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Superbike World Championship 2014


R18

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..e vince anche Gara 2.

 

Giornata da incorniciare per i tifosi della Kawasaki con due doppiette che consolidano ulteriormente la loro posizione in campionato. In Gara 2 Giugliano era riuscito a passare in testa, salvo poi essere penalizzato per falsa partenza.

 

La lotta al secondo posto tra Baz e le due Aprilia ha tenuto viva la corsa, con Loris bravo a rispondere volta su volta ai svariati tentativi del pilota italiano. 39 punti sono un margine importante e questo Sykes ha tutte le carte in regola per puntare al bis iridato.

 

Gara da dimenticare per la Ducati, con la caduta di Davies.

Salom priva delle EVO, molto bravo Barrier al ritorno dopo il brutto incidente.

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Misano, Gara 1: Sykes surclassa tutta la concorrenza

Vittoria in fuga per Tom che torna a +27 su Guintoli. Baz completa la doppietta Kawasaki davanti a Melandri

 

Per fortuna che ieri Tom Sykes aveva detto che la mano infortunata a Sepang lo debilitava ancora un po', perché senò viene da chiedersi cosa sarebbe stato in grado di fare in gara 1 del Mondiale Superbike a Misano. Il pilota della Kawasaki, infatti, è stato l'assoluto dominatore della corsa, rifilando dei distacchi pesanti a tutti, compreso il suo compagno di squadra Loris Baz, che ha regalato una bellissima doppietta alle "Verdone".

 

Il leader della classifica iridata ha concesso solo una breve parentesi al comando a Toni Elias, che si è reso autore di una grande partenza, ma già  dal secondo giro "The Grinner" ha portato la sua ZX-10R al comando. Baz ha provato a stargli vicino per una buona metà  di gara, rimanendo a circa un secondo, ma poi Sykes ha cambiato marcia e si è involato solitario verso la sua 19esima vittoria in carriera in SBK, riportando a 27 punti il suo margine nei confronti di Sylvain Guintoli, stamani solo quinto e mai in grado di battagliare per il podio con la sua Aprilia.

 

Sul gradino più basso del podio è salito Marco Melandri, che quindi ha dato almeno seguito al trend positivo iniziato con la doppietta di Sepang. Il pilota dell'Aprilia ha commesso qualche errore di troppo nella prima parte della gara, permettendo alle due Kawasaki di scappare, ma poi si è costruito un buon passo, che gli ha consentito se non altro di reagire ai tentativi di attacco di Chaz Davies, che nel finale è parso davvero competitivo con la sua 1199 Panigale.

 

In casa Ducati devono forse interrogarsi sulla continua altalena che si vede in ogni weekend tra il britannico e Davide Giugliano: l'italiano è sempre velocissimo, ma poi fatica in gara, come certificato dal suo ottavo posto di gara 1. A Chaz invece manca qualcosa per riuscire a stare con i migliori in Superpole, ma poi riesce sempre a tirare fuori un buon passo in gara.

 

Detto del quinto posto di Guintoli, a cavallo tra le due Ducati ci sono anche l'Aprilia di Elias, via via arretrata dopo l'ottima partenza, e la Honda di Jonathan Rea, che quindi ha perso tanti punti pesanti in ottica campionato. Dietro a Giugliano poi il quadro delle "Full SBK" si completa con Eugene Laverty e Leon Haslam, mentre l'altra Suzuki di Alex Lowes è stata costretta al ritiro dopo 13 giri.

 

Per quanto riguarda le EVO, ad imporsi è stato ancora una volta lo spagnolo David Salom, venuto fuori alla distanza con la sua Kawasaki. Alle sue spalle c'era la Bimota di Ayrton Badovini, che però continua ad essere trasparente per la classifica non avendo ancora ottenuto l'omologazione. Segue quindi il terzetto di italiani composto da Niccolò Canepa, Claudio Corti e dalla wild card Ivan Goi. Fa piacere poi rivedere subito a punti il rientrante Sylvain Barrier, 15esimo con la sua BMW S1000RR.

