta anche il suo primo vero incidente: alla vigilia del Grand Prix di Brescia categoria Gentlemen, a settembre, Enzo uscì di strada per evitare una mandria di mucche che stava attraversando il tracciato della corsa.

 

Francesco-baracca-Cavallino-Rampante-FerNel 1923 un grande capitolo della storia Ferrari si scrive. Enzo infatti vince il primo Circuito del Savio e in quella occasione incontra il Conte Baracca padre del famoso asso dell’Aviazione Italiana, Francesco Baracca. In seguito conoscerà  anche la Contessa Baracca, dalla quale riceverà  una foto con dedica nella quale è rappresentato il figlio con alle spalle il proprio aereo da guerra con il simbolo del cavallino rampante. In seguito all’abbattimento e alla morte di Baracca, la contessa inviterà  Enzo Ferrari ad utilizzare tale simbolo, convinta che in futuro le porterò fortuna. Molti non sanno però che anche la Ducati utilizzò lo stesso cavallino rampante sulle proprie moto tra il 1956 e il 1961. Questo perchè il famoso progettista della Ducati, Fabio Taglioni, ideatore della distribuzione desmodromica, era nato a Lugo di Romagna come Baracca e per questo motivo decise di omaggiare l’aviatore ponendo il suo simbolo sulle moto Ducati che progettava. (foto qui in basso a destra)

 

Ducati-125-Desmo-Cavallino-rampante-1956Nel 1924 Enzo Ferrari ottiene il primo riconoscimento ufficiale dallo Stato, ricevendo la carica di Cavaliere per meriti sportivi, diventando, poi, nel 1925, Cavaliere Ufficiale; la sua passione per il giornalismo lo porta a diventare uno dei fondatori, a Bologna, del “Corriere dello Sportâ€. Sempre in quell’anno vince a Pescara la coppa Acerbo con l’Alfa Romeo RL, battendo la Mercedes, appena reduce dal trionfo nella Targa Florio. Nel 1927 Ferrari riceve il titolo di Commendatore, come riconoscimento per i servizi resi al Paese in campo sportivo. Nello stesso anno, il 5 giugno, vince il Circuito di Modena con l’Alfa Romeo 6C1500 SS. Il 20 maggio di un anno dopo Enzo vince il 2° Circuito di Modena, sempre al volante di un’Alfa Romeo 6C 1500.

 

 

LA NASCITA DELLA SCUDERIA FERRARI

Alfa-Romeo-8C-2300-Scuderia-Ferrari.jpgNel 1929, da un’idea scaturita in una cena a Bologna,Enzo fonda a Modena la “Scuderia Ferrariâ€, società  sportiva che aveva come scopo quello di far correre i propri soci.  I primi soci furono i fratelli Caniato di Ferrara e Mario Tadini, più tardi arrivò il conte Trossi. La scuderia gareggiava sia con auto, soprattutto Alfa Romeo, sia con moto. Negli anni seguenti la Scuderia Ferrari divenne una filiale tecnico-agonistica dell’Alfa Romeo, alla quale si sostituirà  nel 1933 nella gestione dell’attività  sportiva diventando la Squadra corse ufficiale dell’Alfa. Il 1931 è l’anno dell’ultima corsa di Enzo Ferrari come pilota. Al circuito delle Tre Province, il 9 agosto del 1931, Ferrari arriva secondo, alla guida di un’Alfa Romeo 8C 2300 MM, alle spalle di Nuvolari. La vicina nascita del figlio Alfredo detto “Dino†e i sempre maggiori impegni come direttore della Scuderia, lo portano a decidere di ritirarsi dalle corse. Nel 1932 inoltre, compare per la prima volta il simbolo del cavallino rampante su sfondo giallo sulle vetture della squadra corse dell’Alfa Romeo, ovvero la Scuderia Ferrari. Infatti la prima corsa nella quale l’Alfa permise di utilizzare a Ferrari il cavallino sulle proprie vetture fu la 24 ore di Spa del 1932, nella quale un’Alfa Romeo 8C 2.300 con il cavallino rampante Ferrari vinse. Nel 1937 la Scuderia Ferrari costruisce l’Alfa Romeo 158 “Alfetta†che dominerà  nelle competizioni internazionali (Nella foto: la prima vettura prodotta da Alfa Romeo con il cavallino rampante di Ferrari)

 

 

