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Ayrton Senna


Luke36

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La gara di Jerez è l'ultima europea prima del finale di stagione oltreoceano. Nelle qualifiche Senna si deve inchinare alla superiorità  di Williams e Ferrari, cresciuta enormemente nel finale di campionato, e accontentarsi della quinta posizione a 1.8 secondi da Nelson Piquet, alla sua ultima pole in carriera. In gara Senna fa il tappo: al via parte molto bene scavalcando le due Ferrari, dopodichè comincia a tenere dietro il resto del gruppo mentre le due Williams prendono il largo; la sua tattica di gara non prevede di effettuare pit stop, perciò quando Piquet si ferma ai box per il cambio gomme riesce a mettersi dietro anche lui guadagnando la seconda posizione. Per 62 giri Senna è un muro inviolabile, la sua stoica resistenza permette a Mansell di mettere in cassaforte la sua vittoria dopo il pit stop, ma a 10 giri dalla fine le sue gomme gli presentano il conto: in poche curve viene passato da Piquet, Boutsen e Prost e nei giri successivi viene scavalcato anche da Alboreto e da Johansson; solo i ritiri di Boutsen e Alboreto sul finale di gara gli consentono di raggranellare due punti a fine gara, staccato di un minuto e un quarto dal vincitore Mansell. In campionato Senna scivola in terza posizione a 51 punti dietro a Piquet (71) e Mansell (52), mentre Prost è quarto a 46.

 

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Giro di ricognizione

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Senna scavalca Fabi al 33° giro e si porta sulla scia di Alboreto; con Senna alle spalle, il milanese comincia a zigzagare sui rettilinei, finchè all'inizio del 35° giro non viene centrato dal brasiliano che perde così l'ala anteriore; al termine della gara Alboreto spiegherà  la sua manovra con la volontà  di dare una lezione a Senna, colpevole a suo dire di alcuni comportamenti non troppo ortodossi in pista.

 

Per la precisione il problema avvenne a Hockenheim: Alboreto fini sull'erba e Ayrton non si limitò a sorpassarlo ma lo pressò in modo da fargli percorrere un lunghissimo tratto del rettilineo sull'erba. Alboreto decise di vendicarsi non subito dopo in Ungheria perchè "lì si va troppo piano" ma in Austria

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La prima gara del trittico extraeuropeo di fine campionato si svolge in Messico. Anche in terra americana la Lotus mostra di non essere riuscita a tenere il ritmo di Ferrari e Benetton per quel che riguarda gli sviluppi della vettura, almeno in qualifica; Senna deve così accontentarsi della quarta fila in griglia dietro alle due Williams, alle Benetton, alla Ferrari di Berger e alla McLaren di Prost; il divario con le Williams, tuttavia, non si è allargato più di tanto rispetto a inizio stagione, visto che tra lui e il poleman Mansell ci sono solamente 7 decimi. In partenza Senna si fa superare da Alboreto, autore di un grande scatto in partenza, ma già  nel corso del primo giro recupera due posizioni grazie alla collisione tra Piquet e Prost; altre due posizioni le recupera il giro dopo scavalcando Alboreto e Fabi e portandosi in quarta posizione alle spalle di Boutsen, sorprendente leader, Berger e Mansell. Tra il 15° e il 20° giro si ritirano sia Boutsen che Berger, così Senna riesce a salire in seconda posizione anche se staccato di una ventina di secondi da Mansell; il ritardo del brasiliano dal pilota della Williams salirà  addirittura a 30 secondi al 28° giro. Al 31° giro la gara viene fermata per l'incidente di Warwick alla Peraltada; la partenza della seconda "manche", che durerà  32 giri, vede Piquet prendere la testa davanti a Mansell, Senna e Cheever, ma per somma di tempi Senna mantiene la seconda posizione alle spalle di Mansell. Al 38° giro Piquet riesce a scavalcare Senna nella classifica "ufficiale" e a portarsi in seconda posizione; la gara del brasiliano della Lotus procede senza grossi stravolgimenti fino al 55° giro, quando va in testacoda alla prima chicane e fa spegnere il motore; nonostante le sue insistenze per ottenere l'aiuto dei commissari, sfruttando anche l'oggettiva pericolosità  della posizione della sua Lotus, i marshall lo spingono solamente fino all'erba e Senna è così costretto al ritiro. Con la vittoria di Mansell e la seconda posizione di Piquet, Senna vede salire a 22 punti il suo ritardo da Piquet e a 10 quello da Mansell; con due gare ancora da disputare, Ayrton esce definitivamente dalla lotta per il mondiale '87.