 

17esimo posto all'esordio in SBK per Riccardo Russo sulla Kawasaki del Team Pedercini, mentre sono stati costretti al ritiro Alessandro Andreozzi e l'altra wild card Matteo Baiocco.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/39192/world-sbk-misano-gara-1-sykes-surclassa-tutta-la-concorrenza

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Misano, Gara 2: Tom Sykes si prende la doppietta

Le Kawasaki fanno ancora 1-2 con Baz che resiste alla grande agli attacchi di Melandri. Jump start di Giugliano

 

La seconda gara di Misano del Mondiale Superbike è stata praticamente la fotocopia della prima, con Tom Sykes in fuga solitaria lanciatissimo verso la sua 20esima vittoria in carriera, la sesta stagionale, ed il suo compagno di squadra Loris Baz alle sue spalle a regalare un'altra bellissima doppietta alla Kawasaki.

 

L'unica differenza importante rispetto alla gara di questa mattina sta nel fatto che al via era stata la Ducati di Davide Giugliano a prendere il comando delle operazioni. Il sogno del pilota italiano però è durato davvero poco, perché la sua è stata una partenza anticipata e la direzione gara non ha potuto fare altro che punirlo con un ride through.

 

Una volta fuori dai giochi il ducatista, il leader del Mondiale si è ritrovato subito in fuga solitaria, con la ZX-10R gemella di Baz che più indietro era impegnata a difendersi dalle due Aprilia RSV4 ufficiali di Marco Melandri e Sylvain Guintoli. Con Sykes in fuga, sono stati proprio il francese ed il ravennate a regalare grande spettacolo nella lotta per la piazza d'onore.

 

Il portacolori della Casa di Noale è anche riuscito a trovare il sorpasso in diverse occasioni, ma Baz è sempre stato molto bravo a rispondergli con l'incrocio di traiettorie, resistendo fino alla fine e mostrando grande determinazione. Guintoli invece si è limitato a fare da spettatore a distanza del duello, portando a casa un quarto posto, che gli costa altri 12 punti nel confronto con Sykes, facendo aumentare a 39 lunghezze il suo distacco.

 

Pur non riuscendo a reggere il passo dei primi, Jonathan Rea si è portato a casa con grinta un quinto posto che non sembrava alla portata della sua Honda. Il britannico nel finale ha sfoderato un bellissimo sorpasso al Curvone ai danni di Toni Elias, cui lo spagnolo dell'Aprilia Red Devils non ha saputo reagire. Seguono poi le due Suzuki di Eugene Laverty ed Alex Lowes, che non sono mai state competitive nell'arco del weekend.

 

Gara nera poi per la Ducati: Davide Giugliano è risalito fino alla nona posizione, ma ovviamente la partenza anticipata ha compromesso la sua prova. E' andata anche peggio a Chaz Davies, costretto alla resa dopo appena pochi passaggi. Ruote all'aria anche Leon Haslam, che però è rimontato in sella alla sua Honda per chiudere al 12esimo posto.

 

E' stato dominio Kawasaki anche tra le EVO, con David Salom che ha completato la doppietta al termine di un bel duello con la BMW di Sylvain Barrier, che quindi sembra aver superato definitivamente le conseguenze dell'incidente stradale di qualche mese fa (era stato anche in coma). Dietro di lui ci sarebbe la Bimota di Ayrton Badovini, che però ancora una volta viene estromessa dalla classifica non essendo ancora omologata.

 

Ne approfittano la wild card Ivan Goi, Riccardo Russo ed Alessandro Andreozzi, che vanno così a completare la zona punti. Un ottimo risultato per Russo, che qui a Misano faceva il suo esordio in sella alla Kawasaki EVO del Team Pedercini.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/39205/world-sbk-misano-gara-2-tom-sykes-si-prende-la-doppietta

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Beh, che dire? Sykes ha vinto un Mondiale e ne ha sfiorato un altro in condizioni di inferiorità  tecnica o comunque non superiorità  rispetto ad Aprilia. Qui, ad Aragon e a DP si è visto cosa significa avere il pilota migliore del campionato sulla moto migliore. Credo che Tom vincerà  il Mondiale senza particolari difficoltà , a meno di non ritrovarci una stagione simil 2012 a livello di clima.

