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Scarlett

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Contenuti inviati da Scarlett

  1. L'ho riguardato tutto in questi giorni ed è sempre figo
  2. Il futuro è già qui speriamo almeno con sim più seri.
  3. Delusione Ott qui poteva insidiare Ogier. Ci rivediamo forse a giugno.
  4. Quella è un'altra serie, tra l'altro non creata dall'autore di Naruto, che racconta le avventure del figlio di Naruto. Livello mediocre per me rispetto all'avventura originale, e ovviamente valanghe di filler come da tradizione Preferirei rifacessero Naruto/Naruto Shippuden senza tutti i filler, cioè il 70% di inutilità e ripetizioni delle stesse cose Con Dragon Ball Kai non mi è dispiaciuto, nonostante lo Z non mi piaccia più di tanto, troppe forzature ed esagerazioni (cosa che vale anche per il finale di Naruto Shippuden con gli stessi "power up" a caso).
  5. La speranza mia e di molti è che in un prossimo futuro possa esserci una versione di Naruto Shippuden come quella che hanno fatto con Dragon ball Z, ovvero Dragon ball Kai, che è sempre lo stesso ma senza filler Comunque sempre: Naruto > Naruto Shippuden Dragon ball > Dragon ball Z ecc.. ecc..
  6. Sto ancora aspettando la second season di questa: Trama: Tanya Degurechov, capelli biondi, occhi azzurri, carnagione pallida e quasi trasparente, è sempre in prima linea, vola sui campi di battaglia e uccide senza alcuna pietà il nemico. Nonostante il suo difetto di pronuncia, comanda un'intera armata. Tanya faceva parte dell'élite burocratica giapponese, ma per via delle ire di un dio, si è reincarnata nel corpo di una ragazzina, e ora non pensa ad altro che all'ottimizzazione e all'avanzamento della sua carriera, e ciò la rende la più pericolosa strega dell'Armata Imperiale.
  7. Molto carino
  8. Uno che mi è piaciuto nonostante i suoi difetti è: RE:Creators Trama: Sota, un liceale di Tokyo appassionato di anime, manga, disegno e videogames, stava semplicemente guardando il suo anime preferito quando accadde qualcosa di veramente inusuale. Improvvisamente viene risucchiato nel mondo dell’anime mentre Selesia, protagonista principale, è coinvolta in un combattimento con un misterioso personaggio: una ragazza con l’uniforme militare. Tutto questo impiega poco più di qualche minuto fin quando sia Sota che Selesia vengono trasportati nel mondo reale da questo strano personaggio. I due scoprono che non sono i soli ad aver avuto questa strana avventura ma che molti altri personaggi del mondo dei fumetti, degli anime e dei videogames sono stati trasportati nel mondo reale. L’artefice di tutto appare essere quella strana ragazza in uniforme militare che sembra conoscere Sota. Il suo obiettivo è “vendicarsi” degli “dei” (ossia i creatori) per aver creato i loro mondi così pieni di odio e sangue. E devo dire: finalmente una cattiva cazzutissima VESTITA
  9. Ho rivisto recentemente Kizumonogatari, il design di Kiss-shot, o Shinobu Oshino dir si voglia, in versione adulta per me è spettacolare poi l'entrata in scena (come gran parte della serie) è sempre un gigantesco WTF si può vedere senza spoilerare nulla.
  10. I pareri più contrastanti li ho letti per questo: Con una serie sul gioco d'azzardo non è facile attirare l'attenzione, non sono una moralista e quindi a me personalmente è piaciuta, nonostante tutte le esagerazioni tipiche giapponesi, come i momenti in cui si rischia tutto che sono rappresentati praticamente come orgasmi ma credo sia una sensazione che un "kakegurui", cioè un malato di gioco d'azzardo, provi rischiando tutto, qui anche la vita. Il comparto tecnico e i disegni sono ottimi, sia nel manga che nell'anime. Ma per un giudizio definitivo devo aspettare la fine cioè dove vogliono andare a parare.
  11. Sono spesso dalla parte del bad boy o bad girl, ma in questo caso non mi ha presa troppo perfettino, e facilitato dall'agire sempre nell'anonimato
  12. Non ha bisogno di presentazioni: Ma per me doveva finire all'episodio 25. Anche se tifavo per l'altra parte
  13. La mia preferita italiana resta quella di Capitan Harlock
  14. Difficile ora dire dove e come si corre, anche perché viene valutata sull'evolversi della situazione di giorno in giorno.
