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Showing content with the highest reputation on 10/13/20 in all areas

  1. CR7 positivo. Andare avanti con le partite inutili delle nazionali in piena pandemia... bene ma non benissimo...
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  2. Finalmente è stata caricata in rete la puntata di Rai Sport Memory dedicata a Lorenzo con la "conduzione" di Gianni Cancellieri:
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  3. DATI GENERALI Scuderia Owen Racing Organisation Anno di produzione 1966 Motore BRM P75 H16 2998 cc Telaio Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti Shell Pneumatici Dunlop (1966) Goodyear (1967) Luogo di produzione Bourne (GBR) google maps Progettista Tony Rudd Impiegata nel 1966 e 1967 Piloti Graham Hill, Jackie Stewart e Mike Spence STATISTICHE GP Disputati 14 (+3 fuori campionato) Vittorie 0 (+4 fuori campionato) Podi 1 Pole Position 0 Giri Più Veloci 0
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  4. DATI GENERALI Scuderia Owen Racing Organisation Yardley BRM Anno di produzione 1970 Motore BRM P142 V12 2998 cc Telaio Monoscocca in alluminio Carburante e lubrificanti Shell Pneumatici Dunlop (1970) Firestone (1971 e 1972) Luogo di produzione Bourne (GBR) google maps Progettista Tony Southgate Impiegata nel 1970, 1971 e 1972 Piloti Jackie Oliver, Pedro Rodriguez, George Eaton, Peter Westbury, Jo Siffert, Howden Ganley, Helmut Marko, John Cannon, Reine Wisell, John Miles, Alex Soler-Roig e Vern Schuppan STATISTICHE GP Disputati 27 (+10 fuori campionato) Vittorie 1 Podi 2 (+2 fuori campionato) Pole Position 0 Giri Più Veloci 0
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  5. Un trafiletto di fine settembre '59:
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  6. Con gli sviluppi tutti hanno recuperato qualcosa sulla Mercedes, tranne la Ferrari che effettivamente di sviluppi ne ha portati pochi.
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  7. "La corsa ama spesso smentire quanto dicono le prove" Peccato che non sia piu' cosi'
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  8. Sagan conquista la prima vittoria al Giro con un’impresa partita andando in fuga dall’inizio. Secondi McNulty anticipa il gruppo dei migliori che è regolato in volata da Almeida che guadagna altri 4” di abbuono. Fuglsang perde 1’15” dai migliori ha causa di una foratura negli ultimi km.
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  9. Sono un po' fuori dal giro ma vedo che i telefoni a basso costo non hanno tanto problemi di prestazioni quanto di materiali...
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  10. Arnoux (Ligier JS33 - Ford) precede Danner (Rial ARC02 - Ford) foto del venerdi' o sabato
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  11. Berthon vince gara-1 sull’umido, Tarquini secondo In gara-2 Tom Coronel torna al successo dopo quattro anni Prima vittoria Hyundai con Catsburg in gara-3 Jean-Karl Vernay penalizzato in gara-2 e gara-3
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  12. "Fuck this shit!" - Probabile commento di Ickx mentre si allontana zoppicando da quello che resta della sua N176
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  13. Non entro nella discussione Schumacher vs Hamilton, dico solo che personalmente ritengo il 2016 uno degli anni più belli di Hamilton: lui anche a 1 giro e mezzo dalla fine della gara ad Abu Dhabi ha fatto di tutto per vincere il campionato, non ha mai mollato nemmeno per un metro in quella stagione. Ha perso con onore e con una cattiveria che probabilmente nemmeno lui sapeva di avere Ed è stata, sempre imho, la stagione che gli ha fatto fare il salto in avanti più importante.
