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Carlos Sainz


R18

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Dato che quando da piccolo guardavo i rally ero particolarmente attratto da questo spagnolo dalle folte sopracciglia, ho deciso di aprire una discussione a lui dedicata.

Carlos Sainz Cenamor nasce a Madrid il 12 aprile 1962. Debutta nel WRC nel 1987 (anno in cui vinse il campionato spagnolo) nel Rally del Portogallo su una Ford Sierra, vincendo subito la prima superspeciale. Non concluderà  però quella corsa. Si ripresenterà  in Francia e al RAC, chiudendo rispettivamente settimo ed ottavo.

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Il primo podio arriva nel 1989, terzo al Mille Laghi, su Toyota Celica Gt-Four ufficiale. Sarà  poi sul podio anche a Sanremo ed al RAC, chiudendo ottavo la stagione.

Nel 1990 l'esplosione definitiva: vince quattro gare (Acropoli, Nuova Zelanda, Mille Laghi e RAC) e stacca di 45 lunghezze Auriol (che non corse però Safari e Nuova Zelanda, oltre alla Costa d'Avorio che saltarono entrambi). Carlos è il primo spagnolo a vincere il WRC.

Si dovrà  poi inchinare alla Lancia Delta di Kankkunen nel 1991, giocandosi il campionato fino all'ultimo rally (il RAC) e perdendo per appena sette punti. Ciononostante, otterrà  altri cinque centri (tra cui Montecarlo e Corsica).

Nel 1992 Carlos deve fronteggiare l'offensiva di ben due Lancia: la prima è quella del solito KKK, ma la novità  è rappresentata da Auriol, che se l'anno prima era rimasto un pochino oscurato dal finlandese, ora dà  sfogo a tutto il suo talento, vincendo ben sei gare. Nell'ultimo appuntamento (ancora il RAC), Sainz arriva comunque in testa, con due punti su Kankkunen e tre su Auriol (che oltre ai sei centri aveva ottenuto solo un punto). Lo spagnolo vince gara e titolo, precedendo Vatanen e lo stesso Kankkunen, mentre Auriol è ancora fuori. Il 1° di aprile, inoltre, entra nella leggenda: con la vittoria nel Safari è il primo (e tuttora unico) a vincere tutte le gare del cosiddetto "Grande Slam" (Montecarlo, Safari, Tour de Corse, Mille Laghi e RAC).

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A causa di problemi con gli sponsor, Sainz nel 1993 passa alla Lancia, ma la Delta non sembra più in grado di tenere il passo di Toyota, Ford e Subaru: Carlos è secondo in Grecia e in Italia e sesto nella generale.

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Per il 1994, Sainz firma con la Subaru 555 e torna alla vittoria in Acropoli, giocandosi il Mondiale in Gran Bretagna: Auriol, nonostante un vantaggio di 11 punti è vittima di due incidenti ed è costretto alla rimonta. Sembra fatta, ma un'uscita di strada regala il primo titolo (comunque meritato per via di un maggior numero di vittorie) al francese.

Nel 1995 non c'è storia: nonostante le Toyota si rivelino pure essere irregolari, la Impreza è un missile e la battaglia è Sainz-McRae: lo scozzese si ritira nelle prime due gare, con il madrileno che vince a Montecarlo. Decisiva però è la doppia débacle nelle due gare in Oceania, dove McRae raccoglie un primo ed un secondo posto. In Spagna, Sainz vince e si porta a pari merito con il compagno di squadra. Tutto si decide ancora nel RAC Rally: vince McRae, gara e titolo, per 36 secondi sullo spagnolo.

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Nel 1996 cambia ancora scuderia: passa alla Ford, ma ad offrire spettacolo è la nuova Lancer Evo III di Mà¤kinen, che vince cinque corse ed il titolo in Australia, due gare prima della conclusione del campionato. Sainz si deve accontentare della vittoria in Indonesia e del terzo posto finale, con il rammarico del ritiro nell'ultimo rally, in Spagna, che gli fa perdere la piazza d'onore.

La Ford fa debuttare nel 1997 la nuova Escort WRC, ma qualche ritiro di troppo fa perdere allo spagnolo il treno buono per il titolo, che per un solo punto va nuovamente a Mà¤kinen. Vince comunque in Grecia e replica in Indonesia.

