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Topic della musica


S. Bellof

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Oggi Faber avrebbe compiuto 80 anni.

 

 

Oggi ho disquisito con un tale sul valore proprio di questa canzone e, in generale, su tutto l'album che la contiene (che personalmente reputo un capolavoro ed è senza dubbio il mio preferito tra quelli di De Andrè) e che il tizio in questione ha ammesso di non aver mai capito... 

Beh, Dori Ghezzi diceva giustamente che Faber è di tutti. Ma sono sempre stato del parere che è si, di tutti, ma non è per tutti... 

Sorvolando su citazioni ad cazzum tipo certi cazzari verdi capit-ani che postano canzoni senza evidentemente averne mai colto il senso (tipo <La Canzone dell'amore perduto>, definita "canzone d'amore", e postata il giorno di San Valentino... Vabbè, sorvoliamo...), direi che uno che si professa amante di De Andrè (come dichiarato dal tale in questione) non riuscire a capire il senso e il significato di un album come <Crêuza de mä> è un po' "strano", diciamo... Ma, in fin dei conti, non ha importanza...

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Il 18/2/2020 at 22:38 , Davide Hill ha scritto:

Oggi Faber avrebbe compiuto 80 anni.

Oggi ho disquisito con un tale sul valore proprio di questa canzone e, in generale, su tutto l'album che la contiene (che personalmente reputo un capolavoro ed è senza dubbio il mio preferito tra quelli di De Andrè) e che il tizio in questione ha ammesso di non aver mai capito... 

Beh, Dori Ghezzi diceva giustamente che Faber è di tutti. Ma sono sempre stato del parere che è si, di tutti, ma non è per tutti... 

Sorvolando su citazioni ad cazzum tipo certi cazzari verdi capit-ani che postano canzoni senza evidentemente averne mai colto il senso (tipo <La Canzone dell'amore perduto>, definita "canzone d'amore", e postata il giorno di San Valentino... Vabbè, sorvoliamo...), direi che uno che si professa amante di De Andrè (come dichiarato dal tale in questione) non riuscire a capire il senso e il significato di un album come <Crêuza de mä> è un po' "strano", diciamo... Ma, in fin dei conti, non ha importanza...

Capire a pieno Crêuza de mä è comunque impresa difficile.  Non è questioni di testi, anche perché le traduzioni si possono trovare ovunque, ma ci sono modi di dire, detti popolari e descrizioni di usi e costumi dei marinai di 700 anni fa. In fondo questo album è questo, la libertà del marinaio giramondo che vede diverse realtà, dai "magnagatti" alla "pittima" che invece fare il marinaio non può; vede la guerra del Libano, l'arrampicatore sociale alla corte del pascià e lo svago dei marinai lontani da casa con le jamín-e. Ruolo fondamentale sempre da sottolineare, quello di Mauro Pagani che è andato alla ricerca degli strumenti etnici greci, turchi, egiziani e persiani che hanno creato tutta quella atmosfera da odissea marina dentro nell'album.

Tra le mie preferite, oltre all'intero Crêuza de mä, c'è questa, e in periodi così bui che saranno sempre più bui, colpisce ancora di più.

 
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4 ore fa, Scarlett ha scritto:

Capire a pieno Crêuza de mä è comunque impresa difficile.  Non è questioni di testi, anche perché le traduzioni si possono trovare ovunque, ma ci sono modi di dire, detti popolari e descrizioni di usi e costumi dei marinai di 700 anni fa. In fondo questo album è questo, la libertà del marinaio giramondo che vede diverse realtà, dai "magnagatti" alla "pittima" che invece fare il marinaio non può; vede la guerra del Libano, l'arrampicatore sociale alla corte del pascià e lo svago dei marinai lontani da casa con le jamín-e. Ruolo fondamentale sempre da sottolineare, quello di Mauro Pagani che è andato alla ricerca degli strumenti etnici greci, turchi, egiziani e persiani che hanno creato tutta quella atmosfera da odissea marina dentro nell'album.

Tra le mie preferite, oltre all'intero Crêuza de mä, c'è questa, e in periodi così bui che saranno sempre più bui, colpisce ancora di più.

 

 

Assolutamente vero. Come ha detto una mia amica, proprio in quella discussione, forse il fatto di essere "gente di mare e di porto" (anche se di un'altra zona), a differenza di quel tizio, aiuta certamente a "fare propri" certi termini e certi "meccanismi" marinareschi. Ma ovviamente Crêuza de Mä non è solo questo, ma c'è molto altro e non tutto di stampo "marino"...

