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Ayrton Senna


Luke36

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Il Gran Premio del Portogallo è uno dei più difficili, se non il più difficile, della stagione 1988 di Senna; il weekend comincia male già  dalle qualifiche, con Prost che riesce a conquistare la pole battendolo di 4 decimi. In gara la partenza viene abortita per due volte, poi al terzo via, quello definitivo, Senna riesce a partire meglio di Prost e a conquistare la testa della gara; la McLaren #11 però ne ha nettamente di più della vettura gemella e già  al termine del primo giro Prost si mette in scia al compagno di squadra per provare il sorpasso; Senna non ci sta, prova a stringere il francese verso destra dove c'è il muretto box, ma il Professore non molla, tiene giù il piede sull'acceleratore e passa in velocità  il compagno di squadra; Senna non può fare altro che accodarsi; non è che l'inizio di una gara corsa tutta in difesa. Dopo aver subìto il sorpasso di Prost, Senna viene raggiunto anche da Capelli che riesce a sorpassarlo all'inizio del 22° giro, nonostante il suo motore Judd non abbia i cavalli dell'Honda della McLaren; il giro dopo tocca a Berger sorpassare il leader del campionato, che scivola così in quarta posizione tallonato da Mansell; l'inglese pressa da vicino Senna fino al 55° giro, quando i due si trovano davanti Palmer in mezzo alla pista che sta tentando di riportare ai box la sua Tyrrell; Senna riesce a schivarlo, ma è costretto ad andare nella via di fuga, mentre Mansell non può fare a meno di andare a sbattere. L'imprevisto costringe Senna a rientrare ai box per cambiare le sue gomme, scivolando in sesta posizione alle spalle anche di Alboreto, Boutsen e Warwick (Berger si era ritirato a metà  gara); afflitto, come dirà  al termine della gara, da problemi elettrici e di consumo, il brasiliano non può far altro che limitare i danni e conclude il Gran Premio al sesto posto, a quasi 1 minuto e 20 dal compagno di squadra. In campionato Senna scivola in seconda posizione a 5 punti di ritardo da Prost, 76 contro 81.

 

Seconda partenza

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Terza partenza: Senna brucia Prost

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Come accaduto in Portogallo la settimana precedente, anche la gara di Jerez non è delle più facili per Senna: in qualifica riesce a battere il rivale Prost di soli 67 millesimi, con Mansell terzo a due decimi dalle McLaren. Per il brasiliano della McLaren la partenza non è delle più felici: Prost e Mansell riescono a sorpassarlo, così alla prima curva Ayrton passa in terza posizione. All'inizio del secondo giro si accoda a Mansell e alla prima curva prova il sorpasso, ma ritarda troppo la frenata, arriva lungo e l'inglese della Williams riesce a riconquistare la seconda posizione. Dopo il primo tentativo di sorpasso, la gara prosegue linearmente con Prost e Mansell davanti a tutti, mentre Senna perde via via terreno e deve difendersi dagli attacchi di Patrese prima e Capelli poi; sarà  proprio il milanese a scavalcarlo nel corso del 39° giro. Il ritiro del pilota della March, avvenuto una manciata di giri più tardi, riporta il brasiliano al terzo posto, ma al 48° giro Nannini approfitta delle gomme fresche per scavalcarlo. Alla fine del 50° giro Senna rientra ai box per cambiare le sue gomme, ormai deteriorate, e riparte al settimo posto, ma con pneumatici freschi in pochi giri riesce a liberarsi sia di Gugelmin che di Berger, portandosi al quinto posto; a sette giri dalla fine si libera anche di Patrese, conquistando una quarta posizione preziosissima in ottica mondiale. Prost infatti vince il Gran Premio, ma per regolamento deve scartare un secondo posto e quindi incamera di fatto solamente tre punti, portandosi a 84; Senna invece mette a segno i suoi 11 risultati utili con la quarta posizione di Jerez e si porta a 79 punti, ma con un grande vantaggio rispetto al francese: se vincesse uno degli ultimi due Gran Premi, che si disputeranno a Suzuka e ad Adelaide, conquisterà  automaticamente il suo primo campionato del mondo.