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  14. Mario Donnini su AS fornisce un punto di vista sulle "statistiche" di una disciplina complessa come l'automobilismo: https://autosprint.corrieredellosport.it/news/sterzi-a-parte/2020/10/12-3466066/questo_primato_non_vale_niente/?fbclid=IwAR3wZqzo6xW7k-ujZ15yYspYURhmPTHy1BqLvphmx3raCN96HGHTtt0TfCk STERZI A PARTE Questo primato non vale niente Sorry, Hamilton, ma il record di vittorie nei Gp a quota 91 eguaglia Schumi approfittando di un’era, quella turboibdrida, che dà solo alla Mercedes la possibilità di vincere, con un vantaggio fin dal 2014 iniquo e ingiusto Chiedo scusa, ma non trovo proprio niente di eroico, di strepitoso o di entusiasmante nel record di 91 Gran Premi vintiche vede ora in testa nella classifica di tutti i tempi in coabitazione Lewis Hamilton con Michael Schumacher. I numeri non dicono tutto In Formula Uno non c’è niente di più bugiardo dei numerisecchi, perché confrontano come fossero grandezze omogenee - e proprio non lo sono - epoche differenti e campioni che si sono mossi in condizioni ambientali, tecnologiche e oggettive totalmente imparagonabili, dagli Anni ’50 a oggi. Come mettere a confronto per nemici stessi Annibale o Scipione l’Africano col generale Schwarzkopf, vincitore della Guerra del Golfo. No, non ci siamo proprio, giacché se poniamo in fila incolonnando il coefficiente di rischio oggettivo, di difficoltà specifica e di fragilità tecnologica mettendoli a rapporto col numero di Gp disputati e di quelli vinti gente come Juan-Manuel Fangio, Jim Clark e Jackie Stewart, parlare di Michael Schumacher e di Lewis Hamilton diventa solo teoricamente interessante ma logicamente piuttosto insulso. Paragoni mai veri Come confrontare il bomber del Modena calcio con Tex Willer solo perché indossano entrambi un indumento giallo. Stando ai numeri, poi, uno come David Coulthard ha vinto 13 Gran Premi, tanto quanto il leggendario Alberto Ascari e uno in più rispetto a Mario Andretti e questo, Dio ci perdoni, chiude il discorso, per carità, eh. Statistiche da ribaltare La F.1 e l’automobilismo da corsa, essendo fradici d’entropia, imperfezioni e mutamenti disomogenei, non sono per niente roba laccata, leccata e rigorosa per matematici, ma materia d’indagine dialettico-emotiva per poeti e storici, oltre che per smagati uomini da box: soprattutto per gente di solido buon senso, che non si fa troppo prendere la mano dal pallottoliere. Detto questo, vado diretto al caso Hamilton e dico una cosa semplice semplice che dovrebbe far riflettere e suggerire ben più miti consigli, oltre che cautela e un filo di sano scetticismo nel soppesare i suoi numeri da record dei record. Sì, è vero, nel Gp dell’Eifel 2020 Lewis Hamilton raggiunge quota 91 GP iridati vinti, eguagliando Michael Schumacher. Però resta nell’aria la sensazione di un che di strano, inquietante e tutto sommato ammosciante, nell’analizzare al dettaglio questomeraviglioso score. E vediamo nel dettaglio perché. Mai come nel caso di Hammerla carriera in oggetto può essere divisa esattamente a metà, come si fa con una mela grazie a un coltello, mostrando caratteristiche assolutamente sorprendenti e in disarmonia. Due carriere in una Tanto per cominciare, in 14 stagioni di F.1, dal 2007 al presente, Lewis non ha momenti di alti e bassi, di declino o di splendore, perché, in fondo, è sempre se stesso. Fortissimo. Pilota velocissimo, ultraefficace e che sbaglia poco. Certo, non imbattibile a parità di macchina, se è vero che gente comeButton e Rosberg, rispettivamente in McLaren e Mercedes, è riuscita a turno perfino a incamerare più punti, a fine stagione, nel secondo caso perfino togliendogli dalle mani un titolo mondiale, quello 2016, che sembrava già vinto. Ma il punto vero sul quale invito tutti a riflettere è un altro. E cioè questo. Dal 2007 al 2013, nella prime sette stagioni di F.1complete disputate da Lewis Hamilton in F.1, rispettivamente le prime sei con la McLaren e la settima con la Mercedes ancora a motore aspirato endotermico, il campionissimo si aggiudica 22 Gran Premi, che non sono neanche pochi, e un titolo mondiale. Poi, improvvisamente, tutto cambia. Perché dal 2014 a oggi, ovvero dall’avvio rivoluzionario dell’era turboibrida, Lewis Hamilton si aggiudica la bellezza di 69 vittorie in altre 7 stagioni. Ossia un’enormità, una roba quantitativamente bulimica, disumana, devastante rispetto al ruolino di marcia di chiunque. E per vincere sei titoli mondiali (ci conto pure questo 2020, perché se lo perde giuro che poi vado a Santiago di