 

Riguardo a Khorakhanè, che dire... Anzi direi che non c'è proprio nulla da dire se non c'è è una pietra preziosa incastonata in un'opera d'arte. Anime salve come album arriva subito dietro a Crêuza de Mä, tra i miei preferiti. D'altronde Ivano Fossati (altro artista tanto, troppo sottovalutato) non ha certo bisogno di presentazioni... Anzi, un'altra cosa da dire c'è: chissà se il capit-ano, a suo dire grande fan di Faber, ha mai ascoltato questa canzone. Magari l'avrà anche fatto, ma non l'avrà sicuramente capita, quindi non importa... <Un Uomo profondo come un pozzo non potrà mai essere capito da un omuncolo profondo come una pozzanghera>

In questa versione live, tra l'altro, c'è una Luvi sublime che dimostra di essere degna figlia di tale padre e tale madre (impressionante la somiglianza con la voce di Dori Ghezzi), oltre ad un Cristiano che, quando si tratta di prendere in mano uno strumento, sa il fatto suo come probabilmente pochi altri... 

 

Modificato da Davide Hill
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:zizi:

Mi sono imbattuto diverse volte in queste due sorelle yankee che, oltre ad essere decisamente brave, sono pure un bel vedere per gli occhi (almeno, a gusto mio). Tra l'altro una somiglia incredibilmente all'attrice Chloe Sevigny (quando era più giovane, ovviamente.... non ora che si sta trasformando in Donatella Versace) e suona pure la lap steel che è talmente una figata che avevo pensato pure di comprarmela... Ma gli strumenti a corde... non sono nelle mie corde. Quindi ho desistito. 

Altra cosa che ho notato, il batterista del primo e del terzo video tiene la bacchetta sinistra al contrario. Proprio come Roger...

 

Intanto ieri sera sono andato a gustarmi una serata jazz in un locale qui da me (bello, ottima acustica... ma ti spenna come pochi). 

Ecco, il jazz è un genere che fino a qualche anno fa mi faceva alquanto cagare. E invece col passare del tempo sta acquisendo sempre più "autorevolezza", nella mia classifica delle preferenze. Non raggiungerà mai l'apice (lì c'è e ci resterà sempre il rock) ma mai avrei immaginato di arrivare ad apprezzarlo così...

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Bene, penso sia ora di parlare di un personaggio molto controverso, praticamente sempre, e ultimamente molto "in voga".

Di chi sto parlando? Ma di lui, che diamine!

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C'è chi lo ama profondamente, chi lo detesta ancor più profondamente, chi nonostante tutto lo stima ma ha qualcosina da ridire sulla "piega" che il personaggio (ma ancor prima la persona) ha preso negli ultimi anni.

Io faccio parte indistintamente di tutte e 3 le categorie. Ma, nonostante la seconda "opzione" sia ben presente e viva, non riesco proprio a volergli totalmente male. Sarà che ho amato alla follia i Bluvertigo... Controversi, particolari (come lui, del resto) facevano parte (e a gusto mio ne sono stati l'apice) di quella "nidiata" di gruppi rock italiani anni '90 che, pur da non amante della musica italiana in generale (come più volte ammesso), ho avuto comunque modo di apprezzare. Loro, così come i Verdena, o gli Afterhours e i Baustelle (ecco, a proposito... Manuel Agnelli e Francesco Bianconi sono altri due che prenderei a calci in culo, per la piega che hanno preso negli ultimi anni. Uno per un motivo, l'altro per un altro...) e in maniera minore anche Prozac+, La Crus, Negrita, Marlene Kuntz e altri (con questi che, se prendiamo qualcosina qua e la, hanno fatto alcuni pezzi che ho ascoltato molto e ascolto ancora oggi) hanno contribuito ad accompagnare la fase "ribelle" della mia vita. 

Ma torniamo a Morgan... Musicalmente lo considero un genio. Molti non la pensano così, ma io credo che quando - giusto per fare un esempio -  qualcuno si siede al pianoforte e suona il "dolce dolce Ludovico Van" (citazione d'autore) con la stessa naturalezza con la quale io fischietto per richiamare il mio cane, beh, non può che essere considerato in questo modo.... Uno che - altro esempio - riesce a "maneggiare" De Andrè a modo suo, ovviamente, ma sempre col dovuto ed enorme rispetto... Parliamo di uno che la musica la conosce e anche bene, e questo penso non possa negarlo nemmeno il più agguerrito dei suoi detrattori. E' stato colui che ha introdotto un certo tipo di sonorità, in Italia, e non ha avuto mai timore di sperimentare. Molti forse non lo ammetteranno mai, ma sono stati tanti i gruppi che, in un certo modo, hanno seguito le orme dei Bluvertigo. 

Non l'ho mai considerato un interprete sopraffino. La sua voce, nel senso stretto del termine, non è mai stata quella da farti sgranare occhi e orecchie (e negli ultimi anni è anche peggio). Ma le sue caratteristiche migliori, quelle più profonde, sono altrove e forse è per questo che non è stato mai particolarmente amato e, anzi, per certi versi molto sottovalutato (ma molto spesso la gente confonde l'antipatia per il personaggio col giudizio oggettivo). 

Che poi, come detto, ultimamente il suo modus vivendi /operandi sia discutibile, è verissimo. Che si stia autodistruggendo, altrettanto vero... Che, per mille motivi, si sia fatto ingoiare da un certo tipo di establishment musicale, verissimo anche questo... Ma, dal mio punto di vista, questo non è totalmente sufficiente per dimenticare quanto di "buono" ha fatto e dato, a me in particolare... 

