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Evoluzione del motorsport: riflessioni


AmanteMercedes

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Bella valutazione, non avevo mai pensato quanto una F1 fosse distaccata da un'automobile.

L'aerodinamica è un elemento controverso: però se ragioniamo tenendo conto che il principio che "muove" una F1 è andare sempre più forte, si capisce che l'auto è stata snaturata in favore di un mezzo che acceleri e deceleri in tempi è spazi ridottissimi, le monoposto sono solo la soluzione alla richiesta di velocità  sempre maggiore. Poi le conseguenze "umane" e "cavalleresche" (rapporto pilota-macchina) sono quelle che sono, ma non si può arrestare il progresso e la ricerca tecnologica.

 

Beh, ma cosa c'entra:  sicuramente un razzo è più veloce di un'auto, ma un'auto è (o dovrebbe essere) una cosa del tutto diversa da un razzo.

 

Per me, Valentini ha pienamente centrato il punto, e piloti attuali come Jenson Button, o piloti del passato come Ayrton Senna, lo hanno spesso confermato: la F1 "disimpara" a guidare, perchè l'aerodinamica stravolge tutte le tecniche-base della guida di una "automobile", mentre la F1 dovrebbe essere la massima categoria dell' "automobilismo" in pista, non certo il sovvertimento di esso.

 

Quindi Valentini ha ragione nel dire che questi "attrezzi aerodinamici" (non chiamiamole auto) possono essere meglio condotti da gente che non ha la patente, e che sin dalla prima adolescenza è abituata a guidare mezzi che con le auto hanno ben poco a che vedere.

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Beh, mi pare chiaro che il punto del discorso sia il carico aerodinamico, che è ciò che distacca maggiormente le Formula1 da qualsiasi altra automobile. Ma che c'è di strano? Sono automobili estreme, non mancano le categorie con auto da strada se si vuole vedere quello. Le Formula1 sono aerei rovesciati perché gli aerei rovesciati vanno più forte. O si bandiscono le appendici aerodinamiche oppure questo è. Sul discorso che sia facile mi viene da ridere, è solo diverso dal guidare un'auto da strada, ma non è facile e non è certo vero che chiunque potrebbe vincere il mondiale guidando la RedBull, per dire. Webber non avrebbe vinto ben due dei titoli di Vettel. E anche Webber non è l'ultimo scemo preso dalla strada.

 

Che poi la Formula1 debba essere il non plus ultra delle auto da strada... chi l'ha detto? Chi lo dice che debba essere in continuità  con quello che la gente guida tutti i giorni? Si parla del bob, dello sci... appunto. Le auto di formula 1 sono attrezzi, certo, sono oggetti iperspecializzati per lo scopo per il quale sono costruiti. E quindi? Non è ovvio? Guardate che categorie con "auto da strada molto molto spinte ma sempre auto da strada" ce ne sono tante. Le Formula 1 sono prototipi, non devono andare per la strada. Che agli albori la differenza fosse minore è semplicemente un'ovvietà , dalle auto da strada si è partiti, ma la direzione intrapresa era sempre quella, c'è solo voluto del tempo. Se negli anni '30 avessero avuto le conoscenze tecniche di oggi avrebbero fatto le macchine di oggi.

 

Auto da strada e Formula1 assolvono a due compiti differenti, e si potrebbe ben dire che sono le auto da strada a far sorridere quando "corrono" su pista. Per correre su pista un aereo rovesciato è meglio. Ci vogliono abilità  differenti? Sì.

Una volta ci voleva del talento e oggi no? Bah, non sto neppure a commentare. Semplicemente si vede nel talento di Fangio qualcosa di intrinsecamente superiore a quello di Vettel, ma sono pregiudizi puramente nostalgici. Ci voleva un talento della madonna all'epoca per essere Fangio e un talento della madonna oggi per essere Vettel, fanno solo cose differenti.