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Nel 1998 torna a sorpresa alla Toyota, con la nuova Corolla WRC. La macchina è molto competitiva, spesso in grado di tenere testa alla Lancer di Mà¤kinen. Vince a Montecarlo e in Nuova Zelanda e approfitta dei tanti ritiri del finlandese che vince cinque volte, ma ottiene anche altrettanti zeri. Nel RAC, che chiude la stagione, Sainz arriva con due soli punti da recuperare a Mà¤kinen. Si ripete la storia di quattro anni prima: Mà¤kinen è costretto al ritiro per un incidente dovuto all'olio lasciato da un'auto storica in una gara di contorno, Sainz non vuole però ripetere lo stesso errore e lascia sfogare gli avversari, consapevole che un quarto posto basta e avanza. A trecento metri dal termine del rally, col Mondiale in tasca, il motore della Corolla esplode e Sainz è costretto al ritiro in vista del traguardo, perdendo un'enorme occasione per aggiudicarsi il terzo alloro.

Il 1999 è un anno deludente per Sainz, che ottiene otto podi ma non riesce mai ad inserirsi seriamente nella lotta al titolo, vinto ancora da Mà¤kinen. Una ragione è sicuramente il fatto che non vince nemmeno una corsa. Chiude solo quinto.

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Con il ritiro della Toyota, nel 2000 Sainz torna nuovamente alla Ford, salendo sulla nuova Focus: vince a Cipro e conquista altri sei podi, ma il titolo è affare privato tra Grà¶nholm e Burns. Si toglie comunque la soddisfazione di precedere il compagno McRae, terminando terzo.

Il 2001 è il buio per Carlos: parte con tre podi, ma mentre McRae perde il titolo all'ultima gara da Burns, Sainz è solo sesto.

Nel 2002 torna alla vittoria in Argentina e, con altri quattro terzi, è terzo nel Mondiale. Ma Grà¶nholm è di un altro pianeta.

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La Citroà«n, per il 2003, lo mette su una Xsara e Carlos rinasce: vince in Turchia e si presenta all'ultima gara con gli stessi punti del compagno di squadra Loeb e con un punto su Solberg. Carlos è però costretto al ritiro, con Solberg che riesce a beffare entrambi nella corsa al titolo.

Nel 2004 Loeb diventa l'uomo di punta, vincendo il primo titolo di una lunghissima serie. Sainz vince in Argentina e conquista otto podi in tutto. Chiude al quarto posto il suo ultimo campionato completo.

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Viste le non eccelse prestazioni di Franà§ois Duval, la Citroà«n lo richiama in due occasioni anche nel 2005, e l'ormai 43enne Sainz non delude: in Turchia è quarto e in Grecia è terzo, nel suo ultimo rally WRC assoluto.

Qualche numero:

-196 rally disputati;

-26 rally vinti;

-97 podi;

-2 titoli mondiali;

-1242 punti;

-unico pilota a centrare il Grand Slam dei rally: nel 1990 vince Mille Laghi e RAC, nel 1991 Montecarlo e Tour de Corse, nel 1992 il Safari.

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Bello l'aneddoto sul freno a mano! :asd:

Secondo me questo Grand Slam avrebbe più significato se anche Loeb avesse corso il Safari con una macchina competitiva senza mai vincerlo. Peccato che la gara in Kenya sia andata molto giù dal 2003 in avanti, ci sarà  sempre qualcuno che (magari neanche a torto) dirà  "Ah, se Loeb avesse corso il Safari negli anni del Mondiale..." e questo mi dispiace parecchio.

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Dato che è stato appena annunciato il suo ritorno alla Dakar per l'edizione che partirà  il 5 gennaio, vediamo cos'è successo nelle annate precedenti, dal debutto di Sainz nel 2006 all'anno scorso.

A fine 2005, Carlos diventa pilota ufficiale Volkswagen, e il 31 dicembre è a Lisbona, al via della Dakar 2006. La partenza è bruciante, sfruttando anche il fatto che le prime due speciali assomigliano più a quelle di un rally Mondiale, Sainz stacca tutti, presentandosi in Africa in testa alla classifica. Perde subito la leadership nella prima tappa in Marocco, ma a sorpresa se la riprende il giorno successivo, vincendo la sua prima tappa africana alla Dakar. Perderà  il comando della classifica a Zouérat, in Mauritania, dopo la sesta tappa, e terminerà  undicesimo dopo avere conquistato anche la decima frazione, a Kayes.

