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Gianni Morbidelli


R18

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  • 4 months later...

Si è conclusa domenica la stagione di Gianni nel WTCC. Annata diciamo non-negativa, ma lungi dall'essere definita davvero da pollice in su. Ha firmato con Mà¼nnich a fine febbraio e prima del campionato ha potuto testare la macchina solo un paio di volte. Macchina peraltro senza appoggi dalla Chevrolet, appena ritiratasi ufficialmente, e terza forza del campionato (su quattro, considerando ovviamente le sole TC1) per gran parte della stagione. Alcuni sprazzi del grande pilota che è si sono visti, come la vittoria in Ungheria e la pole in Austria, ma anche parecchi weekend sottotono o anche sfortunati lo hanno rallentato.

 

Gara per gara, il suo 2014 a mio parere si può riassumere così:

Marrakech: Gianni giunge in Marocco con pochissimi test effettuati nel pre-stagione, dunque con l'intento di macinare altri chilometri in vista delle gare europee. Il motore potente della Chevrolet dovrebbe comunque dargli una mano su un circuito simile. La stagione tuttavia inizia male, perché nella FP2 si schianta contro la Honda di Tarquini ferma contro le barriere: salta le qualifiche e si trova a partire ultimo in entrambe le manche. Gara-1 inizia in rimonta con i sorpassi alle meno prestazionali TC2, fino alla sosta ai box al settimo giro: perde due tornate e termina quindicesimo. In gara-2 parte un po' più avvantaggiato dalle numerose assenze, e prima della Safety Car (incidente Coronel-Bennani-Muller) si libera di almeno due delle tre vecchie TC2. Alla ripartenza supera anche Engstler e beneficia della penalità  inflitta a Bennani, che tuttavia però tornerà  davanti dopo la seconda neutralizzazione per il ritiro di Borković. Chiude solo settimo, poi sesto per la squalifica dello stesso marocchino della Honda.

 

Le Castellet: in Francia centra il nono posto in qualifica, divenuto poi settimo per l'esclusione delle Citroà«n di Loeb e Là³pez. Nella prima manche piove, Gianni scatta bene e dopo il primo giro è sesto. Subisce la rimonta delle due C-Elysée partite dal fondo e con un passo gara nettamente superiore all'intera concorrenza e scivola ottavo fino al nono passaggio, quando complice un errore viene scalzato da Monteiro e Chilton. Il giro successivo subisce anche il sorpasso della Lada di Thompson terminando undicesimo e fuori dai punti. Sulla griglia di gara-2 è quarto ma scatta male e viene tamponato da Chilton già  alla seconda curva. Tutto da rifare, al termine del primo passaggio è ultimo, supera le tre TC2 e si lancia in una disperata rimonta sugli altri che si concretizza al settimo passaggio con una Safety Car dovuta ad un errore di Loeb che trascina in pista le gomme-dissuasori alla chicane. La gara non si decide a ripartire, anche perché Filippi demolisce la sua Seat nel tentativo di superare Engstler, provocando una nuova neutralizzazione. Negli ultimi sei giri di gara recupera dalla tredicesima alla nona posizione, anche grazie ad un doppio sorpasso all'esterno su Valente e Huff alla Village.

 

Hungaroring: si arriva in Ungheria, teatro di una perentoria doppietta nell'europeo del 2000. Al sabato è buon nono, con la conquista della prima fila per gara-2. Le gare regalano ben poche emozioni, in un circuito dove il sorpasso è assai complicato: nella prima manche Morbidelli si limita a non commettere errori, subendo il sorpasso da parte dell'idolo di casa Michelisz ma scavalcando al contempo Chilton, rallentato da problemi al cofano. Nono posto, quindi. Nella seconda manche sfrutta la dormita di Valente al semaforo verde e balza al comando. Mantiene i nervi saldi nonostante gli attacchi ripetuti da parte della Honda di Monteiro, recuperando nei pochi tratti rettilinei ciò che perde nel misto, e diventa il primo pilota non-Citroà«n a vincere una gara WTCC nel 2014.

 

Slovakia Ring: carico per l'ottima performance in terra magiara, Gianni si presenta in Slovacchia con una macchina maggiormente zavorrata che tuttavia non gli impedisce di conquistare per la prima volta un posto nel Q3. Quinta piazza in qualifica e un ulteriore punto iridato. Alla domenica le condizioni della pista sono proibitive, la pista è un fiume d'acqua. Scatta male e viene superato dalle vetture gemelle della ROAL, di Coronel e Chilton, ma guadagna una posizione con la partenza anticipata di Muller, che costa al campione in carica un drive through. La gara termina con bandiera rossa al termine dell'ottavo passaggio, con Gianni buon sesto. Gara-2 viene cancellata per il peggioramento delle condizioni meteo.