Questa canzone, nello specifico, con quel testo e quella musica dal "retrogusto" un po' King Crimson (il gruppo dal quale Morgan ha tratto maggiormente ispirazione, per sua stessa ammissione), e questo videoclip indimenticabile. E alla quale sono molto legato per tutta una serie di motivi e di ricordi che, a distanza di quasi 25 anni, non accennano a sbiadire... 

 

 

Modificato da Davide Hill
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Su Morgan come strumentista nulla da dire. A livello di canto, come già accennato, nulla di che. Tuttavia ciò che è ora non cancella ciò che era, si può rivalutare come personaggio ma non come musicista.

Oggi sono in fissa per lei: Johanna Ekmark , conosciuta anche musicalmente come Winona Oak , una cantautrice svedese :zizi:

 

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Tutte brutte ce le "fornisci", eh... :asd:

In ogni caso, non male. C'è un  certo "Lana Style" che non posso non apprezzare, tra l'altro unito ad una bella voce piena e avvolgente. :zizi:

Io, invece, il mio contributo lo piazzo con un altro grandissimo testa di cazzo della musica mondiale: sto parlando di quello stronzone  di Corey Taylor...

Mi è sempre stato sulle palle come pochi, e non gli perdonerò mai certe prese di posizione all'interno degli Slipknot che hanno mandato bellamente a fare in culo il gruppo (almeno, per me è assolutamente così). Pesa sicuramente, in tutto questo, il trattamento riservato (soprattutto per sua responsabilità) a Joey Jordison che, come detto, è e resta uno dei miei idoli. 

Tuttavia l'ho sempre considerato un cantante coi controcoglioni e un ottimo strumentista. La voce poliedrica, comunque, resta il suo fortissimo "cavallo di battaglia". Sia quando canta in "stile Slipknot", sia quando canta più melodico in "stile Stone Sour", o quando canta la canzone di Spongebob, ti avvolge in un abbraccio una volta forte, una volta delicato e così via.  

Per me è una delle migliori voci del rock, di questo bisogna dargliene atto a prescindere dal tuo essere un testa di cazzo... 

 

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Ci sono canzoni e gruppi che spesso hanno doppie vite, per esempio i Fleetwood Mac hanno un loro primo periodo totalmente inglese e molto blues in cui Peter Green, uno dei fondatori, scrive una bellissima canzone che diventerà famosissima con Carlos Santana.

Poi i Fleetwood Mac hanno un momento di crisi alcuni elementi si staccano ed entrano due elementi americani che caratterizzeranno un periodo più folk/country ma questa è un altra storia.

Dal loro primo periodo esce questa stupenda canzone, naturalmente un questo video è un live d'epoca

 

 

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Provate a pensare ad un aereo. Non un aereo in quanto ammasso di ferraglia assemblato capace di volare a millemila metri da terra. Pensate a quello che si può fare con un aereo, alla possibilità di poter visitare il mondo, di riuscire in relativamente poco tempo a raggiungere luoghi lontani, scoprendo la cultura di terre che, fino a qualche decennio fa, venivano solo raccontate nei diari di viaggio di pochi fortunati. Khruangbin è questo e molto di più: è una parola thailandese che significa per l’appunto “aeroplano” e che una band texana ha scelto come nome d’arte, fondendo così l’amore per la Thailandia con quello per la musica. I Khruangbin sono tre ragazzi americani che compongono le loro liriche in un fienile, Laura Lee è al basso, Mark Speer alla chitarra e D.J. alla batteria.

 

Modificato da Scarlett
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Come ho già scritto la musica è anche fusione ed in questo caso è un cocktail incredibile, non so dirvi le dosi ma gli ingredienti sono qui elencati:

  • Rock Australiano
  • Bluegrass dal cuore delle praterie americane
  • Performe dalla terra dei Vichinghi, la Finlandia 

Da questa miscela esplosiva escono loro Steve 'n Seagulls che in una fattoria si divertono

 

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La musica non è solo amore ma spesso racconta storie magari storie del passato, storie di guerra.

La Crimea sin dagli albori della storia è stata contesa come nei giorni nostri, una penisola che arriva quasi nel cuore del continente Euro Asiatico pur rimanendo collegata con il Mar Mediterraneo.

A metà '800 i Turchi volevano conquistarla a discapito dell'impero Russo e chiamarono in loro aiuto i Francesi e gli Inglesi, fu una carneficina ed i Russi si tennero la penisola.

Di questi eventi lo scrittore inglese Alfred Tennyson ne scrisse un poema in cui racconta la storia di un soldato mandato in quella guerra inutile e della sua morte mentre a cavallo si scaglia verso le milizie russe.

Negli anni '80 una band inglese di Heavy Metal ispirata da questo poema scrive una canzone che racconta l'ultimo assalto, per certi aspetti il testo ricorda la bellissima La Guerra di Piero di De Andre, la storia di un cavaliere che in inglese si dice The Trooper.

 

 

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