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Ayrton Senna


Luke36

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Bellissima testimonianza di Alberto Sabbatini sulle qualifiche di senna......

^^Io ho avuto la fortuna di godermi tante volte dal vivo i momenti spasmodici degli ultimi quindici minuti di qualifiche di Senna. Quegli attimi magici in cui Ayrton si tirava giù la visiera, si buttava in pista con le gomme soft e sbriciolava di manciate di decimi, a volte secondi, il best lap precedente. Ogni volta era un’attesa spasmodica, col cuore in gola per capire dove avrebbe mai limato il tempo del giro prima che sembrava già  inavvicinabile. Eppure ci riusciva.Una volta mi spiegò il suo segreto all’epoca dei turbo da oltre 1000 cavalli – quando guidava la Lotus Jps – per andare davvero forte in qualifica: accelerare con il boost invece che con il pedale del gas. Le gomme soft dell’epoca non duravano nemmeno mezzo giro sotto l’azione dei 1000 cavalli dei motori turbo. Per cui Senna nel giro lanciato si era abituato ad accelerare usando il manettino del boost, che alzava o abbassava la pressione di sovralimentazione, per dosare i cavalli alla ruota e non far pattinare a vuoto i pneumatici per la troppa potenza.^^

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Mario Donnini su ayrton senna:

《 Ayrton Senna. Il poleman evoluzione 2, il prodotto più raffinato di una razza nuova che però faceva commuovere pure gli anziani. E il suo battito animale divenne colonna sonora ideale del giro della morte.

Fuori dalla macchina sembrava tenero, acqueo, d’un bello burroso, mistico e dolce. Intenso e quasi indifeso, velato d’una malinconia cullante e infinita.

Quando a cinque minuti dalla fine delle prove entrava nell’abitacolo e serrava le cinture a sei ancoraggi, tutto cambiava. Le orecchie a sventola sparivano, nascoste e compresse dal casco, giallo come i giacimenti auriferi del Brasile, con un po’ di verde a ricordare la foresta pluviale dell’Amazzonia e d’azzurro, il cielo di Rio. Le labbra, meno carnose di prima, s’increspavano diventando un’onda crudele. Gli occhi, due laser.

Poi il pollice su, il segnale d’okay, il ruggito del motore e la macchina in corsia box che si muove con la lentezza minacciosa della belva prima dell’attacco. Un giro, un giro solo per dimostrare chi sei.

La scarica di mille cavalli alla schiena come un ciak che dà  azione a un film impazzito d’asfalto e caucciù nebulizzato di gomme che stridono, odore che si mescola a quello pungente della benzina che profumando brucia.

Ancora mezzo giro. La nostalgia. Ecco, sì, il segreto è tutto lì. Ayrton cambiò per sempre il segno algebrico della nostalgia, la saudade brasiliana dei romanzi di Amado, delle poesie musicate di Vinicius de Moraes. Con la fretta fotonica di quel giro, quella mezza tornata, con la fame di quegli ultimi centimetri mancanti, ogni volta spiegava al mondo che a contare davvero, a dare valore a un uomo, in pista e fuori, non è la nostalgia del passato, ma la nostalgia di futuro. Quella, devi avere. Bandiera a scacchi, Ayrton Senna ha la pole. Domani, domenica, partirà  davanti a tutti, il resto cosa importa.》

Questo è l 'estratto più interessante...

Il resto è qui...

http://autosprint.corrieredellosport.it/2014/04/29/senna-il-vero-re-della-pole/15030/

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“Un giorno, in un certo momento, pensi di avere un limite. Provi ad avvicinarlo, lo tocchi e dici: ‘Ok, questo è il limite’. Ma appena lo tocchi, qualcosa succede e improvvisamente puoi andare ancora un po’ oltre. Con la forza della mente, la volontà , l’istinto e l’esperienza si può volare ancora piu in altoâ€

Famosissima questa di ayrton...

Forse una delle sue più belle...

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Ayrton Senna in action estoril 1985: http://youtu.be/XWYrYh2cYLo

Una delle performance più belle sotto la pioggia da parte di un pilota in f1 ..penso che nell '85 il dominatore assoluto in pista in termini di velocità  pura e abilità  di guida in condizioni critiche sia stato proprio senna...

Con una vettura leggermente più affidabile avrebbe anche potuto vincere il mondiale. ...

Qui ad estoril fu stratosferico. ..

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Mi sono sempre chiesto dei gusti musicali di Ayrton, chissà  cosa ascoltava a parte la musica brasiliana. Questa mi pare che fosse una delle sue preferite, ma altri generi?

Anni fa uscì una compilation fatta con brani che gli piacevano ma non so quanto fosse vera 'sta cosa.

Era sicuramente un fan di Milton Nascimento

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Rimanendo in campo musicale, mi è venuto in mente che il cantante poeta maledetto e leader dei nirvana Kurt Cobain, si diceva che amasse senna...

àˆ strano il destino, anche lui morì giovanissimo proprio nel 1994, qualche mese prima di ayrton...una cosa li univa:la genialità  e il carattere complesso....

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Ricordo di Ducarouge sull'ultima sessione di prove a Monza'85...