 

Salzburgring: la configurazione del tracciato austriaco rende le Chevrolet in grado persino di tenere il passo delle velocissime Citroà«n. Tratti tecnici pressoché zero e due lunghissimi rettilinei dove il 1.6 turbo della Cruze può sprigionare tutta la sua potenza. Gianni non tradisce e centra una grandissima pole position, ma la gioia dura poco perché viene retrocesso di cinque posizioni sulla griglia di gara-1 per avere ottenuto il suo miglior tempo in Q1 in regime di bandiere gialle. Una penalità  decisamente dubbia, più per il modo in cui viene inflitta che per l'irregolarità  in sé, che è incontestabile. Sesto dunque al via della prima manche, perde quattro posizioni per la maggiore efficacia del sistema di partenza delle Honda che partivano nelle due file dietro. La gara termina praticamente lì, perché Morbidelli non riesce a riscavalcare le auto giapponesi davanti a lui e termina decimo. La penalità  era ristretta alla sola prima manche, dunque nella seconda Morbidelli parte comunque decimo. Al primo giro approfitta del trambusto alla prima esse per recuperare un paio di posizioni, diventando l'ultimo pilota di un serratissimo gruppo di otto. Al sesto passaggio ha ragione di Loeb e due tornate più tardi sopravanza Bennani chiudendo con un incoraggiante sesto posto. Appena quattordici punti in un weekend che poteva portarne molti di più.

 

Mosca: su un circuito totalmente nuovo per Gianni, la situazione non migliora. La qualifica viene compromessa da un pesante errore di guida, un fuoripista che danneggia l'alettone anteriore e toglie ogni possibilità  di migliorare il proprio tempo in Q1. Su un altro circuito dove il sorpasso non è così immediato, si parte dalla diciassettesima piazza, ultima tra le TC1. Gara-1 procede linearmente, anche troppo, dato che Morbidelli scavalca Mà¼nnich, Kozlovskiy e Thompson già  durante il primo giro e approfitta dei ritiri di Valente e Borković per chiudere dodicesimo, senza tanti acuti. La seconda manche vede Gianni fare a sportellate nel primo passaggio con le Lada, avendo ragione di tutte e tre oltre al compagno di squadra Mà¼nnich. Si trova undicesimo già  dopo un giro, approfittando anche del ritiro di Là³pez e della partenza dai box di Borković. Entra in zona punti all'inizio del quarto giro, scavalcando un Loeb in grande difficoltà  alla prima curva, mentre una tornata dopo supera anche Chilton rifilandogli una dura sportellata dopo che l'inglese era stato spinto fuori pista da Monteiro. Viene risuperato da Loeb ma mantiene la nona piazza grazie allo stop dello stesso Monteiro, mentre poco dopo il drive through di Valente gli permette di recuperare l'ottavo posto. Termina così, con Gianni bravo a contenere la rimonta del francese del team Campos, che senza la penalità  (per non avere montato le ruote in corsia box entro il tempo previsto) avrebbe anche conquistato un facile podio.

 

Spa-Francorchamps: la pista belga dovrebbe maggiormente favorire il motore Chevrolet, ma le zavorre inflitte alle auto americane influiscono sulle prestazioni di Morbidelli. In ogni caso, in qualifica arriva un decimo posto che significa pole per gara-2. La prima manche parte dal nono posto per la penalità  subita da Monteiro, e Gianni dà  spettacolo superando gli avversari come birilli tra Eau Rouge e Les Combes. La prima tornata termina clamorosamente al quinto posto, divenuto poi quarto per il secondo drive through consecutivo subito da Hugo Valente. I nove giri di gara sono una difesa nei confronti di Monteiro e Coronel, con il portoghese che viene superato dall'olandese sul rettilineo del traguardo dopo avere tentato un attacco disperato su Morbidelli all'ultima curva. La pole di gara-2 viene resa vana dall'ennesima brutta partenza, con Coronel e Monteiro che scavalcano il pesarese. La rimonta delle Citroà«n fa perdere altre tre posizioni a Gianni, che conclude al sesto posto per un fine settimana tutto sommato positivo, dati i presupposti.

