Questo è un messaggio popolare leopnd Inviata November 21, 2015 at 11:18 Questo è un messaggio popolare Share Inviata November 21, 2015 at 11:18 Buon 72. compleanno... Se si parla di francesi in Formula 1 si pensa: al bello e impossibile Cèvert, al professore trionfatore in ogni dove Prost, al mitico Jean Pierre Jabouille o all’amante del contatto carbonio contro carbonio ma ora rinato Grosjean. Ci si dimentica spesso di un francese che ha unito la sua carriera a lungo ad un’uomo autocrate come Guy Ligier, scrivendo per lui pagine e pagine di storia ricambiando tale stima con risultati di rilievo netto: Jacques Laffite. Jacques Laffite, detto “Jacquot”, nasce il 21 Novembre del 1943 a Parigi. Figlio di un principe del foro parigino avrebbe di fronte una carriera fatta di difese e arringhe in uno degli studi forensi più importanti di tutta Parigi. L’abbiamo ripetuto migliaia di volte, chi nasce con l’anima racing deve correre in auto. End. Jacques Laffite non fa eccezione. Molla tutto e va a fare il meccanico preferendo le mani intrise di olio e grasso a mani pulite volteggianti nell’aria di qualche camera di tribunale in cerca di difese per questo o quel cliente pieno di franchi da rimpinzare le casse dello studio paterno. Qui conosce un’altra icona del periodo d’oro della Formula 1 francese: Jean Pierre Jabouille. Lo assiste come meccanico e inizia con lui un rapporto profondo, che gli porterà a diventare cognati più avanti (hanno sposato due sorelle). Magari in questo periodo Laffite manco ci pensa a fare il pilota, ma l’anima non si può comandare. E’ come avere una polveriera pronta ad esplodere che attende solo la scintilla giusta. Tale scintilla porta il nome di un’azienda petrolifera mentore della maggior parte dei piloti francesi dell’epoca: la Elf. Dopo 2 stagioni passate a dominare in un lungo e in largo in F2 ,F3 e una partecipazione alla 24 ore di Le Mans; Laffite debutta nel 1974 al volante di una Iso Marlboro dell’ancora non Sir (ma non per questo meno straordinaria personalità) Frank Williams. Dopo 2 anni con la Williams e uno strepitoso secondo posto nel terribile Nurburgring, Laffite viene ingaggiato da Guy Ligier che già lo aveva comandato a Le Mans. Inizia un binomio tutto francese destinato a scrivere tonnellate di pagine di storia. Il 1976 è un anno di transizione dove lo scanzonato e simpatico come pochi Laffite deve abituarsi al clima in Ligier. Nel 1977 il primo hurrà della carriera in Svezia dove compie una rimonta da cineteca e regala alla Formula 1 la prima vittoria tutta francese. Pilota, team e motore parlavano e rombavano con l’accento francese. Dopo un 1978 avaro di emozioni il 1979 sembra l’anno della consacrazione per Jacquot. L’avvio è devastante come una bomba a mano con due vittorie e due pole consecutive, sembra non ce ne sia per nessuno. Peccato, però, che Laffite si perda nei meandri di una non sempre competitiva Ligier JS11 e incamera nel corso della stagione 3 podi e 2 pole. Rimane in lizza fino alla fine per l’iride prima di trovare di fronte a se un gigantesco Gilles Villeneuve nella Monza ’79 che nessuno potrà mai dimenticare. Nelle stagioni successive la Ligier è una buona vettura e nulla di più e Laffite non riesce andare oltre due quarti posti a fine anno conditi però con tre vittorie e due pole. Nel 1982 il rapporto con Guy Ligier è ormai logoro e certe sirene distraggono “Jacquot”. Nel periodo in cui a Maranello si parlava più il francese che il dialetto modenese, più di una voce dava Laffite vicino a salire sulla 126\C3. Non se ne fece nulla. Così Laffite branca per la mentoniera il suo monocromatico, ma del quale era gelosissimo, casco verdone e torna sui suoi passi. I rapporti con la Williams non si sono mai logorati e tornerà a guidare per il team di Grove per 2 stagioni. In questo periodo va più ricordato per come si prendeva gioco degli ansiosi ingegneri giapponesi al lavoro sulla Williams FW09: “Ho chiesto a loro se mi hanno montato il motore di una F2. Sono andati a controllare davvero!!”