  15. Non ancora, ma di sicuro lo recupererò Bellissimo Black Lagoon però l'anime al momento finisce con appunto Roberta's Blood Trail e sembra che non se ne faccia più nulla, sono passati 9 anni da quegli episodi. Peccato.
  16. Ci sono volte in cui l'idea di partenza è anche buona, ma poi si esagera e finisce tutto in una surreale carneficina senza motivo. Sto parlando di Elfen Lied. Trama: La storia inizia in una sorta di base, dove vengono condotti degli esperimenti su esseri chiamati Diclonius. Esseri capaci di creare dei vettori, armi che somigliano a braccia capaci di distruggere il corpo di un essere umano dall'interno, grazie ad una ghiandola situata al centro del lobo frontale, estremamente sviluppata nei Diclonius. In uno dei laboratori, una cavia riesce a fuggire dalla prigionia, sfruttando l'incompetenza delle guardie, ma proprio mentre sta per andarsene definitivamente dalla base riceve un violento colpo alla testa, facendola cadere da uno scoglio che sporgeva verso il mare, il giorno seguente viene ritrovata sulla riva di una spiaggia da un coppia formata da un ragazzo ed una ragazza, ma la Diclonius sembra aver perso la memoria ed aver avuto uno sdoppiamento di personalità. La colonna sonora è l'unica cosa che alla fine mi sia piaciuta, il resto sorvoliamo, a meno di essere amanti di ragazzine che si tagliano a pezzetti con un sadismo che Jack lo squartatore levati proprio. Qui siamo nel malato, ma fidatevi (per chi è poco esperto) che c'è chi è stato capace di molto di peggio.
  17. Ditemi che qualcuno l'ha visto Una delle serie più divertenti degli ultimi anni Sulla trama c’è ben poco da dire: una scuola inizialmente riservata solo a studentesse diventa scuola mista, e 5 ragazzi non molto fortunati con l’altro sesso si iscrivono e cercano di spiare nei bagni delle ragazze, ma vengono scoperti dal “consiglio studentesco segreto” e messi in una vera e propria prigione all’interno della scuola. Fine. Ovviamente tante situazioni e sotto-trame la faranno da padrone per tutto il tempo, ma il plot in sé finisce davvero qui. Tuttavia, nonostante l’estrema banalità della storia, Prison School è la prova che spesso non importa “cosa” si racconti, ma COME lo si faccia. Fidatevi, leggendo questo manga si proverà un turbinio di emozioni e sensazioni, e la noia non è certo una di queste. Cominciamo dai personaggi. Le vicende, per lo meno nella prima parte, ovvero quella coperta dall’anime, ruotano attorno ai 5 ragazzi prigionieri e alle 3 ragazze che li “sorvegliano”, più qualche altro personaggio secondario che avrà di tanto in tanto un ruolo importante. I maschi sono quanto di più stereotipato e grottesco ci possa essere: il belloccio; l’intelligentone con la passione per la storia; il grassotello masochista; il bullo ed il tenebroso dal cuore tenero. Non hanno la minima esperienza con il genere femminile e perciò si ritrovano spesso a far discorsi e pensieri di una tale demenza da portar più volte il lettore a farsi domande sulla loro effettiva sanità mentale. Le ragazze invece appaiono un po’ meno assurde, e nel loro cinismo cercano di essere serie per quanto possibile, ma nemmeno loro riescono a restar fuori dalla follia che domina quest’opera. Ciò che infatti muove le vicende è la “genialità malata” dell’autore. Ogni volta che si crede di aver toccato nuove vette dell’assurdo, ecco che Prison School ti colpisce in pieno volto con un nuovo bislacco ragionamento dei ragazzi, con l’ennesimo piano del consiglio studentesco o con un insensato discorso del preside. Quest’ultimo, tra l’altro, darà vita a quello che probabilmente è il più “alto” livello di genialità mai concepito dal genere umano: una conversazione fra lui ed i ragazzi che è in grado distruggere, in poco più d’un capitolo, ogni concezione di moralità, pudore e razionalità. Nonostante la banalità di superficie, i personaggi sono comunque ben caratterizzati, e pur se ragionano in modo inusuale, reagiscono in modo “appropriato” alle incredibili situazioni che si trovano a vivere. A livello tecnico Prison School si presenta egregiamente sia nella sua versione anime con ottime animazioni, sia, e soprattutto, in quella cartacea. Disponibile sia doppiato in italiano che sottotitolato su Nerflix, Prime Video e gratuitamente su VVVVID. Ne vale la pena, soprattutto quando si ha il morale basso
  18. La mia preferenza su quel genere, nonostante i Simpson restino un'icona sia chiaro, sono loro: Sarà che sono sempre sul pezzo, anche per la realizzazione molto più rapida degli episodi (circa 5 giorni a episodio contro i 6 mesi che servono per uno dei Simpson)