 

Termas de Rà­o Hondo: se le Cruze erano state penalizzate dalla zavorra in Belgio, in Argentina la situazione peggiora pure, allorché queste sono state ulteriormente appesantite dal balance rispetto alle Honda Civic. Il weekend si trasforma in una lotta con la macchina, davvero non competitiva, con un quindicesimo posto in qualifica, davanti al solo Kozlovskiy per quanto riguarda le TC1. Anche gara-1 passa senza lampi, con un recupero fino al dodicesimo posto dovuto ai ritiri di Borković e Valente e al sorpasso su Mà¼nnich. Gara-2 va ancora peggio, con un drive through subito per uno scontro con Thompson. La rimonta del pesarese termina con il tredicesimo posto, arrivato dopo la bandiera a scacchi a seguito della squalifica di Borković.

 

Pechino: la gara che sostituisce quella statunitense di Sonoma si svolge su un circuito dal tasso tecnico prossimo allo zero. Le Chevrolet vengono scaricate di zavorra arrivando allo stesso peso delle Honda, con un ulteriore aggiornamento aerodinamico fornito dalla RML. Morbidelli è molto veloce sin dalle libere, e si qualifica in quinta posizione. Anche qui la pista è parecchio stretta, e macchine di queste dimensioni faticano a superarsi agilmente, dunque Gianni si limita a non commettere errori e grazie al ritiro di Tarquini termina con un quarto posto decisamente buono e incoraggiante. Anche gara-2 procede regolarmente, con Morbidelli che rispetto al sesto posto di partenza deve cedere solo all'inarrestabile Là³pez che si avvicina a passi da gigante all'iride. Settima posizione, weekend discreto dopo una gara argentina da coda tra le gambe.

 

Shanghai: si rimane in Cina ma su un circuito di tutt'altra pasta. La Chevrolet viene nuovamente appesantita a causa della vittoria pechinese di Chilton e al secondo posto di Coronel in gara-2 e ripiomba nel baratro. Morbidelli viene bocciato in Q1 e si ritrova tredicesimo in entrambe le manche. Poco esaltante la prima gara, con appena un paio di posizioni recuperate con il ritiro di Chilton e con il sorpasso su Borković avvenuto dopo un contatto tra il serbo e Huff (con quest'ultimo che era riuscito a sopravanzare Gianni qualche giro prima). Un deludente undicesimo posto. Uno scontro con Huff durante il quinto giro di gara-2 costa a Morbidelli il secondo drive through della stagione, non permettendo al pesarese di andare oltre la tredicesima posizione.

 

Suzuka: il tracciato giapponese sembra favorire Morbidelli, se non altro perché è uno dei pochi a conoscerlo nella sua versione intera tra gli iscritti. Settimo posto in qualifica che vale un buon quarto per gara-2. Ma gara-1 parte ancora al rallenty, e Gianni perde quattro posizioni. Solo la foratura di Muller al settimo giro, episodio che chiude definitivamente la lotta per il titolo a vantaggio di Là³pez, gli permette di recuperare un punticino. Anche peggio va in gara-2, almeno a livello di aspettative: il quarto posto iniziale si trasforma in un nono già  alla fine del primo passaggio, e anche in questo caso l'unica posizione recuperata fino alla bandiera a scacchi arriva grazie ad un ritiro, in questo caso quello di Valente. Appena cinque punti guadagnati nel weekend nipponico, a causa di due partenze completamente sbagliate.

 

Macao: dopo otto anni Morbidelli torna a correre sull'insidiosissimo cittadino dell'ex-colonia portoghese con aspettative nemmeno troppo bellicose, se non quella di concludere bene il campionato. L'ultima qualifica vede Gianni chiudere dodicesimo, perdendo per sette decimi la pole per la seconda gara, che va a Valente. Gare quindi abbastanza compromesse: la prima procede senza errori, con i problemi tecnici di Valente e un errore di Chilton che portano Gianni in zona punti, decimo; la seconda si conclude al quarto giro con l'unico errore di guida (in gara) della stagione, alla Fishermen's Bend.

 

 

Gare positive, quindi, Hungaroring, Slovakia Ring, Spa-Francorchamps (in misura un po' inferiore) e Pechino. Marrakech, Le Castellet, Salzburgring e Rà­o Hondo (sulla penalità  si poteva chiudere un occhio) sfortunate, negative Mosca, Suzuka, Shanghai (anche se in parte demerito della macchina, o delle zavorre) e Macao. Ora aspettiamo notizie per la prossima stagione.

