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Carmelo Bene, genio o follia?


S. Bellof

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E' stato un genio. Non lo conoscevo e me lo ha fatto scoprire recentemente un'amica. Beh, ne sono stato subito conquistato. Personaggio sicuramente particolare, le sue esternazioni negli "uno contro tutti" al Maurizio Costanzo Show non lasciavano indifferente, nel bene e nel male....

Personalmente vorrei avere il 10% della sua padronanza di linguaggio e il 5% delle sue conoscenze...

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E' stato un genio. Non lo conoscevo e me lo ha fatto scoprire recentemente un'amica. Beh, ne sono stato subito conquistato. Personaggio sicuramente particolare, le sue esternazioni negli "uno contro tutti" al Maurizio Costanzo Show non lasciavano indifferente, nel bene e nel male....

Personalmente vorrei avere il 10% della sua padronanza di linguaggio e il 5% delle sue conoscenze...

La penso allo stesso modo, anche se dovrei approfondire le sue opere per dar un giudizio più compiuto.

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Per capire Carmelo Bene bisogna farsi il mazzo con la filosofia, narrativa e psicologia e avere molta conoscenza di teologia.. cito autori a ordine sparso: Lacan, Derrida, Deleuze, De Saussure, Nietzsche, Schopenhauer, Leibnitz, De Sade, Masoch, Céline, Freud, Heidegger, Cioran, Sartre, Hume, Kant, Kierkegaard, Stendhal, Baudelaire, Majakovskij, Kafka, Joyce, Dostoevskij.. e molti altri.. la sua genialità  nelle apparizioni pubbliche era riuscire a mettere in voce quei concetti che questi autori riuscivano ad esternare solo scrivendo.. questa era la grandezza di C.B.

Le sue opere teatrali le trovo molto ben fatte.. il concetto di scindere lo spettacolo dal teatro lo trovo condivisibile. Amleto su tutti, ma anche Pinocchio, l'Achilleide, Riccardo III, Macbeth horror suite offrono un non-spettacolo oltre il senso che lascia un qualcosa a chi sa guardarli. Quello capisci che è teatro.. e che il teatro non è la recita. Quella lasciamola alla televisione.

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Notevole il tuo contributo. In effetti il continuo citazionismo di Bene rende il suo ascolto abbastanza ostico, a chi non sia avvezzo agli autori che ricorrono così spesso nelle sue parole. Il suo modo di parlare mi ricorda proprio Joyce e il suo stream of consciousness: frasi spesso libere da schemi e gabbie grammaticali, ma non per questo confuse o fumose. Per quanto poco ne sappia delle sue opere, è una di quelle persone che è un piacere stare ad ascoltare, anche per ore...di grande fascino, indubbiamente.

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Semioticamente, un cretino. Come attore, un gigante. I suoi sproloqui televisivi da Costanzo (o le sue tirate pseudo-filosofiche) li trovo qualcosa di patetico, in compenso negli anni '70 ha dato il meglio di sé.

Qui un assaggio della sua grandezza di performer:

Quanti registri cambia? E quanti ne sa tenere contemporanemente (testo vs. tono vocale vs. espressione del volto)? Un talento inaudito. Ascoltavo sempre in macchina un suo Amleto, oppure le bellissime interviste impossbili (la migliore secondo me quella in cui impersona Marco Aurelio, intervistato da Sermonti).

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Quello che bisogna capire di C.B. è che era se stesso solo sopra un palcoscenico.. quando invece non faceva teatro era un attore.. sta tutto lì!

Collegandomi al video più sopra, è stupendo quando recita il mio poeta preferito Esenin.. gli scende pure una lacrima con una poesia del genere :asd: beh io piangerò a guardarlo..

Interpretazione da 10 e lode è poco..

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  • 2 weeks later...

àˆ uscita una edizione del quadrimestrale PANTA della Bompiani dedicata a C.B. con molte interviste dello stesso e racconti di vari amici che l'hanno accompagnato nei suoi non-spettacoli di poco più di 400 pagine. Davvero molto ben fatto e ovviamente con le esilaranti risposte di Carmelo non ci si annoia mai :rotfl2:

20130111203357246.jpg

Modificato da Clarissa
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"Se ci pensate su, capirete la ragione per cui la maggior parte del pubblico non va mai dai grandi attori, ma decreta il successo delle cose facili e bugiarde. àˆ il trionfo di Mike Bongiorno, come diceva Umberto Eco, perché a mai nessun spettatore salterà  mai in testa di essere più cretino di Mike Bongiorno, chiunque sa di essere superiore a lui e questo tranquillizza. Ecco allora quest'uomo diventare il sacerdote di questa società ".

ROTFL

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Ho proprio qui il Diario Minimo e riporto il finale del celeberrimo saggio (1961):

"Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità . Non provoca complessi di inferiorità  pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già  al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti."

Come dicevo, una delle cose che adoro di più di Bene sono le interviste impossibili, ho grazie a dio trovato su You Tube quella in cui Vittorio Sermonti (noto dantista e letterato) intervista niente meno che Marco Aurelio (Carmelo Bene, ehehehe). Aggiungo un'osservazione: un volta ho comprato il DVD di Nostra signora dei turchi, e c'era un bel libretto di interviste ad amici e colleghi di Bene che parlvano un po' di lui, C'era uno di questi, non ricordo assolutamente chi, che diceva grossomodo "soltanto dopo avere ascoltato Carmelo recitare Majakovskij capii davvero il poeta russo, la sua recitazione era superiore a qualsiasi spiegazione avessi mai potuto desiderare". E' tipico dei grandi interpreti, e valo lo stesso per Marco Aurelio. Ho ascoltato questa "intervista" molto prima di leggere "I Ricordi" di Marco Aurelio, e li avevo già  letti prima di leggerli, benché come ovvio siano immensamente più ricchi di questo breve sketch. Bene coglie l'anina dell'imperatore-filosofo, e con la sua ironia abissale lo svela come non potrebbe nessun saggio. Ascoltatevelo se avete il tempo perché merita:

segue la terza parte...

Modificato da Wexx
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