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Luca Cordero Di Montezemolo


alessandrosecchi

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Comunque qui, noi tutti parliamo di competizione, motori, passione ........ ma le "mosse" che si stanno svolgendo in queste ore sono solo per accaparrarsi poltrone, come nella più becera tradizione italiana. Montezemolo cadrà  in piedi e poggierà  il suo culetto nel burro della nuova Alitalia, prendendosi anche il buono uscita Ferrari stimato in circa cinaquanta milioni di euro (€ 50.000.000). Marchionne avrà  la sua poltronissima. Potrà  giocare col potere anche della tradizione più forte che la Ferrari abbia mai potuto mettere a disposizione.

 

Quindi noi, piccoli forumisti, continueremo a sperare nella passione, nella vera competizione ma li, in alto, sarà  solo un modo di fare tanti ma tanti soldi.

 

 

Ovvio ed infatti nessuno mi pare si stia preoccupando di dare un pasto caldo a Montezemolo....

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Pazzesco, mezz'ora e gia è partita la rivalutazione.

 

Io non ho mai desiderato che Montezemolo venisse sostituito da Marchionne o da uno degli Elkann brothers....

 

Poi nel frattempo in questi mesi ho letto tante di quelle panzane sul conto di Montezuma scritte ovviamente da chi era presente nei vari CDA e/o nei luoghi dove si prendevano alcune decisioni....

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Marchionne dice che non è assolutamente sua intenzione integrare la Ferrari nel sistema FCA e la vuole lasciare come identità  a sè stante...

 

Vedremo..

:asd: la sua storia di manager pre-FIAT si sposa al 100% con questo auspicio… e in quanto a Lamerica...

 

 
Marchionne, un italiano (non amato) in USA

14/10/2009 - di Luca Conforti

Tagliatore di teste, distruttore di posti di lavoro, troppo sensibile alla vicende politiche italiane e poco alle necessità  locali. Visto da Detroit, l’amministratore delegato Fiat non appare proprio quel “Mr. fix it†che tanto riempie d’orgoglio noi italiani Quattro mesi
 

Tagliatore di teste, distruttore di posti di lavoro, troppo sensibile alla vicende politiche italiane e poco alle necessità  locali. Visto da Detroit, l’amministratore delegato Fiat non appare proprio quel “Mr. fix it†che tanto riempie d’orgoglio noi italiani

Quattro mesi alla Chrysler hanno praticamente già  eroso l’enorme creditoche il manager teatino-canadese aveva quando fu incoronato direttamente da Barack Obama e accolto come il messia dai sindacati americani. Questi ultimi soprattutto hanno visto le speranze morire presto: il pesante piano di tagli alla produzione varato dalla precedente gestione veniva considerato eccessivamente punitivo, pensato per guadagnare il sostegno del governo appena prima della bancarotta. Invece Marchionne si è preso qualche mese per decidere e poi ha confermato tutto: 2000 posti persi solo nel Michigan e l’assicurazione che sempre meno Detroit sarà  la capitale della costruzione delle auto nel mondo. I nuovi stabilimenti, a cominciare dalla super annunciata 500, nasceranno o in Messico e, se il governo canadese pagasse, oltre il confine nord.

AMERICANI INCAPACI – “Il lato oscuro†di Marchionne per gli americani è anche il sempre più evidente disprezzo per l’intero modello di Chrysler: troppi marchi, modelli ridondanti, fornitori di parti di scarsa qualità  e accordi troppo favorevoli per i distributori e i concessionari. Una struttura che l’uomo del maglione sta smontando senza troppi riguardi. Chi ha avuto modo di parlare con gli ingegneri Fiat trasferitisi a Detroit ha scoperto che gli americani non sanno fare le auto. A sentir loro sono indietro di vent’anni rispetto alle punte più avanzate dell’industria e per Chrysler la situazione sarebbe ancorapeggiore rispetto a Ford e Gm. Il miglioramento, secondo Marchionne, deve arrivare soprattutto sul fronte commerciale dove si punta a migliorare almeno del 25% il margine medio su ogni auto venduta, anche importando qualche “trucco†europeo, come ridurre al minimo il numero di piattaforme necessarie a produrre l’intera linea, razionalizzare i marchi, standardizzare motori e trasmissioni e ridurre gli allestimenti finali. Il contrario di quanto fatto negli ultimi trent’anni nell’industria dove l’ampliamento delle gamme era uno dei pilastri del marketing automobilistico (la varietà  e la personalizzazione erano “i plus†che gli automobilisti erano disposti a pagare). Stesso discorso per le esportazioni dove Marchionne ha intenzione di riappropriarsi di tutti gli snodi delle vendita fuori dagli Usa, specialmente per il Sudamerica, dove sarà  proprio la Fiat a occuparsi di tutto e a sfruttare la sua posizione di leader in Brasile.

LAVORA TROPPO PER FIAT – La storia del doppio incarico per il Ceo di Chrysler e Fiat è stata il vero punto debole per Marchionne con entrambe le sponde dell’Atlantico che gli rimproverano di essere distratto â€œdall’altra†società . Per ora ha stravinto l’Italia, come ha dimostrato la visita del ministro Claudio Scajola all’inizio del mese a Detroit. Agli americani poco importa che Marchionne ha comprato la Bertone, dove saranno costruiti due modelli Chrysler per l’Europa, per ottenere il prolungamento degli incentivi all’auto nel nostro paese. Anzi, Scajola ha anche precisato nei giorni successivi che l’aiuto pubblico sarà  mantenuto a patto di conservare la produzione in Italia. Ricapitolando la nuova mappa degli stabilimenti di Fiat-Chrysler: le auto per il mercato Usa saranno prodotte in Messico, quelle per l’Europa in Polonia e in Italia, una delocalizzazione “accurata†che fa capire quale siano le priorità  nazionali della Fiat.

