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Jean Alesi


Nameless Hero

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anche Schumacher prima, ha esordito nel 1991 facendo vedere subito chi era e Hakkinen era agli inizi veloce, ma c'erano dubbi sulla consistenza.
 
Hill almeno stando a vedere il parallelo con Senna era ben peggio di Berger...il paralleo Alesi - Prost, Hill - Prost è più interlocutorio...

 

Schumi ha mostrato di essere un fenomeno da subito, è vero, però c'è da dire che la Benetton era ben superiore e Jean faceva cose turche con quelle Ferrari per tenere il passo... non so se ci fosse tutta sta gran differenza finché non è diventato un cannibale nel 94.

 

Su Hill ho pochi dubbi sinceramente, la differenza nel palmares l'ha fatta la qualità  delle auto guidate. E ci tengo a precisare che per me Hill ha meritato ogni singola gara e Pole in carriera, non sono tra quelli che fanno i discorsi sui mondiali immeritati o sul campione del mondo più scarso (lol, "campione del mondo" e "scarso" nella solita frase).

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Schumi ha mostrato di essere un fenomeno da subito, è vero, però c'è da dire che la Benetton era ben superiore e Jean faceva cose turche con quelle Ferrari per tenere il passo... non so se ci fosse tutta sta gran differenza finché non è diventato un cannibale nel 94.

 

Su Hill ho pochi dubbi sinceramente, la differenza nel palmares l'ha fatta la qualità  delle auto guidate. E ci tengo a precisare che per me Hill ha meritato ogni singola gara e Pole in carriera, non sono tra quelli che fanno i discorsi sui mondiali immeritati o sul campione del mondo più scarso (lol, "campione del mondo" e "scarso" nella solita frase).

 

!!!??? La Benetton nel 1991 era molto inferiore alla Ferrari e Schumacher ha lottato per la vittoria con Mansell e Berger alla sua quarta gara in F1 a Barcellona, prima di allora la Benetton nel 1991 non aveva mai guardato negli occhi McLaren e Williams...

 

Dal 1992 è stata superiore e Alesi ha visto Schumacher solo col binocolo, ma il confronto con Brundle era impietoso...Schumacher già  nel 1991-1992-1993 era già  considerato un fenomeno, testimonianze di Patrese nel 1991 e si Senna nel 1992 parlano chiaro. Lo stesso Guido Schittone lo definiva già  come erede di Senna e a Schumi i giornalisti gli facevano spesso questa domanda, ad Alesì è mai successo ???

 

Schumacher e Alesi non sono mai stati messi sullo stesso piano.

 

Per il resto condivido, anche se Hill è miglioratissimo nel corso della carriera...

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!!!??? La Benetton nel 1991 era molto inferiore alla Ferrari e Schumacher ha lottato per la vittoria con Mansell e Berger alla sua quarta gara in F1 a Barcellona, prima di allora la Benetton nel 1991 non aveva mai guardato negli occhi McLaren e Williams...

 

Dal 1992 è stata superiore e Alesi ha visto Schumacher solo col binocolo, ma il confronto con Brundle era impietoso...Schumacher già  nel 1991-1992-1993 era già  considerato un fenomeno, testimonianze di Patrese nel 1991 e si Senna nel 1992 parlano chiaro. Lo stesso Guido Schittone lo definiva già  come erede di Senna e a Schumi i giornalisti gli facevano spesso questa domanda, ad Alesì è mai successo ???

 

Schumacher e Alesi non sono mai stati messi sullo stesso piano.

 

Per il resto condivido, anche se Hill è miglioratissimo nel corso della carriera...

Sì il 91 l'avevo rimosso, però allora anche Alesi si è giocato una vittoria con Senna all'ottava/nona gara.. facendo quarto alla prima.

Non direi proprio così superiore, bisogna considerare i mezzo e rapportare, entrambi hanno fatto stagioni monstre nel 92 e 93, e alle volte si sono pure trovati in battaglia (a volte finita male come a Monaco 92). 

