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10 - Gran Premio di Gran Bretagna 1975


Andrea Gardenal

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Niki Lauda, Ferrari 312T

Il weekend terribile della Ferrari "travolge" anche il capoclassifica, che si fa bruciare dal compagno di squadra al semaforo verde e sceglie di montare le gomme rain al termine del 22esimo giro. Il lavoro dei meccanici non è eccelso, perché uno pneumatico viene avvitato male e Lauda è costretto nuovamente a rientrare ai box al giro successivo. 

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Dopo un terzo pit stop per rimettere le gomme da asciutto, si ritrova tredicesimo e non riesce ad andare oltre l'ottavo finale. Prima battuta d'arresto dopo cinque podi consecutivi.

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Tom Pryce, Shadow DN5 - Ford

Prima ed unica pole della carriera. Alla partenza viene superato da Pace e poi cede a Regazzoni. Al 17esimo giro riscavalca la Brabham #8 e poco dopo si ritrova al comando dopo l'incidente di Clay. La gioia non è però duratura, perché appena due giri più tardi esce di pista alla Becketts e si ritira.

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Jean-Pierre Jarier, Shadow DN5 - Ford

Curiosamente, è il pilota che esce meno "sano" da questo Gran Premio nonostante non venga nemmeno coinvolto nell'incidente finale. Dopo essersi affacciato nelle prime posizioni grazie alle gomme rain, che gli consegnano anche il comando della gara per un paio di giri, perde il controllo della sua vettura all'uscita della nuova chicane al termine del 54esimo passaggio, tradito dalle prime gocce di quello che diventerà un acquazzone: nell'impatto, Jarier sfonda le reti e impatta contro il guardrail riportando diverse ferite, nulla di particolarmente grave ma tanto spavento.

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Dave Morgan, Surtees TS16 - Ford

Unico Gran Premio titolato per il pilota del Somerset, che si ritirerà dall'attività agonistica poco dopo. Sarà ingegnere di pista di Eric van de Poele tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90.

Diciottesimo posto.

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Alan Jones, Hill GH1 - Ford

Si qualifica ventesimo e risale fino all'undicesimo nella prima parte di gara. Monta poi le gomme rain e al termine del 32esimo giro è addirittura ottavo. Scivola indietro quando è costretto a rimontare le slick, terminando comunque decimo.

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Tony Brise, Hill GH1 - Ford

Ancora una volta, il giovane pupillo di Graham Hill dà sfoggio di tutto il suo talento nei primi sei giri, risalendo dal tredicesimo posto in qualifica fino all'ottavo. Rientra poi ai box precipitando nelle ultime posizioni, termina 14esimo ed è a sua volta coinvolto nell'incidente della curva Club.

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Giro di pista per il suo mentore, prima della gara.

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James Hunt, Hesketh 308 - Ford

Buona ma sfortunata la gara casalinga di "The Shunt". Parte benissimo dal nono posto, portandosi quinto al termine del primo giro. Lascia poi strada a Scheckter e Fittipaldi ma sotto la pioggia padroneggia divinamente le gomme slick, conquistando il comando al 35esimo giro, dopo la sosta di Jarier. 

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Sembra fatta ma lo scarico lo tradisce. Quarto posto finale, anche lui cade nella trappola della Club ma non riporta conseguenze.

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Grande tifo per lui...

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Wilson Fittipaldi, Copersucar FD03 - Ford

Prima parte di gara tutto sommato positiva per la scuderia brasiliana, con Fittipaldi che risale fino al quindicesimo posto. Scivola poi in fondo, venendo scavalcato anche da Morgan nelle ultimissime fasi. Diciannovesimo e ultimo, fuori alla Club anche lui.

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John Nicholson, Lyncar 006 - Ford

Ritenta la qualificazione dopo il fallimento di dodici mesi prima e vi riesce pure con un buon vantaggio sul primo degli esclusi. A fine gara si lascia alle spalle Wilson Fittipaldi e Morgan, alla guida di vetture ben più competitive. Diciassettesimo.

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Il 8/8/2016 at 15:14 , The Rabbit ha scritto:

Emerson Fittipaldi, McLaren M23 - Ford

Torna alla vittoria dopo un lungo digiuno in una corsa rocambolesca. In qualifica è solo settimo e in partenza viene addirittura scavalcato da Andretti, che per un giro riesce a tenersi alle spalle il campione del mondo. Al nono giro guadagna la sesta posizione superando Hunt. Con l'arrivo della pioggia, approfittando degli stop delle Ferrari e di Scheckter, oltre al ritiro di Pryce, al 22esimo giro si ritrova secondo alle spalle di Pace, non avendo effettuato il cambio gomme.

Decide saggiamente di rallentare il passo, facendosi superare da Hunt e Mass, oltre che dagli incontrastabili Scheckter e Jarier su gomme rain, ma la sua strategia si rivela azzeccatissima: lo scroscio di pioggia dura pochissimo e questi ultimi devono effettuare un'ulteriore sosta, permettendo ad Emmo di risalire velocemente la classifica. Al 35esimo giro è secondo alle spalle di Hunt, ma un improvviso rallentamento del leader (problema allo scarico) gli consegna il comando della corsa al 43esimo passaggio. 

 

Scrutando un nuovo, questa volta più pesante, arrivo della pioggia, Fittipaldi spinge aumentando sensibilmente il suo vantaggio. Decide di cambiare gomme al termine del 55esimo giro, pochi secondi prima dell'inizio dell'uragano che conclude la corsa in anticipo. Risulta l'unico ad avere percorso 56 tornate, vittoria importante dopo una lunga serie di battute a vuoto, ora i punti di distacco da Lauda sono 14.

Forse la sua più bella vittoria in F1

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