 

Le fasi della partenza

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A fine ottobre la Formula 1 si trasferisce in Estremo Oriente per le ultime due gare della stagione. Sul circuito di Suzuka Senna conquista un'altra pole position, la dodicesima del campionato, con 3 decimi di vantaggio sul rivale Prost; tutti gli altri, a cominciare da Berger, sono staccati di oltre un secondo e mezzo. In partenza la gara del brasiliano si mette in salita: il motore della McLaren #12 si ammutolisce, ma la discesa del rettilineo di partenza gli consente di avviare il motore e di prendere il via della gara; alla prima curva è solamente 14°, ma già  nel corso del primo giro riesce a liberarsi di sei avversari, transitando sul traguardo in ottava posizione; la rimonta furiosa di Senna continua fino al quarto giro, quando arriva ad occupare il quarto posto dietro a Prost, Berger e Capelli. Il distacco dal leader è però notevole, quasi 13 secondi dopo appena sei giri; nei passaggi successivi Senna riduce il ritardo da Berger scavalcandolo all'undicesimo giro, ma Prost resta sempre ad oltre 10 secondi. Verso il 15° giro comincia a piovere e le difficili condizioni meteo avvantaggiano Senna che al 20° giro è ormai in coda al compagno di squadra. All'inizio del 28° giro la sua rimonta giunge al termine: approfittando del doppiaggio di De Cesaris, il brasiliano riesce ad uscire meglio dalla chicane Casio, prende la scia del compagno di squadra, lo affianca lungo il rettilineo e lo scavalca prima di arrivare alla prima curva. Per Senna è un sorpasso che vale un mondiale: negli ultimi 24 giri riesce a distanziare Prost e taglia il traguardo con 13 secondi di vantaggio su di lui, conquistando la tanto agognata vittoria che gli vale il suo primo campionato del mondo. In classifica generale Senna sale a 87 punti mentre Prost rimane fermo a 84; anche vincendo il Gran Premio di Adelaide, il francese potrà  al massimo eguagliare il compagno di squadra, che in ogni caso potrà  vantare una vittoria in più di lui, 8 contro 7.

 

Senna in azione durante le prove
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Il Gran Premio d'Australia chiude un campionato del mondo di Formula 1 che ormai non ha più nulla da dire, visto che le prime tre posizioni delle classifiche piloti e costruttori sono ormai matematicamente decise. Le qualifiche seguono il solito copione, con Senna in pole e Prost al suo fianco staccato di poco più di un decimo; dietro a loro si schierano Mansell e Berger, la coppia Ferrari dell'89, seguiti da Piquet e Patrese. Sulla gara di Senna non c'è molto da dire: alla partenza viene scavalcato da Prost e al terzo giro perde anche la seconda posizione a favore di Berger. Afflitto da problemi al cambio, il brasiliano non può far molto se non portare la macchina al traguardo in seconda posizione (Berger si era ritirato al 26° giro per una collisione con Arnoux) alle spalle di Prost, anche se staccato di 36 secondi dal compagno di squadra. Al termine della gara e del campionato la classifica generale vede Senna primo con 90 punti seguito da Prost a 87 e Berger a 41, mentre la McLaren termina trionfalmente il campionato del mondo con 199 punti, più del triplo di quelli della Ferrari rimasta ferma a 65.

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La grande novità  per il mondiale 1989 è la fine dell'era turbo e il ritorno per tutti ai meno costosi, ma non per questo meno potenti, motori aspirati; la mossa della Federazione porta ad un innalzamento del numero degli iscritti, che ora conta ben 20 squadre e 39 piloti in tutto. Il cambiamento regolamentare, tuttavia, non modifica molto i valori in campo: le McLaren sono ancora una volta un passo davanti a tutti, con però Ferrari (dotata del nuovo cambio sequenziale), Benetton e Williams (che porta al debutto i motori Renault aspirati) molto più vicine. Le qualifiche del primo GP stagionale sul circuito di Jacarepaguà , alla sua ultima apparizione nel calendario iridato, vedono Senna primeggiare con 8 decimi di vantaggio su Patrese e 9 su Berger; Prost è quinto a 1.3". Nonostante il passaggio agli aspirati, Senna fa segnare il nuovo record della pista in 1:25.302, 2 decimi meglio del tempo da lui stesso fatto segnare nell'86. Nonostante la pole, la gara di Senna termina di fatto al primo giro: il brasiliano non parte benissimo e alla prima curva viene stretto a sandwich da Patrese e Berger; il contatto tra il ferrarista e il pilota della McLaren è inevitabile, Berger è costretto immediatamente al ritiro mentre Senna deve rientrare ai box per la sostituzione dell'ala anteriore; i lavori vanno per le lunghe e il pilota della McLaren perde un paio di giri rispetto ai primi, ma riuscirà  comunque a terminare la gara anche se solo all'undicesimo posto. Prost, per contro, ha chiuso in seconda posizione mentre la corsa è stata vinta da Nigel Mansell e dalla Ferrari che, contro ogni previsione pre-gara, è riuscita ad arrivare fino in fondo.

 

I due galli nel pollaio McLaren

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