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Michele Mouton


Clarissa

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Michèle Mouton (Grasse, 23 giugno 1951) è una ex pilota di rally francese, considerata la più grande pilota donna di rally della storia, assieme ad Jutta Kleinschmidt (vincitrice del Rally Dakar 2001) e Danica Patrick (vincitrice della Indy Japan 300 2008 in Indy Racing League) è tra le sole tre donne che siano state capaci di aggiudicarsi gare automobilistiche in competizioni di serie mondiali. Dal 2010 è presidente della Commissione Women & Motor Sport della Federazione Internazionale dell'Automobile.

 

 

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Nel 1981, al Rally di Sanremo, stabilì un record diventando la prima donna ad aggiudicarsi una tappa del Campionato Mondiale Rally

 

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Nel 1982 vinse tre gare (Rally del Portogallo, Rally del Brasile ed Rally dell'Acropoli) alla guida di un'Audi quattro ed arrivò vicina al titolo, battuta da Walter Rà¶hrl a causa della rottura della trasmissione della sua vettura e la preoccupazione per suo padre malato non le permisero di vincere il Rally della Costa d'Avorio. La sua navigatrice era l'italiana Fabrizia Pons, ex pilota di motocross.

 

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Nel 1984 e 1985 vinse con l'Audi Sport quattro la Pikes Peak International Hill Climb negli USA, prima donna a riuscirvi stabilendo anche il record della pista.

 

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Nel 1986 passò con la squadra Peugeot Talbot Sport Deutschland, vincendo il campionato tedesco rally con la Peugeot 205 Turbo 16, corse alcune prove mondiali di cui l'ultima fu il Tour de Corse 1986 nel quale si ritirò per problemi al cambio, in seguito all'abolizione delle vetture di Gruppo B decise di ritirarsi dalle corse. Nel 1988 promosse, insieme a Fredrik Johnson, la Corsa dei Campioni in onore di Henri Toivonen.

 

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Nel 1975 aveva preso parte alla 24 Ore di Le Mans in un team tutto femminile; si classificò in 21ª posizione, a 67 giri di distacco dai vincitori, Jacky Ickx e Derek Bell.

 

Il ritorno a 57 anni

Nel 2008, all'età  di 57 anni e 22 anni dopo quel triste Tour de Corse 1986 in cui perse la vita Henri Toivonen, e che costitui anche l'ultima gara disputata dalla Mouton nel campionato del mondo rally, la pilota francese torna al volante in un rally internazionale, precisamente all'International Rally of Otago (prova del campionato montagna), ancora una volta con al fianco la storica navigatrice Fabrizia Pons, rally concluso ad un onorevole 34º posto

 

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Sono in totale nove i podi conquistati dalla Mouton in gare del mondiale WRC

 

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Al di là  dei 4 rallyes vinti nel Mondiale, ha vinto anche il Tour de France nel 1978, gara valida per l'Europeo, ma comunque una delle corse più dure del mondo, insieme alla sua amica e navigatrice Francoise Conconi (anche lei molto carina, n.d.s.), a bordo di una Fiat 131 Abarth.

 

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Nel 1980 viene assunta in Audi, ma resta senza navigatrice perchè la Conconi si sposa, e qui passo la parola a Carlo Cavicchi, che fu testimone/protagonista:

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  • 2 months later...

Nel 1982, dopo la vittoria in Portogallo, la Mouton vince anche all'Acropolis candidandosi prepotentemente come sfidante numero uno di Walter Rohrl (Opel) per il titolo mondiale.

 

Ecco il servizio di AS (non ho inserito la cronaca e le classifiche, altrimenti col mio stretto scannerino A4 sarei diventato matto col megaformato degli AS dell'epoca...):

 

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Nel 1982 vinse tre gare (Rally del Portogallo, Rally del Brasile ed Rally dell'Acropoli) alla guida di un'Audi quattro ed arrivò vicina al titolo, battuta da Walter Rà¶hrl a causa della rottura della trasmissione della sua vettura e la preoccupazione per suo padre malato non le permisero di vincere il Rally della Costa d'Avorio. La sua navigatrice era l'italiana Fabrizia Pons, ex pilota di motocross.

 

 

 

In realtà  il papà  della Mouton era morto prima della gara, e l'Audi lasciò libera la conduttrice di decidere se correre o meno in Costa d'Avorio. Lei decise di correre, spinta anche dalla madre, per tentare di vincere il titolo mondiale e dedicarlo al padre che l'aveva spinta e incoraggiata nella sua carriera di pilota.

 

Fu una corsa incredibile, 4 tappe per complessivi 4995 chilometri, da far impallidire le brevissime gimcane di Loeb e soci, con punte di eroismo e altruismo inimmaginabili oggi (Waldegard, terzo alla fine su Toyota, che si ferma per aiutare la Mouton a riparare la sua Audi nelle ultime decine di chilometri...)

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  • 5 months later...
  • 2 years later...

Infatti, facevo riferimento a quello che dichiara nel tuo articolo la Pons.

Ricordo di aver visto (non so quanti secoli fa) Mikkola in mezzo alla foresta che armeggia nel cofano della Quattro della francese.

Indipendentemente dai nomi e dai protagonisti era veramente una altra epoca, piena di umanità e di fiera collaborazione tra avversari. E perché no, episodi singolari, come quello che vide protagonista (anche) la Mouton al Tour de Corse '80, con un albero in mezzo alla strada e stop forzato per alcuni concorrenti, tra cui la pilotessa transalpina appunto e Rohrl. Dopo il via libera si scatenò una sorta di gara Wacky Races mode :asd: con Frequelin (navigato da un certo Sacco di The - Jean Todt) che finì la gara in un burrone

Davvero altri tempi

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