Compostela con un Ape Piaggio in retromarcia e una gomma bucata), dicevo, per vincere ben sei titoli mondiali, lo stesso Lewis deve superare solo la concorrenza di Nico Rosberg e Valtteri Bottas, i soli con i quali parte ad armi tecnologiche teoricamente pari - fatta salva gerarchia e ordini di scuderia -, mentre tutti gli altri praticamente non esistono per definizione, staccati anni luce in qualifica e in gara. Questo è. Primato figlio del contesto Ficchiamocelo bene in testa, che è meglio. Il primato di Lewis Hamilton è una specie di bomba agli estrogeni, un’astrazione causata solo ed esclusivamente dalla superiorità tecnologica schiacciante della Mercedes monopolista in era turboibrida, ovvero una delle più grandi, clamorose, palmari e cataclismatiche ingiustizie nella storia dello sport. Perché la stessa Mercedes vince 98 Gran Premi in sette anni, dopo che nell’era ne aveva fatti suoi solo 4 nelle 4 stagioni endotermiche nelle quali non s’era risparmiata figuracce e delusioni. E poi c’è un altro fantastico paradosso, ossia questo.Nico Rosberg (mica Fangio o Moss o Senna) con la Mercedes turboibrida vince la bellezza di 20 Gran Premi in tre stagioni e un mondiale, cioè decisamente più di Lewis Hamilton nella prima parte della carriera, ossia quella in cui l’inglese a ben guardare ha fatto le cose più incredibili e strabilianti, compreso il privilegio di sfiorare il mondiale addirittura nella favolosastagione d’esordio 2007, quasi umiliando Alonso e perdendo di un niente a vantaggio della Rossa di Raikkonen. Regolamenti sono il problema Tutto questo per dire che queste cifre non autorizzano a festeggiare alcunché ma, al contrario, spingono a metteresportivamente sotto accusa chi con regolamenti ingiusti, penalizzanti e alla resa dei fatti non equi, ha messo soltantouna Casa e il suo pilota di punta (Lewis o Nico, poco cambia) in condizione di vincere tutto per ben sette stagioni consecutive, senza mai intervenire per ristabilire un minimo di altrui chances. Quindi, lo dico una volta per tutte: massimo rispetto per la classe sopraffina e stupenda di Lewis Hamilton, totale stima per il suo palmarés e per una carriera unica, consistente, priva d’errori marchiani o scivoloni veri. Plauso per questo suo essere e restare col naso all’insù, giacche il motore fritto a Sepang 2016 proprio non lo meritava e con esso neppure il mondiale andato millimetricamente a Nico Rosberg per puro opportunismo - anche se non demeritato dal tedesco -; però, per favore, stiamo buoni con ’sto record, che non è la prova della fantasticheria di Lewis Hamilton ma solo quella dellafollia, della sperequazione e della gestione deprimente dei regolamenti tecnici nell’era turboibrida tuttora imperante. Confronto improbabile Infine, un pizzico di rispetto anche nel far confronti che non stanno in piedi neanche con la lacca: Michael Schumacher arrivò in Ferrari nel 1996 di fatto ricostruendo da zero una squadra che non aveva senso compiuto, spina dorsale né cultura vincente. Toccò a lui caricarsi sulle spalle tutto con cinque annate di purgatorio quasi infernale, prima di dar vita a un ciclo vincenteprofondamente imbevuto del metodo Schumi. Divenendo e restando iridato dal 2000 al 2004 malgrado a ogni pie’ sospinto le regole e i punteggi mutassero rendendo la conferma più difficile, fino a che nel 2005 la rivoluzione delle gomme che dovevano durare per tutto il Gp tarpò le ali al ciclo vincente della Rossa, praticamente per decreto. Il vantaggio regolamentare Stavolta con la Mercedes no. Si è partiti nel 2014 col turboidrido dandole un vantaggio siderale, la si lascia sfasciare il muso a tutto e a tutti per sette anni e ancora non si vede la fine di questo pestaggio voluto apparentemente per l’istinto buonista di una F.1 semielettrificata e quasi verdina a emissioni contenute, pelosamente inneggiante al futuro, carina e gentile con l’ambiente, ma anche no. Campione sì, ma non troppo Per questo tendo idealmente la mano a Lewis Hamiltion dicendo che è uno stupendo campione, ma non partecipo proprio per niente alla festa del record eguagliato e verificabile solo al pallottoliere, all’interno di una realtà che meriterebbe sterzate vere, inversioni a U e conversioni tali da eliminare per sempre lo scempio del turboibrido. Bravo Lewis, sei grandissimo a prescindere, ma sappi che la penso sempre allo stesso modo: vale più la saracinesca del custode di Fiorano nel ciclo Schumi, che il metallo fuso di tutte le coppe vinte dalla Mercedes in questa angosciante, pallosa e sfiancante, oltre che inutile, era turboibrida.