. Laffite è Laffite. Non si smentisce. In un periodo dove tutti i piloti della Formula 1 cominciavano a prendersi sul serio, il suo essere smaliziato con tutti lo rendeva una mosca bianca. Può sembrare che il ritorno in Williams sia stato come “mettere il coperchio” alla sua carriera ovvero tornare dove aveva cominciato. Invece, all’età di 42 anni, Laffite firma di nuovo per Guy Ligier, spinto dalla voglia di saggiare i poderosi turbo Renault. Nel Gran Premio di Gran Bretagna 1986, dove avrebbe eguagliato in numero record di presenze di Graham Hill, Laffite è coinvolto in un crash al via dalla quale ne esce con le gambe massacrate e il bacino rotto. Il “coperchio” alla sua carriera sembra essere messo dall’infame destino. Macchè! Laffite non demorde e dopo essersi ripreso riprende a ravvivare la sua anima racing che brucia ancora. Già dall’anno dopo si butta nelle più tranquille, si fa per dire, vetture turismo correndo anche nel campionato del mondo. Non si risparmia neanche in: rally, raid, Parigi – Dakar, corse sul ghiaccio e per non farsi mancare nulla anche un test con la R27 da Formula 1 nel 2008. La rete ci regala i video dove Jacques Laffite mostra al mondo intero come bisogna maltrattare i dannatamente brutali e truci 720 Cv della Ferrari F40 LM. “Jacquot” dimostra di avere ben più che una vita; dal 1990 commenta la Formula 1 per il canale francese TF1, ma è di poche settimane fa il ritorno alle gare, in coppia con la figlia Margot, al Megane Trophy a Barcellona. In 70 anni, Jacque Laffite ha corso con qualunque cosa avesse 4 ruote e un motore. Anime racing come la sua le contiamo sulle dita di una mano e ci avanzano ancora. In una Formula 1 con personaggi fatti con il medesimo stampo e dipendenti del luogo comune, un fantino di 50 kg peso che di spalle sembra più il cugino trapiantato in Francia di Nino D’Angelo dal carattere disinvolto, spregiudicato e anticonformista come Laffite manca eccome. E’ bello, però, pensare che uno scricciolo di uomo dal casco monocromatico verde petrolio, buca generazioni ed ere tecnologiche nelle corse e continua bellamente a correre, dando sfogo a tutta la sua anima da racer. 12 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata November 21, 2015 at 19:11 Share Inviata November 21, 2015 at 19:11 Grazie Leo! Ben fatto 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata November 21, 2015 at 19:21 Share Inviata November 21, 2015 at 19:21 Immagini dalla prima vittoria, sia per lui che per la Ligier. Chissà se è vera la storia delle gomme sbagliate 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
aleabr Inviata November 21, 2015 at 19:25 Share Inviata November 21, 2015 at 19:25 A parte il video da lacrime (con un brano da memoria), il resoconto da meraviglia di Leo e il deja-vù da manuale, non mi ero neppure posto la questione se ci fosse un topic su di lui... lo davo automatico per scontato. Leo... grazie di aver tappata la falla. P.S.: in questi casi mi rendo conto di quanti driver abbiano corso fra INDY, F1 e CART in oltre 100 anni di corse... e capisco che il nostro lavoro non ha un vero traguardo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