Adesso valutiamo il tutto in base al futuro, ma ci vorrebbe l'impressione di chi c'era negli anni per capire come erano considerati, ma non fatico a credere che fino al 93 entrambi fossero considerate delle promesse. Poi nel 94 Schumi è diventato un cannibale e ciao a tutti.

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Sì il 91 l'avevo rimosso, però allora anche Alesi si è giocato una vittoria con Senna all'ottava/nona gara.. facendo quarto alla prima.

Non direi proprio così superiore, bisogna considerare i mezzo e rapportare, entrambi hanno fatto stagioni monstre nel 92 e 93, e alle volte si sono pure trovati in battaglia (a volte finita male come a Monaco 92). 

Adesso valutiamo il tutto in base al futuro, ma ci vorrebbe l'impressione di chi c'era negli anni per capire come erano considerati, ma non fatico a credere che fino al 93 entrambi fossero considerate delle promesse. Poi nel 94 Schumi è diventato un cannibale e ciao a tutti.

 

no io ho tutte le corse registrate dal 1989 e quegli anni seguivo la F1 in modo maniacale con tanto di libri e approfondimenti comprati, ti assicuro che l'impressione era quella è li che ho iniziato a tifare Schumacher...il 1994 non ha fatto che confermare quello che tutti pensavano dal 1991...

 

Patrese disse chiaramente a fine 1991 che solo un altro nella sua carriera gli fece così impressione come Schumacher, un certo Senna...

 

Lo stesso Senna disse nel 1992 che Schumacher era dannatamente simile a lui e che avrebbe avuto un grande futuro...

 

Mi ricordo ancora il GP del Messico 1992 cosa disse mio nonno quando guardavamo la corsa in TV su Schumacher "quello diventa il più forte di tutti"

 

era dai tempi di Senna che non si vedeva esordire un talento tanto prepotente

Modificato da Muresan80
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  • 3 weeks later...

Jean Alesi,uno dei piloti più aggressivi e spettacolari degli anni 90,pilota di  sicuro ed evidente talento,impetuoso,generoso,assolutamente non calcolatore e mentalmente,forse,troppo focoso e a volte poco lucido.

A detta di molti è stato lo Gilles Villeneuve degli anni 90,anche se con le dovute proporzioni,Jean era certamente meno veloce sul giro ed in qualifica, anche se probabilmente a livello di punti era   più consistente.

Ad ogni modo credo che in alcuni aspetti di guida fosse tra i migliori,in staccata,nel corpo a corpo e sul bagnato (sul bagnato inferiore solo a Senna e Schumacher),avrebbe potuto vincere certamente più gare anche se non sarebbe stato da campionato del mondo (a mio parere),proprio per il suo stile di guida,troppo oltre il limite e con scarso rispetto per il mezzo meccanico .

Bisogna anche dire che Jean è stato sempre nel posto sbagliato ed  al momento sbagliato,,perchè se è vero che Alesi  è stato in team blasonati per molti anni, è vero anche che una vettura in grado di poter puntare al titolo non l'ha mai avuta .

L'unica cosa che si può dire è che per il suo talento avrebbe dovuto e potuto vincere qualche gara in più,se non altro per le statistiche,ma chi ha vissuto Jean sa bene che non era assolutamente un pilota da statistica...ma di istinto ed emozioni.

Io valuto comunque Alesi sicuramente tra i top  drivers della seconda metà  degli  anni 90,dietro solo ai campioni del mondo Schumacher,Hakkinen ,Villeneuve e forse Hill .

Ecco,vedo Alesi un pò alla pari con Damon Hill anche se erano  agli antipodi: Jean era certamente più talentuoso di Damon,era più bravo nei duelli e sul bagnato,Hill al contrario non aveva picchi particolari ,ma buone doti in ogni aspetto ,forse era più veloce di Alesi sul giro e sicuramente a pista libera aveva qualcosa in più,senza parlare degli assetti e dello sviluppo,quindi seppur opposti per me si pareggiavano.