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  15. Visto che ho del materiale aggiorno la P153 con alcune versioni... poi con più calma vedrò di aggiungere data e gara...
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  16. 1) Pubblicare Sochi serviva giusto a pareggiare l'Austria, di cui non si parlerebbe se Barrichello non avesse aspettato gli ultimi 30 metri e di cui lo stesso Schumacher si vergognò sul podio . Resta, comunque, una stronzata inutile di Todt. 2) Il titolo 2016 è stato perso anche e soprattutto per quelle partenze. E tirare fuori complotti serve a zero, come quello dei meccanici invertiti che, implicitamente, sottolineava come quelli scarsi fossero dalla parte di Rosberg. Il 2016 di Hamilton vale tanto quanto il 2010 di Alonso in termini di errori, sebbene poi se ne conti solo uno che non c'entra con loro. È sbagliato il termine indecoroso? Se Vettel avesse perso un mondiale da Webber, Schumacher uno da Barrichello o Hakkinen uno da Coulthard, cosa si sarebbe detto? 3) Hamilton ha avuto per cinque anni l'equivalente della F2004 e per due anni l'equivalente di una F2001. Negli anni precedenti, invece che le varie F310, F310B e compagnia ha corso con la McLaren Mercedes, con cui ha rischiato di vincere il mondiale al primo anno (e non l'ha vinto per motivi extra pista, direi), l'ha vinto al secondo, ha faticato per metà stagione nel 2009 (l'unico periodo tecnico "no" di tutta la carriera), nel 2010 è stato parecchio tempo in lizza per il titolo, nel 2011 e nel 2012 ha comunque vinto le sue gare. Niente a che vedere con i bidoni dell'umido (cit) con i quali si è dovuto far strada l'altro nei primi anni di carriera. Mettilo in Williams nel '92, quello là, poi ne parliamo. 4) Avrei molta più considerazione dell'Hamilton pilota se si fosse accasato in Mercedes nel 2010, se si fosse mangiato la stessa melma che hanno preso Rosberg e Schumacher per tre anni con ritiri a iosa e gomme che duravano tre giri per poi avere materiale migliore nel 2013 e iniziare a dominare nel 2014. Lewis è stato perfetto, al contrario di Alonso (uno a caso), nel timing per la scelta del posto in cui stare. Vista la Mercedes del primo triennio gli davamo tutti del pazzo per la scelta di andare a Brackley, invece ha avuto ragione lui ed è stato bravo Lauda a convincerlo del progetto, che di fatto ha ammazzato tutto e tutti e continuerà a farlo l'anno prossimo. Resta il fatto che io, un Hamilton lottare a centro griglia per un annetto buono, non l'ho mai visto. Forse si lamenterebbe meno via radio. 5) Schumacher senza Brawn e compagnia probabilmente avrebbe vinto molto meno, ma era quella la forza di questo gruppo, che per cinque anni ha preso sganassoni continuando a lavorare su due piste contemporaneamente dalle 8 del mattino alle 7 di sera. La forza Mercedes è aver imbroccato (e lo stesso vale per la Red Bull) la prima macchina di un ciclo regolamentare in un periodo nel quale, una volta che hai un vantaggio, te lo porti avanti per anni. E lo stesso succederà nel 2022. Se Hamilton non fosse andato in Mercedes avrebbero preso Hulkenberg, e avrebbero comunque vinto almeno cinque dei sette mondiali tra lui e Rosberg. Non posso dire lo stesso di Barrichello, visto che è arrivato solo due volte al secondo posto nel mondiale su cinque anni. I numeri contano zero perché altrimenti metà mondo non intitolerebbe Senna come migliore di sempre, ma i fatti vanno sempre contestualizzati, altrimenti mi toccherà sempre sentir dire che la Ferrari ha dominato cinque anni quando la Mercedes viaggia verso il 75% di vittorie in sette anni.