 

Andiamo oltre: mettiamo Vettel su una macchina degli anni '50 e Fangio su una di quest'anno. Secondo voi chi ci mette di più ad andare forte come l'altro nella sua epoca? Secondo voi quanto ci mette Vettel, sulla macchina di Fangio, ad andare più veloce di quanto andava lo stesso Fangio? E' un discorso del cavolo, ovvio, ma è anche ovvio che il talento di un Fangio è al limite più "accessibile" del talento di un Vettel, non certo il contrario. Oggi i piloti sono ultraprofessionisti, oltre che atleti di primo livello, e se si pensa che siano solo giocatori di playstation bisognerebbe provare a batterli, francamente. In ogni campo i migliori sono dei super, e quello di Vettel non è certo un campo con un basso livello di specializzazione, è anzi mostruosamente stratificato ed è vero quello che diceva Piquet Junior, ovvero che oggi un pilota deve digerire molte più cose tecniche rispetto a uno di soli 20 anni fa (demenziale invece credere che un Senna non sarebbe al top anche oggi, ma è un altro discorso).

 

Discorso diverso è invece voler magnificare le doti del pilota togliendo le appendici aerodinamiche, cosa che io promuoverei anche subito. Ma per magnificare intendo "rendere visibili", non voglio dire che un "sigaro" sia più difficile da guidare di una RBR9, è solo più visibile la bravura che ci vuole, quindi più bella da vedere. E' una cosa che farei per gli spettatori, per godere meglio dello spettacolo offerto. Dei sigari con celle di carbonio e materiali odierni unirebbero spettacolarità  della guida a sicurezza. A scapito della velocità  ovviamente, ma siamo sempre lì: sono parecchi anni che non si insegue più la prestazione pura perché le gare sennò sono inguardabili, è un circolo vizioso e lo sappiamo.

 

Sapete qual è il paradosso? Il paradosso è che senza "ali" le gare sarebbero più telegeniche. Per questo Ecclestone dovrebbe pensarci, siccome non sembra vere capito che "+ Newey = - spettacolo".

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infatti mi sono sempre chiesto, filosoficamente, se esiste un limite e un confine tra tradizione e progresso

 

Ma infatti si filosofeggia su quale sia questo limite :asd:

Per me ha ragione Sundance: si deve rispettare il concetto di fondo. E nell'auto da corsa l'apice ed ultimo momento di purezza è stato il famoso '67 con i motoroni e l'assenza di alettoni.

 

Chissà  quanto andrebbero adesso delle F1 con quelle caratteristiche tecniche e quanto sarebbero più gustose le gare, sia per noi spettatori che per i piloti stessi.

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Rispondendo a Wexx, non mi pare affatto che qualcuno abbia detto che oggi le F1 sono "facili". Chi l'ha scritto? Anzi, io credo che oggi sia difficilissimo portare al limite quei missili sofisticati.

 

E che oggi i piloti siano più preparati e più professionisti di una volta è un'altra cosa del tutto ovvia oltre che vera.

 

Un errore sarebbe già  nel definire le F1 "automobili estreme" e contemporaneamente "aerei rovesciati", perché o sono aerei rovesciati, o sono automobili estreme. 

 

A mio parere, la tecnica di guida con l'effetto-suolo (aerodinamica "invisibile") è totalmente differente anche solo rispetto a un mezzo che abbia soltanto le appendici aerodinamiche (cioè alettoni ecc.: aerodinamica "visibile"), e ha poco o niente a che vedere con l'automobilismo.

 

Non l'ho detto io, lo hanno detto alcuni piloti. Ripeto, lo hanno detto alcuni piloti di primo piano.

 

Sono d'accordo invece con la considerazione che le F1 senza effetto-suolo sarebbe più "trasparenti" nel mostrare al pubblico la differenza di talento tra i vari piloti, e probabilmente sarebbero più spettacolari, così da raggiungere l'obiettivo permanente di Bernie e soci vale a dire i "big money". Ma senza DRS, gomme finte e altre cretinate che sono riuscite nel difficile compito di farmi sentire preso per i fondelli mentre guardo un GP.