duvel Inviata November 21, 2015 at 19:26 Share Inviata November 21, 2015 at 19:26 Bella Leopnd, mi piaceva parecchio Laffite e nell' 81 speravo davvero che la spuntasse lui 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata November 21, 2015 at 19:28 Share Inviata November 21, 2015 at 19:28 Bella Leopnd, mi piaceva parecchio Laffite e nell' 81 speravo davvero che la spuntasse luiSe solo avessero capito dall'inizio come far funzionare quelle bandelle... 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare 61066 Inviata November 24, 2015 at 11:29 Questo è un messaggio popolare Share Inviata November 24, 2015 at 11:29 (modificato) Molla tutto e va a fare il meccanico preferendo le mani intrise di olio e grasso a mani pulite volteggianti nell’aria di qualche camera di tribunale in cerca di difese per questo o quel cliente pieno di franchi da rimpinzare le casse dello studio paterno. Qui conosce un’altra icona del periodo d’oro della Formula 1 francese: Jean Pierre Jabouille. Lo assiste come meccanico e inizia con lui un rapporto profondo, che gli porterà a diventare cognati più avanti (hanno sposato due sorelle). Magari in questo periodo Laffite manco ci pensa a fare il pilota, ma l’anima non si può comandare. E’ come avere una polveriera pronta ad esplodere che attende solo la scintilla giusta. Tale scintilla porta il nome di un’azienda petrolifera mentore della maggior parte dei piloti francesi dell’epoca: la Elf. In realtà l'amicizia con Jabouille nasce alla fine degli anni '50 quando, entrambi adolescenti, frequentano i locali di Parigi per instaurare pubbliche relazioni con le coetanee. Sarà il primo di una serie di incontri determinanti per Jacquot. La seconda passione dello spilungone biondo sono le auto da corsa mentre per Laffite sono la pesca alla mosca e lo sci alpino. Quando nel 1966 Jabouille comincia a correre in auto, l'amico si offre di dargli una mano come meccanico. In questo periodo Laffite acquista conoscenza meccanica (nel frattempo Jabouille è diventato ingegnere meccanico) e si appassiona alla velocità che peraltro già apprezza sui pendii innevati. La sua bravura sugli sci impressiona Hubert Giraud, un ricco gentleman driver, che si offre di pagargli un corso di pilotaggio alla Ecole Winfield di Magny-Cours. Si tratta di una scuola di guida sportiva fondata nel 1963 da Henry Morrogh e Jim Russell ma ora gestita da Tico Martini, un artigiano che costruisce le monoposto su cui si addestrano gli allievi del corso. Tico Martini istruisce Laffite prima di una gara. Laffite coglie al volo l'occasione, non delude il suo mecenate classificandosi al secondo posto nel Volante Shell 1968 e si aggiudica la possibilità di correre per un anno in F3 con una Martini MW3, ottenendo il sesto posto finale alle spalle di piloti ufficiali ben più esperti di lui, tra cui l'amico biondo. Modificato November 24, 2015 at 11:58 da gio66 6 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare 61066 Inviata November 24, 2015 at 20:05 Questo è un messaggio popolare Share Inviata November 24, 2015 at 20:05 Purtroppo, anche alla fine degli anni '60 valeva la formula "no money, no race" e così, nonostante l'esito positivo del suo primo anno di corse, Laffite non si può permettere una seconda stagione di F3. Il suo portafogli lo costringe a retrocedere nella meno potente (ma soprattutto meno costosa) Formula France 1.3, sempre al volante di una Martini: la MK4. Partecipa a 10 delle 14 gare in calendario mettendosi in luce con due pole position (La Chatre e Magny-Cours) ma colleziona una montagna di ritiri e si classifica quindicesimo nella classifica finale con un terzo posto a La Chatre e due quinti posti a Monthléry. Nel 1971 il campionato viene ridenominato nell'attuale Formula Renault e stavolta Jacquot si classifica quinto con la Martini MK6 Questo risultato gli consente di entrare nelle grazie della BP che lo mette sotto contratto per un anno. Il programma del 1972 prevede sia il campionato francese che l'europeo di F.Renault e la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans. Ora Laffite non deve più preoccuparsi dei soldi, delle gomme e dei pezzi di ricambio; può concentrarsi solamente sulla guida e i risultati si vedono: vince il campionato francese e si classifica secondo nell'europeo al volante della Martini MK8 giallo-verde. A Le Mans, la BP lo fa sedere su una vettura coupé costruita da un ex pilota di F1: Guy Ligier. E' il terzo fondamentale incontro nella carriera di Jacques Laffite. La JS2 monta un motore Maserati V6 da 2991 cc che però tradisce lui e il suo coéquipier, Pierre Maublanc, prima dello scadere delle 24 ore di gara. Sul suo casco verde scuro appaiono da qualche tempo alcuni piccoli adesivi che ricordano a tutti le origini della sua carriera: l'Ecole Winfield. Questi adesivi lo accompagneranno sui suoi caschi in tutta la sua carriera e verranno utilizzati anche per gli allievi della scuola negli anni a venire. 