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  17. Caro Ale un autogol del genere da te non me lo aspettavo... Che cazzo di foto metti quando abbiamo visto questo Sono passati quasi 20 anni e ancora non capisco che cazzo gli è passato per la testa a Todt quel giorno. Cioè fece bene a farlo perchè i team order io li ho sempre giustificati, ma cazzo, io l'avrei fatto meglio. Imputare poi il titolo del 2016 perso a cinque partenze cannate (che guarda caso però finirono quando dopo quasi un anno che lo chiedeva gli hanno modificato il sistema delle leve sul volante) mi fa sorridere, perché non è che le gare o i mondiali si vincono alla partenza. Si potrebbe parlare degli innumerevoli problemi tecnici che ha avuto, che non sono solo il motore della Malesia che è il più iconico, ma i tanti guai che gli hanno fatto saltare due o tre qualifiche con recuperi dal fondo o penalità varie. Addirittura nella lista delle componenti usate era messo peggio di una delle due McLaren. E parlare di mondiale perso in modo indecoroso lascia davvero interdetti, vinse persino più gare di Rosberg quell'anno e fece anche più pole. Certamente non è stato al top ma ridurre tutto a quattro o cinque partenze è ridicolo dai. A leggere te pare che Hamilton abbia sempre avuto macchine come la Mercedes e ti lamenti che non l'hai visto a centro gruppo. Ma il 2009, il 2010, il 2011, il 2012 e il 2013 si sono cancellati per miracolo? Quelle cinque stagioni sono state decisive e lo ha detto Hamilton stesso che ha imparato moltissimo in quegli anni e che quelle esperienze gli sono servite contro Vettel nel 2017 e nel 2018. Hamilton rispetto a Schumacher ha dalla sua due fattori: il primo, il fatto che, tolti Kovalainen e Bottas, ha sempre avuto compagni di squadra forti e soprattutto liberi di correre contro di lui. Su questo non si può obiettare. Poi sono sicurissimo anche io che Schumacher avrebbe prevalso comunque, anche senza i galloni ufficiali di prima guida. Il secondo, Schumacher non era molto stimato dai colleghi, ma non nel senso che lo ritenessero meno forte di quello che era ma da un punto di vista personale o umano, per usare un termine in voga in quest'epoca. Hai ragione quando dici che Schumacher ha contribuito alla ricostruzione della squadra, ma attenzione, parecchi dimenticano che Schumacher arrivò nel 96 e appena messo il culo su quella Ferrari andò da Todt e Montezemolo e pretese e ottenne di andare a prendere tutto il blocco Benetton che arrivò l'anno dopo. Ecco, non lo so come sarebbe finita se i vari Brawn, Stepney, Tombazis, Byrne, ecc... non fossero arrivati (a suon di quattrini, ma quattrini che metà della gente nemmeno si immagina e te lo posso garantire per certo). Io quoto il discorso di @Davide Hill che mi sembra assolutamente equilibrato e di buon senso. I numeri contano quello che contano, stanno lì per fare statistica e fare paragoni lascia il tempo che trova. Quando Schumacher arrivò a 5 mondiali anche su di lui si diceva che non era come Prost, Senna, Fangio, Clark, ecc... Poi passano gli anni e uno se lo dimentica, ma anche all'epoca ricordo benissimo che si parlava di auto facili, di epoca diversa, Lauda se ne uscì con la storia della scimmia, ecc... Insomma gira che ti rigira si dicono ciclicamente le stesse robe. Quando Hamilton smetterà partiranno anche su di lui i panegirici e tra venti o trent'anni quando arriverà qualcuno che batterà anche i suoi di record di quel qualcuno si diranno le stesse cose. È nella natura delle cose.