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Ma alla fine si richia si spaccare il capello in 4. Abbiamo visto che un aereo rovesciato è il tipo più estremo di automobile, per così dire. Tanto le definizioni seguono l'uso, se domani il mondo delibera che il forno è una specie di frigorifero sono i dizionari a doversi adattare.

 

La grande disfida secondo me è questa: si vuole la prestazione o lo spettacolo? Sui dettagli regolamentari si discute in un secondo momento.

 

Se vogliamo la prestazione diamo carta libera a Newey (non ho nulla contro di lui, lo uso come nome collettivo, come Vettel o Fangio): aerei rovesciati incollati all'asfalto, assettati al micron per il circuito dove corrono, che se piove stanno ai box. Se facessero 100 metri nella strada che ho sotto casa andrebbero in frantumi, ma il tempo sul giro di Spa lo fanno da Dio.

 

Sennò optiamo per lo spettacolo (leggasi: talento visibile a occhio nudo) per capire davvero chi è il migliore. I sigari sono il non plus ultra della spettacolarità  di guida, se vogliamo goderci i piloti quello è il top secondo me. Ma il godimento del talento dei piloti porta a un'altra dicotomia: piloti o costruttori?

 

Perché se vogliamo una competizione sportiva bisogna che in 20 guidino su per giù la stessa macchina, siccome il mezzo soverchia il talento del pilota da sempre (ogni epoca ha la sua Red Bull). Se vogliamo "vedere il manico" dobbiamo cancellare i costruttori, viceversa se tifiamo per le squadre e ci interessa di più la Ferrari di Villeneuve (facciamo a capirci), allora deregolamentiamo al massimo ottenendo la massima eccentricità  tecnica possibile, ma con il corollario che le uniche sfide alla pari saranno quelle tra compagni di squadra.

 

Oggi viviamo un ibrido: tanta aerodinamica e standardizzazione molto spinta. Il mio ideale è zero aerodinamica e standardizzazione assoluta (20 macchine uguali). Zero aerodinamica e standardizzazione al minimo può ridarci gli anni di Gran Prix Legends, per dire. Aerodinamica spintissima e standardizzazione al minimo riprenderebbe il discorso interrotto nel 2004 per evolverlo verso corse di aerei rovesciati con ingegneri/atleti al volante.

 

 

Si potrebbe fare il classico quadrato aristotelico:

 

 

Spettacolo (sigari) vs. Prestazioni (aerei rovesciati)

 

Sfida tra Piloti (standardizzazione dei veicoli) vs. Sfida tra Costruttori (deregulation costruttiva)

 

 

Ogni coppia degli estremi porta a visioni diverse della Formula 1.

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Spaccare il capello in 4 è divertentissimo :asd:

 

Correre un monomarca coi sigari versione 2013 sarebbe il massimo, del resto ormai i tempi della ricerca tecnologica pionieristica condotta prima in pista e poi riversata su strada sono passati inevitabilmente (la famosa Williams del '92 e la X1, prototipo videogiocoso limitless di Newey). Potremmo paradossalmente costruire una X1-google car. E sbadigliare per tutti i giri dell'ipotetico campionato :asd:

 

Per me poi i "costruttori" potrebbero semplicemente tornare ad essere "team"/garagisti: come succede in Nascar o nella IndyCar.

La Ferrari, la McLaren e la Williams ci sarebbero comunque.

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A me starebbe benissimo la standardizzazione dell'effetto-suolo (in negativo, inteso come poco carico dal sotto-vettura), e al contempo un più ampio campo di evoluzione motoristico e telaistico.

 

Invece qui, oltre a contestare sorprendentemente un dato di fatto (le cose che Valentini ha riportato e che molti addetti ai lavori condividono), facciamo speculazione su cosa potrebbe essere  la F1, ma intanto ci beviamo senza fiatare: 

 

- Motori ormai del tutto ininfluenti, proprio perchè ingabbiati in una camicia di forza uguale per tutti.