La differenza sostanziale è che  Hill è stato un buon pilota ed è riuscito a crescere con vetture competitive e con  l'abitudine nella lotta al vertice,Alesi non ha mai avuto questa possibilità  di "crescita" ,vinse la sua prima ed ultima gara nel 1995 ,non era abituato a vincere ed era soggetto ad un certo pathos per la vittoria,sembrava sempre emozionarsi, era emotivo e quando non sbagliava lui accadeva sempre qualcosa alla vettura come a Monza nel 1995..dove avrebbe vinto con tranquillità .

Alesi unanimamente è riconosciuto come uno tra i piloti più sfortunati nella storia della f1.

In conclusione un ottimo pilota,non un campione,ma avrebbe potuto vincere certamente di più ,se avesse vinto sei ,sette gare non avrebbe rubato niente...

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Concordo con Muresan, Schumacher fu percepito quasi subito come "il nuovo Senna". La qual cosa ovviamente me le faceva girare vorticosamente  :asd:

 

Jean  non ha mai goduto di tale considerazione, neppure nel 1991. Una promessa sì, ma niente di così trascendentale come MSC. Da quello che traggo da documenti e letture varie direi che lo stesso capitò con Senna, che la stampa inglese paragonava già  ai giganti prima ancora che debuttasse in F1 e che fu subito visto come un predestinato.

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  • 4 weeks later...

AlesiFerrari_zpsf0735d6e.jpg


Il 1993 arriva sull'onda del disastro del 1992, stagione che doveva riportare la Ferrari a lottare per il titolo e che invece l'ha portata pericolosamente vicina alla seconda parte dello schieramento.
Bruciato il povero Ivan Capelli, che non troverà  più posto in F1 concludendo così la sua carriera nella massima serie, la Ferrari ingaggia di nuovo l'austriaco Gerhard Berger, mentre Jean rimane in Ferrari nonostante i corteggiamenti della Williams.
La nuova auto, la F93 A, a differenza della precedente vettura non appare vincente e competitiva neanche prima dell'inizio della stagione. Appare più che altro come una versione corretta della F92 A, senza il doppio fondo e con l'introduzione delle sospensioni intelligenti, o almeno lo sono secondo la Ferrari.
Gia dai primi test la situazione appare simile se non peggiore al 1992, e si ci prepara ad un altro anno di passione.
 

1993por_alesi.jpg


Nella prima gara, il Gran Premio del Sudafrica, appare chiaro che la Ferrari è ben dietro alle prime tre della classe, William, McLaren e Benetton, e può aspirare a giocarsi il quarto posto con altre scuderie.
Jean riesce ad artigliare un quinto posto in qualifica, staccato di molto dalla vetta, però. La gara si conclude prima della metà , quando le sospensioni fanno il primo danno della stagione.
Al momento del ritiro è in lotta con la Benetton di Patrese per la quarta posizione, con l'Italiano dietro a seguirlo.
In Brasile la Ferrari si trova ancora più in difficoltà . Jean è solo nono in griglia, mentre Berger addirittura 13°. La gara è negativa, con un 8° posto come risultato finale, staccato addirittura di 1 giro.
Il Gran Premio d'Europa, passato alla storia come la Perla di Senna, dura più o meno quanto quello in Sud Africa, con un ritiro per problemi al cambio, mentre stava conducendo un'ottima gara, lottando addirittura in zona podio. Le qualifiche non erano andate bene invece, con un nono posto in griglia dietro al compagno Berger.
Le due Ferrari si qualificano nelle stesse posizioni anche al successivo Gran Premio di San Marino, ma anche questa volta Jean deve abbandonare la corsa poco dopo la metà  per un problema tecnico, mentre era risalito in zona punti.
La musica non ne vuol sapere di cambiare in Spagna, dove all'ottavo posto in griglia fa seguito un nuovo ritiro, questa volta per il motore, sempre poco dopo la metà  gara.
L'inizio di stagione del 1993 quindi si rivela un disastro totale, la macchina non va neanche a spingerla e l'affidabilità  è totalmente assente. Jean ha concluso una gara su cinque, in Brasile, e in qualifica non è riuscito ad andare oltre la quinta posizione, in Sud Africa. La Ferrari, in questo momento, non è neanche più la quarta forza, ma è dietro o in lotta con Ligier, Lotus e Sauber.
Una prima parte di stagione che ha ben poco da raccontare.
 