6 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kitt Inviata November 25, 2015 at 09:04 Share Inviata November 25, 2015 at 09:04 Ha corso anche nel DTM con Mercedes, giusto?Avete delle immagini in merito? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata November 25, 2015 at 10:09 Autore Share Inviata November 25, 2015 at 10:09 1992: 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata November 25, 2015 at 10:57 Autore Share Inviata November 25, 2015 at 10:57 1991: 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kitt Inviata November 25, 2015 at 13:08 Share Inviata November 25, 2015 at 13:08 Perfetto...allora mi avevano detto giusto...adesso è di proprietà di un amico di famiglia 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata November 25, 2015 at 13:19 Share Inviata November 25, 2015 at 13:19 (modificato) Il successo ottenuto in F.Renault garantisce a Laffite la conferma della fiducia da parte della BP France che gli rinnova la sponsorizzazione per il 1973 e lo riporta in quella F3 che aveva dimostrato di meritare fin dal suo esordio. Ovviamente sempre con una Martini, la MK12 con motore Ford preparato da Holbay. Jacquot domina nettamente il campionato francese (che si snoda anche su circuiti di altre nazioni europee) con nove vittorie, tre secondi e un terzo posto. La vittoria più prestigiosa è sicuramente quella conquistata al GP di Montecarlo che all'epoca si trasformava spesso nell'accesso alla massima categoria nel giro di pochi mesi. Si ripete l'esperienza di Le Mans sempre con la JS2-Maserati, in coppia con lo stesso Guy Ligier, ma anche stavolta non vedrà la bandiera a scacchi dopo una squalifica per un rabbocco di olio non permesso. Anche il 1973 si conclude quindi in maniera molto positiva. Modificato November 26, 2015 at 13:29 da gio66 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata November 26, 2015 at 18:50 Autore Share Inviata November 26, 2015 at 18:50 Un anno dopo il terribile incidente eccolo alle prese con l'Alfa Romeo 75 Turbo a Silverstone, campionato ETCC, 1987... 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata November 27, 2015 at 21:03 Share Inviata November 27, 2015 at 21:03 Nel'autunno del 1973 la svalutazione del dollaro, la Guerra del Kippur e la speculazione spregiudicata da parte dei paesi produttori provocano la prima grande crisi petrolifera. Tra ottobre 1973 e gennaio 1974 il prezzo del barile di petrolio quadruplica. In Italia si im pongono l’Austerity e la circolazione delle auto a targhe alternate, con il divieto di circolazione alla domenica (giravamo in bici in mezzo alla strada bullandoci alla grande . In Francia il primo ministro gollista Pierre Messmer (appartenente alla lobby del nucleare) emette un decreto che vieta le competizioni automobilistiche. Questo comporta il ritiro della sponsorizzazione da parte della BP France e così Tico Martini, che stava cominciando a lavorare alla sua prima monoposto di F2 per Laffite, deve abbandonare il progetto. Il 10 dicembre Jean-Marie Balestre, allora Presidente della FFSA, riesce a far ritirare il decreto a Messmer, la BP offre di nuovo il suo sostegno ma ormai è tardi per portare a termine il lavoro. Per non perdere la stagione, la BP acquista una March 742 con motore BMW preparato da Jochen Neerpasch e Martini la modifica in mmaniera molto evidente sulla