- Pesanti carichi deportanti dove ciò che conta è solo il flusso dei gas di scarico sui diffusori.

- Gare sospese per un pò di pioggia

- Impossibilità  di variare l'assetto durante il week-end

- Sorpassi resi impossibili dal suddetto carico aerodinamico e allora creati artificialmente tramite il DRS, ovvero l'eliminazione temporanea di quel carico deportante che non si vuole stoltamente toccare.

- gomme finte (non so definirle altrimenti) che vanno cambiate anche 4 volte in un'ora e mezzo.

 

Eppure troviamo il modo di contestare (o peggio, magari di dare del "passatista" secondo una visione del tutto deformata e pregiudiziale) a colui che dice le cose come effettivamente stanno, ma poi non ci manca mica il tempo e l'entusiastica voglia di pagare qualche altro mezzo migliaio di euro alla benefica Sky che ci dà  modo di seguire al dettaglio il caravanserraglio che ho appena descritto.

 

Io sono favorevole al progresso, e non vorrei mai che si tornasse a correre con auto del passato ma, come disse Niki Lauda, la deportanza generata dal fondo-scocca è soltanto un vicolo cieco che non porta alcun "progresso" e che rovina pesantemente questo sport.

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e dire che poi tutto si riduce a poche semplici parole: "altezza da terra" .. 

 

Vero ma mi domando una cosa: i famosi sigari erano anch'essi piuttosto bassi (vabbe' vado a memoria con le regolazioni e i manuali di GPL, magari è una cantonata gigantesca) tipo sui 6 cm dal suolo al posteriore... però non c'era alcun estrattore né fondo sagomato in maniera da convogliare-accelerare il flusso d'aria passante sotto la vettura. E se le attuali vetture avessero un fondo scalinato come l'attuale ma senza estrattore?

Magari anche "segando" diverse parti rese superflue dall'estremo rimpicciolimento della zona cocacola/pance laterali (in particolare quella davanti alle ruote posteriori che attualmente funge da comodissimo sigillo).

Potrebbe essere una sorta di compromesso poco visibile ma dal forte impatto sul carico generato. Sarebbe carino avere qualcuno con dati o almeno gli ordini di grandezza/le percentuali di una simile modifica.

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La concezione aerodinamica con cui erano costruiti i bellissimi "sigari" è esattamente l'opposta a quella che vige dagli anni '70 ad ora.

I "sigari" erano progettati per offrire la minore resistenza possibile all'aria, da qui la loro forma affusolata e tutti gli accorgimenti che permettono di liberare la macchina dai flussi d'aria il più velocemente possibile, insomma l'aria veniva vista come un ostacolo.

Negli anni '70 si è scoperto che l'aria è sì un ostacolo ma è anche un aiuto che aumenta l'aderenza, attraverso alettoni, profili alari rovesciati, effetto-suolo... 

La filosofia costruttiva cambia e le monoposto sono progettate per sfruttare la deportanza, il che vuol dire avere una resistenza aerodinamica da parte della vettura per via di tutte le pendici aerodinamiche aggiunte, infatti le F1 moderne sono le macchine con il maggiore cx.

 

Detto questo, sarebbe interessante cambiare il concetto costruttivo: non più cercare l'aumento di carico aerodinamico, ma ricreare i "sigari" in chiave moderna, utilizzando tutte le tecnologie che si conoscono adesso, anche perchè quelle macchine valorizzavano più la gara, le doti automobilistiche del pilota o un elemento primario come il motore, non la secondaria aerodinamica.

Però sappiamo che questa è solo un'utopia

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troppo spesso ci si dimentica del fatto che a mano a mano che le macchine diventavano più veloci, in generale si è scelto non sempre a ragione di adattare i circuiti alle macchine piuttosto che saggiamente l'inverso.

Non sono certamente cose che scopro o scrivo io per primo, ma le F1 sono da decenni troppo veloci in curva e da qui sono nate un sacco di storture che hanno snaturato la categoria. 