《Piquet, con la Brabham ci aveva staccati di parecchio...noi mancavamo di velocità  di punta. ..a quel punto ayrton prese la pianta del circuito e mi disse:in questa curva recupero un decimo, in quest'altra due, qui 1 e mezzo....rimonto' in macchina e ottenne il miglior tempo. ...》fu incredibile...

Aggiungo dicendo che quella pole fu incredibile, guidando in un modo spettacolare..lasciò tutti a bocca aperta. ..

Con un motore turbo da oltre 1300 cv...

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“Le cose ti riportano alla realtà  di quanto tu sia fragile; ad un certo momento tu stai facendo qualcosa che nessun altro è capace di fare. In quello stesso momento sei visto come il migliore, il più veloce, ma sei enormemente fragile. Perchè in un piccolo secondo, è tutto finito.â€

                          "ayrton senna"

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Carlo Cavicchi ha raccontato diversi aneddoti su ayrton nel corso del Senna Tribute ad Imola

molto interessanti anche perchè certe curiosità  dell'ayrton kartista e dei primi anni della sua carriera

non tutti le sanno, io compreso....

 

ma la testimonianza più bella di Cavicchi rimane quella contenuta nel supplemento di autosprint n 19 del 94...

 

eccola di seguito:

 

Alla grande. Tutta una vita così, alla grande. Sin dai tempi del kart, giovanissimo trapiantato lontano da casa per vincere delle corse ed esorcizzare la nostalgia della famiglia lontana. Alla grande. Sin dai tempi delle prime monoposto: vittoria già  alla terza gara, dodici addirittura nella stagione d’esordio. Alla grande. E la F. Ford 2000: ventun successi su ventisette corse. Alla grande. E il debutto in F3 ? Primo! Alla grande. Poi ventidue corse e quattordici vittorie. Alla grande. E poi ancora la F1, la scelta rischiosa di un team piccolo, la Toleman, ma con un ruolo di prima guida. Alla grande. E la Lotus, le prime pole position con la puntuale strizzata d’occhio a Gerard Ducarouge, progettista e complice di mille astuzie. Alla grande.

Dieci anni nell’olimpo dei migliori, faccia a faccia con il coraggio disperato di Mansell, le mille astuzie di Prost, il mestiere e la lingua lunga di Piquet, dividendo con loro i titoli mondiali ma mai il dubbio su chi fosse il più bravo. Alla grande. Dieci anni partendo quasi sempre davanti, là  dove per esserci serviva la zampata del campionissimo. Con il turbo o con l’aspirato, con l’elettronica e senza, con l’otto, col dieci, con il dodici cilindri. Alla grande. Dieci anni in movimento sull’asse Montecarlo-Portogallo-Brasile perche' non c’erano solo le corse, tante, e le prove, dippiù. Ma anche la famiglia, gli affari, gli amici e le donne, spesso diverse, sempre più belle. Alla grande. Novantasei Gran Premi con un motore Honda dietro la schiena, trentadue vittorie, una ogni tre. Alla Grande. Viaggi da e per il Giappone, mille inchini, mille sorrisi, molta pazienza e sei firme su contratti dagli ingaggi favolosi. Alla grande. Il sorriso felice del vecchio Soichiro e quello più triste, ma ammirato dell’altrettanto vecchio Ferrari. Il piacere di aver parlato con loro, di essere stato invitato e soprattutto ammirato da loro. Alla grande. La sfida impossibile con il Ford contro il Renault, attaccati alla pioggia o alle curve per veder premiato il talento e il coraggio. Cinque scommesse vincenti. Alla grande. Il braccio di ferro con Dennis, il lungo corro-non corro, il crollo di Ron. Alla grande.

Tutto pianificato nei particolari sin da fanciullo. Il nome che diventa un marchio brevettato, la carriera, i rapporti con la stampa, il tempo libero, la pasta in bianco. Ma anche la fede in Dio e le debolezze degli uomini. Ti mostravi come noi ci parevi come Lui. Alla grande.

Poi quell’ultima curva, rotonda come gli interrogativi di una stagione in contropiede e insidiosa quanto i rapporti in seno di una squadra alleata ma non amica. Il piede giù come sempre per fuggire dal mucchio e dai dubbi. Lo sguardo avanti e i rivali negli specchietti via via sempre più piccoli. Le solite cose, Ayrton, se soltanto la tua Williams avesse sterzato. Sarebbe stata ancora una volta una curva delle tue. Alla grande. Ma questa volta di grande c’è stata solo la nostra disperazione.

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bellissima testimonianza di Nuno Cobra suo preparatore atletico:

 

"Di tanto in tanto Dio manda tra gli uomini, alcuni individui speciali, che tramite la propria vita trasmettono un messaggio agli altri. La mia speranza è che l'esempio di Ayrton si infonda nei cuori di tutti i giovani perchè essi possano realizzare i propri desideri utilizzando "armi" legittime, quelle donateci da Dio."

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Rimanendo in campo musicale, mi è venuto in mente che il cantante poeta maledetto e leader dei nirvana Kurt Cobain, si diceva che amasse senna...

àˆ strano il destino, anche lui morì giovanissimo proprio nel 1994, qualche mese prima di ayrton...una cosa li univa:la genialità  e il carattere complesso....

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Pressochè un mese prima.

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  • leopnd changed the title to Ayrton Senna

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