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Rush - il film sulla stagione '76 di F1


Luke36

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La visione di "Rush" ha risvegliato il mio interesse per quello che è stato il mio primo idolo come pilota(il cane che avevamo allora si chiamava Niki...).

 

Niki è stato un pilota che ha "cambiato i tempi",con la sua velocita',coraggio,intelligenza,razionalita'.

 

Un grandissimo.

 

Il suo ritorno a Monza 1976 è stato qualcosa di epico

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Visto, molto volentieri, questa sera con moglie e figlie.

Mi sono emozionato.

Mia figlia più grande (17anni) aveva le lacrime a fine film.

Romanzato ma senza eccessi, imprecisioni cinematograficamente probabilmente necessarie ma che non mi hanno infastidito.

Gli attori sono stati bravissimi e le scene, anche se non perfettamente rispondenti alla realtà , molto ben fatte.

Dico la mia: la GPDA che esisteva da almeno metà  anni sessanta si sciolse in quel 76; ricordo al proposti una seconda di copertina di AS con un pezzo de "l'opinione di Jacky Ickx" al riguardo. Ma riunioni sulla sicurezza continuavano a farne.

Conferenze stampa pure: Lauda stesso, nel suo "Protokoll" racconta l'episodio di quella domanda indegna fattagli su cosa avesse detto sua moglie guardandolo (un vero imbecille, no?), rispondendogli esattamente come risponde nel film. Non vera l'aggressione di Hunt. Purtroppo, perché ci sarebbe stata tutta.

Lo rivedrò presto, penso!

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Hai ragione OldHairpin,la GPDA si formò nel lontano 1961. Mi sono informato in rete. Ma fu tra il 1982 e il 1994 che cessò di esistere. Poi la tragedia di Imola ha fatto rinascere l'esigenza di una voce dei piloti.

Vero, ma quello che intendevo era che fino al 1976 la GPDA fu molto attiva, poi disaccordi interni sempre più frequenti tra i piloti (vedi Montjuich'75, con Ickx in aperta polemica con buona parte degli altri piloti) portò alla spaccatura, poi Scheckter, come detto da Gio, ne riprese formalmente le redini a fine anni 70/primi 80.

Lo sciopero a Kyalami fu azione clamorosa della GPDA, mentre lo sciopero pre GP Belgio 1981 non vide partecipazione unanime.

Non posso inoltre fare a meno di notare come le riunioni della GPDA spostarono il loro centro da battaglie per la sicurezza (sacrosante, intendiamoci) a (come nel caso della superlicenza di Kyalami) a argomenti molto più commerciali.

Modificato da Old Hairpin
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Vero, ma quello che intendevo era che fino al 1976 la GPDA fu molto attiva, poi disaccordi interni sempre più frequenti tra i piloti (vedi Montjuich'75, con Ickx in aperta polemica con buona parte degli altri piloti) portò alla spaccatura, poi Scheckter, come detto da Gio, ne riprese formalmente le redini a fine anni 70/primi 80.

Lo sciopero a Kyalami fu azione clamorosa della GPDA, mentre lo sciopero pre GP Belgio 1981 non vide partecipazione unanime.

Non posso inoltre fare a meno di notare come le riunioni della GPDA spostarono il loro centro da battaglie per la sicurezza (sacrosante, intendiamoci) a (come nel caso della superlicenza di Kyalami) a argomenti molto più commerciali.

 

Lo sciopero a Kyalami 1982 aveva come questione unica e centrale i soldi: ecco perche' riusci'

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Di base resta il fatto che la GPDA era ed è un insieme assai difficile e improbabile perchè i piloti sono lupi solitari. 

Negli anni settanta era il duo Stewart-Fittipaldi a sollevare i problemi poi più niente.

Poi certi piloti non potevano intervenire più di tanto per le pressioni dei loro sponsor e/o team manager. 