Il bello è che poi ne hanno aggiunto altre ancora :asd:

E non giriamo tanto attorno al "progresso" se così si può chiamare, un tempo i "sigari" (ma anche quelle con dei semplici alettoni) si permettevano (orrore) di correre praticamente ovunque, anche dove gli aspirapolvere attuali decollerebbero. Belle conquiste....

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aspetta, qua si dimentica una cosa i sigari oggi farebbero i 450 all'ora in rettilineo a SPA nel 67 vettura con 400-430 cv facevano i 325 all'ora, adesso hanno il doppio della potenza...

 

Ma non dimenticare due cose:

 

1 - nel '67 a Spa quelle velocità  furono ottenute sui rettilinei infiniti di Masta che oggi non ci sono più (La pista era 14 km, oggi 6...)

 

2 - Con minor effetto suolo, le vetture uscirebbero dalla curva a una velocità  inferiore e con minor trazione dovuta al minor carico, quindi la velocità  max ne risentirebbe, visto che i rettilinei oggi sono molto più corti di una volta....

 

Comunque, ribadisco che il discorso partiva dal carico generato dal fondo-vettura, e non dall'aerodinamica sfruttata dalla parte superiore della carrozzeria. Il male maggiore è il primo.

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Ma non dimenticare due cose:

 

1 - nel '67 a Spa quelle velocità  furono ottenute sui rettilinei infiniti di Masta che oggi non ci sono più (La pista era 14 km, oggi 6...)

 

2 - Con minor effetto suolo, le vetture uscirebbero dalla curva a una velocità  inferiore e con minor trazione dovuta al minor carico, quindi la velocità  max ne risentirebbe, visto che i rettilinei oggi sono molto più corti di una volta....

 

Comunque, ribadisco che il discorso partiva dal carico generato dal fondo-vettura, e non dall'aerodinamica sfruttata dalla parte superiore della carrozzeria. Il male maggiore è il primo.

 

a Kyalami facevano i 310...dai quelle vetture erano dei missili sul dritto e avevano l'antiaerodinamico radiatore sul muso...

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a Kyalami facevano i 310...dai quelle vetture erano dei missili sul dritto e avevano l'antiaerodinamico radiatore sul muso...

 

E io ti ripeto che comunque ciò che ha pesantemente rovinato la F1 non sono gli alettoni e la cosidetta "aerodinamica visibile", bensì il carico generato dal fondo-scocca, cioè l'effetto suolo, i diffusori e compagnia. 

 

Quindi non si tratta mica di una campagna a favore del ritorno alle vetuste F1 degli anni '60.

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E io ti ripeto che comunque ciò che ha pesantemente rovinato la F1 non sono gli alettoni e la cosidetta "aerodinamica visibile", bensì il carico generato dal fondo-scocca, cioè l'effetto suolo, i diffusori e compagnia. 

 

Quindi non si tratta mica di una campagna a favore del ritorno alle vetuste F1 degli anni '60.

 

Sun ma guarda che le F1 hanno un gradino di 5 cm non sono attaccate al suolo col fondo lo erano fino a giugno 1994 e guarda caso c'erano molti più sorpassi...

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Sun ma guarda che le F1 hanno un gradino di 5 cm non sono attaccate al suolo col fondo lo erano fino a giugno 1994 e guarda caso c'erano molti più sorpassi...

 

Parli di 19 anni fa senza considerare i progressi aerodinamici raggiunti nel frattempo, inoltre il principio su cui si lavora è sempre quello, noto fin dagli anni '70.

Ecco perchè io sarei favorevole ad un'altezza da terra superiore ai 6 cm, che mi sembrano troppo pochi.

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Parli di 19 anni fa senza considerare i progressi aerodinamici raggiunti nel frattempo, inoltre il principio su cui si lavora è sempre quello, noto fin dagli anni '70.

Ecco perchè io sarei favorevole ad un'altezza da terra superiore ai 6 cm, che mi sembrano troppo pochi.

