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Rush - il film sulla stagione '76 di F1


Luke36

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Eccolo qua, copiato dal forum di SAM a cavallo tra il 2006 e 2007

 

La domanda riguardava l'eventuale complicità  di Regazzoni nel sorpasso subito da Hunt al Fuji.

 

“Bisognerebbe chiederlo al Rega ! Certo che alla ultima gara Ferrari….!!

Ma le verità  sono tante, a cominciare dalla rinuncia di Ferrari di correre al GP d’Austria e con una sola Ferrari in Olanda, quando io volevo Peterson e non Reutemann, buon pilota ma fragile psicologicamente. Ma Niki non volle Ronnie in quanto lo conosceva bene da quando erano insieme in March!!

Contattai anche Emerson che però era legato alla Copersucar (da molti soldi!), ma Niki fece fuoco e fiamme perchè voleva uno morbido, come Carlos.

E poi al Fuji lo fregarono i suoi colleghi, tutti d’accordo a fermarsi per la bufera ma solo quattro o cinque lo fecero. Purtroppo Niki si fermò troppo presto, prima di Hunt che continuò imperterrito infischiandosene dell’accordo….

Quando finirò di lavorare scriverò un libro e mi toglierò qualche sassolino dalle scarpe, come l’uso delle radio che provammo a Fiorano, importate dai “poveri†Rally, e che Ferrari non volle sviluppare e usare. Vi ricordate la foto di Rega con un’antennina sul casco a Fiorano? Se avessi avuto le radio in Giappone avrei potuto avvisare Niki che Hunt non si fermava, altro che il coraggio di aver paura; tutte balle.â€

 

Daniele Audetto

 

A Regazzoni,se si è reso partecipe di questo "complotto",non posso dargli torto....aveva in mano per la stagione 77 contatti seri con la Brabham e mi sembra con la Lotus....la Ferrari che in sostanza gli dice d'apettare....lui aspetta e a furia d'aspettare trova solo posto all'Ensign.

Peterson ricordo che era ad un passo dalla Ferrari....di Fittipaldi non ricordo.

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Scusa il ritardo....molto serenamente, nemmeno io penso che siano o voglio farne degli eroi.

La mia era solo una precisazione su un elemento che è stato sempre trattato in maniera approssimativa (parlo in generale e non mi riferisco a nessun singolo).

Al Nurburgring si corse nel 71,72 e 73, ma solo dopo che l'AvD spese una considerevole quantità  di marchi per soddisfare le richieste della GPDA (non del governing body, che si è sempre disinteressato delle richieste dei piloti), di cui presidente e portavoce era Stewart, non perchè Stewart pensasse di trarne qualche vantaggio.

Il boicottaggio del Nurburgring non nacque da una richiesta di Stewart, ma dalla GPDA intera.

Che ci vinse negli anni successivi (ci vinse anche nel 68, in una gara che non avrebbe mai voluto disputare, e le prime parole che disse sceso dalla vettura furono rivolte a Ken Tyrrel, chiedendo se fossero rimasti tutti vivi...) non penso possa essere messo in relazione al fatto che facesse quello che più gli conveniva, sinceramente, ma solo al fatto che la sua vettura e la sua classe fossero superiori a quelle dei suoi contemporanei.

Nè sono molto d'accordo con il fatto che i piloti fossero lupi solitari, o persone che pensa(va)no solo a loro stessi; al tempo asisteva molto più, tra di loro, un senso di cameratismo che poteva essere assimilabili ai piloti dei caccia della guerra mondiale, perchè per tutti loro (nessuno escluso) la morte era dietro l'angolo, per davvero.

Guardare con gli occhi di oggi Zandvoort 73 (che anche a me atterrì all'epoca, per inciso) è fuorviante, perchè allora la bandiera rossa non esisteva; ricordi Bandini, nel rogo della sua Ferrari? Oppure Schlesser a Rouen? O ancora, Courage a Zandvoort?

Nessuno si fermò, giusto? (parlo dei piloti, ovviamente).