LA SEPARAZIONE DALL’ALFA ROMEO E LA PRIMA VETTURA FERRARI

Ferrari-125S-La-prima-Ferrari-prodotta.jNel 1938 la Scuderia Ferrari viene chiusa e Enzo Ferrari diventa direttore dell’Alfa-Corse. Un anno dopo Enzo Ferrari lascia l’Alfa Romeo in modo brusco, con l’accordo di non poter usare il nome Ferrari associato alle corse e alle macchine da corsa per almeno quattro anni. Da quel giorno, battere le Alfa Romeo con le vetture da lui costruite divenne il suo obiettivo e nacque quella sorta di amore e odio verso la casa automobilistica tanto amata con la quale però non ha chiuso in buoni rapporti. Ferrari fonda così la â€œAuto Avio Costruzioni†a Modena, nel garage di Viale Trento e Trieste. Nel quartier generale della vecchia Scuderia Ferrari inizia la costruzione di due auto per la Mille Miglia, l’ultima prima della guerra; alle vetture (1500 cc, 8 cavalli) viene dato il nome di 815 e a condurle saranno il giovane Alberto Ascari ed il Marchese Lotario Rangoni Machiavelli di Modena. La 815 fu realizzata in parte con materiali Fiat e il progetto fu curato da Alberto Massimino. Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, l’Auto Avio Costruzioni si trasferisce da Modena a Maranello, dove viene costruita la prima parte di quella che sarà  la sede Ferrari. L’azienda lavora per la Compagnia Nazionale Aeronautica di Roma, la Piaggio e la RIV, producendo rettificatrici oleodinamiche per la fabbricazione di cuscinetti a sfera.

 

“A Maranello passai nel ’43 in virtù della legge del decentramento industriale che era stata imposta alle fabbriche, a modena avevo una quarantina di operai che nel corso della guerra aumentarono sensibilmente, sì che a Maranello potevo contare su 140-160 unità . La scelta di questo paese, ai piedi della cosiddetta linea gotica, fu dovuta alla ragione che possedevo un terreno nelle immediate vicinanze della attuale fabbrica.â€

 

Nel 1944 l’officina venne bombardata in quanto produceva materiale bellico per il paese, ma venne subito ricostruita. Un anno più tardi, al termine della guerra, inizia la progettazione completa della prima vettura “Ferrariâ€. Il progetto è ambizioso: usare un motore 12 cilindri a V di appena 1500 cc, un tipo di propulsore che avrebbe segnato l’intera storia della marca. Lo scopo era quello di creare una vettura dai molteplici usi: gare, sport e Formula ma anche stradale. Nel 1945 nasce Piero, il secondogenito di Enzo e nemmeno un anno più tardi Ferrari distribuisce alla stampa i primi dati e disegni della sua nuova vettura. Così il 2 marzo del 1947 guida la Ferrari 125Snella prima uscita dalla fabbrica, la prima vera Ferrari.

 

 

LA FERRARI E LA FORMULA 1

Ferrari-500-F2-Ascari-Campione-del-MondoIl primo mondiale ufficiale di Formula 1 si disputò a partire dal 1950, il quale fu vinto dall’Alfa Romeo con Nino Farina. Nel 1951 il secondo mondiale di Formula 1 fu vinto nuovamente dall’Alfa Romeo con Manuel Fangio ma la Ferrari vinse il suo primo Gran Premio di Formula 1 a Silverstone, in Inghilterra, grazie al pilota argentino Froilan Gonzalez. In quella occasione Enzo riuscì a battere con le sue vetture le Alfa Romeo, vera potenza motoristica del tempo. Da qui nacque la leggende che Ferrari si mise a piangere grazie a questa vittoria, con la quale riuscì a battere le Alfa romeo. Questa in realtà  non è una leggenda ma è una realtà  certa. In una intervista infatti, Enzo affermò:

 

“Quando nel 1951 Gonzales su Ferrari, per la prima volta nella storia dei nostri confronti diretti, si lasciò alle spalle la “159″ e l’intera squadra dell’Alfa, io piansi di gioia, ma mescolai alle lacrime di entusiasmo anche lacrime di dolore, perché quel giorno pensai: “Io ho ucciso mia madreâ€

 

