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Kitt

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  1. Kitt

    Max Verstappen

    Padri e figli. Padri che svezzano i figli a partire dal kart, li accompagnano fino alla F.1, poi qualcosa si rompe. "Mi ha spezzato il cuore" frignava nel 2010 Antony Hamilton quando il figlio non ha più voluto che lui lo seguisse come manager. Forse Lewis voleva andare avanti da solo: non è forse questo il destino di un uomo quando diventa adulto? Nello scandalo sessuale (sessuale?) che sta scuotendo la Red Bull l'unica certezza è che il padre di Max, Jos, sta attaccando il team manager Horner con una scusa dietro alla quale c'è un complotto di potere nel quale poco si capisce dell'interesse di Jos se non che se ne sta in mezzo ai coglioni. Ovvio che queste lotte di potere a Max non piacciano affatto: lui vince, vince sempre e per un pilota è questo che conta. Lui cresciuto dopo tanti crash, un mondiale rubato, 2 mondiali stravinti con merito ora vanta una maturità e una intesa con la squadra perfetta. Così ai box già si vede di meno la ingombrante mamma di Max che si impicciava di come si divertiva Perez la sera. Forse è giunto il momento, anche per lui, di fare a meno anche del papà dietro alle corse. Ai tempi di Clark i piloti erano uomini che non giravano coi genitori dietro ai box (certo i piloti erano più adulti come età ma tutti sti biberon ai box non si vedevano). Avevo solo 15 anni quando, dopo una gara di kart, fui circondato da diversi uomini (loro erano grandi, io un ragazzino) che mi volevano menare. Arrivò mio padre, scostò la giacca e mostrò la pistola. Loro sparirono ma io non volli più vedere mio padre ai box: me la sarei cavata da solo. Così dato che non avevo la patente mi portava in pista mia madre che poi se ne stava lontana, in disparte, a soffrire in silenzio. Siegfried Stohr https://www.facebook.com/share/oUYXJ6iybMK4nzSh/
  2. Kitt

    Lewis Hamilton

    Horner: “Hamilton un signore ad Abu Dhabi 2021, ha pagato una tattica troppo conservativa” Il team principal della Red Bull ha riconosciuto la classe del sette volte iridato nel stringergli la mano nel post-gara Il Gran Premio di Abu Dhabi del 2021 è stato il degno coronamento di una stagione probabilmente irripetibile. Max Verstappen e Lewis Hamilton si sono presentati a Yas Marina appaiati in classifica nell’atto conclusivo di una stagione già intrisa di momenti di grande tensione, un campionato che ha visto l’olandese e l’inglese lottare ruota a ruota praticamente in tutte le gare con episodi controversi alcuni dei quali sfociati in contatti clamorosi come quelli registrati a Silverstone, a Monza e Gedda. Ad Abu Dhabi Lewis Hamilton sembrava lanciato verso la conquista della vittoria e, di conseguenza, dell’ottavo titolo mondiale in F1, ma l’incidente di Nicholas Latifi e la conseguente Safety Car hanno riaperto i giochi nel finale. Le decisioni del Direttore di Gara Michael Masi hanno messo Verstappen nella condizione di poter attaccare Hamilton nell’unico giro a disposizione con gomme soft fresche contro le dure usurate del pilota Mercedes e il portacolori della Red Bull ha piazzato il sorpasso decisivo in Curva-5 senza lasciare poi al rivale possibilità di replica. Il team principal della Red Bull Christian Horner ha rivelato che la signorilità di Lewis Hamilton è andata oltre quanto andato in onda in diretta tv: “Bisogna togliersi il cappello di fronte a come ha reagito Lewis Hamilton dopo quando accaduto nel finale di gara – le parole di Horner ai microfoni di Sky Sports Uk – se si considera che aveva appeno visto sfumare l’ottavo titolo della leggenda ha mantenuto una dignità e una compostezza ragguardevoli. Nella podium room mi ha addirittura stretto la mano avendo la classe di complimentarsi. Dal mio punto di vista Hamilton ha pagato un approccio troppo conservativo da parte della Mercedes. Erano più veloci di noi, ma lo hanno lasciato in pista con gomme dure che avevano percorso più di 40 giri e in regime di Safety Car significa esporsi a grandi rischi”. fonte https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/horner-hamilton-stretta-mano-off-camera-abu-dhabi-2021
  3. Kitt

    David Coulthard

    Stranamente mancava il thread su David Coulthard, ex pilota Williams, McLaren e Red Bull, vincitore di 13 GP ed autore di 12 pole position e 18 giri veloci...vice campione del mondo nel 2001 e terzo classificato nel 1995, nel 1997, nel 1998 e nel 2000 È stato anche il primo pilota in assoluto del team Red Bull Ultimamente ho letto questa sua intervista su un ipotetico passaggio in Ferrari ”Incontrai Jean Todt a Parigi, nel suo appartamento, per parlare della possibilità di guidare per la Ferrari. Il contratto che mi fu offerto era fondamentalmente un contratto da numero due: a dispetto di qualsiasi conclusione si possa trarre ora sulla mia carriera, all’epoca ritenevo di non dover firmare nulla che non garantisse pari opportunità. Quindi, in sostanza, se io fossi stato quarto e Michael quinto, avrei dovuto spostarmi, e farmi completamente da parte se io fossi stato in testa. Non potevo accettare di firmare per questo. Tutto il merito va a Ron Dennis e McLaren. Il contratto che mi hanno offerto è sempre stato all’insegna delle pari opportunità tra me e il mio compagno”. - David Coulthard Fonte: Formula For Successo
  4. Kitt