Il maggior responsabile della tragedia di Zandvoort fu la ridicola organizzazione olandese, questo è un fatto. Purley si rese conto di quello che successe perchè accadde davanti a lui, ma gli altri piloti non potevano avere piena coscienza dell'accaduto, come in tanti altri -purtroppo- simili casi.

E credimi, sono assolutamente d'accordo che, fortunatemente sono tutti uomini, non è mia intenzione mitizzare nessuno.

 

Sono d'accordo con te che a Zandvoort la responsabilità  diretta dei soccorsi precari fù di chi gestiva il circuito.

Ma proprio perchè tu citi i casi di Bandini,Courage che fu sepolto dalla sabbia insieme alla carcassa della sua De Tomaso perchè non riuscivano a domare l'incendio...poi Siffert,Schlesser ma anche altri meno cruenti come quello di Oliver ed Ickx al Jarama nel 1970,ci fa capire che quando avvenne quello,ennesimo.di Williamson tutti,dico tutti,i piloti sapevano esattamente cosa stava ancora avvenendo su una pista dove loro stavano correndo. 

 

Non c'è dubbio che fra loro,nel tempo, Stewart,Fittipaldi,Lauda e pochi altri si distinsero per il coraggio di dire no a certe imposizioni o ad un modo superficiale e menefreghista di affrontare il tema sicurezza serpeggiante fra gli organizzatori dei GP e la stessa Federazione.

 

Ma nel decennio '70 io ricordo che gli unici a fermarsi o a non partire per protesta, vale a dire a rinunciare alla gara,furono tre: Purley Zandvoort 1973,Fittipaldi Montjiuich 1975 e Lauda Fuji 1976.

Modificato da Lotus72
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Riguardo al caso Lauda-sostituto-Ferrari-Regazzoni che si stà  discutendo nei post sopra io penso che:

 

-Lauda aveva ragione ad opporsi a Peterson perchè avrebbe complicato non poco l'armonia in squadra. Non vedo cosa ci sia di scandaloso in questo pensiero di Niki.

 

-Su Fittipaldi che rifiutò l'ingaggio Audetto ha poco da fare lo spiritoso sui soldi (molti) che gli dava la Copersucar. E' vero aveva un ingaggio niente male ma era anche fra i top drivers di quei tempi. Comunque il rapporto di amicizia con Lauda e poi il fatto,che sempre viene dimenticato,che Fittipaldi voleva correre e sperava di portare alla vittoria una vettura brasiliana che portava il suo cognome faceva escludere ogni altra soluzione.

 

-Regazzoni pensò,giustamente a se stesso. A chi doveva pensare? A Lauda? Alla Ferrari? Siamo obbiettivi.

 

-Audetto pittosto non riuscì a gestire il team quell'anno,schiacciato dalle idee,rivelatesi sbagliate,di Ferrari senza il coraggio di opporsi con convinzione. Perchè ad esempio non cercò di seguire da vicino il suo pilota di punta subito dopo l'incidente e soprattutto nelle settimane di difficile convalescenza?

Modificato da Lotus72
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Ma nel decennio '70 io ricordo che gli unici a fermarsi o a non partire per protesta, vale a dire a rinunciare alla gara,furono tre: Purley Zandvoort 1973,Fittipaldi Montjiuich 1975 e Lauda Fuji 1976.

Anche Merzario (Montjuich 75, fischiato e contestato dal pubblico) e Pace, Fittipaldi e Perkins (Fuji 76)

Inviato dal mio GT-S5830i con Tapatalk 2

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Grazie per la precisazione gio66.

 

Quello che volevo dire è che venivano fatte riunioni fra i piloti e magari molti di essi erano d'accordo sulla protesta ma poi una volta accesi i motori e partiti dentro di loro cambiava qualcosa e tornavano ad essere semplicemente dei piloti.

Hunt al Fuji per esempio ne è il caso più eclatante.

 

Non per questo devono essere additati. Ma rileviamo il fatto.

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