 

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Dopo 10 anni di assenza la Formula 1 torna in Giappone; abbandonato il circuito del Fuji, il Circus si sposta sul circuito di Suzuka di proprietà  della Honda. L'aria di casa non fa bene ai motori giapponesi che vedono i propri top driver fuori dalle prime posizioni in griglia: Piquet è quinto, Mansell settimo e Senna solo ottavo, con la pole che va alla Ferrari di Berger. Dopo l'incidente nelle prove nelle S dietro ai box Mansell è costretto a gettare la spugna per la gara, quindi Senna guadagna una posizione e per la gara si schiererà  in settima posizione; il forfait dell'inglese regala automaticamente a Nelson Piquet il suo terzo titolo mondiale. Alla partenza Senna riesce a portarsi in quarta posizione, che diventa la terza dopo la sosta ai box di Prost a causa di una foratura; nei primi giri mantiene la posizione dietro a Berger e Boutsen finchè al dodicesimo giro non riesce a scavalcare il belga e a portarsi in seconda posizione. Al 25° giro Senna rientra ai box per la sua sosta e, al termine dei pit stop dei piloti di testa, si trova in terza posizione alle spalle di Johansson, che anticipando la fermata aveva recuperato alcuni posti. Il brasiliano della Lotus mantiene la posizione fino all'ultimo giro quando riesce in extremis a scavalcare lo svedese della McLaren e a riconquistare la seconda posizione; davanti a lui Berger riporta la Ferrari alla vittoria due anni e mezzo dopo il Gran Premio di Germania 1985. Col secondo posto in gara Senna si porta a 57 punti in classifica, solamente 4 in meno di Mansell con una sola gara ancora da disputare.

 

Con Peter Warr

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Le fasi della partenza

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Il Gran Premio d'Australia chiude la stagione 1987. Nelle qualifiche Berger e la Ferrari confermano il loro grande stato di forma conquistando la pole con 7 decimi di vantaggio su Prost e Piquet; Senna è quarto a 1.2 secondi dall'austriaco davanti a Boutsen, Alboreto, Patrese e Johansson. In partenza il brasiliano riesce a scavalcare Prost, ma già  nel secondo giro torna in quarta posizione e tre passaggi dopo scivola in quinta, alle spalle anche di Alboreto. Le prime posizioni non cambiano fino al 34° giro quando Piquet si ferma ai box per il cambio gomme lasciando il trio Prost-Alboreto-Senna a lottare per la seconda posizione. La battaglia giunge al termine all'inizio del 42° giro quando Senna compie uno spettacolare doppio sorpasso ai danni degli altri due duellanti, conquistando la seconda posizione che manterrà  fino al traguardo, dove giungerà  con oltre mezzo minuto di ritardo su Berger. La gioia per il secondo posto in gara (e nella classifica del campionato) dura però poco: alle verifiche tecniche la sua Lotus viene squalificata per un'irregolarità  tecnica ai freni. Il campionato si conclude con una doppietta Ferrari (Berger-Alboreto) e Senna al terzo posto in classifica generale con 57 punti contro i 73 di Piquet e i 61 di Mansell.

 

La classica foto di fine stagione

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Al box

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Il campionato '88 vede Senna al volante di una nuova vettura, la McLaren MP4/4-Honda, e con un nuovo compagno di squadra, Alain Prost. Le prove del Gran Premiod del Brasile, gara d'apertura del campionato, vedono Senna primeggiare in casa con mezzo secondo di vantaggio su Mansell, equipaggiato con una Williams-Judd aspirata, e con 6 decimi sul compagno di squadra. Al termine del giro di ricognizione cede il cambio sulla vettura di Senna, che è costretto ad alzare il braccio per abortire la procedura di partenza: il guasto sulla sua vettura è irreparabile, così il brasiliano prende il muletto e parte dai box dietro a tutte le altre vetture. Il motore turbo Honda della McLaren, il migliore della Formula 1, e la natura del circuito di Jacarepaguà  danno una mano a Senna nella rimonta, tanto che al quinto giro è già  13°. Dopo la sfuriata iniziale il brasiliano comincia a recuperare in media una posizione al giro fino alla 20ª tornata, quando riesce ad agganciare la seconda posizione a quasi mezzo minuto da Prost. Al 27° giro Senna rientra ai box per il cambio gomme, ripartendo poi in sesta posizione alle spalle di Boutsen. La rincorsa al belga dura però solamente 4 giri: al 31° giro il direttore di gara gli espone la bandiera nera e lo squalifica: nonostante il problema alla vettura, il brasiliano non era autorizzato a prendere la macchina di riserva. La prima gara della stagione si conclude con la vittoria di Prost e con Senna fermo a zero punti.

 

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A Imola Senna porta a casa la sua prima vittoria con la McLaren: nelle prove fa sua la pole con 7 decimi di vantaggio su Prost e oltre 3 secondi (!!!) su Piquet e Nannini, schierati in seconda fila, mentre in gara si invola fin dalla partenza, non molla mai la leadership e taglia il traguardo con un paio di secondi di vantaggio su Prost e con un giro di vantaggio su Piquet. Nella classifica del campionato, che sin d'ora si preannuncia un affare privato tra i due piloti della McLaren, Senna si porta a 9 punti contro i 15 di Prost.

 

Vetture schierate in griglia...

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VIA!!!

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I piloti arrivano alla Tosa: Senna precede Piquet, Nannini e Patrese, mentre Prost è 7°, attardato da una brutta partenza

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  • leopnd changed the title to Ayrton Senna

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