base di ciò che era già riuscito a progettare per la sua vettura. Questa la March ufficiale. Questa invece la versione modificata da Martini. Nella sua prima stagione di F2 Jacquot ritrova un vecchio amico, Jean-Pierre Jabouille, il quale corre con la Elf2 che in realtà è una Alpine A367 pesantemente modificata e sviluppata dallo stesso pilota, alla sua quinta stagione da collaudatore proprio per conto della Alpine (e quindi diretta emanazione della Renault). Il salto di categoria non spaventa Laffite che è la grande rivelazione del campionato e con la sua "Marchtini" privata mette in seria difficoltà le March ufficiali: vince a Salisburgo, arriva secondo a Pau, Hockenheim e Karlskoga e terzo a Vallelunga, concludendo il campionato al terzo posto, proprio davanti all'amico spilungone. In realtà rimane in lotta per il titolo fino a Pergusa (ottava prova del campionato) quando è saldamente al comando ma rimane senza benzina per un errore suo (è lui che si occupa di questa operazione prima della gara). Con quella vittoria avrebbe raggiunto Depailler in testa alla classifica con due gare da disputare. Non manca la presenza ormai fissa a Le Mans, sempre con la Ligier JS2-Maserati ufficiale, stavolta verniciata con i colori blu e bianco della Gitanes. Finalmente arriva la prima soddisfazione con l'8° posto assoluto in equipaggio con Alain Serpaggi, già suo avversario ai tempi della F.Renault. Ma le sorprese non sono finite. In luglio Jabouille tenta invano di qualificarsi per il suo primo GP di F1, a Digione, con la Iso di Frank Williams. Al Nurburgring ci prova Jacquot che si qualifica col 21° tempo (su 32 partecipanti) ma si ritira dopo due giri per la rottura di una sospensione. La pochezza della FW02 non gli farà mai vedere la bandiera a scacchi fino a fine stagione ma nelle ultime due gare (Mosport e Watkins Glen) si toglie il lusso di qualificarsi davanti al compagno di squadra Arturo Merzario. 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
61066 Inviata November 28, 2015 at 20:57 Share Inviata November 28, 2015 at 20:57 Passata la paura del petrolio, Tico Martini riprende in mano il suo progetto, questa volta sponsorizzato dalla Elf e dal fantomatico elisir Ambrozium H7. Nasce così la Martini MK16, la prima monoposto di F2 progettata e costruita dall'artigiano di Magny-Cours. Ma la stagione agonistica di Laffite comincia già a Gennaio col GP d'Argentina di F1. La Iso ha abbandonato Frank Williams che però continua a partecipare al mondiale con mezzi di fortuna e grazie all'aiuto di altre scuderie che gli danno una mano con gomme usate e pezzi di ricambio. A Interlagos porta a termine il suo primo GP classificandosi undicesimo e facendo tutta la gara, su un circuito mai visto prima, davanti a Graham Hill. Il 9 Marzo comincia l'Euro F2 a Estoril e la musica è completamente diversa. La MK16 è un'ottima monoposto, ora dotata del BMW preparato da Schnitzer e Jacquot ottiene pole e vittoria. A Thruxton aggiunge anche il giro più veloce in gara. Una partenza mica male. Il weekend successivo Laffite si presenta a Digione per fare una nuova esperienza. A fine 1974 le grandi case costruttrici Ferrari, Matra e Alfa Romeo abbandonano ufficialmente il Mondiale Marche ma l'Autodelta continua a correre facendo gestire le 33 TT12 al team WKRT di Willi Kauhsen. Uno dei collaboratori più importanti dell'ing. Chiti è il francese Michel Tetu, progettista della Ligier JS2 a motore Maserati, che conosce bene il talento di Laffite e lo propone all'attenzione della squadra che ha già Arturo Merzario come pilota ufficiale. L'esordio è più che positivo: vittoria. Passano due settimane e la coppia Merzario/Laffite concede il bis alla 1000 Km di Monza battendo, tra gli altri, anche l'Alpine A442 turbo di Jabouille e Larrousse. L'impegno prioritario di Laffite rimane comunque il campionato di F2 e nelle date concomitanti