Baz conferma la sua crescita. Su una pista così tortuosa, con tante curve da bassa velocità  non aveva chance rispetto al suo capitano (è all'altezza o quasi di Tom quando si tratta di curvoni veloci, ma non appena arrivano cambi di direzione, tornanti e staccate secche, tra i due c'è una certa differenza, emblematico il WE di DP, che riassume perfettamente il tutto) faticando un po' di più in gara 2.

Melandri sembra aver trovato la strada giusta per risolvere i suoi problemi di raddrizzamento in uscita curva e stabilità  in rettilineo, anche se rimangono i problemi di anteriore sul giro secco. Per lui due podi che fanno morale, anche per il Mondiale non ci sono più speranze. Comunque, non riesce mai ad esimersi da manovre quantomeno discutibili, stavolta è toccato a Baz dover rialzare la moto per evitare che Marco combinasse un disastro.

Deludente Guintoli, che sembra essere tornato il pilota evanescente della seconda metà  dell'anno scorso (al netto del problema alla spalla). In gara 1 sbaglia la gomma, in gara 2 regge per metà  gara, chiudendo 4°.

Elias ne combina un po' di tutti i colori. Due ottimi start conditi da diversi errori nelle curve successive che hanno creato un po' di confusione in mezzo al gruppo. Alla lunga ritorna nella sua mediocrità .

Rea non molto ispirato, complice anche un Haslam che ha dato qualche segnale di ripresa dopo anni di infortuni e letargo, anche se è stato penalizzato da alcuni problemi tecnici, soprattutto in gara 1. Per Suzuki troviamo un Laverty che ha patito un problema al piede in gara 1 e che in generale ha raccolto le briciole. Lowes, al solito, casca in una manche su due.

Capitolo Ducati: Davies ottiene un buonissimo 4° posto in gara 1, salvo poi cadere nelle fasi iniziali di gara 2, per cercare di recuperare il treno del podio dopo aver perso terreno causa Elias. Giugliano commettere errori, anche qui niente di nuovo: stranamente non cade, ma in gara 1 sbaglia la gomma ed in gara 2 vanifica un ritmo da podio con una partenza anticipata.

Nelle EVO Salom domina gara 1 e in gara 2 recupera e batte Barrier, subito competitivo al ritorno dell'incidente. Iddon torna dietro a Badovini, cadendo subito in gara 2, high side con seguente botta ad una gamba. Su Canepa neanche mi esprimo.

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Portimao, Superpole: Sykes si conferma imprendibile

Tom Sykes si conferma velocissimo e coglie la pole position a Portimao, davanti a Rea e Davies.

 

A Portimao, nonostante un Jonathan Rea in grande spolvero, Tom Sykes ha messo tutti in fila per l'ennesima volta, dopo averlo fatto anche nell'ultimo turno di prove libere, disputato in mattinata.

 

Per il pilota ufficiale della Kawasaki si tratta della ventiduesimo pole position della carriera nel Mondiale Superbike, a sole quattro lunghezze da una leggenda come l'australiano Troy Bayliss e la terza sul tracciato lusitano.

 

Sykes ha fermato il cronometro in 1'42"484, precedendo la Honda CBR1000RR del britannico Jonathan Rea e la Ducati 1199 Panigale R di Chaz Davies, più veloce di Davide Giugliano per tutto il fine settimana. Grande equilibrio in pista nonostante i tempi notevoli del centauro della Kawasaki: le prime tre posizioni della prima fila sono infatti occupate da ben tre case differenti (Kawasaki, Honda e Ducati).

 

Quarto posto per Marco Melandri, sempre molto veloce ma mai in grado di attaccare la Superpole di Sykes per tutto l'arco della SP2. L'obiettivo del ravennate sarà  recuperare nel corso della gara e battagliare per le prime tre posizioni, perché il passo della sua Aprilia RSV4 Factory è apparso competitivo sin dal primo turno di libere.