COUNTDOWN – Il malcontento non è ancora esploso per una serie di motivi. Politici e media americani vivono il crollo del settore (Gm e Chrysler) come una grande sconfitta nazionale e l’opinione pubblica non supporterebbe nessuna campagna contro i nuovi padroni semplicemente perché convinta che qualunque danno sindacati, concessionari, azionisti o manager stiano subendo “se lo siano meritatiâ€. Il secondo motivo è che Marchionne ha dato a tutti la scadenza del 4 novembre per presentare il suo piano per la rinascita del gruppo e quindi nessuno lo criticherà  prima di aver visto i numeri e le strategie. Anche se qualcosa si potrebbe già  dire: la Chrysler ha sfruttatomeno di tutti la rottamazione concessa dal governo: -15% le vendite ad agosto rispetto ad un anno fa (-42% nel 2009 finora sul 2008). La dimostrazione che poco sta andando secondo i piani è l’uscita dopo solo 4 mesi di Peter Fong e Michael Accavitti, due dei 23 top managers scelti personalmente da  Sergio Marchionne a luglio. “Performance non all’altezza†è la motivazione ufficiosa del portavoce di Marchionne. Considerando che erano a capo dei due marchi principali (Chrysler e Dodge), si può concludere che la lunga marcia verso la resurrezione è ancora molto lunga. Forse è meglio conservarsi tutti gli articoli e i libri scritti su Marchionne in versione “gran Torino†dei mesi scorsi per vedere se a rileggerli nel 2010 faranno un effetto involontariamente comico.

 

 

giornalettismo.com

Il bello è che qui in Italia Landini e CGIL dicevano le stesse cose… :asd:

:asd: capito il personaggio?

Il bello è che qui in Italia Landini e CGIL dicevano le stesse cose… :asd:

Capito il personaggio? Il nuovo presidente non è un ciuffo al vento… è "cosmopolita" e può minacciare un giorno si e l'altro dopo pure di spostare la produzione dove sia più conveniente per l'azienda… ed il bello è che oltre a minacciare è capace di farlo pure. :D

«In Italia impossibile fare industria»

 

Le condizioni industriali in Italia «rimangono impossibili» e aprono la strada a nuovi scenari produttivi all'estero...

«Abbiamo le alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo»

Sergio Marchionne, 30 Luglio 2013 

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Figura carismatica. Un cambio a Maranello, con la figura carismatica oltreoceano di Sergio Marchionne, è indirettamente funzionale al listino. E questa è una logica di mercato. Senza contare che dopo lo sbarco in Borsa, Fca avrà  bisogno di un rafforzamento patrimoniale. Le strade di cui si parla sono quelle dell’aumento di capitale o del bond convertibile in azioni. Ma, tra gli analisti, si sta riaffacciando l’ipotesi di uno spin-off con la quotazione anche di Ferrari che un valore stimato tra i 4 e i 6 miliardi di euro, considerando una leva non convenzionale sul margine operativo lordo (ebitda). Di qui iniziano a delinerarsi scenari, per ora solo di fantafinanza, come la creazione di un polo del lusso Ferrari-Maserati-Alfa o l’ingresso di altre Case automobilistiche nel capitale di una Ferrari “listed companyâ€, cioè quotata in Borsa. D’altra parte c’è la chiara indicazione di Marchionne di voler portare la produzione Ferrari dalle attuali 6.500-7.000 vetture a quota 10.000. Una scelta strategica sul versante dei ricavi e della competitività , ma che, a detta di alcuni, potrebbe intaccare quel carattere di ricercatezza e di esclusività  che tanto contribuisce al mito del Cavallino. Su questi scenari l’andamento della gestione sportiva della Ferrari incide, ma solo di riflesso (più si vince più la forza globale del marchio si consolida).

 

http://www.quattroruote.it/news/industria/2014/09/10/staffetta_a_maranello_ferrari_quella_scelta_di_mercato_e_non_.html

 

Ed ecco spiegato lo scazzo… non sarà  Suv ma il rischio che pian piano dai 10.000 pezzi l'appetito cresca c'è, eccome.

Non avremo il Suv ma la Panamera made in Maranello, prima o poi, sicuro… :asd:

Modificato da Lotus
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http://www.quattroruote.it/news/industria/2014/09/10/staffetta_a_maranello_ferrari_quella_scelta_di_mercato_e_non_.html

 

Ed ecco spiegato lo scazzo… non sarà  Suv ma il rischio che pian piano dai 10.000 pezzi l'appetito cresca c'è, eccome.

Non avremo il Suv ma la Panamera made in Maranello, prima o poi, sicuro… :asd:

beh c'è già  la Ferrari FF, il Panamera by Ferrari sarebbe il meno...

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gli inglesi sono sempre degli inguaribili sportivi… :asd:

Vorrei proprio credere che LCDM ha pagato solo per tutti gli errori della attuale gestione sportiva...

 

Certo, l'errore più grande BBC non lo ricorda… Bastava alla fine del 2006 ringraziare il signor Todt ( e figlio ;) ) e tenere Brawn e l'evoluzione sarebbe stata diversa..un tantinello.

No spy, no Stepney, no casini...

Marchionne, al posto suo l'avrebbe fatto… sicuramente. :asd:

Modificato da Lotus
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:D come vedi il Sole da un solido contributo alle mie tesi di "cazzaro" ! :asd:

 

Marchionne è ad un passo da compiere il lascito d'Umberto…Chi ha avuto, ha avuto... chi ha dato*, ha dato, ha dato... scurdà¡mmoce ' o ppassato, simmo 'e Turine paisà¡!… :rotfl: 

 

( * il contribuente italiano ha pagato, pagato, pagato  )

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