93_pic1_big.jpg


àˆ solo a Montecarlo che la Ferrari mostra i primi sprazzi di competitività .
Le Qualifiche sono più positive del solito, con Jean che riesce ad artigliare un quinto posto a poco più di un secondo, mettendosi dietro una Benetton, Berger e una McLaren.
La gara delle Ferrari è gagliarda. Dopo il ritiro per guasto di Schumacher e la scomparsa iniziale di Prost per falsa partenza, le Ferrari sono in lotta per il podio, con Alesi e Berger che si danno alla pazza rimonta sulla Williams di Damon Hill, rimonta stoppata proprio alla fine da Zanardi che, con un'insensata manovra ostruzionistica, che gli garantisce l'ira funesta di De Adamich al commento TV, annulla tutto quello che è stato fatto fino a quel momento.
A questo punto Jean ha problemi di gomme e quindi Berger lo sopravanza, dandosi alla caccia di Hill, che finirà  per tamponare al Loews, consegnando a Jean il primo podio di questa tribolata stagione.
 


In questo periodo Jean ancora una volta dice no al corteggiamento della Williams Renault, decidendo di rinnovare il contratto in Ferrari, sperando che prima o poi l'auto veloce arrivi.
Ma in Canada la Ferrari torna sulla Terra.
Nelle prove Jean è sesto dietro al compagno, in virtù dei problemi delle McLaren, attardate. McLaren che però, almeno quella di Senna, rimonta in fretta in gara portandosi nelle posizioni di vertice scavalcando le Ferrari nei primissimi giri. Jean si porta davanti a Berger e Patrese, restando in quinta posizione e quindi in zona punti, ma dopo poco più di 20 giri il suo motore lo lascia a piedi, costringendolo ad un altro ritiro.
Sesta posizione in griglia colta anche in casa per il GP di Francia, dietro alle sorprendenti Ligier ma davanti a Schumacher e Berger (14°). La competitività  della Ferrari in gara è pressoché nulla. I due piloti della Rossa non sono mai della partita, e Jean naviga mestamente in ottava posizione, dietro anche a Comas e Barrichello, quando al 47° giro il motore decide di porre fine a questa agonia. La gara dell'anno precedente è solo un ricordo.
A metà  Campionato Jean vanta la bellezza di due arrivi al traguardo, con un ottavo posto e un podio, a Monaco. I ritiri sono solo 6, tutti per guasti. Un bottino invidiabile.
Prima di proseguire, vale la pena di tornare un attimo indietro. Prima del Gran Premio di Francia, la Ferrari ingaggia una delle figure più controverse della sua storia e di quella dell'automobilismo: Jean Todt.
Il direttore francese, con il quale Jean avrà  rapporti, diciamo, altalenanti, ha il compito di salvare il salvabile per il presente e di ricostruire una Scuderia ormai disastrata. àˆ qui che parte la rinascita della Ferrari, inziando una parabola che toccherà  il suo vertice nel 2002/2004 e che si concluderà  solo nel 2008.
Si arriva quindi in Gran Bretagna con una Ferrari quanto mai "Work in progress", e i risultati sono ancora molti scadenti. Nelle qualifiche addirittura non va oltre la sesta e settima fila, con Jean dodicesimo davanti a Berger e a 4 secondi dalla vetta.
In gara per la terza volta la sua Ferrari non si rompe e vede il traguardo, ma la competitività  non è presente e la gara di Jean finisce mestamente in nona posizione, grazie anche a diversi ritiri. La strada da percorrere è ancora lunga, la stagione sarà  un ponte transitorio molto difficile.
Il Gran Premio di Germania, corso ad Hockenheim, vede un leggero miglioramento delle Ferrari, ma qua è Gerhard ad essere davanti, come spesso capita in questa pista.
Precede Jean nona posizione in griglia e lo precede in gara, finendo in realtà  appaiati. Entrambe le Ferrari arrivano questa volta al traguardo, fatto più unico che raro. Va detto che Jean è stato parecchio rallentato da problemi ai fissaggi della carrozzeria, che sono stati "aggiustati" al pit stop.. con dello scotch.
Completamente da dimenticare e negativo è il Week End del Gran Premio d'Ungheria, dove ad una negativa qualifica (ottavo contro il sesto posto di Berger), segue una brutta prestazione in gara conclusa con un incidente alla prima curva, dopo una partenza positiva, unica nota lieta del finesettimana ungherese. L'incidente avviene dopo un contatto in rettilineo con il brasiliano Fittipaldi, contatto che causa la sbandata e l'uscita della Ferrari.
Le cose per Jean migliorano nella qualifica di Spa, nel GP del belgio, dove il francese è ottimo quarto, davanti alla McLaren di Ayrton Senna. Le belle notizie finiscono qui, perché Jean affronta la gara consapevole di non poter percorrere più di qualche giro per via di problemi alle sospensioni, e infatti puntualmente dopo 4 giri la sua gara si conclude.
Una possibile buona prestazione sfuma ancor prima di partire.
Ma il pilota francese della Ferrari non si lascia scoraggiare e a Monza esalta un pubblico ormai demotivato e coglie una fantastica seconda fila in griglia di partenza. Quella prestazione spinge diverse persone ad andare all'Autodromo in fretta e furia anche senza averlo programmato, e la presenza è ripagata da un fantastico podio, corso con una gara di cuore nonostante la superiorità  di Williams e Benetton che infatti gli sono davanti durante la corsa, che però non concludono con Schumacher e Prost. Questo podio da anche aria alla sua classifica e raggiunge Berger a 10 punti.
Ora la Ferrari inizia a migliorare davvero.
 