  19. Esatto è Raikkonen
  20. Attendo fiduciosa sperando resti a livello nella sua storia.
  21. Capeta è stato un buon prodotto non so quanti episodi tu abbia visto, ma la serie completa si conclude al 52esimo episodio, quando da più grande affronta il suo grande rivale Naomi Minamoto in una serie cadetta giapponese. Per chi è appassionato di corse ci sta tutto
  22. Oppure imporre un serbatoio di "tot litri" uguale per tutti
  23. Violet Evergarden dovrebbe essere patrimonio dell'umanità
  24. Il mio preferito e che ogni tanto mi devo rivedere è questo: Disponibile anche gratuitamente su VVVID https://www.vvvvid.it/show/160/ergo-proxy TRAMA: In un lontano futuro la Terra è stata devastata da una misteriosa catastrofe che l'ha tramutata in una landa desertica e inospitale: nubi plumbee coprono l'intera superficie del globo e un virus letale aggredisce chiunque ardisca a mettere piede fuori da una delle tante Città-Cupola (chiamate Dome in originale). Una di queste, Romdo, è governata da un anziano e malato Reggente di nome Donov Mayer, il quale ha ormai perduto la capacità di parlare e per questo si esprime attraverso quattro automi, ispirati nella forma alle statue realizzate da Michelangelo Buonarroti e poste nelle Cappelle medicee; per il loro nome, invece, si rifà a quattro celebri filosofi: Husserl (da Edmund Husserl, fondatore della fenomenologia), Lacan (da Jacques Lacan, psichiatra specializzato in psicosi paranoica di cui a suo tempo Heidegger criticò la complessità del pensiero al punto da dichiarare "Questo psichiatra ha bisogno di uno psichiatra"), Berkeley (da Georges Berkeley, che negò l'esistenza della materia) e Derrida (dal Decostruttivista Jacques Derrida). La società di Romdo è totalmente chiusa: uscire all'esterno è un tabù, oltre che un rischio inutile date le avverse condizioni climatiche e la finta utopia che Mayer è riuscito a instaurare. Ogni romdiano è sottoposto a un rigido controllo delle emozioni, i figli vengono assegnati alle coppie che ne fanno richiesta e ogni Cittadino è costantemente affiancato da un autoReiv (così vengono chiamati gli androidi in Ergo Proxy), detto entourage, che lo segue ovunque e lo assiste in ogni mansione. L'esistenza dei romdiani, istigati dagli entourage e incoraggiati da una fortissima pressione sociale, è improntata alla repressione dei sentimenti e al consumismo più sfrenato. All'atto pratico non c'è una gran differenza fra umani e androidi su Romdo: creati entrambi artificialmente (gli umani nascono tramite un utero artificiale), atarassici e sostanzialmente privi di volontà, sia gli umani che gli autoReiv obbediscono a una più o meno esplicita raison d'être - ragion d'essere - perduta la quale essi sono nulla. Il loro equilibrio sarà spezzato dall'avvento di un virus elettronico chiamato Cogito dalla locuzione cartesiana "cogito ergo sum" che dota gli autoReiv di autocoscienza (gli episodi della serie sono anche numerati secondo il sistema romano, preceduti dalla dicitura meditatio, come i capitoli delle Meditazioni metafisiche di Cartesio). Molti di essi perdono il controllo e finiscono con l'assassinare esseri umani, ragion per cui il caso viene affidato a Re-l Mayer, nipote del Reggente accompagnata dall'entourage Iggy. Mentre il Direttore del Dipartimento di Sicurezza Raul Creed è incaricato di tenere la faccenda sotto controllo, Re-l viene aggredita nel bagno della propria abitazione da una creatura non-umana e non-robotica. Nonostante ella sia pienamente consapevole di essere stata avvicinata da un