rinuncia alla F1 (come oggi, tale e quale ). A fine aprile altra pole e altra vittoria al Ring (in concomitanza con il GP di Spagna). Torna sulla Williams a Montecarlo ma non riesce a qualificarsi (18 ammessi al via) così come il suo compagno di squadra Merzario ma si riscatta la settimana successiva con l'hat trick conquistato a Pau. Il 1° giugno torna sull'Alfa e vince anche la 1000 Km del Ring, sempre in coppia con Merzario, terminando così la sua breve esperienza tra i Prototipi da imbattuto. Non male per un deb. Sette giorni dopo si sposta a Hockenheim e vince la quinta gara su sei disputate dell'Euro F2. Gli rimane comunque il cruccio della F1 dove non riesce a ottenere risultati decenti per la carenza di mezzi della squadra ma al Nurburgring succede qualcosa. Per una volta Jacquot può disporre di ottime gomme nuove che, unite al suo talento e alla conoscenza dell'Inferno Verde gli consentono di correre una gara capolavoro. Qualificatosi col 15° tempo effettua una gara regolare e, grazie anche ai numerosi ritiri e alla foratura di Lauda, riesce a conquistare un incredibile secondo posto, il primo podio sia per lui che per Frank Williams. L'annata si conclude con la conquista del titolo europeo di F2 che gli vale l'invito a correre a Suzuka, pagato dalla Marlboro, per correre una gara del campionato giapponese di F2000 con una vecchia March 742. Ma non è ancora finita! Guy Ligier decide di fare un salto di qualità e costruisce una F1 tutta francese, progettata da Gerard Ducarouge (già progettista in Matra), dotata del V12 prodotto dal colosso militare francese, sponsorizzata dalla Gitanes e benedetta dal governo di Parigi. Il pilota designato a portarla in gara è Jean-Pierre Beltoise (pilota Gitanes) che è fuori dalla F1 da un anno dopo il declino della BRM ed è proprio lui a portarla in pista per i primi test invernali al Paul Ricard. Ligier però non si accontenta e convoca anche altri piloti francesi per fare delle comparazioni. Tra questi ci sono Jarier, Pescarolo e Laffite. Jacquot è quello che fa meglio di tutti (anche se poi in Francia ci saranno polemiche per via del fatto che i test sono stati fatti in condizioni diverse) e alla fine Guy Ligier fa la sua scelta: la JS5 sarà pilotata nel mondiale 1976 da Jacques Laffite. 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leopnd Inviata February 3, 2016 at 12:16 Autore Share Inviata February 3, 2016 at 12:16 1984... 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:06 Share Inviata February 6, 2016 at 09:06 (modificato) 1979 Modificato November 9, 2021 at 19:48 da irron3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:07 Share Inviata February 6, 2016 at 09:07 (modificato) 1980 GP Germania Modificato November 9, 2021 at 19:47 da irron3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:10 Share Inviata February 6, 2016 at 09:10 (modificato) 1981 Varie... Modificato November 9, 2021 at 19:42 da irron3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:13 Share Inviata February 6, 2016 at 09:13 (modificato) 1982 varie... Modificato November 9, 2021 at 19:40 da irron3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:17 Share Inviata February 6, 2016 at 09:17 (modificato) 1983 Ritorno in Williams Modificato November 9, 2021 at 19:39 da irron3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:21 Share Inviata February 6, 2016 at 09:21 (modificato) 1984 Modificato November 9, 2021 at 19:46 da irron3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
irron3 Inviata February 6, 2016 at 09:24 Share Inviata February 6, 2016 at 09:24 1984 GP Olanda 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Andrea Gardenal Inviata February 12, 2016 at 10:06 Share Inviata February 12, 2016 at 10:06 Pau 1975, Euro Formula 2 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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