 

 

PS: applausi se avete avuto voglia e pazienza di leggere tutto il riassunto :asd:

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  • 1 month later...

Tanti auguri Gianni :D

Quest'anno si prospetta una stagione molto dura per lui, penso che il posto più plausibile per lui sia nella TCR, perché il WTCC sembra ormai essersi allontanato con i problemi economici di Mà¼nnich. Speriamo bene, per la pensione è ancora prestino eh :asd:

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  • 5 weeks later...

L'ultimo dei cinque successi del 2000. Siamo in Slovenia, a Cerklje ob Krki, ultimo round della stagione. Gara da guardare se non altro per le tragicomiche condizioni della pista, con via di fuga in sabbie mobili (altroché asfalto), pozzanghere in mezzo alla carreggiata e addirittura tratti di pista verniciati che con la pioggia che cadde quel giorno (specie in gara-1) divennero autentiche saponette. Il tutto contornato dalla boscaglia più selvaggia, a fine gara le macchine sembrano uscite da una guerra più che da una mezz'ora di corsa.

 

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L'ultimo dei cinque successi del 2000. Siamo in Slovenia, a Cerklje ob Krki, ultimo round della stagione. Gara da guardare se non altro per le tragicomiche condizioni della pista, con via di fuga in sabbie mobili (altroché asfalto), pozzanghere in mezzo alla carreggiata e addirittura tratti di pista verniciati che con la pioggia che cadde quel giorno (specie in gara-1) divennero autentiche saponette. Il tutto contornato dalla boscaglia più selvaggia, a fine gara le macchine sembrano uscite da una guerra più che da una mezz'ora di corsa.

 

Abituato all'America non sono molto schizzinoso con le piste, però mamma mia :asd:. Gran primo giro comunque per l'Alfa :D

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Gran primo giro comunque per l'Alfa :D

Quell'anno de Lorenzi era qualcosa di assurdo. Iniziò buttando fuori Colciago al Mugello e finì con Giovanardi qui, ma anche in altre occasioni si "distinse".

 

Morbidelli qui vinse in rimonta dopo il disastro in gara-1 (testacoda nel tentativo di attaccare Naspetti) approfittando anche dei problemi di Colciago e dell'Audi (come in Ungheria), ma l'infangata al penultimo giro fece tremare :asd:

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  • 1 month later...

Direi inizio di stagione strepitoso, ad ambientarsi alla Honda TCR non ci ha messo nulla.

 

Un po' di fatica a Sepang con le zavorre che venivano tolte e rimesse a seconda della sessione ( :asd:) ma quando si è trattato di fare sul serio in gara contro le più performanti Seat le ha date di santa ragione e ha portato a casa pure un podio con una manovra un pochino discutibile su Belicchi ma che i giudici hanno reputato addirittura da "man of the race".

 

A Shanghai non c'è stata storia. Il motore Honda è una forza e la Civic sui lunghi rettilinei si è trovata a meraviglia, peccato non si corra anche in Bahrain perché potevano essere altri punti pesanti. Solita sfiga in gara-2, altrimenti era una doppietta niente male, si vedrà  poi cos'è successo. Va detto però che all'ultimo giro Comini gli ha tirato una staccatona da urlo al tornantino, sembrava spacciato.

 

Una leadership di campionato, tuttavia, altamente soddisfacente, dopo Sepang non lo avrei mai detto. Adesso Valencia con 30 chili di zavorra, vediamo come va.

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  • 3 months later...

Ultimi due weekend disastrosi, tra Sochi e Spielberg è successo di tutto. Sarò anche di parte, ma la penalità  in gara-1 domenica mi è sembrata eccessiva, al massimo la scorrettezza l'ha compiuta su Belicchi, ma sono contatti che in queste corse sono (o dovrei dire erano) all'ordine del giorno. In gara-2 ha perso la macchina in frenata, forse c'è stato un problema tecnico, fatto sta che il campionato ora è abbastanza andato, specie perché a Singapore le Seat dovrebbero trovarsi molto meglio delle Honda.

 

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  • 2 months later...
  • 2 weeks later...
  • 5 weeks later...
  • 1 month later...
  • 10 months later...

Si è conclusa oggi una stagione a dir poco terrificante. Una pole, una vittoria, sei podi e una sfiga dilagante.