Ferrari aspettò un solo anno per coronare il sogno di una vita: vincere un campionato di Formula 1 con la propria vettura. Infatti nel 1952 e nel 1953 la Ferrari vinse due mondiali consecutivi con il grande Alberto Ascari, anche a causa del ritiro dalla massima serie dell’Alfa Romeo a causa di problemi finanziari. Nel 1956 il figlio di Enzo, Dino, muore di distrofia muscolare. Ferrari aveva coinvolto fino all’ultimo suo figlio nella decisione di realizzare un nuovo motore 1500 cc, e la scelta finale cade su di un motore di 6 cilindri a V che debutta cinque mesi dopo la morte di Dino: da allora, tutti i motori Ferrari 6 cilindri a V saranno conosciuti come “Dinoâ€â€¦

L’ACCORDO CON FIAT E GLI ULTIMI ANNI

Enzo-Ferrari1.jpgNel 1963 Enzo Ferrari rinuncia all’accordo con la Ford per il futuro dell’azienda, preferendo una soluzione italiana. Ford infatti offrì a Enzo un contratto molto particolare, nel quale affermava che Ford avrebbe avuto il pieno controllo sulle decisioni relative ad ogni singolo aspetto dell’azienda Italiana, comprese corse, motori e molto altro, lasciando Ferrari senza alcuna voce in capitolo. Ferrari ovviamente rifiutò categoricamente l’offerta di Ford, mantenendo l’azienda interamente italiana. Nel museo è stato esposto il telegramma con il contratto che Ford sottopose a Enzo, a fianco del quale Enzo scrisse â€œNon ci siamo! Non va bene!â€...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da: Museo Casa Enzo Ferrari: viaggio tra il mito e la leggenda

http://www.italiantestdriver.com/museo-casa-enzo-ferrari-viaggio-tra-il-mito-e-la-leggenda/

 

Se pensiamo che l'Alfa vietò per 4 anni al Drake di usare il proprio cognome su una nuova vettura da corsa all'atto della rottura del loro contratto si capisce quanto quel cognome fosse già  di per se "mitico" all'interno del mondo dell'automobilismo sportivo.

 

Ergo, il mito Ferrari nasce con la fondazione della Scuderia Ferrari, con le vittorie a raffica delle Alfa pluri-campioni dei '20 e '30 della scuderia Ferrari ( messa a punto, modifiche , costruzione telai) che gareggiavano nei grandprix, prima espressione di quello che solo nel '50 venne codificato come campionato mondiale F1… a quel punto possiamo ben affermare che il nome Ferrari fosse già  più che leggendario, strettamente correlato alle massime competizioni automobilistiche a ruote scoperte, di cui il neonato campionato mondiale doveva per l'appunto diventare massima espressione. Dopo 2 anni iniziò a vincere anche con le sue nuove vetture.

Modificato da Lotus
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Ma scusate, una domanda sincera a chi ne sa, se la Ferrari come azienda macina utili enormi, è florida come non è mai stata ed è uno dei marchi più conosciuti e apprezzati del mondo, di chi è il merito? Se non è di Montezemolo, che in questo forum gode della considerazione che si riserva a una blatta, chi è il vero artefice di tutto ciò? Chiunque sia questo genio misconosciuto mettiamoci lui a capo del vapore, no?

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Ma scusate, una domanda sincera a chi ne sa, se la Ferrari come azienda macina utili enormi, è florida come non è mai stata ed è uno dei marchi più conosciuti e apprezzati del mondo, di chi è il merito? Se non è di Montezemolo, che in questo forum gode della considerazione che si riserva a una blatta, chi è il vero artefice di tutto ciò? Chiunque sia questo genio misconosciuto mettiamoci lui a capo del vapore, no?

Il merito è di chi ha creato il mito, anche di chi ne ha assecondato l'esclusività , evitando che finisse come Maserati… fosse arrivato uno come Alejandro a Maranello la giostra era finita da un pezzo… :asd:

 

Il mito è stato alimentato dalla storia alla base, del fondatore, dalle radici nel periodo mitico, per l'appunto, di Nivola, Caracciola, le Auto Union e le grandi potenze straniere… con la rifondazione della scuderia e le vittorie in F1 poi è decollato… a quel punto, di pari passo,  Maranello ha sfornato una serie di berlinette sportive che han fatto la storia del settore. Di li in poi bisogna sapientemente gestire, non stravolgere e, sopratutto per quel che riguarda la Ferrari SPA , accontentarsi. E' quel che, brillantemente e intelligentemente, è stato fatto dalla nuova proprietà  ( G.A. ) e dagli eredi del Drago.

 

Se non si eccede ( periodo critico a meta anni '80 con la genesi di veri e propri orrori quali 348 e testarossa ) vendere il mito assoluto non è difficile… basta non discostarsi dall'ottimo seminato e seguire la traccia che sapientemente fu solcata. Poi dietro Montezuma qualcun altro avrà  anche i suoi meriti.