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  18. Copio e incollo quanto ho scritto su Facebook. <Non nutro grandi simpatie per il personaggio/pilota Lewis Hamilton (anche se apprezzo e condivido alcune sue prese di posizione socio-culturali su aspetti molto sensibili. Oltre, ovviamente, ad apprezzarne in maniera oggettiva il grande valore al volante) ma, senza dubbio, è il pilota che maggiormente meritava di eguagliare (e, a breve, superare) i numeri di Michael Schumacher. E questo al netto di tutti i discorsi sul valore assoluto dei numeri (che, specialmente in questo sport, contano relativamente) e senza scadere in inutili paragoni che, come sempre, lasciano il tempo che trovano. In ogni caso, stiamo comunque parlando (e non da oggi) di uno dei migliori piloti di sempre e una delle più brillanti Stelle dello sport in generale. Su questo penso non ci sia nessun dubbio...> I numeri, come detto, contano relativamente. O meglio, contano relativamente se paragonati ad altri, per le ovvie differenze di epoca, mezzi situazioni e tutto il resto. Contano invece, e molto, se riferiti alla stessa persona che li ottiene. La grandezza di Schumacher, come scrissi a suo tempo, non era tanto nei numeri assoluti quanto, piuttosto, nella fame e nella continuità che ha messo per ottenerli. Anni e anni sempre al top, sempre mantenendo viva la competitività assoluta che lo portava a giocarsi l'ennesimo mondiale, l'ennesimo Gran Premio, come se fosse stato il primo. Ecco, per Hamilton si può tranquillamente fare lo stesso discorso. Tanti anni di carriera sempre al top, sempre con la ricerca del successo senza soluzione di continuità e, cosa molto importante (e per niente scontata), mantenendo sempre altissima la motivazione. E questo è un aspetto che può scindersi benissimo dal fatto di disporre della vettura migliore da anni e anni, o da tutto il resto. L'appagamento può arrivare in qualsiasi momento (l'abbiamo visto succedere altre volte) e riuscire ad "eluderlo" è e resta un gran merito. Direi che c'è ben poco altro da dire. PS qualcosina da dire ce l'avrei. Ecco, io avrei scelto un casco dell'epoca ferrarista, uno di quelli "simbolo" dell'epopea del Kaiser. Forse la scelta del casco Mercedes è anche "figlia" di una certa specie di marketing... Ma, tutto sommato, anche a Montreal gli venne consegnato il casco di Senna dei tempi della Lotus e non della McLaren come una certa "logica" avrebbe suggerito. Ma era sempre il casco di Senna, così come quello di oggi è un casco di Schumacher. Quindi, in definitiva, va bene comunque così...
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  19. Eifel-Story Nell'edizione '35, clamorosa gara del debuttante assoluto Rosemeyer (al suo secondo GP in carriera) che va in testa alla corsa sull'Auto Union Type B col 16 cilindri montato posteriormente. Un eccesso di sicurezza all'ultimo giro consente a Caracciola su Mercedes di beffarlo proprio all'ultima curva e di vincere con meno di 2" di vantaggio. Ma resta l'impressione suscitata dal giovane esordiente, che prima di salire sulla difficile Auto Union aveva all'attivo soltanto gare motociclistiche. Ecco i due in lotta all'ultimo giro, con Rosemeyer ancora per poco davanti al pilota Mercedes. (foto tratta dal libro di Chris Nixon, "Racing the Silver Arrows - Mercedes Benz versus Auto Union 1934-1939")
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  20. DATI GENERALI Scuderia Owen Racing Organisation Anno di produzione 1957 Motore BRM 258 4L 2491 cc Telaio Traliccio tubolare in acciaio Pneumatici Dunlop Luogo di produzione Bourne (GBR) google maps Progettista Peter Berthon Impiegata nel 1958, 1959 e 1960 Piloti Ron Flockhart, Jean Behra, Harry Schell, Maurice Trintignant, Jo Bonnier, Graham Hill e Bruce Halford STATISTICHE GP Disputati 20 (+10 fuori campionato) Vittorie 1 (+1 fuori campionato) Podi 4 (+4 fuori campionato) Pole Position 1 Giri Più Veloci 2
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  21. Un spaccato della BRM P83. Disegno di Vittorio del Basso, da Powerslide 03-1968
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  22. Più a Mansell direi, comunque entrambi potevano vincerlo.
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  23. Le minchiate combinate dalla Williams con le gomme sono costate il titolo a Nelson....
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  24. Askew lascerà la McLaren a fine 2020 Oliver Askew non correrà per Arrow McLaren SP nel 2021. Nella serata di ieri il team ha comunicato, un po’ a sorpresa, la decisione di non proseguire il rapporto con il suo pilota, che quest’anno ha affrontato la propria stagione di esordio nella NTT IndyCar Series.
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  25. Meraviglioso reportage del settembre 2019 di "Casa Scania", la villa svizzera di Caracciola con vista sul lago di Lugano, destinata purtroppo ad essere demolita per costruirvi un residence. Le immagini attuali della casa, ormai vuota, vengono messe a confronto con le foto d'epoca in cui il campione tedesco viene ritratto con la moglie Alice e vari conoscenti e amici. Maledetta speculazione edilizia. Se cliccate progressivamente su ciascuna foto, leggerete una dettagliata descrizione immagine per immagine. https://www.facebook.com/media/set/?set=a.2360610610642344&type=3
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