vero e proprio mostro (che per qualche ragione ha lasciato sul suo specchio la scritta "awakening"), il Dipartimento di Sicurezza tenta di insabbiare la faccenda proponendo come possibile colpevole l'immigrato Vincent Law, trovato privo di sensi a poca distanza dal suo appartamento. In compagnia della "autoReiv cosciente" Pino (il cui nome è un palese omaggio al Pinocchio di Carlo Collodi), l'arrogante Re-l e il timido Vincent intraprenderanno un viaggio che li porterà a svelare molti misteri e a mettere in discussione la natura stessa del mondo in cui si trovano a vivere. TRAILER: La bellissima intro che mi ha fatto scoprire i Monoral : Curiosità: L'aspetto e il look della protagonista Re-l Meyer è ispirato a quelli della cantante Amy Lee degli Evanescence, oltre che al personaggio di Pris di Blade Runner. Pino, come dice il nome, è una chiara citazione di Pinocchio, una persona finta che aspira a diventare un bambino vero. Il primo episodio si apre con la citazione di una risposta che Michelangelo diede ad un epigramma che Giovan Battista Strozzi dedicò alla statua della Notte («Caro m' è 'l sonno, e più l'esser di sasso, Mentre che 'l danno e la vergogna dura: Non veder, non sentir, m' è gran ventura; Però non mi destar, deh! parla basso.»). Nella sigla di apertura La sigla iniziale riporta parti di questa risposta nello sfondo. Le quattro statue Entourage che si trovano nella stanza di Donov Mayer sono l'esatta riproduzione di quelle che si trovano ai lati della Cappella dei Medici in posizione stesa. Lacan è rappresentato dalla statua "La Notte", Husserl dalla statua "Il Giorno",Derrida dalla statua "L'Alba" e Berkeley dalla statua "Il Crepuscolo". La stanza del sindaco Donov Mayer è ispirata alla Cappella dei Medici di Michelangelo. Come mostrato nell'episodio 3, il numero della carta d'identità di Re-L è RE-L124C41+, una citazione del libro Ralph 124C 41+ di Hugo Gernsbach, ed anche un gioco di parole: "Real one to foresee for one". Nell'episodio 1 e nell'episodio 4 Vincent vede dei messaggi formarsi dai cereali (a forma di lettere). La prima volta la parola è Awakening ("Risveglio"), la seconda è Misfit ("Disadattato") Nel quinto episodio la bugia sulla radio raccontata da Hude è una citazione di Jacob il Bugiardo con Robin Williams. Sul giornale usato da Pino per disegnare è riportato un articolo su From Caligari to Hitler - A Psychological History of the German Film, saggio di Sigfried Kracauer pubblicato nel 1947, e riguardante il film Il gabinetto del dottor Caligari. L'aspetto e il nome dell'attrice protagonista del film - Lil Dagover - riecheggiano nel personaggio di Re-L Mayer. Il nome delle cellule Amrita, al quale si fa riferimento per la prima volta nel settimo episodio, deriva dal nome dell'antica acqua della vita eterna della religione Induista. Sempre nell'episodio 7 viene citato Consider her ways episodio della serie L'ora di Alfred Hitchcock nel discorso finale di Dedalus. CONCLUSIONE PERSONALE: Non è un anime per tutti, e da qui forse nascono i pareri contrastanti. Atmosfere cupe, storia contorta, ma io l'ho amato e lo amo ancora oggi, il comparto tecnico è fantastico e questo "viaggio dentro di sé" per me resta un must. 23 episodi per scoprire l'epilogo inaspettato, e quell'episodio 23 resta per me, sempre il più cliccato. Proxy One: "Le creature che noi stessi abbiamo creato, prima ci hanno onorato e poi ci hanno tradito, e ci hanno gettato nella disperazione" Vincent Law: "Ma io le amo comunque"
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