Modificato da Lotus
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Quindi, in due parole, la Ferrari va così bene perché fa un prodotto che grazie al nome si vende da solo? Non mi convince. Se un'azienda di anno in anno va sempre meglio, con pazzeschi record di vendite anche in questi anni di crisi economica devastante, qualche merito chi la gestisce deve averlo, quindi ribadisco la domanda: se Montezemolo è un imbecille (tesi sostenuta proprio oggi anche da quel grandissimo giornalista di Paolo Guzzanti), chi è l'artefice? E niente indovinelli o risposte criptiche, voglio un nome :)

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Lotus io mi riferivo all'attuale mondiale di F1 come lo conosciamo.

va beh, ma allora è certamente più mitico uno come  Frank Williams o Colin… :asd:

 

resta il fatto che se tu dici Ferrari, il 98,9999999% del pubblico, anche fra appassionati cultori, dice F1, 312T4 e non 330P4… 

ferrari_330_p4_race_car_vote_for_3_by_an

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In questa vicenda non prendo le parti di nessuno, voglio soltanto dire che questo non è che l'ultimo passo di un processo iniziato molti anni fa. La Ferrari ormai non ha piຠnulla a che vedere col suo passato, e non mi riferisco solo alla Scuderia, ma all'azienda nel suo complesso. La Ferrari è parte di un gruppo (FCA), i cui piani sono ben chiari. La F1 non è indispensabile per questa Ferrari. Piຠche altro serve da trait-d'union per nobilitare l'azienda agli occhi dei danarosi clienti, che magari ben poco capiscono di corse e che quindi sono ancora convinti che la Ferrari vinca in F1. Tuttavia, il Gran Capo potrebbe tranquillamente decidere che tutto questo non serve nemmeno, visto che il brand Ferrari è -indagini statistiche alla mano- il brand piຠforte al mondo. Quindi, puntando al profitto piຠassoluto, potrebbe decidere di disfarsi definitivamente del fardello sportivo, concentrandosi esclusivamente sulle auto stradali, sempre piຠglobalizzate. Non hanno nemmeno piຠla scusa della tecnologia ricavata dalla Formula 1, viste le figure barbine che hanno fatto quest'anno con le nuove -e, a mio parere, discutibili- tecnologie applicate alla F1. Secondo me quelle di Marchionne, in buona sostanza, erano frasi di circostanza... il vero motivo dell'allontanamento di Montezuma per me è un altro... c'entra la diversa visione dell'azienda, non i risultati. Se c'entrassero i risultati, quanto avvenuto ieri sarebbe potuto accadere già  nel 2011...

Modificato da Maylander's fan
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va beh, ma allora è certamente più mitico uno come  Frank Williams o Colin… :asd:

 

resta il fatto che se tu dici Ferrari, il 98,9999999% del pubblico, anche fra appassionati cultori, dice F1, 312T4 e non 330P4… 

ferrari_330_p4_race_car_vote_for_3_by_an

 

Colin ,se non fosse morto ,sarebbe stato arrestato per frode.

 

Dal punto di vista imprenditoriale direi che siamo distanti anni luce da Enzo Ferrari.

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Quindi, in due parole, la Ferrari va così bene perché fa un prodotto che grazie al nome si vende da solo? Non mi convince. Se un'azienda di anno in anno va sempre meglio, con pazzeschi record di vendite anche in questi anni di crisi economica devastante, qualche merito chi la gestisce deve averlo, quindi ribadisco la domanda: se Montezemolo è un imbecille (tesi sostenuta proprio oggi anche da quel grandissimo giornalista di Paolo Guzzanti), chi è l'artefice? E niente indovinelli o risposte criptiche, voglio un nome :)

Io non ho detto che si vende da sola… ma è molto più facile vender bene una Ferrari che un container di Cinzano… spero che tu abbia capito bene :asd:

 

Una azienda al top come Ferrari non è fatta nel suo management solo da uomini immagine e incapaci… c'è anche il caso che in questa particolare nicchia LCDM, visto che bazzica l'ambiente dal '76, qualche merito c'è l'abbia… ha vissuto gomito a gomito con grandi come il Drake e G.A. di cui, fra l'altro, si discutevano esattamente gli stessi limiti… più in grande, però :D

 