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Nel 2007 si ripresenta con ambizioni di successo. Al termine della prima tappa marocchina è in testa alla classifica, ma sono ancora le dune della Mauritania a riportare in vantaggio il compagno di squadra, de Villiers, e soprattutto le Mitsubishi di Peterhansel e Alphand. Perderà  diversi minuti, anche per problemi tecnici, ma vincerà  altre tre tappe (Kayes, Tambacounda e Dakar) e concluderà  nono, staccato di quasi otto ore da Peterhansel. Più tardi quell'anno farà  suo il titolo FIA Cross Country, comprendente altre gare similari alla corsa africana.

L'edizione 2008 viene cancellata, ma Carlos si toglie comunque la soddisfazione di vincere il Central European Rally (organizzato sempre dall'ASO).

Nel 2009 si riparte con la Dakar sudamericana, e Carlos sembra essere finalmente sulla via di vincere il più famoso Rally del Mondo: dopo undici tappe è primo, con sei successi parziali e 27'31" su uno dei suoi compagni di squadra, l'americano Mark Miller, ma nella dodicesima frazione, che porta a La Rioja, finisce in un burrone di quattro metri, a suo dire nemmeno segnalato dall'organizzazione, terminando la sua corsa.

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Nell'edizione 2010, inizialmente lo spagnolo subisce l'iniziativa della BMW di Peterhansel, ma questo perderà  due ore e 15 minuti nella quinta tappa, dando il via ad un duello tra Sainz ed il principe del Qatar, Nasser Al-Attiyah, sempre su Volkswagen. Già  nella sesta tappa, però, il madrileno rifila quasi 15 minuti al qatariota, riuscendo a gestire il vantaggio fino a Buenos Aires, contenendo la furibonda rimonta dell'avversario nelle ultime tappe argentine. Vince con appena 2'12" su Al-Attiyah, pur senza conquistare nemmeno una frazione, divenendo il terzo pilota a vincere sia nel WRC sia alla Dakar (dopo Vatanen e Kankkunen).

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Nel 2011 Sainz si presenta in Sudamerica per difendere il titolo: a differenza di 12 mesi prima, tuttavia, Sainz parte come un fulmine, vincendo quattro delle prime sei tappe. Accumula tuttavia solo 2'42" su Al-Attiyah, che dalla settima frazione (Antofagasta) passa all'attacco, riuscendo a scavalcare lo spagnolo nella tappa successiva. Sainz cerca di difendersi, vincendo nella nona giornata di gara, ma il giorno successivo perde nove minuti, subendo la mazzata definitiva nell'undicesima frazione, quando perde un'ora e 15 minuti retrocedendo terzo. Vince le ultime due giornate, ma ciò non basta per recuperare almeno la seconda piazza, che va a Giniel de Villiers. Chiude dunque ad un'ora e 20 minuti da Al-Attiyah, che arriva trionfante a Buenos Aires.

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Per l'edizione 2012, la Volkswagen annuncia che il suo impegno ufficiale nella Dakar si è concluso, per concentrarsi sullo sviluppo della Polo per il WRC. Carlos dunque non partecipa ed aiuta Sébastien Ogier nello sviluppo della nuova auto per il Mondiale.

A novembre, tuttavia, viene annunciato che Sainz parteciperà  alla Dakar 2013 con un Buggy del Qatar World Rally Team di proprietà  dello stesso Al-Attiyah.

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  • 1 year later...
  • 2 years later...

Direi che negli anni 89/92 è stato, seppur di pochissimo, il massimo esponente della categoria.

Ed essere il migliore di una teppaglia formata da gente come quella voleva dire per forza di cose avere il destro terribilmente pesante.

Di Sainz mi è sempre rimasta impressa la svolta negativa che ebbe la sua carriera dopo il 1992: sempre protagonista, sempre al top (ricordo ad esempio un rally in Svezia, mi sembra fosse il '96 ma vado a memoria dove prese una Escort tenuta assieme col fil di ferro e giunse secondo ) ma per una storia o per l'altra mai capace di calare il tris.

In piu' non si riprese mai a livello psicologico dal RAC 1998...

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Vero, eppure dopo aver perso per pochissimo vari titoli (91, 94 ,95, 98, ma anche 97), e dopo lo shock del '98, ebbe ancora modo di lottare per il Mondiale fino all'ultima gara in altre due occasioni, nel 2001 (chance più che altro teorica, ma esistente) e nel 2003. 

Un Grandissimo.

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  • 3 years later...
  • 2 weeks later...

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