 

Quinto posto per il compagno di squadra del poleman, Loris Baz con la seconda Kawasaki ufficiale, il quale ha preceduto la seconda Aprilia RSV4 Factory di Sylvain Guintoli.

 

Apre la terza fila la Suzuki GSX-R 1000 di Eugene Laverty. Il pilota britannico è una delle delusioni al termine delle Qualifiche perché è apparso veloce per tutto il fine settimana, spesso restando uno dei pochi assieme a Rea e Melandri a impensierire Tom Sykes.

 

Ottavo posto per un Davide Giugliano ancora una volta in difficoltà  rispetto al compagno di squadra. Il pilota italiano è sembrato poter staccare un ottimo tempo a pochi secondi dal termine della Superpole, ma evidentemente è occorso un miglioramento sensibile del tracciato e molto piloti hanno abbassato a loro volta i propri tempi, relegandolo in terza fila, lontano da Davies.

 

Altra delusione del turno di Qualifiche è risultato Leon Haslam. Jonathan Rea, con la medesima moto, è riuscito a cogliere la seconda posizione assoluta, mentre Haslam non è andato oltre la nona casella dello schieramento. Chiude la Top Ten il francese Sylvain Barrier su BMW S1000 RR, grande sorpresa della SP1, confermatosi su buoni livelli anche in SP2.

 

Alex Lowes non ha fatto meglio dell'undicesimo tempo, complice anche una scivolata a due minuti dal termine che gli ha impedito di dare l'assalto finale alla Superpole e a un piazzamento migliore rispetto alla casella centrale della quarta fila.

 

Infine, brutta caduta per Claudio Corti dopo pochi minuti dal via della SP1. Il pilota italiano è andato a terra sbattendo la testa sull'asfalto dopo aver perso il controllo della sua MV Agusta F4 RR. Il centauro è restato sdraiato sull'asfalto e ha costretto i commissari a sospendere il turno di Qualifiche esponendo la bandiera rossa, ma Corti non ha mai perso conoscenza. Ora il pilota si trova al centro medico dell'Autodromo portoghese per accertamenti. 

 

http://www.omnicorse.it/magazine/39691/superbike-portimao-superpole-sykes-si-conferma-imprendibile

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Portimao, Gara 1: Sykes centra la terza vittoria di fila

Guintoli limita i danni con il secondo posto, ma è a -44. Baz batte Melandri nella lotta per il podio

 

Tom Sykes ha sfatato un nuovo mito: non aveva mai vinto nella gara successiva ad una doppietta nel Mondiale Superbike, ma lo ha fatto oggi a Portimao, imponendosi nella prima manche del weekend ed aggiungendo una nuova vittoria alle due di Misano. Ma non solo perché con questo trionfo raggiunge Max Biaggi a quota 21 affermazioni in carriera.

 

Il britannico della Kawasaki ha lasciato che all'inizio della corsa si sfogassero i suoi avversari, ma già  nel corso del terzo giro si è portato al comando delle operazioni, prendendo immediatamente il largo. Nemmeno l'arrivo di qualche goccia di pioggia nella fase centrale della corsa ha minato le sue certezze. In quel momento "The Grinner" ha leggermente rallentato, permettendo agli inseguitori di avvicinarsi, ma poi ha ridato un altro strappo involandosi solitario verso un altro successo importante in ottica campionato.

 

Alle sue spalle si è piazzata l'Aprilia di un Sylvain Guintoli che ha dato il meglio di sé proprio quando è arrivata la pioggia: il francese ha dimostrato ancora una volta di avere una grande sensibilità  quando l'asfalto diventa viscido ed in questo frangente è riuscito a saltare davanti all'altra Kawasaki di Loris Baz ed alla RSV4 gemella di Marco Melandri. Peccato solo che il distacco da Sykes sia aumentato ancora fino a 44 punti.