Ripeto, a questi livelli  esistono le filiere che fanno in modo che gli affari prosperino… a meno di non far danni teorizzando Punto Ferrari o trapianti di elettronica da Croma e Thema in Ferrari (348), basta avere dei prodotti in linea con il blasone e una efficiente squadra commerciale. I piccoli numeri, l'esclusività  e la quinquennale lista d'attesa fanno il resto. :asd:

Modificato da Lotus
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In questa vicenda non prendo le parti di nessuno, voglio soltanto dire che questo non è che l'ultimo passo di un processo iniziato molti anni fa. La Ferrari ormai non ha piຠnulla a che vedere col suo passato, e non mi riferisco solo alla Scuderia, ma all'azienda nel suo complesso. La Ferrari è parte di un gruppo (FCA), i cui piani sono ben chiari. La F1 non è indispensabile per questa Ferrari. Piຠche altro serve da trait-d'union per nobilitare l'azienda agli occhi dei danarosi clienti, che magari ben poco capiscono di corse e che quindi sono ancora convinti che la Ferrari vinca in F1. Tuttavia, il Gran Capo potrebbe tranquillamente decidere che tutto questo non serve nemmeno, visto che il brand Ferrari è -indagini statistiche alla mano- il brand piຠforte al mondo. Quindi, puntando al profitto piຠassoluto, potrebbe decidere di disfarsi definitivamente del fardello sportivo, concentrandosi esclusivamente sulle auto stradali, sempre piຠglobalizzate. Non hanno nemmeno piຠla scusa della tecnologia ricavata dalla Formula 1, viste le figure barbine che hanno fatto quest'anno con le nuove -e, a mio parere, discutibili- tecnologie applicate alla F1. Secondo me quelle di Marchionne, in buona sostanza, erano frasi di circostanza... il vero motivo dell'allontanamento di Montezuma per me è un altro... c'entra la diversa visione dell'azienda, non i risultati. Se c'entrassero i risultati, quanto avvenuto ieri sarebbe potuto accadere già  nel 2011...

Sono perfettamente d'accordo.

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In questa vicenda non prendo le parti di nessuno, voglio soltanto dire che questo non è che l'ultimo passo di un processo iniziato molti anni fa. La Ferrari ormai non ha piຠnulla a che vedere col suo passato, e non mi riferisco solo alla Scuderia, ma all'azienda nel suo complesso. La Ferrari è parte di un gruppo (FCA), i cui piani sono ben chiari. La F1 non è indispensabile per questa Ferrari. Piຠche altro serve da trait-d'union per nobilitare l'azienda agli occhi dei danarosi clienti, che magari ben poco capiscono di corse e che quindi sono ancora convinti che la Ferrari vinca in F1. Tuttavia, il Gran Capo potrebbe tranquillamente decidere che tutto questo non serve nemmeno, visto che il brand Ferrari è -indagini statistiche alla mano- il brand piຠforte al mondo. Quindi, puntando al profitto piຠassoluto, potrebbe decidere di disfarsi definitivamente del fardello sportivo, concentrandosi esclusivamente sulle auto stradali, sempre piຠglobalizzate. Non hanno nemmeno piຠla scusa della tecnologia ricavata dalla Formula 1, viste le figure barbine che hanno fatto quest'anno con le nuove -e, a mio parere, discutibili- tecnologie applicate alla F1. Secondo me quelle di Marchionne, in buona sostanza, erano frasi di circostanza... il vero motivo dell'allontanamento di Montezuma per me è un altro... c'entra la diversa visione dell'azienda, non i risultati. Se c'entrassero i risultati, quanto avvenuto ieri sarebbe potuto accadere già  nel 2011...

 

Sono d'accordo anch'io. I risultati sportivi sono un pretesto, per quello sono così preoccupato. 

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O 250 GTO (una delle vetture più belle della storia)

 

ferrari-250-gto-3.jpg

:up:

guarda questa 330 aperta...

1280px-Ferrari_330P_front-right_Enzo_Fer

 

Ecco, per rispondere a Osre la 330 P4 è stata più che bastonata dalla Ford GT40… eppure l'appeal, il richiamo che queste auto hanno sull'appassionato yankee non ha limite.

Va oltre il blasone della superba GT40. Stesso destino per tante altre berlinette sportive Ferrari di quegli anni… il mito del marchio, l'esclusività  costruttiva le fecero andare oltre i limiti del risultato sportivo assoluto… sarà  vero che Le Mans fu vinta ufficialmente da Ford 4 anni di seguito ma subito dietro, a codazzo, le livree rosse si sprecavano.

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