Però ad esempio fù Stewart a chiedere di eliminare Spa dal calendario perchè lui ci ebbe un incidente serio nel 1966,il suo unico grave incidente della carriera

. Spa fù tolta ma si mantenne Zandvoort e Nurburg che non erano da meno,ma lui siccome ci vinceva....anche Monza secondo lui era da togliere perchè insignificante e pericolosa. Lui voleva correre su piste larghe in mezzo al deserto senza giornalisti e il pubblico ben lontano(Il Bahrain di oggi gli avrebbe fatto piacere),come una simpatica vignetta di Eoin Young su AS (mese?) del '73 mostrava.

Montjuich '75 dovevano fare uno o due giri e poi basta e invece tutti proseguirono e l'unico fu Emerson a non partire mentre anche il fratello Wilson e Merzario rientrarono al primo giro. Ickx alla fine partì e finì secondo. Questa era e penso sia ancor oggi la GPDA.

Modificato da Lotus72
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Di base resta il fatto che la GPDA era ed è un insieme assai difficile e improbabile perchè i piloti sono lupi solitari. 

Negli anni settanta era il duo Stewart-Fittipaldi a sollevare i problemi poi più niente.

Poi certi piloti non potevano intervenire più di tanto per le pressioni dei loro sponsor e/o team manager. 

Però ad esempio fù Stewart a chiedere di eliminare Spa dal calendario perchè lui ci ebbe un incidente serio nel 1966,il suo unico grave incidente della carriera

. Spa fù tolta ma si mantenne Zandvoort e Nurburg che non erano da meno,ma lui siccome ci vinceva....anche Monza secondo lui era da togliere perchè insignificante e pericolosa. Lui voleva correre su piste larghe in mezzo al deserto senza giornalisti e il pubblico ben lontano(Il Bahrain di oggi gli avrebbe fatto piacere),come una simpatica vignetta di Eoin Young su AS (mese?) del '73 mostrava.

Montjuich '75 dovevano fare uno o due giri e poi basta e invece tutti proseguirono e l'unico fu Emerson a non partire mentre anche il fratello Wilson e Merzario rientrarono al primo giro. Ickx alla fine partì e finì secondo. Questa era e penso sia ancor oggi la GPDA.

Leggendo il libro di Stewart "Winning is not enough" (lettura bellissima e coinvolgente per noi nostalgici) la cosa non appare proprio in questi termini: ci fu una riunione della GPDA dopo la morte di Courage a Zandvoort, al Dorchester Hotel di Londra, nella suite che era la residenza abituale di Louis Stanley, allora segretario della GPDA stessa.

La proposta di boicottare il Nurburgring partì, secondo le sue parole, proprio da lui, e nel libro scrive che era pronto a dimettersi da presidente della GPDA qualora la votazione, che si sarebbe effettuata dopo la discussione (interessante ma che non ho il tempo ora di tradurre e riportare) fosse andata contro di lui.

Prima della votazione ci fu un intervento di Jack Brabham, che non aveva parlato fino ad allora, e che era enormemente rispettato dai colleghi: "ho ascoltato", disse, fece una pausa e quindi aggiunse:" e sono d'accordo con Jackie".

 

Nel tempo è rimasta questa figura dello Stewart pauroso e distante dal pubblico e dai fans, e pronto solo a correre per i soldi, figura che ritengo assolutamente non corrispondente alla realtà .

 

Ma perchè non si ricorda chi andò al centro medico a Monza a sincerarsi delle condizioni di Rindt (e non voleveno nemmeno riceverlo in direzione corsa)? O chi si prese l'incarico di pensare a far rientrare in Inghilterra la salma del povero Courage? O altre mille situazioni simili?

 

Stewart fece moltissimo per la sicurezza, e questo è indubbio; ed è anche grazie al suo lavoro che oggi le piste e le monoposto hanno raggiunto questi eccezionali standard di sicurezza.

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OldHairpin,Io stimo moltissimo Stewart e vado orgoglioso della foto che ho fatto con i miei figli e lui alla Mille Miglia del 2011. Lo ritengo al top assoluto di tutti i tempi,insieme ad altri ovviamente.

Questo per dire che non ho niente contro di lui. Anzi.

Però sono piloti. Pensano più o meno ai cavoli loro. Chi più chi meno. Stewart meno di altri. Però ci pensava anche lui.