 

Molto bella la lotta per la terza posizione che ha coinvolto fino alla fine Baz e Melandri, con il ravennate che ci ha provato fino alla fine, andando anche largo in diverse occasioni e quindi arrendendosi al francese. La sensazione comunque è che il pilota dell'Aprilia forse sia stato rallentato anche da una scelta di gomme differente dal resto del gruppo (aveva una posteriore più dura).

 

Completa la top five Jonathan Rea, leader della corsa nei primi due giri con la sua Honda, prima di iniziare a perdere posizioni con un passo non all'altezza dei primi quattro. Curioso quello che è successo alle sue spalle all'ultimo giro, con Eugene Laverty che si è fatto sorprendere da dei doppiati, perdendo due posizioni in un colpo solo, a favore della Suzuki gemella di Alex Lowes e della Ducati di un Davide Giugliano un po' deludente.

 

All'italiano comunque è andata meglio che al compagno di squadra Chaz Davies, tirato giù dalla Honda di Leon Haslam nella parte centrale della corsa quando era in lotta per la top five. Il vincitore della EVO David Salom è quindi riuscito ad arrampicarsi addirittura fino alla nona posizione con la sua Kawasaki, beffando proprio nel finale la BMW di Sylvain Barrier, che aveva comandato praticamente per tutta la corsa. Punti poi anche per il terzetto composto da Niccolò Canepa, Riccardo Russo ed Alessandro Andreozzi, che hanno occupato le posizioni tra la 13esima e la 15esima, favoriti anche dalla trasparenza per la classifica delle due Bimota di Ayrton Badovini e Christian Iddon.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/39731/world-sbl-portimao-gara-1-sykes-centra-la-terza-vittoria-di-fila

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Portimao, Gara 2: Rea torna alla vittoria sul bagnato

Guintoli e Melandri si autoeliminano dalla lotta per la vittoria e ne approfittano le Ducati, entrambe sul podio

 

Le previsioni meteo non hanno sbagliato: un vero e proprio acquazzone si è abbattuto su Portimao, bagnando l'asfalto del tracciato portoghese e cambiando decisamente le carte in tavola per la seconda gara dell'ottavo round del Mondiale Superbike. Condizioni ideali per Jonathan Rea, che con la sua Honda CBR1000RR è sempre stato uno specialista del bagnato. Il britannico ne ha approfittato per portarsi in testa fin dalle prime fasi ed andare a ritrovare un successo che gli mancava dalla doppietta di Imola.

 

Va detto però che "Johnny" deve anche ringraziare il disastro che hanno combinato le due Aprilia nel 13esimo dei 18 giri in programma (la gara è stata accorciata di due tornate prima del via proprio a causa della pioggia): Sylvain Guintoli ha tentato un attacco abbastanza azzardato a Marco Melandri, dando vita ad un contatto decisamente evitabile, tra le altre cose proprio quando le due RSV4 avevano raggiunto il leader.

 

Una batosta soprattutto per il ravennate, urtato anche dalla moto del compagno, che è stato costretto al ritiro. Guintoli, che probabilmente è il maggior colpevole dell'accaduto, è invece riuscito a ripartire e ad andare a tagliare il traguardo in settima posizione, recuperando addirittura un punto su un Tom Sykes in ombra (ora sono 43), che non è riuscito a fare meglio dell'ottavo posto con la sua Kawasaki.

 

Ad approfittare di questa situazione sono stati i ducatisti Davide Giugliano e Chaz Davies, che hanno piazzato entrambe le 1199 Panigale sul podio. Un risultato che a Borgo Panigale mancava davvero da tanto tempo e che deve essere una bella iniezione di fiducia, anche se arrivato sul bagnato. Se l'italiano ha costruito il suo secondo posto nella parte centrale della corsa, il britannico invece ha dovuto lottare fino all'ultima curva, difendendosi da altri due specialisti del bagnato come Alex Lowes e Leon Haslam.

 

Peccato soprattutto per il pilota della Honda, che aveva disputato una delle migliori gare delle sue ultime stagioni e forse avrebbe meritato un podio che gli manca addirittura dal 2012. Sesto posto poi per Loris Baz, che quindi recupera qualche punticino in campionato su Guintoli e Sykes che, come detto, hanno chiuso dietro di lui: ora il francese della Kawasaki è a 5 lunghezze dal connazionale dell'Aprilia.