Bahrain: dopo l'ottimo secondo posto di gara-1, unico a tenere testa alle Seat di Oriola e Nash, in gara-2 si sta giocando il terzo posto con Gleason quando le due Honda vengono a contatto e l'anteriore sinistra di Gianni si accartoccia. Terzo posto sicuro che diventa un settimo.
Estoril: dominio assoluto, vittoria in gara-1 e terzo in gara-2 dalla nona posizione. La sua stagione positiva, in pratica, finisce qua :asd:
Spa: zavorrata, la Civic #10 non va nemmeno a spingerla e l'assetto migliore è ben lungi dall'essere trovato. Si qualifica 15esimo (su 18...), in gara-1 approfitta di incidenti vari ed eventuali e chiude quinto, in gara-2 invece si scontra con Borković a Les Combes e perde una ruota.
Imola: weekend (anzi, giornata perché si fa tutto alla domenica) irritante. Pole position, in gara-1 è agilmente al comando quando l'idroguida lo abbandona. Costretto a rallentare, Menu lo centra pieno in Variante Alta. In gara-2 avaria ai freni al secondo giro.
Salzburgring: nelle libere è il più veloce e sembra poter dare una discreta paga a tutti su una pista adatta alla sua Honda. Puntualmente in qualifica arriva il nubifragio :asd: è buon quarto ma il suo team dimentica che durante la bandiera rossa le macchine non possono aspettare la ripartenza davanti al semaforo :asd: viene retrocesso di due posizioni e puntualmente è coinvolto nel groviglio della prima curva :asd: risale da decimo a quarto grazie a diversi ritiri. In gara-2 il meteo torna a fare le bizze, si schiera con le slick sperando che siano due gocce... altro diluvio :asd: costretto a rientrare ai box prima della partenza, termina sesto con il secondo miglior giro in gara.
Oschersleben: circuito completamente diverso. C'è ben poco da commentare, visto che viene abbattuto al via in entrambe le gare. In qualche modo porta a casa un settimo posto ed un decimo, scoprendo che effettivamente la Civic nei circuiti guidati è un trattore quando in gara-2 non riesce nemmeno a superare la Cerruti con la Giulietta :asd: 
Sochi: altro circuito non esattamente adatto alle caratteristiche della vettura. Tira fuori chissà dove un quarto posto in qualifica e finisce gara-1 al terzo posto. In gara-2 sta inquadrando Tassi per conquistare un altro podio quando, al penultimo giro, una sospensione se ne va per i fatti suoi e si ritrova contro il muro. Altro particolare macabro, Gianni è costretto a scansarsi dalla scia nei rettilinei per problemi di surriscaldamento...
Buriram: perde la pole per un millesimo (e anche qui una risata ci sta :asd:)... in gara-1 si ripresenta il problema di Sochi e subisce anche Nash, portando a casa comunque un altro terzo posto. Gara-2 si conclude già nel primo giro quando perde il controllo della macchina e la sbriciola contro il muro. Si vede che si era rotto le scatole :asd: 
Singapore: arriva un telaio completamente nuovo ma la situazione non cambia, soprattutto perché il tracciato è quanto di peggio ci possa essere per questa macchina. Si qualifica ottimo quarto ma perde sei posizioni in griglia per i track limits (grazie concomitanza con la Formula 1...). In gara-1 parte pure male ed è decimo, in gara-2 sta difendendo bene la sesta posizione quando Oriola decide di giocare all'autoscontro e lo spinge fuori. Grazie al ritiro di Tassi è settimo.
Sepang: In qualifica non è veloce e termina settimo quando, a parità di vettura, Colciago centra la pole e Grachev è terzo. Nel dubbio, nel giro di ricognizione di gara-1 viene alla luce un problema allo sterzo e Gianni è costretto a salutare la compagnia prima del semaforo verde :asd: terzo posto in gara-2, approfittando di un po' di autoscontro tra Comini e Sritrai. Sale sul podio con una faccia da funerale.
Macao: anche qui è il più veloce nelle libere ma, puntualmente, nella Q1 Afanasiev lo tampona e gli danneggia una sospensione. Si qualifica per il rotto della cuffia ma inizia a diluviare: l'ultimo giro non è perfetto ed è sesto. L'ultima domenica della stagione termina dopo due curve, perché Buri lo spedisce contro il muro alla Mandarin danneggiando irreparabilmente la Civic.

Considerando che West Coast si separerà da Honda, credo che questo supplizio possa essere giunto al termine. Spero che nel 2017 corra con la RS3, sarebbe tanta roba :zizi: 

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