93-f1-monza_zps7cec013f.jpg


In Portogallo Jean da forse il meglio di se, per questa stagione.
Al positivo quinto posto delle qualifiche, fa seguito una fantastica partenza, che vede Jean addirittura primo dopo la prima curva. L'evoluzione positiva della Ferrari si fa sentire, e unita all'abilità  di Jean, fa sì che nessuno riesce ad attaccarlo per i primi 20 giri, fino al cambio gomme: qui le cose non vanno bene e Schumacher e Prost lo sopravanzano.
In seguito ad un'altra sosta, anche Hill lo passa, e conclude quarto un'ottima gara condotta al vertice, dove solo i pit stop gli sono costate posizioni.
 


4787_zps45b063dd.jpeg


In Giappone compie un errore in qualifica all'uscita della Spoon, sbattendo e qualificandosi solo 14°. La gara dura appena 7 giri, quando un avvenimento impensabile si manifesta: la Ferrari si ferma per problema tecnico.
Le ultime qualifiche dell'anno, in Australia, lo vedono settimo dietro al compagno Berger. La stagione si conclude con un quarto posto in quel di Adelaide (in una gara passata alla storia come l'ultima vittoria di Ayrton Senna e l'ultimo GP di Alain Prost), davanti all'austriaco colpito anche da problemi ai freni.
Il bilancio finale vede un sesto posto in classifica con 16 punti, frutto di un secondo posto, un terzo, e due quarti. Tre i piazzamenti fuori dalla zona punti, e nove i ritiri, di cui otto per guasti. Berger chiude ottavo a 12 punti, per un totale di 28 punti per la Ferrari, quarta. Jean è quindi il primo degli altri, dato che a precederlo sono solo i piloti Williams, McLaren e Benetton.
La Ferrari è sicuramente migliorata dall'arrivo di Todt, e per il 1994 Jean si aspetta di poter lottare per traguardi superiori ad un piazzamento in zona punti, per convincersi di aver fatto la scelta giusta nel credere ancora nella Ferrari rinunciando alla, ancora per poco, imbattibile Williams Renault.