 

dai 5 attuali a 6 o 7 non cambia nulla

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Quali? E attento a non elencare problemi che derivano tutti dall'esagerata deportanza di questi aeroplani coi carrelli gommati Pirelli.

La F1 è il top ingegneristico per quanto riguarda un'automobile, normale che continuino in quella strada, imho

 

I problemi sono di una lega (Formula 1) dove a decidere non sono i team, che sono quelli che corrono e ci mettono il grano, quelli di una lega che dice abbassiamo i costi e poi passa da 14-15 gp a 20, che per abbassare i costi impone lo sviluppo di un motore che debba durare 3 se non 4 gp invece che 1, di un calendario ridicolo dove si spostano avanti e indietro per il globo senza un senso logico, asia europa america e poi si torna di nuovo indietro e riavanti, questo sarebbe tagliare i costi?

fare 15 gp e muoversi con cognizione, no?

eh, ma a costare erano i test, bisognava tagliarli... 

 

poi metto un riassunto sull'altro problema

Quello della Formula 1, si sa, è un business florido. Tanto florido che Ecclestone non vuole proprio perdersi questa torta milionaria. Così, il boss della FOM decide a fine 1999 di chiedere alla FIA un prolungamento dell’accordo di cessione dei diritti commerciali. Ecclestone si accorda con Mosley per un contratto senza precedenti, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2110. Oltre un secolo. Ma c’è un problema. Ottenere l’approvazione di un contratto così sfacciato potrebbe non essere facile persino da parte di un organo asservito al suo Presidente come il Consiglio Mondiale. Così, Mosley mette in atto una delle sue strategie. Secondo la ricostruzione della rivista “SportsProâ€, al primo incontro del Consiglio sulla questione, Max si dichiara contrario e invita i membri a votare contro. I consiglieri, naturalmente, eseguono.

Così, il Presidente ottiene un doppio obiettivo: stronca sul nascere ogni dibattito o obiezione all’accordo e, soprattutto, prende una posizione apparentemente anti-Bernie, evitando di incorrere nell’ennesima contestazione da parte della Commissione Europea. Infatti, pur nello scetticismo dei legali della Federazione, con questa mossa Mosley riesce a persuadere il professor Monti a dare la sua approvazione al contratto. Incredibilmente, nessuno solleva la più logica delle osservazioni: perché i diritti televisivi non vengono messi all’asta? Incassato il nulla osta dell’Europa, Mosley si tira indietro dalle trattative con Ecclestone, dichiarando di non voler compromettere la posizione della FIA.

Al termine di una breve trattativa, il 28 giugno 2000 la FIA assegna alla FOM di Bernie Ecclestone, con un contratto irrevocabile, i diritti commerciali della Formula 1 fino al 2110 per la somma di 250 milioni di euro. Una cifra notevole, per gli standard normali, ma inspiegabilmente bassa per un business che genera guadagni per un miliardo di euro all’anno. â€œAi membri della FIA non interessava veramente se i milioni fossero 300 o 500,â€avrebbe dichiarato Jonathan Ashman, socio di Ecclestone, allo scrittore Terry Lovell nel suo libro “Bernie’s Gameâ€. â€Erano piuttosto terrorizzati di perdere le proprie fasce da commissari. Tutto questo non aveva senso.â€

Del resto, è inevitabile ottenere un prezzo basso affidando l’accordo alla semplice trattativa privata con un unico interlocutore. (Per fare un confronto, nello stesso periodo la BSkyB di Rupert Murdoch paga 1,7 miliardi di dollari per i diritti della Premiership inglese per soli tre anni e solo in Inghilterra.) Ma l’accordo con Ecclestone viene comunque ratificato dal Consiglio Mondiale nel giugno 2000 e poi all’unanimità  dall’Assemblea Generale. Quei 250 milioni di euro, oltretutto, non finiscono nelle tasche della FIA, ma della neonata Fondazione FIA, un’organizzazione separata e controllata personalmente da Mosley. Oltre al danno, la beffa.

si potrebbe andare avanti per ore...

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