 

Un bravo poi se lo merita sicuramente Ayrton Badovini, che con la sua Bimota ha tagliato il traguardo addirittura in nona posizione, migliore tra le EVO. Purtroppo però la sua BB3 non è ancora omologata, quindi risulta trasparente per la classifica. La vittoria di classe è andata quindi a Sylvain Barrier, nonostante il pilota della BMW abbia chiuso dietro anche all'altra Bimota di Christian Iddon. Un punticino, infine, lo porta a casa anche Riccardo Russo, 15esimo con la Kawasaki del Team Pedercini.

 

http://www.omnicorse.it/magazine/39738/portimao-gara-2-rea-torna-alla-vittoria-sul-bagnato

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Sykes illude nei primi minuti Giugliano e Guintoli che si scambiano il miglior tempo, ma negli ultimi minuti si inventa il tempone rifilando mezzo secondo al francese dell'Aprilia, andando a scendere oltre il muro dell'1'22", pole spaventosa.

 

Tra Guintoli e Giugliano si inserisce Davies, che va a conquistare la terza posizione.

 

Domani Tom avrà  un'altra occasione per allungare in campionato.

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Laguna Seca, Superpole: Sykes davvero imprendibile

Tom Sykes ha frantumato la pole dello scorso anno di Guintoli e ha colto la quarta partenza al palo del 2014.

 

Tom Sykes ha mantenuto le aspettative degli adetti ai lavori riguardo questo appuntamento a Laguna Seca cogliendo una strepitosa pole position sul tracciato californiano.

 

Il pilota di punta della Kawasaki ha frantumato la pole dello scorso anno - di proprietà  di Sylvain Guintoli - fermando il cronometro in 1'22"683, tempo inavvicinabile per ogni avversario diretto per il titolo mondiale Superbike 2014. Per Sykes si tratta della ventitreesima pole in carriera nella Superbike, avvicinando ulteriormente il record personale della leggenda Troy Bayliss, fermo a ventisei in carriera, secondo di ogni epoca.

 

Al secondo posto, staccato di oltre mezzo secondo (528 millesimi di secondo), si è classificato Sylvain Guintoli con la prima delle Aprilia RSV4 Factory, il quale ha preceduto di pochi millesimi le due Ducati 1199 Panigale ufficiali di Chaz Davies e Davide Giugliano. Il pilota italiano di Borgo Panigale aveva mostrato segni di ripresa a partire dal quarto turno di prove libere, confermando poi i suoi progressi nella Superpole.

 

Accanto a Davide Giugliano prenderà  il via un altro pilota italiano, Marco Melandri, sulla seconda Aprilia RSV4 Factory ufficiale ed Eugene Laverty su Suzuki GSX-R 1000. Il pilota britannico ha mostrato - così come Giugliano - di aver compiuto significativi passi in avanti dopo l'ultimo turno di libere, portando la sua Suzuki a chiudere la seconda fila.

 

Terza fila aperta dalla prima delle Honda CBR 1000RR, con una sorpresa: non è Jonathan Rea a guidarla, bensì Leon Haslam, staccato però di oltre un secondo e tre decimi da Sykes, e oltre quattro decimi da Laverty, che lo precede in griglia. Ottavo posto per la seconda Kawasaki ufficiale, quella del francese Loris Baz, il quale ha preceduto l'Aprilia RSV4 Factory di Toni Elias. Chiude la Top Ten proprio Jonathan Rea, vera delusione della Superpole andata in scena sul tracciato californiano.

 

Nella classe “EVO”, attraverso il secondo crono ottenuto nel corso della “SP1″, Niccolò Canepa è stato il riferimento della categoria con la Ducati 1199 Panigale R dell’Althea Racing, dodicesimo, che ha così estromesso dalla decisiva “SP2″ Sylvain Barrier (13°).

 

http://www.omnicorse.it/magazine/39965/world-superbike-superpole-laguna-seca-sykes-davvero-imprendibile

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