A Zandvoort insieme agli altri,passo decine di volte davanti alla carcassa della March di Williamson mentre Purley tentava qualcosa. 

Diversi piloti dissero che pensavano che quello che si sbracciava in mezzo alla pista fosse il pilota dell'auto rovesciata......

Ma si era anche nel culmine delle sorti del titolo mondiale.

Al Nurburg nel 1970 non si corse ma poi ci fù il 1971,1972,73 e lui vi vinse due volte su tre. Poi si può dire e scrivere sui libri quello che vogliamo.

Non mi piace fare queste discussioni su piloti che io stesso ammiro,ma purtroppo non dobbiamo creare degli eroi,ma rilevare tutte le sfaccettature del loro essere in pista e non, senza criticare. Sono pur sempre uomini anche loro,fortunatamente. 

Modificato da Lotus72
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Però sono piloti. Pensano più o meno ai cavoli loro. Chi più chi meno. Stewart meno di altri. Però ci pensava anche lui.

A Zandvoort insieme agli altri,passo decine di volte davanti alla carcassa della March di Williamson mentre Purley tentava qualcosa. 

 

Beh dai, una volta: il giro dopo era già  tutto tragicamente finito....argomento spinoso, Zandvoort 73

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Ne sapeva qualcosa chi continuava a girare in tondo,che tutto era finito in breve?

Purley buttò via la gara gli altri no.

E meno male che la vettura non era in mezzo la strada a bloccare il GP.

Ho ancora negli occhi quel GP. Non lo auguro a nessuno.

Modificato da Lotus72
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Ne sapeva qualcosa chi continuava a girare in tondo,che tutto era finito in breve?

Purley buttò via la gara gli altri no.

E meno male che la vettura non era in mezzo la strada a bloccare il GP.

Ho ancora negli occhi quel GP. Non lo auguro a nessuno.

Ho sempre dato credito alla tesi dei piloti che non capivano chiaramente cosa stava accadendo.

Purley era dietro, ha visto l'incidente e ha avuto il merito di fermarsi

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Lauda se non rimbalzava in mezzo alla pista e non veniva tamponato avrebbe fatto la fine di Williamson.

 

Forse sì, ma la pista era diversa, più lunga e difficile da sorvegliare da parte dei commissari, come tutti sapevano da anni. Forse anche per lui qualche pilota si sarebbe ugualmente fermato, pur con la macchina sul prato e pista libera.

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Ed ecco Lauda,un altro che ammiro all'ennesima potenza,che cerca di spiegare,giustificare.

Ma come si può pensare che Purley si sbracciasse per la sua macchina? Cosa chiedeva aiuto ai suoi colleghi perchè la sua macchina si stava annientando dal fuoco?!

La macchina di Purley era ben visibile perchè ferma sull'esterno ben prima di quella di Williamson,che finì la sua tragica corsa dalla parte opposta.

Comunque andò così. Penso ancor oggi che gli organizatori ebbero la grave colpa di non avere istruito adeguatamente i suoi commissari di percorso e di non aver compreso immediatamente la gravità  dell'incidente. Non era facile rivoltare una F1 soprattutto se in fiamme ma all'inizio con l'aiuto di due o più persone Purley ce l'avrebbe fatta. E' andata così. Gli altri furono spettatori. 

P.S. Williamson perse il controllo della sua March a causa dei danni subiti nella parte sinistra del musetto per un precedente contatto con un altra vettura,non ricordo bene di chi. Devo trovare la foto che lo testimonia e la posto.

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Sposo in pieno le parole di Lauda, e poi non è che Purley si sbracciasse tanto verso i piloti in pista ma piuttosto verso le persone attorno...poi quelli che scavalcavano le recinzioni per portare aiuto vennero ricacciati indietro coi cani lupo!

Semmai i piloti potevano vedere meglio qualche commissario (se così si possono chiamare) che faceva loro cenno di proseguire. L'unico che segnalò qualcosa passando davanti ai box fu Hulme, anche se neppure lui aveva capito cosa stesse succedendo.

 

Su una cosa sbaglia NIki: non è vero che Williamson era il miglior amico di Purley ma erano solo conoscenti, come precisò appunto David Purley

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