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Concordo con Muresan, Schumacher fu percepito quasi subito come "il nuovo Senna". La qual cosa ovviamente me le faceva girare vorticosamente  :asd:

 

Jean  non ha mai goduto di tale considerazione, neppure nel 1991. Una promessa sì, ma niente di così trascendentale come MSC. Da quello che traggo da documenti e letture varie direi che lo stesso capitò con Senna, che la stampa inglese paragonava già  ai giganti prima ancora che debuttasse in F1 e che fu subito visto come un predestinato.

 

Ma nel 1989 e inizio '90, io credo di sì.

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Ma nel 1989 e inizio '90, io credo di sì.

Perfettamente d'accordo, anche perchè Alesi con la Tyrrell, a mio avviso, non poteva che generare tale sensazione, cioè uno che controllava la macchina e otteneva risultati inimmaginabili.

Tale sensazione rimase anche negli anni successivi almeno fino al '96 quando comunque otteneva meno di quanto il talento permettesse con una macchina che non lo portava al traguardo

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  • 2 weeks later...

Concordo con Muresan, Schumacher fu percepito quasi subito come "il nuovo Senna". La qual cosa ovviamente me le faceva girare vorticosamente  :asd:

 

Jean  non ha mai goduto di tale considerazione, neppure nel 1991. Una promessa sì, ma niente di così trascendentale come MSC. Da quello che traggo da documenti e letture varie direi che lo stesso capitò con Senna, che la stampa inglese paragonava già  ai giganti prima ancora che debuttasse in F1 e che fu subito visto come un predestinato.

 

A parte il fatto che anche esponenti abbastanza autorevoli della stampa inglese, come Nigel Roebuck, vedessero in Alesi un erede, se non di Senna, almeno di altri campioni, voglio postare queste pagine post-Phoenix '90 (nona gara di Alesi, come ha ricordato Nameless Hero).

 

Insomma, Stewart si sarà  anche sbagliato, e Alesi sarà  anche stato solo un bidone, ma i documenti smentiscono pienamente l'affermazione secondo cui "Alesi non ha mai goduto di tale considerazione, cioè di essere percepito come un nuovo Senna", visto che Jackie lo paragona proprio a Senna e a Prost (altri invece a Gilles, mentre nel 1989 la naturalezza con cui si era inserito tra i grandi nonostante la vettura non esattamente da titolo mondiale, aveva portato alcuni a paragonarlo ancora a Prost). Tutti paragoni sballati col "senno di poi", ma indicativi della "PERCEZIONE" del momento (che è quello di cui si parlava).

 

Giudicate voi stessi, e saranno una sorpresa anche i pareri di chi lavorava in Tyrrell con lui ("Postalmarket", Villadelprat, Migeot) :

 

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2v19sn9.jpg

 

L'inizio della cronaca di gara su AS (nessun quotidiano o rivista la inserisce più, "tanto c'è il web"):

 

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ah Stewart :asd:

http://www.formula1blog.com/2011/11/03/sir-jackies-top-5-doesnt-include-senna-schumacher/

Sir Jackie’s top 5 doesn’t include Senna, Schumacher
by SJ Skid

Sir Jackie Stewart has listed his top five Formula 1 drivers of all time, and I guess the news is more who isn’t on it than who is.

Senna. Schumacher. No where to be found.

And I don’t mean Bruno and Ralf. I mean Ayrton and Michael.

Stewart gave his list to Motor Sport magazine. In no particular order: Alberto Ascari, Jim Clark, Alain Prost, Juan Manuel Fangio and Stirling Moss.

I’d have to think the inclusion of Prost — obviously in comparison to Senna — is the one to jump out at everyone.

I don’t have access to anymore, i.e. if he said why. I assume to some extent Schumacher (and one since) maybe loses out in his mind due to the increasing technology / aerodynamics / computers / etc. that arguably have reduced the import of the driver.

But, I still have to ask: Shocking? Agree? Think Sir Jackie has lost it?

Modificato da Muresan80
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