    Lewis Hamilton

    Era il 1 dicembre del 2004 quando un giovane Lewis Hamilton si calò per la prima volta nell'abitacolo di una vettura di Formula 1. Chissà come si sentiva quel giorno a Silverstone: spaventato forse, ma di sicuro tenace e determinato, volenteroso nel mostrare al mondo, e specialmente a Ron Dennis, di cosa era capace, mentre guidava ancora in F3 Euro Series. Titolo che conquistò con 15 vittorie in 20 gare l'anno seguente, e da lì fu una scalata al successo, fino al debutto ufficiale nel 2007. Al suo primo anno in McLaren ci mise solo sei gare per vedere la sua prima vittoria, a cui ne seguirono altre tre. Chiuderà la sua stagione al secondo posto in classifica piloti, a un solo punto da Kimi Raikkonen, in quella che è stata, almeno finora, il più grande anno di un rookie (Lasciando da parte per un attimo le discussioni sull'epoca diversa, regole diverse, team competitivo e altro ancora). Ma sarebbe bastato attendere poco prima che il britannico tenesse in mano quel trofeo, prima di anni di magra e del folle salto in Mercedes, con la quale ha contraddistinto l'epoca moderna della Formula 1. E chi lo avrebbe detto che oggi, 19 anni dopo, saremmo stati ancora qui a parlare di lui, dopo alti e bassi. A seguito della sconfitta del 2021 c'erano dei dubbi se sarebbe ritornato nel paddock, se avrebbe avuto ancora fame di vittorie, ma il leone, ferito, è ritornato. Nel 2022 ha dovuto ingoiare parecchi bocconi amari, bloccato in una vettura che non gli permetteva di esprimere il suo potenziale, mentre dietro di lui i giovani scalpitavano. "Bollito" e vecchio per alcuni, in questa stagione è riuscito a confermarsi primo dopo la Red Bull, nonostante sia ancora a digiuno di vittorie. L'obiettivo è ancora chiaro e ben saldo nella sua mente: portare a casa l'ottavo titolo, motivo per cui ha deciso di restare fino al 2025 con la Mercedes. "Sto lavorando a un capolavoro, e non ho ancora finito", disse in un'intervista nel 2019; finora ha mantenuto la parola, e nella difficoltà che sta vivendo ora sta ancora dimostrando perchè ha scritto il suo nome nella storia dello sport. https://www.formula1.it/news/17523/1/hamilton-1-dicembre-2004-l-inizio-di-una-leggenda?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook
  5. Kitt

    Lewis Hamilton

    "Se ho pensato al ritiro nel 2021? Dopo Abu Dhabi, tanti pensieri mi sono passati per la testa. Ma una delle cose peggiori che puoi fare è prendere decisioni basate sulle emozioni. E quando sei emotivo, di solito non prendi le decisioni migliori nella foga del momento. È stato un momento davvero difficile, ho dovuto aspettare che le cose si calmassero per poter pensare con lucidità e poi prendere le decisioni giuste. Ero con i miei nipoti in un posto bellissimo, alle Hawaii con la mia famiglia. Alla fine, volevo solo rialzarmi e andare avanti". - Lewis Hamilton sui pensieri di ritiro dalla F1 Fonte: BBC
  6. Kitt

    Lewis Hamilton

    28 novembre 2006, Montmelò - Lewis Hamilton testa per la prima volta da pilota ufficiale McLaren, appena pochi giorni dopo l’annuncio. Guidando la McLaren MP4-21 del 2006, il test di Hamilton dura solo due giri prima che l'auto lo abbandonasse. In seguito torna in pista per completare 62 giri e finire la giornata in sesta posizione, ad un secondo dal ritmo del più veloce, Felipe Massa, e otto decimi dietro Pedro de la Rosa a bordo dell'altra McLaren. fonte MemasGP
  7. La gestione delle gomme è roba da F1 da almeno 40 anni (ai tempi c' era già anche la gestione del carburante)
  8. Estrapolare l' ultima frase tralasciando tutto quello che veniva prima... fatto anche questa volta La coerenza ci vorrebbe SEMPRE
  9. Ma non c'è nessun copyright Potrei citarti Imola 2004 ma chissà quanti ne sono avvenuti prima Quello è un mix di mestiere, esperienza e malizia...e se rimane entro certi limiti va pure accettato (vedi Imola 2021 alla prima staccata) A Jeddah ed in Brasile nel 2021 ed oggi a Las Vegas abbiamo visto cose completamente diverse e negarlo vuol dire essere in malafede
  10. Sainz ha centrato Hamilton, non Alonso L' asturiano ha cannato completamente il punto di frenata facendo tutto da solo e rovinando, fortunatamente, solo la gara di Bottas Lascia perdere la cabina di commento, li si dice tutto ed il suo contrario Per il resto paragonare manovre alla spera in Dio di come quelle di Verstappen che allunga talmente tanto da finire fuori pista pure lui, con le altre (tu ricordi Austin 2015, ma Canada 2014 stranamente no e non vado più indietro negli anni) significa cercare a tutti costi un appiglio per giustificare l' ingiustificabile...inutile proseguire Non lamentarti della propaganda se poi fai lo stesso
  11. La cosa divertente è che le verginelle che si scandalizzavano per manovre tipo Austin 2015, adesso non dicono nulla o glissano sulle porcate commesse dall' olandese Chissà che pipponi assurdi se invece che farle, le subisse
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