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Ciclismo 2017


Pep92

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poker di philippe gilbert all'amstel gold race, battuto in volata kwiatkowski che ha provato, senza successo, a replicare la tattica usata alla sanremo.

cambio di percorso promosso a pieni voti: la corsa è esplosa quando mancavano più di 40 km all'arrivo

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adoro questo corridore: coraggioso e generoso non ha paura di prendere vento in faccia ed e quello che si spende più di tutti negli attacchi. quanto ho goduto quando ieri ha sverniciato il polacco... :asd:

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Mi sono rivisto la parte finale della gara. Caspita, alla faccia di chi dà Gilbert per finito, sta tornando vicino ai fasti del glorioso 2011.

Oggi invece mi sono guardato quell'attentato al genere umano che risponde al nome di Tro-Bro Léon. Corsa che vorrei nei World Tour immediatamente, chi vince è un eroe assoluto.

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No dai, non si può definire brutta una gara così. 

Oggi ci hanno provato anche Jungels e de Marchi da lontano, ma concluderla prima di Huy è praticamente impossibile. La condizione fisica di Valverde è strabiliante, in corse così è difficile batterlo e domenica va per la quarta Liegi.

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per i miei gusti una gara che si decide all'ultimo chilometro (a stare larghi) è brutta. il risultato, a livello di spettacolo, non è molto diverso da una tappa pianeggiante di un gt. un altro sport rispetto a quanto si è visto tra fine febbraio e domenica scorsa all'amstel.

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Un muro così selettivo come quello di Huy rende molto difficile gli attacchi da lontano, è palese. Nelle altre classiche i vari muri, o almeno i più importanti, hanno all'incirca lo stesso grado di selettività, qui non è così. Tuttavia il fascino di un arrivo del genere, per quanto mi riguarda, cancella ogni parere sul fatto che prima ci sia poco movimento: la Freccia è Huy, non ci si può fare niente.

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ci ho messo almeno mezz'ora per riprendermi dalla notizia, anche a causa del fatto che non è passata neanche una settimana dall'ultima volta che l'ho visto vincere.

Negli ultimi anni  il tempo di seguire benissimo anche il ciclismo putroppo non c'è stato, ma la voglia di seguire questo sport assolutamente non è diminuita.

Scarponi è stato per anni uno dei ciclisti più in vista non solo del movimento italiano e per non poche edizioni dei vari giri ho sperato in sue vittorie. Dunque rappresenta per me uno dei ciclisti della generazioni di ciclisti che mi ha fatto avvicinare a questo sport e quindi l'ultima cosa che penso di leggere questa mattina era la notizia della sua morte.

Non voluto leggere nulla della dinamica dell'incidente , questo verrà dopo. L'unica cosa che conta adesso è ricordare un ciclista che a 37 anni aveva ancora voglia di mettersi in gioco ed affrontare un giro d'italia da capitano di un team importante come l'astana.  

 

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